L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Zeffirelli e la radio

DOMENICA 12/02/2023 CENTENARIO NASCITA FRANCO ZEFFIRELLI

Per Firenze. Zeffirelli e l’alluvione del 1966

Era il 4 novembre 1966 quando una terribile alluvione colpì Firenze: il fiume Arno in piena, strade e piazze invasi dall'acqua e dal fango, automobili trascinate via, soccorritori con elicotteri e barche di fortuna. Un evento che Franco Zeffirelli raccontò - con la guida e la voce narrante di Richard Burton – in “Per Firenze”, in onda domenica 12 febbraio alle 9.30 su Rai Storia, a 100 anni dalla nascita del grande regista. Nel documentario, Zeffirelli sottolinea la necessità di una collaborazione internazionale per il recupero del patrimonio storico, culturale e artistico di Firenze, devastato dall’alluvione, ed evidenzia anche l'abnegazione di quanti si sono spesi nello sgombero dei detriti e del fango, e dei tanti giovani che hanno contribuito al recupero delle opere d'arte del patrimonio della città.

Franco Zeffirelli. Appunti di una vita straordinaria

Un racconto come un’autobiografia: è “Franco Zeffirelli. Appunti di una vita straordinaria”, che Rai Cultura ripropone domenica 12 febbraio alle 19 su Rai Storia. il Maestro ripercorre la propria vita, parla dell’importanza di Firenze - “grande maestra” – e della sua cultura superiore per la propria formazione; della passione e del lavoro d’allestimento di opere liriche, dell’incontro con l’arte di Eduardo De Filippo. E ancora, della fascinazione che la figura di San Francesco e la raffigurazione giottesca hanno avuto su di lui, e del Gesù di Nazareth, visto nel suo capolavoro televisivo come figura umana e non divina.

Passato e Presente. Tacito. Lo storico della Roma imperiale

Publio Cornelio Tacito è lo storico di riferimento della prima età imperiale. Ne parlano Paolo Mieli e la professoressa Francesca Cenerini a “Passato e Presente”, in onda domenica 12 febbraio alle 20.30 su Rai Storia. Tacito è anche un politico, un senatore, ed è polemico verso il potere autoritario del Principato. Il regime del Principato è ormai una necessità storica, anche se Roma ormai è decadente e corrotta. Non tutti gli imperatori hanno saputo essere all’altezza di questo incarico importante: Augusto, Tiberio, Nerone sono stati deludenti e dispotici. Tacito auspica un principato illuminato come quelli di Nerva e di Traiano, imperatori per adozione e non per diritto di nascita. Tra le sue opere minori ricordiamo la Germania, una monografia sui costumi dei Germani, l’unica in latino appartenente al genere etnografico. Ma il vero Tacito, lo scrittore moralista e lo storico tragico, celebre per i suoi ritratti, è quello delle Historiae e degli Annales, le sue opere propriamente storiografiche, che gli assegnano il giusto posto tra i grandi storici di sempre.

Binario cinema. Bel Ami. Storia di un seduttore

Nella Parigi del XIX secolo un giornalista povero, ma talentuoso riesce a costruirsi una posizione sociale grazie alle sue doti seduttive. Tratto dal celebre romanzo di Guy de Maupassant, con la star di "Twilight" Robert Pattinson, Uma Thurman, Christina Ricci, “Bel Ami – Storia di un seduttore” andrà in onda per il ciclo “Binario cinema” domenica 12 febbraio alle ore 21.10 su Rai Storia.

LUNEDI’ 13/02/2023 GIORNATA MONDIALE DELLA RADIO *

Passato e Presente. La radio dell’Italia

Estate 1943. Quando l’esercito alleato sbarca coi primi mezzi in Sicilia, il comando americano per la guerra psicologica comincia a lavorare per diffondere tra gli italiani la convinzione che gli Alleati sono “i buoni”, i liberatori. Lo faranno attraverso i giornali e, soprattutto, la radio, utilizzando quel che resta delle apparecchiature dell’Eiar in gran parte distrutte dai tedeschi durante la ritirata. A “Passato e Presente”, il programma di Rai Cultura in onda lunedì 13 febbraio alle 14.30 su Rai Storia, Paolo Mieli ne parla con la professoressa Silvia Salvatici. La prima stazione che comincia a trasmettere nell’Italia liberata è Radio Palermo, con diffusione regionale. Seguita, dopo l’8 settembre, da Radio Bari, che raggiunge il nord Italia e l’altra sponda dell’Adriatico. Vi convergono intellettuali e scrittori di idee antifasciste fuggiti da Roma, che insieme alla musica e all’intrattenimento, inviano in tutta Italia notizie dal fronte, messaggi ai partigiani e inviti al sabotaggio del nemico. In pochi mesi, a seguito dell’avanzata alleata iniziano le trasmissioni Radio Napoli, Radio Roma, Radio Firenze. Tramettono agli italiani un nuovo stile nel giornalismo e la passione per lo swing e formano i talenti che diventeranno i protagonisti dell’intrattenimento e dell’informazione nazionale della nuova Rai, dopo la Liberazione.

Rai 54: la tv della storia, la storia della tv. 90 anni della radio italiana

Un percorso cronologico attraverso le passate celebrazioni Rai per ripercorrere la storia della Radiotelevisione italiana. In occasione della Giornata mondiale della Radio, Rai Storia, lunedì 13 febbraio alle ore 16, ripropone “Rai 54: la tv della storia, la storia della tv – 90 anni della radio italiana”. All’interno, la puntata d’esordio del varietà “Milleluci – Radio” di Antonello Falqui, andata in onda il 16 marzo del 1974 al Teatro delle Vittorie in Roma, puntata dedicata alla celebrazione del mezzo secolo della Radio Italiana. Tra gli ospiti della trasmissione, condotta da Mina e Raffaella Carrà, il Quartetto Cetra, che si esibisce con “Evviva la Radio Galena”, Franca Valeri, che ironizza sulla radio dalle origini agli anni ‘70; il presentatore Filogamo, personaggio radiofonico dagli anni 30, Nilla Pizzi e Corrado.

Passato e Presente. Il nome della rosa

È uno dei romanzi italiani più famosi al mondo. Si stima abbia venduto ben 50 milioni di copie. Alla fine del Novecento, 'Le Monde' l'ha indicato tra i 100 libri più importanti del secolo. È "Il nome della Rosa", il primo dei sette romanzi del semiologo Umberto Eco, pubblicato nel 1980. A 'Passato e Presente', in onda lunedì 13 febbraio alle ore 13:15 su Rai3 e alle ore 20:30 su Rai Storia, Paolo Mieli ne parla con la specialista del Medioevo Chiara Mercuri. La vicenda che racconta è ambientata nel 1327, sullo sfondo delle lotte tardomedievali tra Papato e Impero. In un'abbazia del nord-Italia viene rinvenuto il cadavere di un monaco e l'abbate chiede di indagare a un frate francescano. Ma presto altri monaci vengono trovati morti. Il romanzo si snoda così tra giallo e questioni culturali e teologiche. Ma che immagine restituisce di quel periodo storico? Quanto c'è di vero? Come è nato il romanzo?

Storia delle nostre città. Cremona

Capitale mondiale della liuteria e culla del medioevo, Cremona è una città densa, ricca di storia e di cultura. Terra natìa del grande liutaio Antonio Stradivari, la città ha un legame indissolubile con la musica, promosso da musei dedicati e da mirabili iniziative culturali. È Cremona la protagonista del primo appuntamento con la nuova edizione de “Storia delle nostre città” in onda lunedì 13 febbraio alle ore 21.10 in prima visione su Rai Storia. La piazza del Comune, con il complesso monumentale costituito dal Torrazzo, dal Duomo, dal Battistero, dal Palazzo del Comune e dalla Loggia dei Militi, è tra i più sontuosi esempi di architettura medievale della città. La sua pianta romana, invece, è tra le meglio conservate in Italia. In un equilibrio perfetto tra passato e presente, Cremona è una città viva, ricca e stimolante.

Italia. Viaggio nella bellezza. Palermo arabo normanna

Un viaggio alla scoperta della Palermo arabo normanna, cinquantunesimo sito italiano a entrare, nel luglio 2015, nella lista Unesco del Patrimonio Mondiale. Palermo, con la Cappella Palatina e il Palazzo Reale, la Cattedrale, il Palazzo della Zisa, la Chiesa di San Giovanni degli Eremiti, le Chiese di Santa Maria dell’Ammiraglio e di San Cataldo; ma anche Monreale e Cefalù con le Cattedrali. Gioielli ai quali è dedicata “Palermo arabo normanna” di Eugenio Farioli Vecchioli, Maura Calefati con la regia di Federico Cataldi e la consulenza scientifica di Ruggero Longo, in onda lunedì 13 febbraio alle 22.10 su Rai Storia per la serie “Italia. Viaggio nella bellezza”. Le immagini danno vita a un sincretismo che ha generato un originale stile architettonico e artistico di valore universale, in cui sono fusi elementi bizantini, islamici e latini, capace di volta in volta di prodursi in combinazioni uniche. Il sincretismo arabo-normanno ha avuto un forte impatto nel medioevo, contribuendo significativamente alla formazione di una koinè mediterranea, condizione fondamentale per lo sviluppo della civiltà mediterraneo-europea moderna.

MARTEDI’ 14/02/2023

Amori di latta. Il viaggio tra gli adolescenti di Chiara Rapaccini

Alla scoperta del mondo degli adolescenti: il loro rapporto con la realtà, le loro emozioni, i primi amori. È il viaggio raccontato da Chiara Rapaccini - scrittrice, illustratrice e vignettista – in “Amori di latta”, in onda martedì 14 febbraio alle 17 su Rai Storia. Milano, Roma e Bari sono le tre città in cui la scrittrice si muove, incontrando ragazzi dai 13 ai 19 anni nelle scuole, in palestra, tra i gruppi scout, sui campi di calcetto e in tutti quei luoghi in cui si incontrano i teenager. Curiosa e dissacrante, Rapaccini dialoga coi ragazzi e si chiede se quelli di oggi somiglino o no ai giovani degli anni ’60 ’70 e ‘80, quelli delle grandi inchieste televisive Rai che nel documentario s’intrecciano alle immagini attuali. Dagli incontri coi ragazzi nascono anche le vignette ironiche con cui Chiara Rapaccini racconta le loro esperienze e che arricchiscono questo affresco degli adolescenti del 2019.

Viva la storia. Il metodo scientifico: Galileo e Cesi

La storia di un’amicizia, quella tra Federico Cesi e Galileo Galilei, e la nascita del metodo scientifico sono al centro di questa puntata de “Viva la storia”, in onda martedì 14 febbraio alle 19.30 su Rai Storia, in occasione dell’anniversario della nascita di Galileo Galilei, il 15 febbraio 1564. Nel 1603 a Roma viene fondata la prima accademia al mondo, l’Accademia dei Lincei che annovera tra i suoi primi soci anche Galileo Galilei; il suo fondatore è Federico Cesi. I ragazzi del Liceo Pasteur di Roma, guidati e stimolati dalla conduttrice Linda Stroppa, ricostruiscono questa pagina di storia proprio a partire dall’Accademia dei Lincei.

Passato e Presente. 1923, l'occupazione italiana di Corfù

Il 27 agosto del 1923, a Zepi, in Grecia, il generale italiano Enrico Tellini e i suoi ufficiali vengono trucidati, probabilmente da banditi locali. Una pagina di storia raccontata da Paolo Mieli e dal professor Francesco Perfetti a “Passato e Presente” in onda martedì 14 febbraio alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia. Tellini era a capo della Commissione interalleata istituita nel 1922 dalla Conferenza degli Ambasciatori per delimitare la frontiera greco-albanese. La reazione di Mussolini, al potere da meno di un anno, è drastica: non sottopone la controversia alla Società delle Nazioni ma lancia un ultimatum ad Atene chiedendo ingenti riparazioni per l’offesa subita. Il governo ellenico, però, le accoglie solo in parte e il duce del fascismo, senza esitazioni, ordina l’occupazione dell’isola di Corfù deciso a ristabilire l’onore nazionale. L’annosa ostilità tra Italia e Grecia nello scenario adriatico-balcanico rischia di precipitare l’Europa nel baratro di una nuova guerra. Dopo una lunga trattativa cui partecipano anche Francia e Gran Bretagna, interessate a chiudere rapidamente la vertenza, le richieste di Roma vengono esaudite quasi interamente. Il pericolo è scampato e Mussolini può festeggiare un successo che gli varrà soprattutto sul fronte interno.

Dopo il caos. Londra, città in continuo cambiamento

Molte sono state le città rase al suolo da intensi bombardamenti durante la second guerra mondiale. Con la guida del professor Gregory Alegi, al via la serie “Dopo il caos”, in onda da martedì 14 febbraio alle 21.10, in prima visione su Rai Storia. La serie, utilizzando effetti visivi all’avanguardia, mostra come Londra, Le Havre e Varsavia, si siano reinventate in tempi record, grazie a un’ingegneria innovativa e a una nuova pianificazione urbana. Tra le cicatrici inflitte dalla guerra e gli sforzi di ricostruzione dell'immediato dopoguerra, questa serie riporta in vita il destino di queste emblematiche città, mescolando archivi, effetti visivi di composizione grafica e testimoni di prima mano che hanno contribuito alla nuova identità delle città

Si parte da Londra: composta da una serie di distretti che si erano fusi, senza alcuna pianificazione, la città subì intensi bombardamenti durante il Blitz, nel 1940-41. Un milione di edifici vennero distrutti e 30.000 londinesi persero la vita. Dal giugno 1944 al maggio 1945, i missili tedeschi V-1 e V-2 fecero tremare ancora una volta i londinesi. La ricostruzione dei quartieri devastati della capitale britannica trasformò il paesaggio urbano, e ne fecero una città moderna e multiculturale, che mescola stili ed epoche. Prima della Seconda guerra mondiale, l'edificio più alto della città era la Cattedrale di San Paolo, risparmiata miracolosamente dalle bombe, che divenne il simbolo della resistenza e della rinascita della città.

La guerra segreta. L’uomo della Gestapo

E’ il 1943. Stalin è alle strette a Est e, per questo, occorre allentare la pressione delle truppe nemiche creando un diversivo a ovest. Nasce così l’operazione Cockade, in Francia dove la sezione francese dello Special Operations Executive britannico e la resistenza locale portano avanti diverse azioni di sabotaggio. Una storia al centro di “La guerra segreta”, in onda martedì 14 febbraio alle 22.10 su Rai Storia. Tra gli uomini impegnati in questa rischiosa operazione, che consiste nel far credere ai tedeschi un imminente attacco in Francia, c’è Henri Dericourt: dopo aver fatto parte dell’Aeronautica francese, lavora contemporaneamente per gli inglesi dell’Mi6, per lo Special Operation Group e per i tedeschi, incarnando alla perfezione il ruolo di agente segreto doppiogiochista, anzi di “triplo agente”. Dopo la guerra, Dericourt rimarrà ucciso in un misterioso incidente aereo in Laos nel 1962.

MERCOLEDI’ 15/02/2023

Passato e Presente. Macerie di guerra

Che fine hanno fatto decine di milioni di metri cubi di macerie lasciate a terra dai bombardamenti sull’Italia nella Seconda Guerra Mondiale? A “Passato e Presente”, il programma di Rai Cultura in onda mercoledì 15 febbraio alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia, la professoressa Barbara Bracco e Paolo Mieli “viaggiano” tra le rovine dell’Italia del dopoguerra, un Paese che oltre a piangere la morte di almeno 70.000 persone a causa dei bombardamenti aerei avvenuti tra il 1940 e il 1945, conta la distruzione di circa 3 milioni di abitazioni, e un quantitativo di macerie inestimabile in termini complessivi. Decine di milioni di metri cubi, probabilmente, se si considerano le poche stime azzardate su singoli casi di studio. A Milano, ad esempio, si stima che per ogni abitante giacciano a terra 3 metri cubi di macerie. Con il destino di questi materiali e degli edifici danneggiati devono misurarsi i primi governi dell’Italia post-fascista che vogliono guidare il Paese verso la rinascita e la ricostruzione.

Il transatlantico Rex

Simbolo dell’Italia fascista, campione di velocità nella traversata atlantica, la nave Rex ha rivoluzionato il modo di viaggiare per mare, aprendo la strada al moderno concetto di crociera. La storia del transatlantico più famoso e leggendario della marina italiana è al centro de “Il transatlantico Rex – Nave 296”, di Maurizio Sciarra, in onda mercoledì 15 febbraio alle 21.10 su Rai Storia. Una storia indagata attraverso testimonianze dirette, il racconto di esperti e appassionati per ricostruire la storia e la leggenda intorno alla breve vita della nave, dal primo viaggio nel 1932 all’affondamento per mano degli Alleati nel 1944, e all’eco del suo mito che ancora emerge nell’industria e nel costume italiani (un esempio su tutti in “Amarcord” di Federico Fellini).

GIOVEDI’ 16/02/2023

Italiani. Mario Lodi

Il 17 febbraio 1922 nasceva a Piadena Mario Lodi: non solo maestro, ma un intellettuale impegnato, protagonista del rinnovamento pedagogico della scuola italiana negli anni Sessanta e Settanta. Lodi voleva rifondare la scuola democratica con una rivoluzione silenziosa, che portasse tra i banchi la Costituzione, nella speranza di cambiare il paese uscito da un ventennio di dittatura. Un personaggio raccontato giovedì 16 febbraio alle 17.15 su Rai Storia per il ciclo “Italiani”, in occasione dell’anniversario della nascita.
L'attività di Mario Lodi a partire dal 1945 ha nella scuola il suo centro fondamentale, ma Lodi fu anche uno dei più importanti autori di libri di pedagogia e di letteratura per l'infanzia: il suo “Cipì”, pubblicato per la prima volta nel 1961, è un classico, tradotto in molte lingue e stampato ancora oggi con successo.
La sua didattica innovativa si basava sull’esperienza pratica e concreta, sulla cooperazione, la creatività, l’assenza di nozionismo. Una didattica che rifiutava il libro di testo e i voti e metteva al centro di tutto il bambino, con le sue necessità, le sue capacità, le sue abilità. Lodi, continuò per tutta la vita a dedicarsi ai bambini, fondando la cooperativa “Casa delle arti e del gioco” di Drizzona, nel cremonese: un progetto per promuovere, valorizzare e sviluppare le capacità espressive, creative, e logiche dei bambini e degli adulti.

Passato e Presente. Italiani di Tunisia, dalla migrazione all'esodo forzato

Dall’Ottocento una forte spinta migratoria dall’Italia tocca le coste della Tunisia: se i primi ad arrivare sono professionisti e intellettuali, i siciliani poveri costituiscono la parte più cospicua degli emigrati verso quella che sembra “un’altra America” più vicina. A “Passato e Presente”, in onda giovedì 16 febbraio alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia, Paolo Mieli ne parla con la storica Leila El Houssi. La comunità italiana cresce numerosa nel corso della prima metà del secolo e gode di istituzioni proprie di alto livello, tra cui scuole, ospedali e redazioni di giornali. Ma con l’indipendenza dal Protettorato francese, nel 1957 il presidente della Repubblica Habib Bourguiba inaugura la politica di sovranità nazionale, la tunisificazione, che limita progressivamente le attività dei cittadini stranieri. Nel 1964 le terre sono espropriate e 40mila italiani di Tunisia lasciano il paese. L’addio alla Tunisia è la scelta forzata per tanti immigrati di ritorno e lo smembramento di comunità che aveva saputo far propri elementi del mondo arabo berbero, ebraico, francese.

a.C.d.C.
Amsterdam, Londra, New York. Tre città alla conquista del mondo Amsterdam

Dal 1600 ad oggi, Amsterdam, Londra e New York hanno contribuito alla nascita e allo sviluppo della "città-mondo", un nuovo concetto urbano la cui ambizione si gioca su scala globale e che ha dato vita a una forma radicalmente nuova di paesaggio cittadino, ancora oggi riconoscibile. La serie in onda per a.C.d.C, con la consueta introduzione del professor Alessandro Barbero, giovedì 16 febbraio alle 21.10 su Rai Storia, fa rivivere 400 anni di spietata competizione per la supremazia sul commercio globale, segnate dalla crescente urbanizzazione e dall'ascesa dell'architettura, e ci fa scoprire la storia delle grandi menti e dello spirito che hanno contribuito a plasmare ciascuna di queste città in quello che sono oggi.

Il primo episodio della serie si apre con la città di Amsterdam. E’ da qui che parte la rivoluzione finanziaria, commerciale ed urbanistica che segnerà lo sviluppo delle grandi potenze nei secoli successivi. All’inizio del XVI° secolo, con l’ideazione della società per azioni e l’istituzione della borsa valori, Amsterdam conosce un’espansione senza precedenti secondo un ordinato piano urbanistico, il primo in Europa. La città è in grado di produrre in serie navi mercantili e costruisce la sua prosperità sul commercio delle spezie dall’Estremo Oriente. Grazie alla spedizione dell’inglese Henry Hudson, finanziata dai mercanti di Amsterdam, gli olandesi sono in grado di stabilire delle colonie nel continente nordamericano. È solo dopo aver superato gli anni tragici della guerra civile che devasta l’Inghilterra a metà del secolo che Londra getta le basi di una prosperità economica che le consentirà, nel secolo successivo, di prendere il sopravvento sulla rivale olandese.

a.C.d.C.
Amsterdam, Londra, New York. Tre città alla conquista del mondo: New York

Da Nuova Amsterdam a New York: il villaggio anglo-olandese sull’isola di Manhattan è fin dalle origini un nuovo modello di città. Lo racconta “a.C.d.C” in onda giovedì 16 febbraio alle 22.10 su Rai Storia, con l’introduzione del professor Alessandro Barbero. La città che oggi conosciamo come New York è nata come Nuova Amsterdam, un piccolo centro per scambi commerciali fondato dall’olandese Compagnia delle Indie Occidentali. I coloni si stabiliscono su un’isola che le tribù native chiamano “Mannahatta” e che in futuro diventerà Manhattan. Il fiorente commercio con gli indiani non tarda a suscitare l’interesse dell’Inghilterra, che in breve prende il controllo dell’insediamento, permettendo però – e questa è una novità assoluta che caratterizzerà lo spirito stesso di New York – ai coloni olandesi di restare e mantenere la loro efficientissima rete commerciale. In Europa, Amsterdam è una potenza commerciale consolidata mentre Londra deve affrontare nel 1666 uno spaventoso incendio che la ridurrà in cenere e la farà rinascere con una nuova configurazione urbanistica.

VENERDÌ 17/02/2023

Passato e Presente. Moliere e la Francia di Re Sole

Nato a Parigi nel 1622, Jean-Baptiste Poquelin futuro Molière, si avvicina al teatro grazie agli insegnamenti e alle amicizie acquisite presso il collegio gesuita di Clermont. Nel 1644, Jean-Baptist dopo aver fondato una compagnia di attori con i fratelli Bejart, ne assume la direzione con lo pseudonimo di Molière; tuttavia, il debutto non è dei migliori. Costretto a lasciare Parigi per debiti, entra in contatto con la Commedia dell’Arte. Successivamente riuscirà ad imporsi sulla scena francese quando, rientrato dalla Provincia riscuote il plauso della corte e la protezione di Luigi XIV, il Re Sole. Paolo Mieli A Versailles Molière si scontra con la realtà politica, intellettuale e religiosa della Francia dell’epoca, assistendo alla messa in scena di una società formalmente splendida che sarà oggetto di un’attenta indagine e che diventerà materiale drammatico per le sue commedie.

Corea 1950. La battaglia di Chosin

La Guerra di Corea (1950-53) ha segnato l’affermazione della Cina comunista tra le grandi potenze mondiali e contribuito a creare gli equilibri geopolitici in Estremo Oriente, con cui confrontarsi ancora oggi. La battaglia del bacino di Chosin (27 novembre - 11 dicembre 1950) - raccontata dallo speciale “Corea 1950. La battaglia di Chosin” in onda venerdì 17 febbraio alle 21.10 su Rai Storia - è uno dei momenti decisivi del conflitto, oltre che il più violento scontro tra truppe cinesi e statunitensi della storia. A introdurre e contestualizzare l’argomento, lo storico militare Gastone Breccia.

Tra il 1950 e il 1953 la Corea è teatro di una guerra durissima, che provoca oltre due milioni di morti e la distruzione di buona parte del paese. Causa del conflitto, la divisione della penisola lungo il 38mo parallelo, decisa nel 1945 quando sovietici e statunitensi pongono fine all’occupazione giapponese. Dal 1948 nel sud inizia una cruenta guerra civile tra comunisti e nazionalisti; dopo la sconfitta dell’insurrezione, l’esercito comunista passa il confine il 25 giugno 1950, contando sulla debolezza militare dell’avversario. Due giorni dopo le Nazioni Unite autorizzano però l’intervento di una forza multinazionale per ripristinare lo status quo. Gli statunitensi forniscono il grosso delle truppe combattenti e riescono in extremis a fermare l’avanzata nordcoreana. Il 15 settembre 1950 il generale Douglas MacArthur, a capo delle forze dell’Onu, lancia un fulmineo contrattacco anfibio che porta alla liberazione di Seoul e alla cacciata dei nordcoreani da tutto il sud.

MaMacArthur, con il consenso del presidente Truman, decide di non fermarsi al 38mo parallelo: convinto di poter riunificare il paese, dà ordine alle sue truppe di raggiungere lo Yalu, che separa la Corea dalla Manciuria, ignorando i segni di un possibile coinvolgimento nel conflitto della Repubblica Popolare Cinese. Mao Zedong fa capire subito che non avrebbe tollerato senza reagire una presenza americana ai suoi confini e a fine ottobre quasi 300 mila soldati cinesi avanzano in Corea contrattaccando di sorpresa le colonne delle Nazioni Unite, che subiscono gravi perdite. Alla fine di novembre la prima divisione dei Marines viene circondata da 60 mila cinesi nei pressi del lago artificiale di Chosin, sui monti Taebaek: la sua distruzione avrebbe potuto infliggere un colpo decisivo al morale degli Stati Uniti, inducendo Truman a cercare una via d’uscita dal conflitto. Per due settimane i Marines lottano per sopravvivere con temperature fino a 30 gradi sottozero, riuscendo infine a rompere l’accerchiamento e a mettersi in salvo al porto di Hungnam. La guerra sarebbe andata avanti fino al luglio 1953, senza un vero vincitore.

SABATO 18/02/23

Italiani. Fabrizio De André

Il 18 febbraio 1940 nasce Fabrizio De André. La sua eredità artistica è impressa nella memoria di più generazioni, e le sue canzoni continuano a rappresentare un punto di riferimento per tutti quelli che si accostano al cantautorato italiano. Parlare di Fabrizio De André vuol dire parlare di poesia in forma di musica, ma anche parlare dei luoghi a lui cari, che ne hanno formato la personalità e la poetica: Genova e la Sardegna. Sono queste le chiavi di lettura di “Fabrizio De Andrè. Luoghi, parole, persone” di Fabrizio Marini, in onda sabato 18 febbraio alle ore 19 su Rai Storia, per il ciclo “Italiani”. Figlio di un’agiata famiglia Fabrizio ha scelto di seguire le inclinazioni personali: la poesia, l’anarchia e la musica. Ha scelto di dare voce a chi la voce non l’ha mai avuta, gli ultimi della terra, gli emarginati, i dannati. Con coerenza ha perseguito la sua linea, fino alla fine della carriera, passando dal popolo sardo dei pastori e dagli indiani d’America. Dori Ghezzi, compagna e complice nelle scelte artistiche e di vita, racconta quanto la vita con Fabrizio sia stata un percorso predestinato, da quando si sono incontrati alla fine degli anni ’60 in quella Genova perfettamente ritratta dall’obiettivo fotografico di Lisetta Carmi. Insieme, Dori e Fabrizio, hanno attraversato uno dei momenti più drammatici che si possano immaginare, il rapimento da parte della anonima sequestri sarda nel 1979, evento sconvolgente che ne ha fortificato il rapporto e ha dato ulteriore linfa creativa alla produzione musicale di Fabrizio. Oltre alla testimonianza di Dori Ghezzi, parlano del cantautore il suo agente letterario e amico genovese Stefano Tettamanti, il poeta Umberto Fiori, l’amico e fratello gallurese Filippo Mariotti e lo studioso Romano Giuffrida. Sono invece le canzoni di Cristiano De André, che oggi suona la rivisitazione del disco “Storia di un impiegato”, a proiettarci nel mondo del padre, un mondo capace di attraversare il tempo e di riproporsi sempre con rinnovata forza.

Passato e presente. Eleanor Roosevelt. La first lady del mondo

Come moglie di Franklin Roosevelt, presidente degli Stati Uniti ininterrottamente dal 1933 al 1945, è stata la “first lady” più longeva della storia americana. Ma Eleanor Roosevelt è stata ben più di questo. È lei la protagonista di “Passato e Presente”, in onda sabato 18 febbraio alle 20.30 su Rai Storia. Ospite di Paolo Mieli, la storica Raffaella Baritono. Militante politica prima e dopo la sua permanenza alla Casa Bianca, attivista instancabile in innumerevoli battaglie per i diritti delle minoranze, ha ridefinito il ruolo della donna in politica, promosso l’Onu, redatto la Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo, fino a meritarsi l'appellativo di “first lady del mondo”.

Cinema Italia – I delfini

Fedora, una giovane di umili origini, entra in contatto con un gruppo di giovani borghesi. Riuscirà a farsi sposare da uno di questi ma, nonostante ciò, verrà umiliata per la sua condizione sociale. Di Francesco Maselli, presentato alla XXI edizione della Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, “I delfini “, in onda per “Cinema Italia” sabato 18 febbraio alle 21.10, delinea un ritratto dell'alta borghesia della provincia italiana dei primi anni Sessanta.

Documentari d’autore – Borsalino city

Borsalino è la storia della fabbricazione di un mito. Negli anni d'oro di Hollywood tutti indossano un "borsalino", ma ciò che pochi sanno è che questo cappello viene fatto ad Alessandria, una piccola città di provincia del Nord Italia, in una fabbrica capitanata dalla stessa famiglia per oltre 120 anni. Di Enrica Viola, con Robert Redford, Piero Tosi, Deborah Nadoolman, Eddie Muller, Dante Spinotti, “Borsalino city” andrà in onda per il ciclo “Documentari d’autore” sabato 18 febbraio alle 23 su Rai Storia.


 

 

 
 
 

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