L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Cara mamma ti scrivo dal fronte…

L’Istituto di Istruzione Superiore Statale Leon Battista Alberti di Roma In occasione del centenario della Prima Guerra Mondiale

15, 16 e 17 maggio, ore 21,00

Centro Culturale Elsa Morante

Piazzale Elsa Morante – 00143 Roma

Ingresso gratuito

Spettacolo in prosa e musica realizzato dal laboratorio teatrale dell’Istituto Leon Battista Alberti

Il laboratorio teatrale dell’Istituto di Istruzione Superiore Statale “Leon Battista Alberti” di Roma presenta lo spettacolo “Cara mamma ti scrivo dal fronte …”, realizzato dagli studenti dello stesso Istituto, da un’idea e con la regia di Fatima Scialdone, con testi originali di Fernando Pannullo.

La scenografia e direzione artistica sono di Massimo Maselli, le musiche di Francesco Bancalari, la coreografia e l’assistenza alla regia di Carlo Del Giudice.

Lo spettacolo andrà in scena giovedì 15, venerdì 16 e sabato 17 maggio, alle ore 21,00, presso il Centro culturale Elsa Morante, Piazzale Elsa Morante – 00143 Roma.

Gli studenti dell’Alberti, oltre a recitare, hanno collaborato alla esecuzione delle suggestive scenografie, alla realizzazione dei costumi, al trucco e - in qualità di assistenti - alla regia e alla direzione tecnica di scena.

“La rievocazione di un momento così doloroso per la storia del nostro Paese ha una valenza soprattutto dal punto di vista umano, prima che storico. Le parole delle lettere scritte dai nostri soldati dal fronte ai loro cari sono le parole che, ancora oggi, ciascun soldato impegnato nei tanti, troppi conflitti che sconvolgono il mondo, scriverebbe ai propri cari lontani. E’ uno spettacolo che invita i nostri ragazzi a riflettere sull’orrore, sempre, di tutte le guerre” sottolinea la regista Fatima Scialdone.

Lo spettacolo, tra i primi eventi a Roma nell’ambito delle celebrazioni del centenario della Prima Guerra Mondiale, si lega ad un progetto complessivo di rievocazione degli accadimenti della Grande Guerra ad opera dell’Istituto Alberti.

Tra le diverse iniziative anche una mostra fotografica, allestita dagli studenticon foto d’epoca messe a disposizione da parte del Museo del Risorgimento del Vittoriano, che sarà inaugurata nei locali della scuola il prossimo 31 maggio.

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Il Centro Culturale Elsa Morante è uno spazio polifunzionale dedicato alla cittadinanza, con particolare attenzione ai giovani.

Da un sito di oltre due ettari, ai piedi della collina edificata del quartiere Laurentino, inizialmente destinato a parcheggio pubblico – ma come tale utilizzato solo in parte – nasce il Centro Culturale Elsa Morante. Concepito come open space, con caffetteria e spazi didattici, ospita un’area espositiva, un nuovo punto Incontragiovani – promosso dall’Assessorato alla Scuola, Infanzia, Giovani e Pari Opportunità - un teatro di oltre 180 posti e infine un’arena di 250 posti che compone gli ambienti all’aperto insieme ai giardini, viali alberati, panchine ed un piccolo parco giochi per bambini. Il Centro Culturale Elsa Morante rientra nel progetto più ampio del Dipartimento Promozione, Sviluppo e Riqualificazione delle Periferie di Roma Capitale, ossia della rete dei centri culturali e nelle periferie romane.

Progetto: LUCIANO CUPELLONI ARCHITETTURA

Realizzazione: ICOR 80 SPA

 

Cara mamma, ti scrivo dal fronte..”

Spettacolo in prosa e musica, da un’idea di Fatima Scialdone, testo di Fernando Pannullo

Da un vecchio baule polveroso, dimenticato in soffitta, Matilde Serao estrae documenti sonori e cartacei relativi alla guerra di Tripoli e a quella del 15-18: libri, foto, dischi, copielle di canzoni, lettere scritte dai soldati al fronte alle famiglie e, per contro, lettere di madri, sorelle, fidanzate ai loro uomini.

Condotti per mano dalla estroversa scrittrice, “rivisitiamo” il repertorio di canzoni che si cantavano e recitavano a ridosso della Grande Guerra ed entriamo lentamente, lontano dalla finzione della ribalta, nella realtà delle sofferenze e dei disagi che la interminabile guerra genera ai soldati e alle famiglie, attraverso diari e lettere, un’enorme mole di lettere, circa 4 milioni e mezzo. Nelle lunghe ore di snervante attesa, tra un “attacco” e il successivo, nel caldo soffocante o nel gelo paralizzante, si ripeteva migliaia di volte il rito della ”scrittura”, unico legame col paese natio, sottile filo di speranza per sopravvivere all’immane disastro.

Un vero e proprio excursus letterario e canoro mediante il quale onoriamo il ruolo determinante delle donne nel conflitto, riviviamo il minuscolo Festival della canzone che gli italiani riuscivano ad organizzare nelle trincee e nei campi di concentramento, ricordiamo le molte canzoni sorte proprio nel periodo bellico. Reginella, Tiempe belle ‘e ‘na vota,La canzone del Piave, ’O surdato ‘nnammurato” sono un vero messaggio di speranza di pace. “PACE” la parola magica che, dopo la narrazione di tanta catastrofe, si auspica rifulga nitida e netta negli obiettivi delle generazioni future…

Fernando Pannullo

   


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