L’Ape musicale

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Fazil Say e la Orpheus Chamber Orchestra

Mercoledì15 aprile ore 20.30 al Teatro Manzoni, il pianista turco Fazil Say e Orpheus Chamber Orchestra sono ospiti della rassegna Grandi Interpreti. Concerto in esclusiva italiana per Bologna Festival, segna l’inizio di una tournée europea che tocca Germania, Austria e Ungheria. L’estroso pianista-compositore Fazil Say è al suo debutto con Orpheus Chamber Orchestra, una delle più reputate formazioni strumentali statunitensi che suona abitualmente senza direttore d’orchestra. Orpheus adotta<un metodo di lavoro fondato su principi democratici, che nell’esecuzione dei diversi brani prevede un alternarsi dei musicisti nel ruolo di leadership musicale<oltre ad un coinvolgimento degli stessi nelle decisioni artistiche ed amministrative.

Il programma del concerto si apre con l’Idillio di Sigfrido di Wagner eseguito nell’originale versione cameristica, con gli archi solisti invece che raddoppiati. Segue il Concerto per pianoforte e orchestra K.488 di Mozart, uno dei più celebri ed eseguiti tra i concerti mozartiani. Lavoro intenso, è caratterizzato da una invenzione melodica di grande chiarezza e profondità espressiva. Alla ampia cadenza con cui si conclude il primo movimento (Allegro) segue un Adagio di intenso lirismo e un Allegro finale brillantissimo. «Si tratta di un brano particolarmente adatto a Fazil Say – spiega Krishna Thiagarajan (Executive Director, Orpheus Chamber Orchestra) – perché lui assomiglia veramente a un giovane Mozart, un eccellente pianista-compositore di grande vitalità e immediatezza comunicativa». Infine, la Sinfonia n.80in re minore di Haydn, lavoro di stampo classicista, tra le composizioni predilette dell’Orpheus.

Il programma include anche una nuova composizione di Fazil Say, Chamber Symphony op. 62, commissionata da Orpheus Chamber Orchestra nell’ambito del progetto American Notes e proposta a Bologna in prima esecuzione europea. «La Chamber Symphony, spiega Fazil Say, l’ho scritta nel 2014 e trae totalmente ispirazione dalla musica turca. Nell’arco di 20’ si compie una riflessione sulla complessità della moderna Turchia pur lasciando spazio a momenti di introspezione, laddove io cerco di descrivere lo svolgersi della storia attraverso il ritmo e le indicazioni di tempo. L’indicazione di tempo del primo movimento è il 7/8 “devr-i hindi”, molto utilizzato nella antica musica turca. La sezione centrale del primo movimento è più lenta, ispirata alla musica classica basata sulla scala “hecaz makam”, e suggerisce una certa nostalgia per “la vecchia Istanbul”; il movimento tuttavia si conclude con una ripresa dell’arcaico ritmo di 7/8. Il secondo movimento è calmo e tranquillo e qui intendo sottolineare il bisogno di romanticismo della nostra epoca. Il movimento finale è una vera e propria danza dal ritmo frenetico. Non esiste più da tempo, ma nel vecchio quartiere gitano di Istanbul, Sulukule, c’erano posti dove la si suonava o ballava; in questo ultimo movimento è presente anche tutta l’effervescente energia della musica turco-romana che deve essere suonata secondo lo stile balcanico».

Mercoledì 15 aprile ore 20.30

Teatro Manzoni

Orpheus Chamber Orchestra

Fazil Say pianoforte

Richard Wagner Siegfried-Idyll

Wolfgang Amadeus Mozart Concerto n.23 in la maggiore K.488

Fazil Say Chamber Symphony op.62 (2015)prima esecuzione europea

Franz Joseph Haydn Sinfonia n.80 in re minore Hob. I:80


 

 

 
 
 

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