L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Da Omero a Fellini

DOMENICA 03/03/2024

Balvano: il Titanic ferroviario. A ottant’anni dal tragico incidente

Balvano, 3 marzo 1944: un piccolo centro lucano, in una notte invernale, diventa teatro della più grande tragedia ferroviaria europea, più di 600 morti e nessun colpevole. In occasione dell’80° anniversario, Rai Cultura ripropone “Balvano: il Titanic ferroviario”, di Brigida Gullo, regia di Graziano Conversano, in onda domenica 3 marzo alle ore 17 su Rai Storia.

La tragedia ferroviaria di Balvano avviene in un momento difficile della Seconda Guerra Mondiale: l’Italia è divisa in due, a sud gli Alleati e a nord i tedeschi e la Repubblica di Salò, la popolazione è dunque devastata e allo sbando, poverissima. Molti abitanti della zona costiera campana, per procurarsi da mangiare non esitano ad assaltare i pochi treni merci che potrebbero condurli nelle campagne lucane, laddove vi è ancora qualcosa con cui sfamarsi e operano il baratto, unico mezzo di sopravvivenza che evita alle loro famiglie di morire di fame. È dunque in questa difficile congiuntura storica che il treno merci 8017, stracarico di viaggiatori “clandestini” il 3 marzo 1944, per molteplici cause tecniche e per uno scherzo del destino, finisce tragicamente il suo viaggio in una galleria della Basilicata, e insieme ad esso più di 600 italiani, disperati, perdono la vita, asfissiati dai fumi delle locomotive. Qual è stata la vera dinamica dell’incidente? Chi ha pagato per questa immane sciagura? E soprattutto, perché i giornali e le agenzie stampa dell’epoca diedero pochissimo spazio alla tragica notizia? Lo speciale cerca di raccontare gli esiti della tragedia con l’aiuto di Gianluca Barneschi, autore del libro “Balvano 1944”, che per primo ha desecretato gli atti delle indagini svolte dagli alleati sull’ incidente ferroviario, e con la preziosa testimonianza di Raffaele Bellucci, uno dei pochissimi superstiti e di Domenico Striano, figlio di una delle vittime.

Grandi della Tv: Walter Chiari

Domenica 3 e lunedì 4 marzo è di scena un altro dei “Grandi della Tv”: Walter Chiari. Edoardo Camurri introduce alcuni aspetti della carriera e della personalità di Walter Chiari, il cui centenario della nascita cade l’8 marzo 2024. Walter Chiari è stato uno dei grandi attori comici approdato dal mondo della rivista e dell’avanspettacolo alla nascente televisione italiana. “Solare ed espansivo come i pugliesi, matto ed esagerato come i veneti, entusiasta e generoso come i milanesi…”, così veniva chiamato in scena nei gloriosi anni teatrali, durante i quali ha levigato il suo stile di grande improvvisatore, al quale si preparava con cura e attenzione: testi comici fulminanti, ritmo sostenuto, un’agilità sulla scena che gli deriva dalle numerose pratiche sportive a cui si è abituato. Dalle 17.30 alle 19.30 verrà dato spazio alla sua biografia artistica, con la riproposta della puntata di “Storie della TV” del 2021 “Walter Chiari, l’altro italiano”, accompagnata da altri momenti della carriera televisiva di Walter Chiari che si conclude con “Storia di un altro italiano” del 1986, che l’attore realizza insieme al critico cinematografico Tatti Sanguineti. Dalle 19.30 alle 20.00 verrà riproposta la versione integrale del celebre sketch del “Sarchiapone”, estratto dalla puntata “La via del successo” del 9 marzo ‘58, tre anni dopo che Walter Chiari lo aveva recitato a teatro nella rivista “Oh, quante belle figlie madama Dorè” e a seguire un'antologia del meglio delle performance di Walter Chiari da “Canzonissima ‘68”. Come “piatto forte”, lunedì 4 marzo alle 21.10 verrà proposta la puntata di “Canzonissima 68” del 23 novembre 1968, che Walter Chiari ha presentato con Mina e Paolo Panelli, uno degli apici popolari della sua carriera TV.

Passato e Presente. D'Annunzio, l'esteta della politica

Protagonista indiscusso della scena letteraria italiana a cavallo tra Ottocento e Novecento, Gabriele D’Annunzio entra per la prima volta in parlamento nel 1897, eletto alla Camera dei deputati. E’ la prima vera esperienza concreta di un percorso politico che lo porterà all’occupazione di Fiume. D’Annunzio diventa il Comandante, dando vita ad un’esperienza che sarà fondamentale per molti giovani dell’epoca e di cui restano oggi documenti importanti come “La Carta del Carnaro”. A “Passato e presente”, il programma di Rai Cultura in onda domenica 3 marzo alle 20.30 su Rai Storia, Paolo Mieli ricostruisce con il professor Francesco Perfetti l’affascinante e controversa parabola del D’Annunzio politico, un’esperienza irrimediabilmente segnata dalla passione per l’estetica e la poesia.

Binario cinema. Il concorso

Un film sulle lotte per l’emancipazione femminile: è “Il concorso” di Philippa Lowthorpe, in onda domenica 3 marzo alle 21.10 su Rai Storia per il ciclo “Binario Cinema”. I protagonisti sono Keira Knightley, Gugu Mbatha-Raw, Jessie Buckley, Keeley Hawes e Rhys Ifans. Nel 1970, a Londra, un gruppo di ragazze del Movimento di liberazione della donna, decide di boicottare il concorso Miss Mondo. Fra i loro piani, c’è anche quello di infiltrarsi nel pubblico in sala, durante la serata finale ripresa dalla televisione e sabotare lo spettacolo. Ma il loro progetto dovrà tener conto del fatto che, per le concorrenti di colore, la vittoria di Miss Mondo rappresenta, invece, l’occasione per segnare un punto importante nella lotta alla discriminazione razziale. Sullo sfondo di una competizione fatua e scintillante, Philippa Lowthorpe racconta un’incredibile storia vera, accaduta durante l’edizione di Miss Mondo del 1970, presentata dal comico Bob Hope, nella quale confluiscono varie istanze di progresso sociale. Al discorso sull’emancipazione femminile si somma, infatti, la lotta alla discriminazione razziale. 

LUNEDI’ 04/03/2024

Passato e presente. Tutankhamon e la tomba delle meraviglie

Scoprire il suo sepolcro nella Valle dei re fu a lungo il sogno di molti e non solo archeologi, come il celebre avvocato statunitense Theodore Davis, che aveva in concessione l’area archeologica. Sebbene Davis ci avesse lavorato per anni, il destino avrebbe dato a un altro il prestigio della scoperta del secolo. A "Passato e Presente", in onda lunedì 4 marzo alle 13.15 su Ra i3 e alle 20.30 su Rai Storia, Paolo Mieli ne parla con la professoressa Patrizia Picentini. Il 26 novembre del 1922 Howard Carter un giovane illustratore britannico, non un archeologo di formazione, entrò per primo nella tomba del faraone bambino e trovò il suo meraviglioso tesoro. Gli oggetti rinvenuti nella tomba fecero il giro del mondo e diedero inizio al mito di Tutankhamon. Un mito mai tramontato.

GRANDI DELLA TV
Walter Chiari/Canzonissima '68
Storia delle nostre città: Catania

Catania, una delle perle del Mediterraneo, la città nera costruita con la scura pietra lavica dell’Etna, il vulcano che veglia sul territorio da millenni. Una città con una storia tutta da scoprire nell’ultimo appuntamento con “Storia delle nostre città”, in onda lunedì 4 marzo alle 22.10 su Rai Storia. La città venne fondata dai greci nel 729 a.C., e ha una storia intensa come pochi altri luoghi al mondo. In ogni angolo è possibile ammirare la ricca eredità culturale lasciata da greci, romani, bizantini, arabi, normanni, svevi, angioini, aragonesi e spagnoli. La città, oggi, ha un’impronta prevalentemente settecentesca, frutto della ricostruzione dopo il terremoto del 1693, ma mantiene intatti i tanti monumenti che hanno scandito la sua storia, dalla cattedrale di Sant’Agata al castello Ursino o la fontana dell’elefante. 

MARTEDI’ 05/03/2024

Passato e Presente. Giovanni Pirelli, l’erede ribelle

Figlio primogenito di Alberto Pirelli che rinunciò alla guida di uno dei più grandi imperi dell’imprenditoria mondiale per seguire i suoi ideali e, soprattutto, il suo amore per la scrittura. Nel 1952 cura “lettere dei condannati a morte della resistenza italiana”, un’antologia pietra miliare della storiografia antifascista. Sarà scrittore, mecenate, sceneggiatore, uno dei più eclettici e internazionali intellettuali del suo tempo. E per qualcuno, un autentico rivoluzionario. A “Passato e Presente”, in onda martedì 5 marzo alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia, Paolo Mieli ne parla con la professoressa Maria Margherita Scotti.

Dante, la voce che parla di noi. Il destino dei potenti

Il destino dei potenti, un tema che al Sommo Poeta sta molto a cuore e che rivela la sua Morale. Aldo Cazzullo, con le letture di Alessandro Preziosi, esplora la vera essenza del Potere secondo il padre della Divina Commedia nel nuovo programma Rai Cultura “Dante, la voce che parla di noi”, in onda martedì 5 marzo alle 21.10 in prima visione su Rai Storia. Il programma è un viaggio alla alla scoperta dell’Italia di Dante e dei sentimenti che permeano la Divina Commedia.

5000 anni e più. La lunga storia dell'umanità”
Odissea. Giganti e amanti

La paleontologia, la botanica e l’attenzione di Omero al mondo femminile sono le chiavi per risalire all’origine dei grandi misteri dell’Odissea e per scoprire le realtà nascoste nelle vicende narrate. Temi al centro di “Odissea” in onda martedì 5 marzo alle 21.30 su Rai Storia per “5000 anni e più. La lunga storia dell’umanità”. In studio con Giorgio Zanchini, Silvia Romani, docente di Mitologia, di Religioni classiche e di antropologia del mondo classico all'Università degli Studi di Milano.

Viaggio in Sicilia. Agrigento, ritratto di famiglia

La Sicilia attraverso le parole della scrittrice Simonetta Agnello Hornby e le inquadrature del fumettista e illustratore Massimo Fenati, autore del graphic novel de "La Mennulara". La racconta in quattro puntate il programma di Rai Cultura, realizzato da Pesci Combattenti "Viaggio in Sicilia", in onda da martedì 5 marzo alle 22.30 su Rai Storia. Simonetta, nata a Palermo nel 1945 è cresciuta ad Agrigento fino ai dodici anni; poi è ritornata alla sua città natale dove ha frequentato Liceo e l’Università. Dopo avere conseguito la laurea in Giurisprudenza si è sposata con l’inglese Martin Hornby e da allora ha vissuto negli USA, in Zambia e poi dal 1969 a Londra, dove ha lavorato come avvocato dei minori e giudice part-time, e dove risiede tuttora. Negli ultimi vent'anni si è dedicata alla scrittura di romanzi in italiano e stavolta è tornata in Sicilia per far scoprire a Massimo Fenati e ai telespettatori la sua isola con uno sguardo privilegiato. 
Nella prima puntata si parte da Mosè, la tenuta storica della famiglia di Simonetta in provincia di Agrigento, dove la scrittrice attende un ospite e caro amico: Massimo Fenati, genovese e anche lui trapiantato in Inghilterra. Il viaggio ha inizio da una delle miniere di zolfo più importanti della Sicilia, appartenuta agli antenati di Simonetta. Il tour prosegue poi verso la maestosa Valle dei Templi di Agrigento e i vicini Giardini di Kolymbethra, un luogo magico, una ex piscina naturale di oltre 2.000 anni fa dove venivano allevati pesci d'acqua dolce per i banchetti. 
A guidare Simonetta e Massimo nella visita c'è l'amico agronomo Giuseppe Lo Pilato. Le emozioni sono il filo conduttore della prima tappa: a Porto Empedocle, paese di Andrea Camilleri, Simonetta e Massimo incontrano Arianna Mortelliti, scrittrice e nipote del creatore del commissario Montalbano, scomparso nel 2019. La memoria contraddistingue anche l'ultima visita sulla strada verso Palermo: Portella della Ginestra, teatro nel 1947 di un’orrenda strage di contadini per mano della banda di Salvatore Giuliano.  

MERCOLEDI’ 06/03/2024

Passato e presente. Fernanda Wittgens, giusta tra le Nazioni

Sovrintendente della Pinacoteca di Brera durante il secondo conflitto mondiale, dal 1941 al 1944, mise al riparo le preziosissime opere dalle razzie naziste e dai bombardamenti alleati. Meraviglie che ancora oggi si possono ammirare proprio grazie alla sua opera. È Fernanda Wittgens protagonista dell’appuntamento con “Passato e Presente”, in onda mercoledì 6 marzo alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia. In studio, con Paolo Mieli, la professoressa Daniela Seresella.

La Wittgens si adoperò poi per mettere in salvo ebrei perseguitati e fu lei a organizzare la fuga in Svizzera del professore ebreo Paolo D'Ancona con la sua famiglia e altri ebrei, subendo l’arresto nel 1944. Per quello che ha fatto in vita, il 6 marzo 2014 le è stato dedicato un albero nel Giardino dei Giusti. 

Federico Fellini, io sono un clown. Il regista e la tv

L’incontro tra Federico Fellini e il mondo della televisione alla fine degli anni Sessanta: lo ricostruisce lo speciale di Marco Spagnoli “Federico Fellini, io sono un clown”, in onda in prima visione mercoledì 6 marzo alle 21.10 su Rai Storia con l’introduzione dello storico Ermanno Taviani.

L’occasione di lavorare in tv viene offerta a Fellini dal giovanissimo produttore Peter Goldfarb, intervistato nel documentario, che nel 1967 convince il regista riminese a lavorare per la prima volta per la televisione americana. Nasce così il "finto" docufilm “A Director’s Notebook” (Block-notes di un regista, 1969), prodotto per la Nbc, dove il Maestro mostra per la prima volta il "circo del cinema felliniano nel suo farsi", un backstage che in realtà è una vera e propria messa in scena che simula la spontaneità di vere riprese documentarie. Il racconto è arricchito da foto e materiali provenienti dal film “I clown” dello stesso Fellini.

Lotta continua. Storia di un gruppo politico

La storia di un gruppo politico a partire dall’incontro tra il movimento studentesco e quello operaio, avvenuto fuori dai cancelli della Fiat di Mirafiori: è il docufilm “Lotta continua”, in onda mercoledì 6 marzo alle 22.10 su Rai Storia. Prodotto da Verdiana Bixio per Publispei con Luce Cinecittà in collaborazione con Rai Documentari e Rai Play, "Lotta continua" è liberamente ispirato al libro “I ragazzi che volevano fare la rivoluzione” di Aldo Cazzullo, diretto da Tony Saccucci (Nastro d’argento per "La prima donna" e menzione speciale al Nastro D’Argento Doc per "Il pugile del duce") e scritto da Andrea De Martino, Eleonora Orlandi e Tony Saccucci. Il docufilm è inoltre disponibile in esclusiva su Rai Play in una versione docuserie in quattro puntate. 

Sul finire degli anni Sessanta, mentre la rivoluzione antisistema accomuna i giovani di tutto il mondo, a Torino nasce un gruppo rivoluzionario. La scintilla scocca dall’incontro tra gli operai di Mirafiori e gli esponenti del movimento studentesco. Il gruppo non ha ancora un nome. Lo prenderà dall’intestazione dei primi volantini distribuiti ai cancelli della fabbrica: “La lotta continua”. Dal primo corteo interno Fiat alle elezioni del ’76, passando per l’autunno caldo, la strage di Piazza Fontana, la morte di Pinelli e l’omicidio del commissario Calabresi, il docufilm racconta un decennio cruciale della storia italiana attraverso le parole di alcuni dei ragazzi di allora: Gad Lerner, Erri De Luca, Vicky Franzinetti, Marco Boato, Paolo Liguori, Giampiero Mughini, Marino Sinibaldi. Dopo lo scioglimento del movimento, alcuni sono diventati politici, giornalisti, manager. Altri hanno invece preferito continuare la lotta attraverso forme più violente e drammatiche, ma la maggior parte di loro ha semplicemente abbandonato l’attività politica. 

GIOVEDI’ 07/03/2024

Passato e Presente. La persecuzione dei cattolici in Inghilterra

Sono in centinaia i cattolici a essere giustiziati tra il 1535 e il 1681 e, all'origine dello scontro tra Roma e Londra, c’è lo scisma d'Inghilterra, provocato da Enrico VIII con l'Atto di supremazia del 3 novembre 1534. Un solco che viene approfondito dalle riforme anticattoliche di Edoardo VI ed Elisabetta I. Una pagina di storia riletta da Paolo Mieli e dalla professoressa Michela Catto a “Passato e Presente”, in onda giovedì 7 marzo alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia.

Nel 1602 Elisabetta ordina l’esilio di tutto il clero cattolico, minacciando di morte i sacerdoti e tutti quelli che avessero ospitato o forni#to loro vitto e alloggio. Saranno centinaia coloro che preferiranno morire, piuttosto che abbandonare il proprio paese. Le leggi discriminatorie nei confronti dei cattolici saranno abrogate solo nel 1829.

a.C.d.C. Langobardi. Alboino e Romans

La storia del Re Alboino e le imprese che lo resero leggendario, dalla vittoria contro i Gepidi nel 551 all’assassinio nel 572, con l’arrivo dei Longobardi in Italia, la nascita del villaggio di Romans, in Friuli. Le racconta il film-documentario, tra cinema e divulgazione storica e archeologica, “Langobardi. Alboino e Romans” proposto giovedì 7 marzo alle 21.10 su Rai Storia, per “a.C.d.C.” con l’introduzione del professor Alessandro Barbero. In primo piano i passaggi cruciali della storia dei Longobardi e la loro vita a Romans, un importante villaggio, oltre che presidio militare, divenuto oggi una delle più grandi necropoli longobarde italiane.  Il tutto alternando fiction ad approfondimenti storici, con la partecipazione di studiosi, ricercatori e gruppi di rievocazione storica italiani ed europei. 

Lady Sapiens. La preistoria al femminile

Chi erano le donne della preistoria? Che ruolo hanno svolto nelle loro società e famiglie? A rispondere sono il professor Alessandro Barbero e “Lady Sapiens”, in onda giovedì 7 marzo alle 22.10 su Rai Storia.  La puntata ospita gli interventi di numerosi studiosi e studiose che da decenni seguono le tracce delle donne preistoriche ed esamina le ultime scoperte in questo ambito, che a volte sollevano discussioni e conflitti tra gli stessi ricercatori. Cosa più che normale poiché questo campo scientifico è in evoluzione, anche grazie ai progressi tecnologici, e quindi i fatti vengono continuamente messi in discussione. Che immagine abbiamo oggi quindi della donna preistorica? Curatrice, mietitrice, donna sottomessa? Studi recenti dimostrano che era molto di più. E proprio aiutati da tecnologie immersive, gli archeologi stanno scuotendo i vecchi cliché. Si torna indietro di 30.000 anni nel tentativo di scoprire il suo vero volto: artista, cacciatrice, guaritrice, capo clan. Il documentario nasce dalla collaborazione tra case di produzione televisive e una società specializzata in videogiochi molto famosi, che ha messo a disposizione le sue capacità grafiche e, in collaborazione con gli scienziati, ha creato un'avventura virtuale, coinvolgente, che racconta una storia diversa dell'umanità, nel Paleolitico. 

VENERDÌ 08/03/2024

Il giorno e la storia

La Giornata Internazionale della Donna, meglio conosciuta come Festa della Donna, che si celebra l’8 marzo, è stata istituita nel 1977 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite per ricordare le conquiste sociali e politiche delle donne, ma anche per combattere le discriminazioni ancora oggi esistenti e le violenze subìte nel corso dei secoli.

Passato e Presente. Uomini e donne uguali nel lavoro

In occasione dell’8 marzo, Paolo Mieli e la prof. Silvia Salvatici, a 'Passato e Presente' in onda venerdì 8 marzo alle 8.45 su Rai Storia, ripercorrono il faticoso cammino attraverso il quale le donne italiane hanno cercato di ottenere un uguale trattamento rispetto agli uomini sul lavoro. Un passo importante è rappresentato dalla legge 903 del 9 dicembre 1977, fortemente voluta dall’allora ministro del Lavoro Tina Anselmi - primo ministro donna della repubblica italiana – che, allineando l’Italia alle nuove direttive europee, unificava gli uffici di collocamento e proibiva qualunque distinzione tra lavori maschili e lavori considerati tipicamente femminili. La legge estendeva il diritto al congedo parentale anche ai padri, tentando di innescare un processo di divisione dei compiti anche all’interno della famiglia. Un processo che, sappiamo, ancora fatica a realizzarsi, malgrado negli anni ’90 una nuova legge - la legge 125 sulle “azioni positive” - abbia dato avvio a una serie di politiche attive che, superando la parità formale, agissero a favore del genere svantaggiato, le attuali discrepanze tra i due sessi in termini di salari e avanzamento di carriera mostrano che il cammino verso la parità non è ancora compiuto.

Volere Votare

1946: le donne votano e vengono votate per la prima volta in Italia. Ripercorriamo quei mesi, con la storica Patrizia Gabrielli e le toccanti testimonianze di donne che hanno vissuto in prima persona quel momento storico in “Volere votare”, in onda venerdì 8 marzo alle 11.30 su Rai Storia. Piera Agliardi, classe 1915; Lula Tonini, classe 1923; Liliana Pellegrino, classe 1926; Vincenza Cupini, classe 1922; Marisa Rodano, classe 1921, Assunta Almirante, classe 1925 e Vittorina Sedda, classe 1913: italiane che, ancora oggi emozionate per aver vissuto il primo voto del 1946, trasmettono un entusiasmo e una gioia per quel diritto-dovere conquistato, che dovrebbe far riflettere le generazioni di oggi.

Uguali e diversi

Narrazione del rapporto e delle esperienze di vita vissute da Andrea con la sorella gemella Anna dalla nascita, passando dagli studi scolastici e universitari e dalla professione svolta, fino ad arrivare alla formazione di una propria famiglia. Uguali e diversi andrà in onda venerdì 8 marzo alle 12.15 su Rai Storia.

Il segno delle donne. Maria Montessori

Una delle prime tre donne in Italia a laurearsi in medicina alla fine dell’Ottocento e - grazie alle sue competenze e alla sua caparbietà - ha scardinato un mondo pensato solo dagli uomini e per gli uomini. È stata medico, oggi si potrebbe definirla neuropsichiatra infantile, scienziata, educatrice, pedagogista, filosofa, Maria Montessori è stata candidata tre volte al premio Nobel per la pace, ed è la prima e unica donna a figurare su una banconota, le vecchie mille lire. A lei dà voce e volto Donatella Finocchiaro, nel faccia a faccia con Angela Rafanelli ne “Il segno delle donne”, una coproduzione Rai Cultura - Anele, prodotta da Gloria Giorgianni, in onda venerdì 8 marzo alle 12.20 su Rai Storia. Il suo lavoro non affermava la sua voce, ma quella di chi non aveva spazio all’interno della società: le donne, di cui si era fatta portavoce e paladina, e soprattutto i bambini, che lei considerava i costruttori, i padri degli uomini. Gli esseri umani da cui dipende il destino del mondo. Grazie ai suoi studi e alla sua ricerca, Maria Montessori ha rivoluzionato la pedagogia infantile, inventando un metodo che ha portato risultati straordinari in tutto il mondo e che è arrivato fino a oggi senza mai invecchiare. E per affermare le sue idee, ha affrontato pregiudizi, difficoltà e dolori personali. Nella puntata de Il Segno delle Donne ripercorreremo alcuni momenti della sua vita privata e professionale, piena di traguardi incredibili, scoprendo anche come è riuscita ogni volta ad aggirare le difficoltà che di volta in volta ha dovuto affrontare.

Soggetto Donna. Festa della Donna

Da uno speciale sulla condizione lavorativa delle donne in Italia, nel 1969, tratto da “Zoom” – settimanale di attualità politica e culturale - la storia del ’68 e delle manifestazioni femministe a favore della legge sull’aborto, i problemi e le difficoltà sociali e lavorative delle donne, le celebrazioni dell’8 marzo, la presenza delle donne in politica. Un programma che Rai Cultura ripropone venerdì 8 marzo alle 13.15 su Rai Storia.

1946: le donne al voto

Settantotto anni fa le donne andavano per la prima volta alle urne: nel marzo del 1946 in occasione delle elezioni amministrative e il 2 giugno 1946 per esprimere il voto politico nel referendum tra monarchia e repubblica. Rai Cultura ripercorre le tappe fondamentali della lotta delle donne per ottenere il diritto di voto, con “1946: le donne al voto” in onda venerdì 8 marzo alle 14.05 su Rai Storia. La cronaca di quel 2 giugno 1946 è affidata alle parole di Anna Garofalo, giornalista radiofonica interpretata nel video dall’attrice Manuela Mandracchia. Ai filmati è affidato il racconto storico della lotta per il suffragio femminile: cominciata all’indomani dell’Unità d’Italia e passata attraverso le petizioni delle prime femministe all’inizio del Novecento, la battaglia per i diritti delle donne vive un momento decisivo coi gruppi femminili nati durante il periodo della Resistenza. L’atto finale è il decreto De Gasperi – Togliatti, emanato nel gennaio del 1945 che riconosce il diritto di voto alle donne che abbiano compiuto 21 anni. Ma è solo nel 1946 che le donne saranno dichiarate eleggibili e parteciperanno alle consultazioni elettorali. Scrive Anna Garofalo: “Stringiamo le schede come biglietti d’amore. Si vedono molti sgabelli pieghevoli infilati al braccio di donne timorose di stancarsi nelle lunghe file davanti ai seggi. Le conversazioni che nascono tra uomini e donne hanno un tono diverso: da pari”. Il filmato contiene anche le testimonianze di donne che hanno votato per la prima volta nel 1946 in diverse città italiane.

Passato e Presente. Le donne e lo sport

In occasione della giornata internazionale della donna, “Passato e Presente, con Paolo Mieli e la professoressa Patrizia Gabrielli,in onda venerdì 8 marzo alle 14.30 su Rai Storia, vuole ricordare che oltre che dalle conquiste politiche, sociali ed economiche, l’emancipazione femminile è passata anche attraverso la scoperta e la pratica dello sport facendo sì che nel corso del tempo questo diventasse per molte donne un vero e proprio spazio di libertà.

Nel periodo che va dalla seconda metà dell’Ottocento al fascismo lo sport diventa un mezzo diretto e indiretto d’emancipazione. Durante il ventennio poi, i vari circoli come L’Opera nazionale balilla, il Dopolavoro, i gruppi universitari fascisti agevolano la donna sportiva, ma prevale un approccio propagandistico mentre sul piano culturale il regime che continua ad ammonire le donne ad essere innanzitutto buone mogli e buone madri. L’Italia del dopoguerra cerca di cambiare passo e di riconoscere allo sport femminile un pieno e libero sviluppo anche se le conquiste rimangono parziali e discontinue. Fino agli anni ‘60 e soprattutto ’70 del Novecento. Sono questi gli anni di grandi, duraturi e definitivi cambiamenti nello sport femminile, che vedono l’affermazione di donne capaci di vincere anche in ambito internazionale e di strappare ai campioni maschi un crescente spazio di visibilità in televisione e sui giornali.

Italiani. Anna Magnani

In teatro e al cinema, nell’Italia fascista e in quella dopo guerra. Anna Magnani ha cominciato a vent’anni e fino alla fine dei suoi giorni non ha mai smesso di lavorare, dando testimonianza del sostanziale cambiamento del Paese. Anna Magnani è la protagonista di “Italiani” di Simona Fasulo, che Rai Cultura ripropone venerdì 8 marzo alle 15.15 su Rai Storia. Ha dato voce e volto alle donne italiane, in patria e negli Stati Uniti, incarnando la popolana e la ribelle, la sciantosa, la prostituta e la madre di famiglia. Nella vita – come dice suo figlio Luca – “ha combattuto come un maschio in un mondo maschilista come quello del cinema di allora”, restando fedele a se stessa, coraggiosa e anticonformista. Jurij Gagarin, il primo cosmonauta russo, le dedicò un saluto speciale dallo spazio, a conferma che lei, e solo lei, in tutto il mondo, aveva diritto ad essere ricordata in un viaggio tra le stelle. Era il 1961, e Anna Magnani aveva già vinto l’Oscar come miglior attrice (1956) con “La rosa tatuata”, scritto per lei da Tennessee Williams, che l’aveva vista al cinema in “Roma città aperta” e nel “Miracolo”, due film di Rossellini esportati oltreoceano – come molti lavori del neorealismo all’epoca. Lo speciale ripercorre la sua vita professionale attraverso interviste televisive e radiofoniche dell’epoca che ci permettono di rivederla e di sentire la sua voce in vari momenti della sua carriera, che fu luminosa e tormentata allo stesso tempo. Le voci e i volti dei suoi compagni d’arte, da Visconti a Rossellini, da Eduardo a Pasolini, da Totò a Gassman, si mescolano alle voci e ai volti di chi la ricorda oggi. Per primo il figlio Luca, che tratteggia la figura di una madre moderna e indipendente per l’epoca; la giornalista Patrizia Carrano, che racconta i momenti salienti della sua carriera; Osvaldo Ruggieri, che le fu compagno di vita e di teatro negli anni Sessanta. Tutti parlano di Anna attrice, ma anche della donna forte e fragile al tempo stesso, piena di contraddizioni, appassionata e sempre pronta a lottare per le persone che amava e per la sua professione. La storica Silvia Salvatici e lo sceneggiatore Morando Morandini jr guardano il percorso di vita della Magnani e ne offrono una lettura dalle loro diverse carriere ed esperienze.

Italiani. Laura Bassi

Laura Maria Caterina Bassi Verati, o Veratti, nata a Bologna il 29 ottobre 1711, è la più illustre tra le donne salite in cattedra. Nel 1732, il Senato e l’Università di Bologna, dopo averle conferito una laurea in Filosofia, le assegnano una cattedra universitaria per l'insegnamento della Fisica (allora denominata filosofia naturale), in tempi in cui le donne sono escluse dagli studi e dalle professioni intellettuali. Nello stesso anno viene cooptata come socia nell’Accademia delle Scienze dell’Istituto di Bologna, fino ad allora solo maschile. Una storia raccontata dallo speciale in onda venerdì 8 marzo alle 16.15 su Rai Storia per il ciclo “Italiani”. Laura Bassi conduce un’instancabile lotta per ottenere pari condizioni nell’insegnamento e percorre una carriera intellettuale e professionale nell’ambito di istituzioni pubbliche di ricerca e insegnamento in un periodo in cui, in Italia e non solo, le università e le accademie sono mondi senza donne. I numerosi studi, che negli ultimi anni le sono stati dedicati, hanno messo in risalto l’importante ruolo da lei svolto nella diffusione in Italia della filosofia naturale newtoniana e delle ricerche, allora pionieristiche, sull’elettricità. Brillante lettrice di filosofia, continua l'attività accademica e nel 1776 ottiene la cattedra di fisica sperimentale nell'Istituto delle Scienze fondato da Marsili. Viene considerata dai contemporanei una donna di eccezionale ingegno, egualmente esperta in latino, logica, metafisica, filosofia naturale, algebra, geometria, greco, francese ed entra in contatto con i più importanti studiosi del suo tempo, da Volta a Voltaire e altri illustri personaggi dell'epoca. Le dissertazioni di Laura Bassi, conservate all'Accademia delle Scienze di Bologna (una di chimica, tredici di fisica, undici di idraulica, due di matematica, una di meccanica e una di tecnologia) rimangono a testimoniare il ruolo di questa studiosa nella discussione scientifica del suo tempo.

Quinto elemento

Le donne, come motore di innovazione in armonia con l’ecosistema, custodi della Terra come bene comune, messaggere di responsabilità e protezione verso il mondo in cui viviamo. In onda venerdì 8 marzo alle 17.15 su Rai Storia.

Italiane. Il risorgimento delle donne

Il Risorgimento italiano raccontato attraverso le voci e le azioni delle donne, di diversa estrazione sociale e provenienza geografica, vere e proprie protagoniste delle lotte per l’indipendenza dallo straniero e per il raggiungimento dei diritti civili, sociali e politici. Lo speciale, in onda venerdì 8 marzo alle 17.25 su Rai Storia, ripercorre le lotte al femminile che hanno animato il nostro Paese a partire dagli anni Venti dell’Ottocento fino alla conquista dell’Unità.

Il soffitto di cristallo. Brenda Hale

La prima donna a presiedere la Corte Suprema britannica, diventata una star del diritto su tutte le prime pagine internazionali: a “Soffitto di cristallo”, il programma di Cultura, in onda venerdì 8 marzo alle 18.15 su Rai Storia, Stefania Battistini incontra Brenda Hale, diventata “Baroness Hale”, con un titolo nobiliare acquisito non per nascita, ma per meriti.
E’ lei, il 24 settembre 2019, a leggere come Presidente della Corte Suprema Inglese un verdetto storico: la sospensione del Parlamento, attuata dal premier Boris Johnson per accelerare i tempi della Brexit, viene giudicata illegale.  Quel giorno, Lady Hale indossa una spilla a forma di ragno che è diventata subito virale. Stefania Battistini la incontra nel Nord della Gran Bretagna, lì dove custodisce gli scrigni dei suoi talenti e gran parte delle sue spille. 

Spose di guerra. Storie d'amore e di emigrazione della Seconda guerra mondiale

Durante la Seconda guerra mondiale molti soldati americani ritornarono in patria con mogli e compagne straniere e con i figli nati dalle loro relazioni, dando vita a una sorta di immigrazione sentimentale che portò negli Stati Uniti tra il 1946 e il 1950 oltre centomila spose di guerra. I matrimoni nati dall'incontro tra le ragazze italiane e i soldati americani impegnati nella campagna del 1943-1945 furono oltre diecimila. Al fenomeno dei matrimoni nati dall’incontro tra le ragazze italiane ed i soldati americani impegnati nella campagna di guerra tra il 1943 ed il 1945 è dedicato lo speciale “Spose di guerra” in onda venerdì 8 marzo alle 18.45 su Rai Storia.

La donna che lavora. Il guaio di non essere uomini

Il 25 marzo 1959 va in onda la prima puntata dell’inchiesta di Ugo Zatterin e Giovanni Salvi dedicato al tema del lavoro femminile, un tabù nell’Italia di allora. I due autori descrivono, attraverso le testimonianze dirette delle lavoratrici di ogni settore, il contributo delle donne alla vita sociale ed economica dell’Italia del miracolo economico. E’ “La donna che lavora”, in onda venerdì 8 marzo alle 19.30 su Rai Storia.

Passato e Presente. Piccole Donne” Louisa Alcott e l’utopia femminile

La saga della quattro sorelle March, adolescenti che cercano la loro strada nel mondo tra momenti di sconforto e slanci di creatività, allegria e frustrazioni. Louisa May Alcott accettò di scriverlo per pochi dollari e divenne invece il racconto in cui si riconobbero intere generazioni di donne. Con Jo, Meg, Beth e Amy nel 1868 era iniziata una fortuna arrivata fino ad oggi. A 'Passato e Presente' in onda venerdì 8 marzo alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia, Paolo Mieli ne parla con la professoressa Daniela Daniele.

Cime coraggiose. Quattro donne “apripista”

Nella Giornata Internazionale della donna, Rai Cultura propone in prima visione “Cime coraggiose” venerdì 8 marzo alle ore 21.15 su Rai Storia uno Speciale incentrato sul racconto di quattro straordinarie figure femminili, eccellenze in diversi ambiti professionali, accumunate dal fatto di essere state delle “apripista”: nel palazzo della diplomazia, l’ambasciatrice Graziella Simbolotti; in una sala operatoria, la cardiochirurga Sofia Martin Suarez; in un’aula di tribunale, la giudice Gabriella Luccioli; sul podio di un’orchestra, la direttrice d’orchestra Speranza Scappucci. Quattro storie di donne che - dagli anni Sessanta ad oggi, a riposo o tuttora in attività - hanno dato l’avvio alla presenza femminile in campi precedentemente riservati ai soli uomini, che si sono distinte in prestigiosi incarichi mai ricoperti prima da una donna, che hanno raggiunto importanti traguardi e risultati, aprendo così la strada a tante future professioniste. Il percorso delle quattro protagoniste non è stato privo di ostacoli e difficoltà, a causa dei forti pregiudizi e delle riserve da parte del mondo maschile dominante. Lo speciale, nel quale si racconta il contesto storico relativo alla presenza femminile nella diplomazia, nella medicina chirurgica, nella magistratura e nella musica orchestrale, in cui le protagoniste hanno iniziato i loro percorsi di affermazione professionale, è condotto da Carla Oppo che le ha incontrate nei loro contesti lavorativi e di vita quotidiana. Ogni storia individuale ha la sua peculiarità, come emerge dalle quattro interviste che rappresentano il cuore dei diversi contributi dedicati a queste donne davvero ‘fuori dal comune’. Fin dal 1948 la nostra Costituzione ha previsto la parità di genere: tanta strada da allora è stata fatta per la sua effettiva realizzazione, ma perché questa sia compiuta totalmente, c’è ancora molto da fare.

Obiettivo parità. Intervista alla professoressa Paola Severino

Per le celebrazioni della Giornata internazionale della donna, nello speciale “Obiettivo parità” in onda in prima visione venerdì 8 marzo alle 22.15 su Rai Storia, Paola Severino - giurista e prima donna nella storia della Repubblica italiana ad essere nominata ministro della giustizia nel 2011 - ripercorre alcune delle tappe fondamentali dell’evoluzione del diritto che, dal secondo dopoguerra ad oggi, ha gradualmente portato al raggiungimento della parità di genere dal punto di vista legislativo. Nell’intervista di Keti Riccardi con la regia di Pasquale Aiello la professoressa Severino ricorda che la prima tappa fondamentale di questo lungo percorso fu il riconoscimento del diritto di voto alle donne e il loro contributo alla Costituzione italiana. Ma ci vorrà del tempo per adeguare il Codice penale e civile ai principi della Costituzione. Ad esempio, nonostante l’art. 51 sancisse fin dal 1948 la parità di accesso agli uffici e alle cariche pubbliche, dovranno passare ben 15 anni prima che alle donne sia concesso di accedere alla magistratura. E, ancora oggi, troppo spesso, le donne sono penalizzate nel mondo lavoro, meno occupate e meno pagate.

Ma è, soprattutto, per un equo diritto di famiglia, contro le leggi arcaiche che regolavano i rapporti tra marito e moglie, tra genere maschile e femminile che le donne hanno dovuto lottare per vedere abolite alcune norme fortemente discriminatorie. Quella sull’adulterio, quella sul delitto d’onore e quella sul matrimonio riparatore. Infatti, fino al 1981, un uomo colpevole di stupro poteva evitare di andare in prigione se sposava la donna che aveva stuprato. Una doppia umiliazione per le donne superata anche grazie alla orgogliosa ribellione di Franca Viola che nel 1965, sequestrata e abusata, si rifiutò di sposare l’uomo che l’aveva trattata come un oggetto di sua proprietà. Progressi fondamentali di un lungo percorso verso la parità di genere e le pari opportunità che non si è ancora concluso. Sono tanti, troppi, i casi di violenza efferata che, tuttora, colpiscono le donne. La piaga dei femminicidi è un dolore aperto, una ferita che non guarisce. Un numero allarmante di delitti che non accenna a diminuire nonostante siamo state emanate negli ultimi anni leggi severe e specifiche. Per combattere la battaglia finale e vincere la guerra servono soprattutto, oggi come ieri, le armi della cultura, dell’educazione, del rispetto per l’altro. Un impegno costante per salvare vite preziose, per una società che possa definirsi a pieno titolo civile, dal quale non possiamo sottrarci.

SABATO 09/03/23

Passato e presente. Giuseppe Mazzini, l'apostolo del Risorgimento

Giuseppe Mazzini fonda la Giovine Italia nel 1831, affermando che l’Italia deve essere “una, indipendente e repubblicana”. Insieme alla prospettiva politica, Mazzini propone una dimensione spirituale del suo impegno che conquista molti giovani patrioti, in Italia e in Europa. Per tutta la prima fase del Risorgimento è il leader indiscusso del movimento indipendentista, ma il fallimento continuo dei moti insurrezionali da lui ispirati lo costringe a una vita da esule. Ne parlano Paolo Mieli e il professor Luigi Mascilli Migliorini a “Passato e Presente”, in onda sabato 9 marzo alle 20.30 su Rai Storia. Mazzini trascorre molti anni a Londra dove riflette sulla “questione sociale” e matura un pensiero molto avanzato, anche se sarà sempre distante dalle idee materialiste del nascente socialismo e sarà spesso in polemica con Karl Marx. Le continue sconfitte dei moti mazziniani lo isolano progressivamente dal contesto politico italiano, dove intanto sta prevalendo la linea moderata, con l’alleanza tra i liberali e la monarchia sabauda, sotto la cui bandiera si compie l’unità nazionale. Mazzini muore in Italia, ma da esule in patria. Per molti anni sarà un corpo estraneo alla retorica risorgimentale e al sistema di valori del nuovo Stato, anche se nel Novecento saranno in molti a contendersene l’eredità politica e culturale.

Cinema Italia. Paisà (ciclo Rossellini)
Documentari d' autore. Samosely, i residenti illegali di Chernobyl

Vivere e morire nelle loro case nelle proprie case: è il diritto che - nei drammatici giorni dell’evacuazione imposta dalle autorità sovietiche dopo il disastro di Chernobyl, alcuni uomini e donne rivendicano per opporsi a quella che loro vivono come una deportazione forzata. Storie raccontate dal documentario di Fabrizio Bancale “Samosely, i residenti illegali di Chernobyl”, in onda sabato 12 dicembre alle 22.45 su Rai Storia per il ciclo “Documentari d’autore”.

Sfidando le radiazioni, i “ribelli” s’impossessano nuovamente delle loro abitazioni che sorgono a pochi chilometri dal reattore esploso. Sono i Samosely, i residenti illegali di Chernobyl. Dopo oltre trent’anni, alcuni di loro sono ancora lì, isolati dal mondo, abbandonati. I loro corpi hanno resistito, insieme alla foresta che li circondava e che si trasformava pian piano in una vera e propria riserva naturale.

 

 


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