L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

La musica italiana nella Grande Guerra

Anno accademico 2015-16

 

I mercoledì del Conservatorio

IL SOLDATO, INNAMORATO E NON

La musica italiana nella Grande Guerra

Mercoledì 6 aprile 2016 h. 17.30

Salone del Conservatorio Musiche di E. Cannio & A. Califano, A. Casella, G. Puccini, O. Respighi, F.P. Tosti

Il “personaggio fittizio” della celeberrima canzone napoletana O surdato ‘nnammurato’[1915] messa in musica da Enrico Cannio su testo di Aniello Califano - ovvero il motivo più cantato dai soldati che andavano al fronte a combattere negli anni della Grande Guerra - accompagnerà idealmente il pubblico de I mercoledì del Conservatorio nel ripercorrere gli anni ‘italiani’ della Prima Guerra Mondiale (1915-1918) in un concerto che intende ‘fare memoria’ - celebrandone il ruolo e le idealità - di coloro che di quella guerra ne furono i protagonisti: i soldati. Giovani ragazzi che persero la vita in numero esorbitante sui campi di battaglia e nelle trincee per difendere l’identità della nostra nazione cui va la nostra gratitudine e il nostro imperituro ricordo.

Con questi sentimenti il Conservatorio statale di musica “G. Verdi” di Torino intende dedicare questo appuntamento - che viene realizzato in collaborazione con Informazioni della Difesa la rivista periodica dello Stato Maggiore della Difesa - alla loro memoria riconoscendo il ruolo che il loro ‘sacrificio’ ha avuto nel ‘farsi’ della nostra nazione e della nostra identità di popolo.

Durante il concerto verranno proposti brani di importanti compositori italiani scritti nel periodo di svolgimento della Prima guerra mondiale. Ascolteremo pertanto una lirica di Gabriele D’Annunzio (1863-1938) tratta dal poemetto Consolazione intonata dal compositore ortonese Francesco Paolo Tosti (1846-1916) con i titoli Ancora qualche rosa è ne’ rosai e Sogna, sogna, mia cara anima. Di Alfredo Casella (1883-1947) ascolteremo quattro film musicali per pianoforte a quattro mani dal titolo Pagine di guerra (1915) e precisamente: − Nel Belgio: sfilata di artiglieria pesante tedesca − In Francia: davanti alle rovine della cattedrale di Reims − In Russia: carica di cavalleria cosacca − In Alsazia: croci di legno

Seguiranno due arie d’opera di Giacomo Puccini appartenenti a melodrammi oggi celebri che furono rappresentati per la prima volta nel 1918: "O mio babbino caro" dal Gianni Schicchi, Aria di Frugola da Il Tabarro. Altri due brani di Alfredo Casella per pianoforte dal titolo Inezie op. 32 [1918] - articolate in Preludio, Serenata, Berceuse - e Cocktail’s Dance op. 33. Tre brani nei quali la voce sarà la protagonista porteranno a compimento il concerto: "Chi il bel sogno di Doretta" dall’opera La rondine [1914-16] di Giacomo Puccini, Par l’étreinte tratto da Cinque liriche per canto e pianoforte di Ottorino Respighi (1879-1936) e, in chiusura, il Surdato ‘nnammurato [1915] si congederà da noi allontanandosi canticchiando "Oje vita, oje vita mia… oje core ‘e chistu core…” e lasciando in noi ricordi e riflessioni profonde. Un itinerario musicale variegato e accattivante, che si avvarrà della breve introduzione di Gabriele Salerno.

L’iniziativa si realizza con la collaborazione delle seguenti scuole: canto (docente: Silvana Silbano), pianoforte (docente: Valeria De Bernardi), accompagnamento pianistico (docente: Fulvio Galanti), storia ed estetica musicale (docente: Stefano Leoni).


 

 

 
 
 

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