L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Dall'impresa di Champoillon alla guerra del Golfo

DOMENICA 30/07/2023

“Ardito Desio” Uno speciale nell’anniversario della conquista del K2

Era il 31 luglio 1954 quando la spedizione organizzata dal professor Ardito Desio per la conquista del K2 - la montagna più insidiosa tra quelle del Karakorum, la seconda più alta del mondo, inviolata fino a quel momento – raggiunse la vetta a 8611 metri. Un’avventura raccontata dallo speciale “Ardito Desio” in onda in occasione dell’anniversario domenica 30 luglio alle 18 su Rai Storia. Gli alpinisti italiani, quelli che Desio definì davanti al presidente del consiglio Alcide De Gasperi, “i migliori del mondo”, avevano incontrato, nonostante un meticoloso lavoro di preparazione e acclimatamento, serie difficoltà legate alla carenza di ossigeno e alle bassissime temperature. Ma il 31 luglio, alle 18, Achille Compagnoni e Lino Lacedelli piantarono sulla cima le bandiere italiana e pakistana.

Alla spedizione parteciparono 13 alpinisti e 5 ricercatori italiani con il supporto fondamentale di 11 alpinisti pakistani etnia hunza e altri 2 collaboratori pakistani.

Passato e Presente. Suppliche, petizioni. Quando il popolo scrive al potere

Da sempre le persone comuni scrivono appelli, suppliche, petizioni alle autorità, cercando, nel rapporto diretto con i governanti, di ottenere favori o rivendicare quel che ritengono spettargli di diritto. Da qualche decennio, la storiografia ha mostrato un crescente interesse per questo tipo di fonti, e ha utilizzato questi materiali come chiavi di lettura per studiare fenomeni o periodi storici. A “Passato e Presente”, in onda domenica 30 luglio alle 20.30 su Rai Storia, Paolo Mieli e la professoressa Enrica Asquer analizzano in particolare tre momenti: un primo approfondimento riguarda le lettere che gli ebrei italiani scrivono a Mussolini – oltre che alla Direzione generale per la Demografia e la Razza – dopo la promulgazione delle leggi razziali del 1938 da parte del governo fascista. Chi scrive, quasi mai discute o contesta la nuova legislazione, ma chiede la deroga per la propria situazione, adducendo le più svariate motivazioni. Un secondo capitolo è dedicato alle lettere che molti ex partigiani, soprattutto comunisti - arrestati per atti di violenza compiuti nel contesto della guerra civile, prima e dopo la Liberazione - scrivono a Palmiro Togliatti e ai dirigenti del Partito comunista per rivendicare il loro comportamento di combattenti per la libertà. E infine, le lettere che gli italiani scrivono, dopo il 1946, al Presidente della Repubblica, considerato un po’ come il padre di tutti gli italiani. Nelle loro lettere si legge l’evoluzione della società italiana, dalla miseria del periodo della Ricostruzione al benessere degli anni del miracolo economico.

Binario cinema. Il caso Spotlight

La storia del team di reporter del "Boston Globe", noti con il nome di "Spotlight", che ha portato alla luce un'inquietante verità: la complicità della Chiesa locale negli abusi sui minori. Un’inchiesta dalla quale è nato un caso di portata mondiale e che il regista Tom McCarthy racconta nel film vincitore di un Oscar “Il caso Spotlight” - con Mark Ruffalo, Michael Keaton, Rachel McAdams, Liev Schreiber, John Slattery - in onda domenica 30 luglio alle ore 21.10 su Rai Storia per il ciclo “Binario cinema”. 

Nell'estate del 2001, il giornalista Marty Baron arriva da Miami per assumere l’incarico di direttore del quotidiano "Globe" e per prima cosa affida al team Spotlight il compito di indagare sul caso di un sacerdote locale, accusato di aver abusato sessualmente di decine di giovani parrocchiani nel corso di 30 anni. Consapevoli che perseguire la Chiesa cattolica di Boston provocherà serie conseguenze, il caporedattore di "Spotlight" Walter "Robby" Robinson, i giornalisti Sacha Pfeiffer e Michael Rezendes, e il ricercatore Matt Carroll iniziano a scavare profondamente nel caso attraverso colloqui con l'avvocato delle vittime, Mitchell Garabedian, attraverso interviste ad adulti che sono stati molestati da bambini e perseguendo il rilascio dei casellari giudiziari sigillati. Ben presto per il gruppo diventa evidente quanto la protezione sistematica dei sacerdoti implicati da parte della Chiesa sia molto più ampia di quanto avessero mai immaginato. Nonostante la ferma resistenza dei funzionari religiosi, tra cui il Cardinale Law di Boston, nel gennaio 2002 il "Globe" decide di pubblicare l'inchiesta, aprendo la strada per ulteriori rivelazioni, anche a livello internazionale. Oscar 2016 per miglior film e sceneggiatura originale. Candidato ai Golden Globes 2016 per miglior film drammatico, regia e sceneggiatura. Fuori concorso alla 72ª Mostra internazionale d'Arte cinematografica di Venezia (2015), ha ottenuto il 'Premio Brian'. Candidato al David di Donatello 2016 come miglior film straniero.

LUNEDI’ 31/07/2023

Passato e presente. La Magna Charta

La leggenda di Robin Hood, il ladro che ruba ai ricchi per dare ai poveri, ha origine da un fatto storico: le tasse imposte da Re Giovanni, salito al trono al posto di suo fratello Riccardo Cuor di Leone, partito per le crociate. A “Passato e Presente”, il programma di Rai Cultura in onda lunedì 31 luglio alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia, il professor Alessandro Barbero e Paolo Mieli approfondiscono – con tre giovani storici – quel momento storico. Re Giovanni costringe i suoi sudditi a un regime fiscale insostenibile, un vero flagello per la popolazione. Siamo nell’Inghilterra del XIII secolo. Chiesa, re e nobili si contendono il potere. I baroni inglesi combattono contro Re Giovanni per chiedere libertà e diritti, e, dopo una serie di sanguinose lotte intestine, ottengono, nel 1215, la prima versione della “Magna Charta Libertatum”, la Charta considerata alla base del diritto costituzionale inglese.

Cronache dall’Antichità. Dal mito alla storia. Annibale in Italia e la rivolta di Spartaco

Due leggendari nemici di Roma: il cartaginese Annibale e il gladiatore Spartaco. Due personaggi raccontati da Cristoforo Gorno in “Cronache dall’antichità. Dal Mito alla Storia” lunedì 31 agosto alle 21.10 su Rai Storia. Si comincia con Annibale, tornando al 2 agosto 216 a.C. a Canne, in Puglia: per la quarta volta consecutiva il condottiero africano sconfigge i romani, e quella di Canne è più di una battaglia persa, è l'annientamento di un'armata in cui Roma ha investito gran parte delle sue risorse. La cronaca di come Roma reagisce alla catastrofe rivela, però, che proprio Canne è un passaggio chiave nella costruzione di quella che diventerà la superpotenza del Mediterraneo.

Obiettivo, poi, sulla grande avventura del gladiatore ribelle e del suo esercito di schiavi. Una cronaca basata sulle fonti antiche, che inizia nelle cucine della scuola dei gladiatori di Capua - dove settanta gladiatori, armati di spiedi e mannaie da macellaio, riescono a farsi largo verso la libertà - prosegue sul Vesuvio, dove Spartaco ottiene le prime vittorie, percorre tutta l'Italia e finisce sulla via Appia, con la crocifissione di seimila ribelli.

Storia delle nostre città. Ascoli Piceno

Tra echi medievali e rinascimentali, Ascoli propone uno scenario ricco, unico nel suo genere. La città - protagonista dell’appuntamento con “Storia delle nostre città”, in onda lunedì 31 luglio alle 22.10 su Rai Storia - ha vissuto un’epoca di grande fermento artistico e intellettuale tra il Quattrocento e il Cinquecento, e tuttora lo si può cogliere passeggiando per le vie del centro storico. È inoltre possibile, attraverso alcuni itinerari archeologici, ripercorrere i fasti dell’antica Roma. Il suo fulcro è la rinascimentale Piazza del Popolo, nota anche come il “Salotto d’Italia” e sede di importanti edifici come il Palazzo dei Capitani del Popolo, la Chiesa di San Francesco e lo storico Caffè Meletti. Figura di spicco della città è il primo papa francescano, Niccolò IV, al cui nome è associata l’Università degli studi di Ascoli. 

MARTEDI’ 01/08/2023

Passato e Presente. Emanuele Filiberto d'Aosta, il duca invitto

Nato nel 1869, Emanuele Filiberto di Savoia riceve l’educazione militare tipica della Real casa. Alto, atletico, raffinato, è molto apprezzato nel bel mondo ottocentesco e sposa la figlia del Conte di Parigi, la bella Helene d’Orleans. Un personaggio analizzato da Paolo Mieli e dal professor Francesco Perfetti a “Passato e Presente” in onda martedì 1° agosto alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia. Nel 1896 Emanuele Filiberto chiede di essere inviato in Africa orientale, ma la disfatta di Adua gli impedisce di partecipare alla guerra. Promosso generale, riprova a partire nel 1910 per la conquista della Libia, ma gli viene preferito il generale Carlo Càneva, mentre la moglie s’imbarca sulla nave ospedale Menfi come crocerossina. Allo scoppio della Grande Guerra, finalmente, il Duca d’Aosta è al comando di una grande unità: la famosa Terza armata, che combatte sul Piave e verrà celebrata per non aver subito nemmeno una sconfitta nel corso del conflitto. Dopo la Marcia su Roma, il duca d’Aosta e la moglie Helene manifestano simpatie verso il regime mussoliniano e, con la loro popolarità, garantiscono legittimazione al fascismo. L’immagine stessa del duca, la sua prestanza fisica e l’oratoria dannunziana, lo avvicinano all’ideale che il fascismo sta elaborando. 

5000 anni e +. La lunga storia dell’umanità. Egitto Svelato. L'impresa di Champollion

Decifrando l'antico codice geroglifico, Jean-François Champollion ha restituito le parole a una civiltà millenaria e misteriosa, ma dietro la sua impresa leggendaria c'era un fratello di cui si sa poco e che ha reso tutto possibile. Un personaggio al centro dell’appuntamento con Giorgio Zanchini e con “5000 anni e più. La lunga storia dell’umanità”, in onda martedì 1° agosto alle 21.10 su Rai Storia. La nuova corrispondenza scoperta tra Jean-François Champollion e suo fratello Jacques-Joseph permette ora di comprendere appieno come un giovane genio autodidatta sia stato in grado di fare una delle scoperte più importanti del XIX secolo. Senza l'instancabile sostegno e l'astuzia del fratello maggiore, Jean-François non sarebbe mai riuscito a risolvere questo ardente enigma internazionale. Attraverso sequenze animate, utilizzando la loro corrispondenza privata, archivi e con l'aiuto di esperti, questo film ripercorre questa avventura scientifica, umana e intellettuale di cui nel 2022 è stato celebrato il bicentenario.

Telemaco. Da Bottrighe a Napoli

Parte da Bottrighe, in provincia di Rovigo, il viaggio di “Telemaco”, il magazine incentrato sul racconto di storie particolari e meno note nei luoghi in cui si sono svolte, in onda martedì 1° agosto alle 22.10 su Rai Storia. A Bottrighe, come racconta Charlotte Marincola, la chiusura di un’enorme fabbrica per la lavorazione dello zucchero trasforma il paesaggio, l’economia del territorio e le abitudini di vita di un’intera comunità. Bottrighe è l’emblema della parabola discendente del settore saccarifero italiano e del problema del recupero delle architetture industriali. Da storie di zucchero “amaro” alla storia di un confino, quello di Machiavelli, con la guida di Pietro Sorace. Nel 1512 i Medici tornano a Firenze e Niccolò Machiavelli è licenziato dal ruolo di segretario della Repubblica e confinato nel territorio fiorentino. Sospettato di congiura, è torturato e imprigionato ma torna presto libero e si trasferisce a Sant’Andrea in Percussina, nel territorio di San Casciano in Val di Pesa. Qui gestisce i possedimenti di famiglia e l’Albergaccio, dove si “ingaglioffa” con taglialegna e beccai. La sera però le cose cambiano: entra nel suo scrittoio e attraverso la lettura incontra gli antichi. Lo racconta in una celebre lettera a Francesco Vettori, suo amico e ambasciatore presso la Santa Sede, al quale annuncia anche di stare scrivendo un opuscolo intitolato “De Principatibus”, conosciuto da tutti come “Il Principe”.

Dalla Toscana alla Calabria con Emanuela Lucchetti che fa rivivere il ricordo di Ferramonti di Tarsia, in provincia di Cosenza, il più grande campo di concentramento fatto costruire da Benito Mussolini in Italia. A raccontarlo è anche la straordinaria testimonianza di Ruth Hauben, una dei molti bambini cresciuti tra le baracche e il recinto di filo spinato.

Si chiude a Napoli, con Carla Oppo e la storia di Maria Lorenza Longo, una gentildonna di origine spagnola, che cinquecento anni fa creò un ospedale destinato ai malati ritenuti incurabili dalla medicina dell’epoca. La sifilide, la lebbra, la follia erano patologie che marchiavano chi ne era colpito. L’Ospedale degli Incurabili li accoglie e ne allevia le pene. Per secoli, i reietti esclusi dalla società, trovano rifugio le mura del nosocomio napoletano.

MERCOLEDI’ 02/08/2023

Passato e presente. La prima guerra del Golfo

All’alba del 2 agosto 1990, i carri armati iracheni agli ordini del presidente Saddam Hussein invadono Kuwait City, dopo aver minacciato per settimane un attacco contro il Kuwait, accusato di aver estratto illegalmente petrolio da pozzi a ridosso del confine. Una pagina di storia ripercorsa dal professor Franco Cardini e da Paolo Mieli a “Passato e presente”, il programma di Rai Cultura in onda mercoledì 2 agosto alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia in occasione dell’anniversario dell’inizio del conflitto.

Per gli Stati Uniti, sostenitori del Kuwait, l’invasione è un atto di guerra a cui rispondere con l’invio di truppe nella regione. Inizia così la prima Guerra del Golfo, che durerà quasi sette mesi. Nel novembre 1990, il Consiglio di sicurezza dell’Onu, con la risoluzione n.678, impone a Bagdad di ritirare le sue forze dal Kuwait entro il 15 gennaio 1991. Saddam Hussein però rifiuta. Il 17 gennaio cominciano i raid aerei della coalizione internazionale guidata dagli Stati Uniti. I bombardamenti vengono trasmessi in diretta televisiva dalla Cnn. Poco più di un mese dopo, il 24 febbraio 1991, prende il via l’operazione di terra che in pochi giorni costringe l’Iraq ad accettare il cessate il fuoco. Il 6 marzo, il presidente americano George Bush annuncia la vittoria e la liberazione del Kuwait.

Il segno delle donne. Fernanda Gattinoni

La stilista che da sola costruì un impero della moda: Fernanda Gattinoni - nell’interpretazione di Elisabetta De Palo “intervistata” da Elena Stancanelli - è la protagonista de “Il Segno delle Donne”, la docu-fiction coprodotta da Rai Storia e Anele in onda mercoledì 2 agosto alle 21.10 su Rai Storia. Nata in provincia di Varese, Fernanda Gattinoni perfezionò il suo interesse per il disegno di abiti sartoriali tra Londra, Parigi e Milano, per poi trasferirsi a Roma, dove, con grande coraggio e determinazione, alla fine della Seconda guerra mondiale, aprì il suo primo atelier andando totalmente controcorrente, staccandosi definitivamente dalla moda francese imperante fino a quel momento e creando uno stile del tutto italiano. Nella “Hollywood sul Tevere” la grande stilista, considerata una delle prime creative della moda, collaborò con i più grandi registi, vestendo le grandi star del cinema internazionale, da Ingrid Bergman ad Anna Magnani a Audrey Hepburn, con cui strinse profonde amicizie. Eleganza, dedizione al lavoro, generosità e umanità, sono le qualità che fecero di Madame Gattinoni – come amava essere chiamata – “una diva tra le dive”, fissando la sua casa di moda e il suo stile unico nella Storia. Nell’intervista “impossibile” con Elena Stancanelli, Fernanda Gattinoni-Elisabetta De Palo risponde alle domande con parole realmente usate dalla stilista in lettere, diari, colloqui con giornalisti e discorsi pubblici, portati alla luce dagli autori, con la consulenza della storica Silvia Salvatici. 

Per ripercorrere le tappe della sua vita e della sua straordinaria carriera, il racconto si arricchisce anche di immagini inedite provenienti dagli archivi di famiglia, filmati di repertorio e testimoni illustri, come il Presidente della Maison Gattinoni Stefano Dominella, lo stilista Guillermo Mariotto, la première storica dell’atelier Maria Pellegrini, la collaboratrice Patrizia Pizzicheria e la storica della moda Sofia Gnoli.

1939 – 1943. La Seconda guerra mondiale. Nel deserto africano

La storia della guerra italiana e tedesca in Africa settentrionale dalla conquista di Sidi Barrani, occupata dal Generale Graziani nel settembre del 1940, alla controffensiva inglese su Tobruk, il ripiegamento italiano, l’arrivo dell’Afrikakorps comandato dal generale Erwin Rommel, fino alla battaglia di El Alamein e alla sconfitta dell’Asse in Africa settentrionale.Sono gli eventi al centro del nono appuntamento con la serie “1939 - 1945 – La Seconda guerra mondiale” in onda su Rai Storia mercoledì 2 agosto alle 22.10 su Rai Storia. La serie presentata da Paolo Mieli, con la narrazione di Carlo Lucarelli, è arricchita da un racconto per immagini con materiali di repertorio “restaurati” in alta definizione ed edizioni di grandi documentari provenienti dalle Teche Rai con rare interviste a protagonisti e testimoni ormai scomparsi. Tra i consulenti della serie, gli storici Giovanni Sabbatucci, Nicola Labanca, Lutz Klinkhammer.

Bologna, 2 agosto 1980. Il ricordo della strage

Un mosaico di memorie e ricordi affidato a chi in quella giornata, il 2 agosto 1980 a Bologna, ha visto stravolgere la propria vita. Gente comune, lavoratori, vacanzieri, turisti, che hanno subito nel corpo e nell'animo le ferite di quell'esplosione, e con queste hanno fatto i conti per tutta la vita. Rai Cultura ricorda la strage con “Bologna, 2 agosto 1980” di Alessandro Chiappetta, per la regia di Graziano Conversano, in onda mercoledì 2 agosto alle 23.10 su Rai Storia nell’anniversario della strage. Nello speciale parlano i parenti delle vittime, come Paolo Bolognesi, che perse la suocera e vide feriti il figlio e la madre, e Paola Mannocci che perse la madre ma il cui padre riuscì a salvarsi, e Cristina Caprioli che perse il fratello Davide. E c’è chi rimase ferito, come Carlo Dionedi, Patrizia Poli, il ferroviere Roberto Castaldo e Marina Gamberini, volto di una delle foto più celebri dell'eccidio. Il racconto è arricchito dalle voci dei giornalisti Jenner Meletti e Roberto Scardova e dell'operatore Enzo Cicco, che giunsero sul posto per raccontare la tragedia, della dottoressa Maria Teresa Fiandri, che all'Ospedale Maggiore dedicò giorni e giorni alle cure dei feriti più gravi; e di Agide Melloni, autista del bus 37, che divenne una navetta che viaggiava tra la stazione e gli ospedali, caricando i feriti e i morti, e che simboleggia ancora oggi il cuore di Bologna e dei bolognesi.

GIOVEDI’ 03/08/2023

Passato e Presente. Il giuramento di fedeltà al fascismo

È il 1923: a pochi mesi dalla Marcia su Roma e dall’instaurazione del primo governo Mussolini, il neoministro della Pubblica Istruzione Giovanni Gentile vara la riforma integrale della scuola, “la più fascista delle riforme”. A “Passato e Presente”, il programma di Rai Cultura in onda giovedì 3 agosto alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia, Paolo Mieli ne parla con la professoressa Alessandra Tarquini. Nel giro di pochi anni l’impianto gentiliano risulterà inadeguato rispetto alle esigenze del Fascismo divenuto nel frattempo Regime totalitario: scuola, università e accademie di cultura diventano terreno di propaganda mescolando forza e consenso, intimidazioni e lusinghe. Ma imporre riti, slogan, programmi non era sufficiente. Bisognava “fascistizzare” il corpo docente. Con un’iniziativa senza precedenti, il Regio Decreto 1227 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale l’8 ottobre 1931 obbliga tutti i professori universitari a giurare fedeltà al Regime Fascista. Da tutti i rettorati d’Italia partono le lettere che invitano i docenti a presentarsi per il giuramento: chi non firma perderà istantaneamente la cattedra e ogni incarico pubblico. Alla fine, su 1225 docenti universitari solo 12 hanno il coraggio di opporsi rifiutando il giuramento, condannandosi alla disoccupazione, all’ostracismo sociale e alla solitudine umana. Sarà una vittoria per il regime, una sconfitta per la libertà di pensiero e accademica.

a.C.d.C. Gli Stuart. Un regno di sangue

Nel 1660, dopo la morte di Cromwell, il re in esilio torna trionfalmente a Londra: con Carlo II la monarchia è restaurata e anche il Commonwealth non sopravvive alla morte di Cromwell.  Ma due gravissime tragedie colpiscono la nazione: l’epidemia di peste ed il grande incendio di Londra. Lo racconta “Gli Stuart. Un regno di sangue”, in onda giovedì 3 agosto alle 21.10 su Rai Storia per “a.C.d.C.”, con l’introduzione del professor Alessandro Barbero. A seguire, alle 22.10, il re Giacomo II succede al fratello Carlo II nel 1685, ma l’ultimo re Stuart regnerà solo per tre anni: il tentativo di imporre la religione cattolica innesca la Gloriosa Rivoluzione. Insieme al marito Guglielmo d'Orange, è proprio la figlia di Giacomo, Maria, a porre fine alla dinastia degli Stuart.

VENERDÌ 04/08/2023

Italiani. Sergio Zavoli

Un'antologia delle inchieste radiotelevisive che Sergio Zavoli, scomparso a 96 anni il 4 agosto 2020, ha compiuto in oltre cinquant'anni di professione per la Rai. La propone “Italiani” in onda venerdì 4 agosto alle ore 16 su Rai Storia. Entrato in Rai nel 1947, Sergio Zavoli per quindici anni si dedica alle radiocronache e al documentario radiofonico, ispirato dalla lezione del neorealismo di Cesare Zavattini, sotto il patrocinio di Vittorio Veltroni, capo delle Radiocronache Rai. È Zavoli stesso a ricordare quegli inizi in un'intervista rilasciata nel 2015 a Rai Storia. Dal 1962 collabora con i servizi giornalistici della Tv: si apre per lui un decennio incredibile, denso di incontri. Firma una cinquantina di servizi per Tv7, tra il 1963 e il '70, toccando i tanti lati di una società italiana in tumultuosa trasformazione, e avvicina molti protagonisti della cronaca, e in molti casi, della storia.  Realizza negli stessi anni documentari di soggetto storico, lunghe interviste e le 8 edizioni di "Processo alla tappa", racconto epocale del Giro d'Italia e dei suoi protagonisti. Quel decennio televisivo di Zavoli si chiude idealmente nel 1972 con il ciclo "Nascita di una dittatura", raccolta di 55 testimonianze sulle origini del fascismo, cinquant'anni dopo la marcia su Roma. Direttore del Gr1 dal '76, il 12 giugno 1980 viene nominato Presidente della Rai, in una fase cruciale del Servizio Pubblico, che vede profilarsi il mercato della concorrenza e nuove scelte per il futuro. Torna all'inchiesta Tv dopo la fine del suo mandato nel 1986, firmando i cicli di "Viaggio intorno all'uomo", "Viaggio nel sud", "Nostra padrona televisione", "Credere non credere", "Viaggio nella giustizia", "C'era una volta la prima Repubblica" e "Viaggio nel calcio" (1999), e soprattutto, nel 1989, le 18 puntate de "La notte della Repubblica", inchiesta che cerca di esplorare i recessi della tragica stagione del terrorismo.

Passato e Presente. Rosa Parks

Nel 1865, a conclusione della guerra civile americana, gli Stati Uniti aboliscono la schiavitù. Seguono altri provvedimenti che tendono a garantire diritti civili per gli afroamericani e la loro integrazione nella società. Ma dagli anni '80 si scatena la reazione dei razzisti bianchi e in molti Stati del sud vengono approvate leggi locali che limitano questi diritti, compreso quello di voto, e introducono una rigida segregazione razziale. Un quadro normativo che rimane pressoché inalterato fino alla metà del Novecento, mentre le disparità sociali ed economiche tra bianchi e neri crescono. Ma, dopo la Seconda Guerra Mondiale, le associazioni per i diritti civili degli afroamericani intensificano il loro attivismo. E il 1° dicembre 1955 e Rosa Parks rifiuta di cedere il proprio posto a un bianco su un autobus di Montgomery, in Alabama, dove vige la segregazione. A causa di quel rifiuto, la donna viene arrestata, come prevede la legge locale, ma la comunità afroamericana reagisce con il boicottaggio degli autobus di Montgomery. Ne parlano a Passato e presente, Paolo Mieli e la professoressa Silvia Cassamagnaghi nell’appuntamento in onda venerdì 4 agosto alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia. La protesta, che dura un anno, viene guidata da un giovane pastore battista, Martin Luther King, che proprio in questa occasione diventa il leader del movimento per i diritti civili. Il 13 dicembre 1956 la Corte Suprema degli Stati Uniti dichiara incostituzionale la segregazione sugli autobus dell'Alabama. Questa vittoria apre la strada a un decennio di intense battaglie per i diritti civili, sempre all'insegna della non violenza, che culminano, nel 1964 e nel 1965, con l'approvazione di due leggi che garantiscono la fine della segregazione razziale e il pieno diritto di voto agli afroamericani. La questione afroamericana è sempre stata la spina nel fianco degli Stati Uniti d'America, il lato oscuro che ha accompagnato la crescita della più grande democrazia occidentale.

Inferno nei mari. Missione Royal Navy

Settembre 1939. Dopo essere stato artefice del primo affondamento tramite U-Boot della Seconda guerra mondiale, il comandante tedesco Gunther Prien viene improvvisamente richiamato dal suo servizio di pattugliamento e gli viene offerta una missione segreta per colpire la Royal Navy nel suo porto di Scapa Flow. La missione incontra molti ostacoli, ma è un successo. Lo racconta “Missione Royal Navy”, in onda venerdì 4 agosto alle 21.10 su Rai Storia per il ciclo "Inferno nei mari". A introdurre la puntata, lo storico militare Francesco Zampieri.

I mondi di ieri. Rommel, un caso di coscienza

In occasione dell’anniversario della scomparsa di Sergio Zavoli (04.08.2020), Rai Cultura ripropone l’appuntamento con “I mondi di ieri” – in onda venerdì 4 agosto alle 22.10 su Rai Storia – in cui Edoardo Camurri - in studio con Maria Teresa Giusti, docente di Storia contemporanea all’Università di Chieti-Pescara e Paolo Pezzino, già docente di Storia contemporanea all’Università di Pisa - analizza la figura del generale tedesco Erwin Rommel, partendo da alcuni filmati estratti dal documentario “Rommel: un caso di coscienza” di Sergio Zavoli, realizzato nel 1962. A seguito delle imprese nella Campagna d’Africa, dove si è conquistato l’epiteto di “volpe del deserto”, Rommel è il militare più popolare e più amato in Germania. Alla fine del 1943 Hitler lo nomina Feldmaresciallo e lo vuole alla difesa delle coste settentrionali della Francia, dove si attende una invasione da parte degli anglo americani. In questi mesi Rommel matura la convinzione che la guerra sia ormai perduta e cerca di convincere Hitler, senza successo, a trovare una soluzione negoziale con gli alleati. Avvicinato da alcuni ufficiali che stanno organizzando un colpo di mano contro il regime, Rommel, pur contrario all’idea dell’attentato e del tutto estraneo alla sua organizzazione, si rende conto della tragedia a cui sta andando incontro la Germania e in qualche modo prende parte alla cospirazione. Ma fallito l’attentato al Führer nel 20 luglio 1944 anche lui sarà vittima della feroce repressione che ne seguì. Viene infatti indotto al suicidio (simulando una morte naturale) ma Hitler conscio della sua fama e per non infangarne il mito che in qualche modo avrebbe nuociuto anche alla sua immagine, gli riserva gli onori di solenni funerali di stato.

SABATO 05/08/23

Passato e Presente. Metternich, l’arte della diplomazia

Per oltre tre decenni, tra il 1815 e il 1848, Clemente di Metternich è stato il signore d’Europa, l’artefice di un ordine, la Restaurazione, che resta sostanzialmente immutato per un secolo e di un’epoca. A “Passato e Presente”, in onda sabato 5 agosto alle 20.30 su Rai Storia, Paolo Mieli rievoca la sua figura con il professor Luigi Mascilli Migliorini.

Nonostante sia stato il trionfatore nel Congresso di Vienna, e l’abilissimo statista capace di sconfiggere Napoleone e di garantire all’Europa stabilità ed equilibrio, di Metternich prevale comunque una valutazione negativa: carceriere dei popoli, custode dell’assolutismo, difensore dell’Ancien Regime fondato sull’ingiustizia e il privilegio. Soprattutto, Metternich resta sgradito all’Italia per la quale conia la famosa definizione di espressione geografica. Ma è una lettura storicamente esatta? Oppure di Metternich si può offrire una descrizione meno negativa e perentoria?

Cinema Italia. Il prato

Giovanni, in attesa dell’assegnazione di un posto da magistrato, su indicazione del padre giunge da Milano a San Gimignano, per seguire il passaggio di proprietà di una vecchia casa colonica e nello stesso tempo godersi una vacanza. Lì, incontra casualmente Eugenia, laureata in antropologia in cerca di realizzazione personale. Tra i due nasce immediatamente l’amore, che però non cancella quello per Enzo con cui la ragazza intrattiene una relazione da quattro anni. Il triangolo amoroso sarà estremamente precario così come la situazione lavorativa dei tre protagonisti. È la storia che Paolo e Vittorio Taviani raccontano nel film “Il prato”, in onda sabato 5 agosto alle 21.10 su Rai Storia per “cinema Italia”. Nel cast, Michele Placido, Isabella Rossellini, Saverio Marconi, Giulio Brogi.

Documentari d’autore. I sogni del lago salato

Viaggiando nel Kazakistan in pieno boom economico, Andrea Segre incontra contadini, pastori e giovani le cui vite sono state rivoluzionate dall'arrivo delle multinazionali del petrolio. Questo scuote la memoria del narratore che torna - con immagini d'archivio - ai contadini italiani del Sud che vissero un boom altrettanto sproporzionato.Storie che si intrecciano in “I sogni del lago salato” in onda sabato 5 agosto alle 23.05 per il ciclo “Documentari d’autore”.


Vuoi sostenere L'Ape musicale?

Basta il costo di un caffé!

con un bonifico sul nostro conto

o via PayPal

 



 

 

 
 
 

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.