L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Il viaggio del Wanderer

mercoledì 16 gennaio 2019 - ore 21

Conservatorio Giuseppe Verdi, piazza Bodoni - Torino

serie pari

Trio Wanderer

Jean-Marc Phillips-Varjabédian / violino

Raphaël Pidoux / violoncello

Vincent Coq / pianoforte

Franz Schubert (1797-1828)

Trio in si bemolle maggiore op. 99 D. 898

Ernest Bloch (1880-1959)

Three nocturnes

Camille Saint-Saëns (1835-1921)

Trio n. 2 in mi minore op. 92

«Quello che conta è il percorso del viaggio e non l’arrivo» affermava Thomas Stearns Eliot, poeta americano Nobel per la letteratura.

Condivide questa visione il Trio Wanderer, che ha scelto il “viaggio” come emblema: quello interiore, che lo lega strettamente a Schubert e al Romanticismo tedesco, e quello aperto e curioso, che lo porta a esplorare il repertorio da Haydn alla musica dei nostri giorni.

«Il termine “Wanderer” (viandante) – ha dichiarato il pianista del Trio, Vincent Coq – nel Romanticismo tedesco si riferisce a un giovane che lascia la sua casa alla scoperta del mondo e che fa una sorta di viaggio iniziatico. Il vagabondaggio non ha un obiettivo definito: prevale l’idea che siamo sempre in cammino. […] Similmente il nostro Trio non ha una meta specifica. Ogni volta scopriamo altre cose e facciamo altri esperimenti, incontriamo nuovi musicisti e c’è sempre qualcosa di nuovo da scoprire. L'importante è dire: non siamo mai arrivati!».

Considerato una delle migliori formazioni da camera al mondo, il Trio Wanderer basa la propria carriera trentennale – coronata nel 2015 dal titolo di Chevalier de l’Ordre des Artres et des Lettres – su una complicità profonda e spontanea, ai limiti della telepatia.

Per il suo debutto a Torino (mercoledì 16 gennaio 2019, Conservatorio - ore 21) nella stagione dell’Unione Musicale il Trio Wanderer ha scelto un programma vario e raffinato.

«Spesso – spiega Vincent Coq – proponiamo programmi che abbinano musiche molto note e brani che potrebbero apparire nuovi per il pubblico. Il Trio op. 99 di Schubert è un gioiello, oltre che uno dei nostri brani preferiti. I brani di Bloch e Saint-Saëns sono invece di più raro ascolto, tuttavia i Tre notturni di Bloch sono una bellissima pagina dal carattere sognante e il Secondo trio di Saint-Saëns è un capolavoro molto coinvolgente, virtuosistico e pieno di inventiva».

La serata si aprirà dunque con il Trio in si bemolle op. 99, primo dei due Trii dedicati da Franz Schubert alla formazione violino, violoncello e pianoforte. Composto nel 1827, il penultimo anno di vita, il Trio op. 99 mostra un autore che già da anni ha definito una propria poetica e un proprio linguaggio espressivo originali e diversi rispetto ai canoni del Classicismo di Haydn, Mozart e Beethoven. Il Trio fu ascoltato da Schubert solo in una esecuzione privata, avvenuta il 28 gennaio 1828, e poi subì una immediata eclissi per poi essere pubblicato postumo soltanto nel 1836. Robert Schumann ne scrisse una recensione sulla "Neue Zeitschrift für Musik", utilizzando parole destinate a diventare celebri: «Uno sguardo al Trio in si bemolle maggiore op. 99 di Schubert e tutte le angosce della nostra condizione umana scompaiono, e tutto il mondo è di nuovo pieno di freschezza e di luce. [...]il Trio in si bemolle è passivo, femminile, lirico [...]».

Seguiranno i Three Nocturnes di Ernest Bloch, scritti nel 1924 prima del trasferimento del compositore svizzero a San Francisco. Priva di significati programmatici particolari, la pagina è caratterizzata da temi incantevoli, lirici e irrequieti. Il Primo Notturno evidenzia le tendenze impressioniste di Bloch con scale esotiche e sonorità eteree; il Secondo è una splendida ninna nanna dal sapore popolare; il Terzo è una pagina viva, vibrante, percorsa da trasalimenti e da accenti selvaggi tipici di tanta sua musica da camera.

Per concludere, il Trio Wanderer proporrà il Trio n. 2 in mi minore op. 92 di Saint-Saëns, autore che deve la sua attuale notorietà essenzialmente a brani come Il carnevale degli animali e la Danza Macabra, anche se affrontò praticamente tutti i generi musicali.

In ambito cameristico, la produzione di Saint-Saëns comprende una quarantina di composizioni, in gran parte poco note, fra le quali si annoverano due Trii con pianoforte. Il Trio op. 92, composto nel 1892, è un lavoro molto complesso, caratterizzato da una notevole tensione emotiva, accostabile per ispirazione al nostalgico Brahms della maturità, anche se non mancano in questa pagina riferimenti ad altri grandi autori del passato più remoto.

 

BIGLIETTERIA

poltrone numerate, euro 35

in vendita online suwww.unionemusicale.itepresso la biglietteria di Unione Musicale

ingressi, euro 20 e riduzioni per i giovani fino a 21 anni

in vendita il giorno del concerto presso il Conservatorio dalle ore 20.30

Unione Musicale, piazza Castello 29 – 101023 Torino - tel. 011 566 98 11 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

orario: martedì e mercoledì 13-17 - venerdì 10.30-14.30

www.unionemusicale.it

Trio Wanderer

Il Trio Wanderer fin dal nome rende omaggio a Schubert e più ampiamente al Romanticismo tedesco che spesso fa riferimento al leitmotiv del "viaggio delle meraviglie".

Uniti da un sentimento quasi telepatico, i tre musicisti francesi sono come viaggiatori avidi di scoperte e intellettualmente aperti, volti all'esplorazione del mondo musicale, in cui spaziano con versatilità da Mozart e Haydn fino ai compositori contemporanei.

Acclamato per lo stile straordinario e sensibile e ammirato per la maestria tecnica, il Trio Wanderer è considerato uno degli ensemble cameristici di maggior fama al mondo.

Nel 1988 il Trio ha vinto la ARD Competition di Monaco e nel 1990 la Fischoff Chamber

Music Competition negli Stati Uniti.

La formazione si è esibita nelle sale più prestigiose al mondo: Philharmonie di Berlino, Théâtre des Champs-Élysées di Parigi, Musikverein di Vienna, Wigmore Hall di Londra, Teatro alla Scala di Milano, Palau de la Música di Barcellona, Library of Congress di Washinton, Teatro Municipal di Rio de Janeiro, Kioi Hall di Tokyo, Tonhalle di Zurigo, Royal Concertgebouw di Amsterdam ed è regolarmente invitata nei festival di maggior richiamo: Edimburgo, Montreaux, Feldkirch, Schlewig Holstein, Rheingau, Colmar, La Roque d'Antheron, Nantes, Granada, Stresa, Osaka, Salisburgo.

Il Trio Wanderer ha pubblicato due cd per Sony Classical e successivamente ha dato vita ad una partenership con Harmonia Mundi, che ha visto la pubblicazione di venti incisioni (con opere di Chausson Ravel, Haydn, Šostakovič, Copland, Saint-Saëns, Mendelssohn,

Smetana, Listz, Messiaen l'integrale dei Trii per pianoforte di Schubert e Brahms, il Quintetto “La Trota” di Schubert, il Quintetto di Hummel, il Triplo Concerto di Beethoven diretto da James Conlon).

Il Trio ha eseguito inoltre numerosi lavori di compositori contemporanei come Thierry Scaich, Bruno Mantovani, Frank Michael Beyer, Matteo Franceschini, Philippe Hersant, collaborazioni che hanno prodotto cd editi per Universal e Mirare.

Le loro incisioni hanno ricevuto numerosi premi e riconoscimenti: Choc di

“Monde de la Musique”, Fanfare Want Listz, Critic's Choice di “Gramophone”, Cd del mese dalle riviste “BBC Music Magazine” e “Fono Forum”, Klassik. Com Empfelhung, Diapason d'Or, Midem International Classical Music Award e il “New York Times” ha definito la loro interpretazione del Trio per pianoforte di Mendelssohn un nuovo punto di riferimento nel panorama musicale classico.

Il Trio Wanderer è stato insignito per tre volte (1997, 2000 e 2009) del premio Victoire de la Musique come miglior ensemble dell'anno e, nel 2015, del Cavalierato dell'Ordine delle Arti e delle Lettere.

Jean Marc Philips Varjabedian suona un violino di Pietro Guarnieri (Venezia, 1748) e Raphael Pidoux un violoncello di Goffredo Cappa (Saluzzo, 1680).

L’Unione Musicale onlus è stata selezionata dalla Compagnia di San Paolo quale realtà d’eccellenza nel panorama dello spettacolo dal vivo. La stagione I Concerti 2018-2019 è sostenuta inoltre dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, dalla Regione Piemonte, dalla Città di Torino, dalla Fondazione CRT e dalla Fondazione Ferrero.


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