L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Debussy, Mozart e Battistelli

SABATO 29 AGOSTO

Sabato classica

Omaggio a Claude Debussy

In occasione dell’anniversario della nascita (22 agosto 1862), per lo spazio “Sabato classica” in onda sabato 29 agosto dalle 8:15 e dalle 19.15 su Rai5, Rai Cultura rende omaggio a Claude Debussy con un’esibizione del pianista Arturo Benedetti Michelangeli che esegue "Images per pianoforte - I e II serie". L’esibizione è tratta da una puntata della serie del 1987 “Grandi interpreti”, condotta da Roman Vlad. A seguire il concerto dell'Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai diretta da Jeffrey Tate, che esegue “Images per orchestra – III serie”. Regia Paola Longobardo.

DANZA

Il giardino degli amanti

Rai5, sabato 29 agosto 2020, ore 11:30 (replica domenica 30 agosto)

Dal Teatro alla Scala, Il giardino degli amanti musiche di W.A.Mozart Coreografia Massimiliano Volpini con Nicoletta Manni Roberto Bolle Marta Romagna Claudio Coviello Christian Fagetti Mick Zeni Emanuela Montanari Walter Madau Antonella Albano Valerio Lunadei Angelo Greco Vittoria Valerio Marta Gerani.Regia tv Lorena Sard.

Spazio “Contemporanea”

Sconcerto

Con Elio

Né melologo né opera lirica, ma un raffinato intreccio di diversi linguaggi espressivi, di musica e parole, lo spettacolo “Sconcerto. Teatro di musica per attore e orchestra” ha animato nel 2018 il palcoscenico del Teatro Verdi di Padova con Elio, Mangoni e l’Orchestra di Padova e del Veneto diretta da Marco Angius. Frutto dell’incrocio di tre differenti sensibilità e competenze artistiche - quella di Elio, dello scrittore e poeta Franco Marcoaldi e del compositore Giorgio Battistelli -, lo spettacolo viene proposto sabato 29 agosto alle 22.45 su Rai5. Con la regia di Daniele de Plano, “Sconcerto” si presenta come una sorta di prova d’orchestra felliniana al contrario. Qui non sono i musicisti a ribellarsi, ma è Elio stesso nei panni del direttore d’orchestra a entrare in confusione perdendo ogni capacità di dirigere. Il tentativo di mettere ordine nei propri pensieri prende così la forma di un lungo e allucinato monologo lambito dal suono degli strumenti. Dietro alla convenzione del “concerto” come rito collettivo, il lavoro individua una porta d’accesso alle grandi crepe morali e ideologiche della contemporaneità. 


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