L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Indice articoli

Due giorni con la Storia 

Sabato 6 febbraio [guarda domenica 7 febbraio]

Passato e Presente

Porzus, sangue sulla Resistenza

sabato ore 9:00 e 14:20

Il 7 febbraio 1945 un commando delle formazioni d'assalto GAP del partito comunista attacca il comando della I Brigata Osoppo, una formazione partigiana di orientamento liberale che aveva il suo quartier generale nelle cosiddette malghe di Porzus. Sono 18 i partigiani uccisi dai comunisti, solo 3 i superstiti. E' una pagina dolorosa della nostra storia contemporanea quella che il professor Tommaso Piffer affronta con Paolo Mieli in questa puntata di "Passato e Presente". La strage di Porzus è il più grave caso di scontro interno alla Resistenza italiana, e uno degli eventi più dibattuti della storia del biennio 1943-45. A chi va imputata la responsabilità della strage? Si tratta di una iniziativa personale del comandante dei GAP? Oppure i mandanti vanno cercati altrove? Che ruolo ha avuto il Partito comunista di Togliatti? Oggi il sito del massacro è classificato come monumento nazionale, ma queste domande hanno alimentato per decenni un acceso dibattito politico e storiografico.

Insieme

sabato ore 09:45

Storie dall'Europa. Insieme di Francesco Cirafici, Alessandro Chiappetta, Marta La Licata, Nicola Maranesi, Clemente Volpini. Con Serena Scorzoni. Regia Graziano Conversano. Produttore esecutivo Roberta Sangermano. - Un programma di Rai Cultura, condotto da Serena Scorzoni, per raccontare e narrare le storie dell'Italia che ce l'ha fatta.

Cronache di Hitler 1889-1929

sabato ore 10:40

Nella prima puntata si analizzano i primi passi di un giovane Hitler. In un arco di tempo che copre il ventennio che va dal 1889 al 1929: dalla dura infanzia in Austria al trasferimento a Monaco, dall'arruolamento volontario alla modernizzazione del NSDAP, Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori, nel quale si era introdotto come informatore della polizia, dall'ammirazione per Mussolini e per la sua Marcia su Roma, alla scrittura del "Mein Kampf".

Soggetto donna. Donne e movimento

sabato ore 13:00 

"Soggetto donna" ripercorre gli anni Settanta e il movimento di conquiste civili che li caratterizza

Italiani con Paolo Mieli

Carlo Cattaneo, un milanese in Europa

sabato ore 15:00

Intellettuale poliedrico, spirito pratico e battagliero, il milanese Carlo Cattaneo è uno dei protagonisti del Risorgimento italiano, padre dell'idea federalista, che si confronta aspramente con la corrente unitaria filo-sabauda. Discepolo del filosofo e giurista Gian Domenico Romagnosi, fondatore della rivista "Il Politecnico", si distingue anche sul terreno della lotta quando, in occasione delle Cinque giornate di Milano, Cattaneo assume la guida del consiglio di guerra. In seguito alla sconfitta nella Prima Guerra di Indipendenza e con il ritorno degli austriaci in Lombardia, Cattaneo ripara in Svizzera che diventa per lui una sorta di patria elettiva, modello di un federalismo che vorrebbe veder realizzato anche nella penisola. Con la proclamazione del Regno d'Italia, Cattaneo è eletto deputato e prosegue fino all'ultimo giorno la sua battaglia per dare rappresentanza, libertà e autonomia alla società nel suo insieme, valorizzando la sua plurale articolazione. Cattaneo muore il 5 febbraio 1869 a Castagnola vicino Lugano dove risiede ormai stabilmente da quasi due decenni. Il suo nome, avverso all'Italia monarchica, cade in un lungo oblio, da cui riemerge solo dopo il II conflitto mondiale, con l'avvento della Repubblica. Nel documentario - girato anche al Museo del Risorgimento di Milano e di Roma, e all'archivio storico del Canton Ticino - intervengono gli storici Carlo Lacaita e Giuseppe Monsagrati, il sociologo Alberto Martinelli e il giudice della Corte Costituzionale Nicolò Zanon.

a.C.d.C

sabato ore 16:00

Con Alessandro Barbero: Storia del mondo. Lotta per la libertà

Archivi, miniere di storia

L'Archivio di Stato di Venezia

sabato ore 18:15

In questa puntata Marco Mondini si trova nella Serenissima, per raccontare, attraverso i documenti dell'archivio di Stato l'ascesa e il declino della Serenessima. Quasi mille anni di storia, di dominio dei commerci mondiali, di esplorazioni, di commerci e di arte a Venezia, raccontati dai lasciti documentari, conservati nella splendida cornice di un antico convento francescano, riadattato ad archivio in epoca napoleonica. Gli intervistati di questo episodio sono la direttrice dell'archivio, Giovanna Giubbini, la vice-direttrice Alessandra Schiavon, e lo storico Giovanni Silvano.

Passato e Presente

sabato ore 20:30 e domenica ore 9:00 e 14:20

Giovanni Gentile. Seguace della scuola idealistica italiana, fondatore con Benedetto Croce della rivista "La Critica", Giovanni Gentile è già agli inizi del Novecento uno dei filosofi più importanti e originali del nostro panorama. A "Passato e Presente", Paolo Mieli ne parla con la professoressa Alessandra Tarquini. Dal punto di vista politico è cruciale, nel 1922, la nomina da indipendente a ministro della pubblica istruzione nel primo governo Mussolini. Poco dopo, Gentile aderisce al fascismo e diventa uno degli intellettuali più potenti e prestigiosi del regime, a capo di istituzioni importanti come l'Istituto di cultura fascista e l'Enciclopedia. Ruoli che lo rendono però anche molto esposto agli attacchi, sia dai sostenitori che dagli oppositori del fascismo. Il 15 aprile 1944, Gentile viene ucciso da un commando di partigiani.

OPPURE 

Il canale di Suez. L’idea di costruire un canale per collegare il Mediterraneo al Mar rosso risale addirittura al 500 avanti Cristo, ma è solo nell’Ottocento che riesce a diventare realtà. Per merito soprattutto di Ferinand de Lesseps, imprenditore ed ex diplomatico francese che mette in piedi il faraonico cantiere su progetto dell’ingegnere italiano Luigi Negrelli. Nasce il canale di Suez. Un’opera che il professor Gilles Pécout analizza con Paolo Mieli a “Passato e Presente”, il programma di Rai Cultura in onda sabato 6 febbraio alle 20.30 su Rai Storia. Il canale viene aperto nel 1869 e subito dà l’impulso ai traffici tra l’Europa e l’Oriente, dimezzando il percorso di navigazione. Lo gestisce una società a capitale inglese e francese, le due potenze coloniali che traggono maggior profitto dall’apertura del canale. Nel 1956 il presidente Nasser decide di nazionalizzare il canale. Ne segue la crisi di Suez, che si concluderà con la definitiva uscita di scena di Francia e Inghilterra, oramai ex potenze coloniali. Da questo momento il canale diventa oggetto di contesa tra Egitto e Israele, provocando la Guerra dei sei giorni, nel 1967 e la guerra di Kippur, nel 1973.

L'uomo che rubò Bansky

sabato ore 23:00 e domenica ore 10:40

L'uomo che rubò Banksy Nel 2007 lo street artist Banksy è entrato in Palestina per dipingere sui muri della Barriera di separazione israeliana. Il pezzo di muro su cui era stato disegnato il graffito più controverso fu letteralmente ritagliato e venduto online, generando un grandissimo interesse tra i collezionisti più facoltosi. Quello che ne seguì è una storia incredibile di arte, furti, mercato nero e scontro tra culture diverse, su cui svettano le complesse implicazioni politiche e socio-economiche del lavoro di Banksy.


Domenica

Passato e Presente

sabato ore 20:30 e domenica ore 9:00 e 14:20

Giovanni Gentile. Seguace della scuola idealistica italiana, fondatore con Benedetto Croce della rivista "La Critica", Giovanni Gentile è già agli inizi del Novecento uno dei filosofi più importanti e originali del nostro panorama. A "Passato e Presente", Paolo Mieli ne parla con la professoressa Alessandra Tarquini. Dal punto di vista politico è cruciale, nel 1922, la nomina da indipendente a ministro della pubblica istruzione nel primo governo Mussolini. Poco dopo, Gentile aderisce al fascismo e diventa uno degli intellettuali più potenti e prestigiosi del regime, a capo di istituzioni importanti come l'Istituto di cultura fascista e l'Enciclopedia. Ruoli che lo rendono però anche molto esposto agli attacchi, sia dai sostenitori che dagli oppositori del fascismo. Il 15 aprile 1944, Gentile viene ucciso da un commando di partigiani.

OPPURE 

Il canale di Suez. L’idea di costruire un canale per collegare il Mediterraneo al Mar rosso risale addirittura al 500 avanti Cristo, ma è solo nell’Ottocento che riesce a diventare realtà. Per merito soprattutto di Ferinand de Lesseps, imprenditore ed ex diplomatico francese che mette in piedi il faraonico cantiere su progetto dell’ingegnere italiano Luigi Negrelli. Nasce il canale di Suez. Un’opera che il professor Gilles Pécout analizza con Paolo Mieli a “Passato e Presente”, il programma di Rai Cultura in onda sabato 6 febbraio alle 20.30 su Rai Storia. Il canale viene aperto nel 1869 e subito dà l’impulso ai traffici tra l’Europa e l’Oriente, dimezzando il percorso di navigazione. Lo gestisce una società a capitale inglese e francese, le due potenze coloniali che traggono maggior profitto dall’apertura del canale. Nel 1956 il presidente Nasser decide di nazionalizzare il canale. Ne segue la crisi di Suez, che si concluderà con la definitiva uscita di scena di Francia e Inghilterra, oramai ex potenze coloniali. Da questo momento il canale diventa oggetto di contesa tra Egitto e Israele, provocando la Guerra dei sei giorni, nel 1967 e la guerra di Kippur, nel 1973.

L'uomo che rubò Bansky

sabato ore 23:00 e domenica ore 10:40

L'uomo che rubò Banksy Nel 2007 lo street artist Banksy è entrato in Palestina per dipingere sui muri della Barriera di separazione israeliana. Il pezzo di muro su cui era stato disegnato il graffito più controverso fu letteralmente ritagliato e venduto online, generando un grandissimo interesse tra i collezionisti più facoltosi. Quello che ne seguì è una storia incredibile di arte, furti, mercato nero e scontro tra culture diverse, su cui svettano le complesse implicazioni politiche e socio-economiche del lavoro di Banksy.

Documentari d'autore

domenica ore 11:30

Viaggio nella chiesa di Francesco

domenica ore 12:30

Soggetto donna. Donne e movimento

domenica ore 13:00 

"Soggetto donna" ripercorre gli anni Settanta e il movimento di conquiste civili che li caratterizza

Maxi - Il grande processo alla mafia

domenica ore 15:00 

L'astronave verde. 10 febbraio 1986: inizia il maxiprocesso a Cosa Nostra. Per la prima volta più di 400 mafiosi sono chiamati a rispondere di decine di reati, in un'aula giudiziaria di enormi dimensioni costruita per l'occasione. Anche la Rai si mobilita per raccontarlo, con una redazione ad hoc di fronte all'aula bunker, che tutti chiamano "l'astronave verde". A raccontare il processo sarà Franco Licitra, giornalista di 50 anni della sede di Palermo, gran conoscitore del fenomeno mafioso. Al suo fianco Gianni, un giovane operatore arrivato da Roma a rinforzare il gruppo di lavoro palermitano, e Teresa, una montatrice appena assunta, giovane e appassionata.

a.C.d.C.

domenica ore 15:00 

Storia del mondo-La Rivoluzione industriale. Un programma di Alessandro Barbero, Monica Taburchi, Davide Savelli Regia di Monica Taburchi Produttore esecutivo Roberta Pulino

Inferno nei mari

domenica ore 16:50

Introduzione di Maurizio Brescia. - Nella Seconda guerra mondiale, sia l'Asse che gli Alleati impiegano una spietata guerra sottomarina per mettere in ginocchio i loro nemici: prendono di mira le rotte commerciali, per distruggere le forniture alimentari e militari. Durante la Guerra Fredda, il controllo è più sottile a causa della reale minaccia nucleare: monitorare ciò che sta facendo l'altra parte è fondamentale e Stati Uniti e Unione Sovietica usano l' "invisibilità" dei sottomarini per spiare e riportare informazioni o per condurre missioni segrete, nel tentativo di cambiare l'equilibrio di potere globale.

a.C.d.C.

domenica ore 18:00

Il diario di Marco Polo. Un programma di Alessandro Barbero, Davide Savelli Regia di Matteo Bardelli Produttore esecutivo Roberta Pulino - La meravigliosa avventura di Marco Polo ricostruita attraverso nuovi documenti che comprovano la veridicità del suo viaggio narrato ne Il Milione.

Passato e Presente

domenica ore 20:30

La Società delle Nazioni nasce a Parigi il 26 giugno 1919, con la firma del Trattato di Versailles, e incarna le speranze di pace del mondo uscito dalla Prima Guerra Mondiale. Il nuovo organismo nasce per volontà del presidente americano Woodrow Wilson, che ne specifica la natura in 14 punti: la Società delle Nazioni doveva essere un’organizzazione sovranazionale che aveva il compito di vigilare sul mantenimento della pace, sul disarmo, sulla libertà di commercio, sulla soluzione delle controversie territoriali per vie diplomatiche, e che doveva promuovere la cooperazione tra paesi grandi e piccoli e il loro sviluppo. Ne parlano Paolo Mieli e la professoressa Silvia Salvatici nell’appuntamento con “Passato e Presente”, il programma di Rai Cultura in onda domenica 7 febbraio alle 20.30 su Rai Storia. Dopo essersi fatta carico per 10 anni delle spinose questioni lasciate aperte dal conflitto e dal nuovo ordine mondiale, dopo aver contribuito efficacemente con le sue agenzie alla gestione dei profughi, al contenimento delle epidemie, alla criminalizzazione della tratta di esseri umani e dello sfruttamento del lavoro e alla protezione dei minori, negli anni ’30, dinanzi alla crisi globale e all’ascesa dei totalitarismi, la prima organizzazione internazionale fallisce nel suo obiettivo primario, quello di difendere la pace. La Seconda Guerra Mondiale ne segnerà la fine, ma la sua esperienza aprirà le porte alle Nazioni Unite.

Insieme

sabato ore 23:00

Storie dall'Europa. Insieme di Francesco Cirafici, Alessandro Chiappetta, Marta La Licata, Nicola Maranesi, Clemente Volpini. Con Serena Scorzoni. Regia Graziano Conversano. Produttore esecutivo Roberta Sangermano. - Un programma di Rai Cultura, condotto da Serena Scorzoni, per raccontare e narrare le storie dell'Italia che ce l'ha fatta.


 

 

 
 
 

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