Papi e dei
DOMENICA 29/09/2024
Omaggio a Papa Giovanni Paolo I
“Passato e Presente” e “Italiani”
In occasione dell’anniversario della scomparsa di Albino Luciani, Papa Giovanni Paolo I, iL 28 settembre 1978, Rai Cultura ricorda “il papa di settembre” con un doppio appuntamento. Sabato 28 settembre alle 20:30 (e in replica domenica 29 settembre alle 9.00 e alle 14.15) su Rai Storia Paolo Mieli e il professor Alberto Melloni lo raccontano a “Passato e presente”: il 26 agosto del 1978, Albino Luciani viene eletto pontefice il patriarca di Venezia. È un conclave velocissimo, nel quale Luciani ottiene la più ampia maggioranza di voti, registrata nel corso del XX secolo. Con questo ampio consenso, sembra di essere alla vigilia di un pontificato destinato a cambiare il volto della Chiesa. Invece la sua parabola si consuma nello spazio di 33 giorni. Nel solo mese di settembre, tuttavia, Giovanni Paolo I riuscirà a lasciare un segno nella storia della Chiesa.
A seguire, sempre domenica 29 settembre, alle 12 su Rai Storia, il ritratto di Papa Luciani di Antonia Pillosio per “Italiani”. Lo speciale è costruito con diversi materiali delle teche RAI, sulla base di spunti biografici suggeriti in momenti diversi dal vaticanista Andrea Tornielli. L’ampio materiale documentario è opportunamente corredato da immagini, fotografie e spezzoni cinematografici provenienti dallo stesso archivio dell’Archivio Diocesano di Vittorio Veneto, del Centro Papa Luciani, della Fondazione Papa Luciani di Canale d’Agordo e degli Amici di Papa Luciani. Il tutto è letto attraverso contributi in video dei cardinali Beniamino Stella e Paul Poupard e di Monsignor Enrico Dal Covolo, postulatore della Causa di beatificazione e del rabbino Abramo Alberto Piattelli. Lo Speciale passa in rassegna, anche con il contributo di alcuni filmati inediti, la vita del Vescovo di Vittorio Veneto, negli anni della convocazione del Concilio Vaticano II. Il racconto si concentra poi sui trentatre giorni di pontificato di Giovanni Paolo I che finisce con la sua morte improvvisa e inattesa.
Passato e Presente
La Guerra Civile in Libano
All’inizio degli anni ‘70 il Libano è un complesso mosaico di gruppi confessionali, sia cristiani, sia musulmani. Il Patto nazionale, siglato nel 1943, ha ordinato la spartizione del potere politico e istituzionale tra le diverse comunità in modo proporzionale al numero dei rispettivi appartenenti, concedendo la preminenza alla comunità cristiano-maronita, seguita da quella sunnita e poi da quella sciita. Una realtà analizzata da Paolo Mieli con il professor Paolo Branca nella puntata di “Passato e Presente”, riproposta domenica 29 settembre alle 20.30 su Rai Storia in occasione del 35° anniversario della fine della guerra. Negli anni, il rapporto numerico tra i vari gruppi è cambiato a scapito dei maroniti, grazie anche al massiccio ingresso nel paese di profughi palestinesi dell’esodo, che hanno stabilito in Libano la principale base operativa della resistenza. I musulmani libanesi, riuniti intorno al Movimento Nazionale del druso Kamal Jumblatt, rivendicano un adeguamento delle quote di potere e formano un unico fronte con la resistenza palestinese. Sul fronte opposto, le milizie della destra cristiano-maronita del Partito falangista di Pierre Gemayel.
Binario cinema
Snowden
Nel 2013 Edward Snowden, un tecnico informatico ex dipendente della CiaA, incontra in segreto i giornalisti Laura Poitras e Glenn Greenwald, perché intende rivelare tutte le informazioni in suo possesso relative alle operazioni poco trasparenti dell’Agenzia per la Sicurezza Nazionale statunitense. E’ la storia vera che Oliver Stone traspone nel film “Snowden”, interpretato da Joseph Gordon-Levitt, in onda domenica 29 settembre alle 21.10 su Rai Storia. Nel cast anche Shailene Woodley, Melissa Leo, Zachary Quinto, Tom Wilkinson e Scott Eastwood.
LUNEDI’ 30/09/2024
Al via la nuova stagione di “Passato e Presente”
Il racconto della Storia
Ottant’anni fa all’eccidio di Marzabotto, la strage nazista che nell’autunno del 1944 costò la vita a 770 persone: una pagina tragica della storia italiana dalla quale riparte “Passato e Presente”, il programma di approfondimento storico quotidiano prodotto da Rai Cultura, che torna con la sua ottava edizione per centoventi puntate, in onda da lunedì 30 settembre alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia. Il tema di ogni puntata, come sempre, sarà affrontato da Paolo Mieli e uno storico accademico – la professoressa Isabella Insolvibile nel primo appuntamento affrontare un tema, con la partecipazione di giovani storici, sia in veste di narratori che di partecipanti alla discussione. E, in alcune puntate, saranno proprio i giovani storici a essere inviati sul posto per raccontare lo svolgersi degli eventi dai luoghi della storia, come farà Emanuela Lucchetti a Marzabotto, nella prima puntata, in cui si torna al settembre 1944. I tedeschi sono asserragliati sulla Linea Gotica, con gli Alleati che avanzano verso nord e i partigiani che rappresentano una spina nel fianco, impegnati in questo momento nel loro massimo sforzo. I comandi tedeschi decidono di rispondere attuando la strategia della “terra bruciata”: annientare interi territori e la popolazione che ci vive. A Monte Sole, come in tante altre stragi, le violenze, la distruzione di villaggi, le esecuzioni sommarie di civili, rispondono a questa necessità. È una settimana di fuoco che distrugge per sempre 115 località. Alla fine, il bilancio è di 770 morti, di cui quasi un terzo al di sotto dei dodici anni. E’ la più grande strage di civili di tutta l’Europa occidentale.
Nelle puntate successive i temi spazieranno attraverso tutte le epoche per far emergere le continue connessioni tra il Passato e il Presente. Così, sullo sfondo della grande storia collettiva, emergono le storie personali e generazionali, le contaminazioni e il ripetersi ciclico di alcuni fenomeni. Anche quest’anno il programma, propone alcune puntate sui più importanti anniversari – dall’assassinio di Alessandro I di Jugoslavia ai bombardamenti su Milano durante la Seconda guerra mondiale, dalla restituzione di Trieste all’Italia alla caduta del muro di Berlino, dall’incoronazione di Napoleone alla morte di Giacomo Puccini, dall’assassinio di Malcom X all’inizio della guerra in Vietnam - e continua a seguire i tre filoni di approfondimento su le donne e il potere, le figure dei grandi storici, e il racconto della storia attraverso i grandi romanzi.
Il percorso è, come sempre, arricchito da filmati di repertorio, documenti d’archivio, riprese originali e ricostruzioni.
Il rigore scientifico è garantito dal confronto continuo degli autori con l’autorevole comitato scientifico del programma: David Bidussa, Mauro Canali, Franco Cardini, Ernesto Galli della Loggia, Agostino Giovagnoli, Isabella Insolvibile, Alberto Melloni, Maria Giuseppina Muzzarelli, Gilles Pécout, Francesco Perfetti, Carlotta Sorba, Alessandra Tarquini, Lucio Villari.
Cronache dal mito
Dioniso: estasi e follia
Dio dell’estasi, della follia e del vino, dell’ebbrezza e degli estremi, soave e crudele, gioioso e furente, divinità vagabonda e senza patria, che è ovunque senza appartenere a nessun luogo. È Dioniso il protagonista di “Cronache dal Mito”, in onda lunedì 30 settembre alle 21.10 su Rai Storia. Dal Teatro Greco di Siracusa, Cristoforo Gorno ci condurrà attraverso i miti che aleggiano attorno a questa divinità, dalla metamorfosi all’invenzione del teatro a lui attribuite, una figura eccessiva che ha ispirato grandi personalità, da Alessandro Magno a Nietzsche, da Marco Antonio a Jim Morrison.
Ei fu. Vita, conquiste e disfatte di Napoleone Bonaparte
Il primo grande protagonista dell’era contemporanea. Anzi, secondo i testi di storia, colui che ne ha provocato l’inizio. Rai Cultura ripropone “Ei fu. Vita, conquiste e disfatte di Napoleone Bonaparte”, in onda lunedì 30 settembre alle 21.40 su Rai Storia.
Il professor Alessandro Barbero ripercorre vita e imprese di Napoleone quasi in “presa diretta” nello speciale scritto con Davide Savelli per la regia di Graziano Conversano. Un viaggio dall’infanzia alla fine dei suoi giorni tutto basato sulle fonti storiche - documenti, biografie, memoriali – e arricchito dalle testimonianze di alcuni grandi testimoni, interpretati da attori, che in alcuni casi erano fan sfegatatati o caustici detrattori, e in altri casi commentatori “imparziali”: Alessandro Manzoni; Luciano Bonaparte, Madame De Stael, Giuseppina Bonaparte, Maria Luisa d’Austria, il duca di Wellington, e alcuni dei suoi soldati, pronti a seguirlo sempre e ovunque.
MARTEDI’ 01/10/2024
“La strage di Acerra”
Il ricordo nell’anniversario dell’eccidio
Acerra, 1-3 ottobre 1943. I nazisti incendiano il centro storico del paese vicino a Napoli e uccidono più di 80 persone: uomini, donne, anziani, bambini. La vittima più piccola, aveva solo un anno, si chiamava Gennaro Auriemma. Una storia ricostruita da “La strage di Acerra” di Clemente Volpini con la regia di Matteo Bardelli che Rai Cultura ripropone martedì 1° ottobre alle 18.00 su Rai Storia in occasione dell’anniversario della strage.
Si tratta di una delle più grandi stragi compiute dall'esercito tedesco nel sud Italia. La strage è l'atto conclusivo di circa un mese di violenze, saccheggi, stupri, razzie, rastrellamenti, ai quali la popolazione reagisce in massa, dando vita a una forma di resistenza organizzata. Nel 1999 alla città di Acerra è stata assegnata la medaglia d'oro al valor civile, per il grande coraggio e il generoso spirito di solidarietà - così si legge nella motivazione - con la quale si ricostruì dopo l'eccidio.
Passato e Presente
Valeriano e Gallieno, l'impero sull'orlo del baratro
Il 21 aprile del 248 ricorreva il millenario della fondazione di Roma e l’imperatore Filippo l’Arabo lo celebrò con una spettacolare esaltazione dell’impero e dell’immortalità dell’Urbe caput mundi. Era il canto del cigno di un’epoca che gli eventi successivi rivelarono puramente nostalgico. Ma non era ancora quella la fine dell’Impero Romano. Una pagina di storia ripercorsa da Paolo Mieli e dallo storico Umberto Roberto a “Passato e presente” in onda martedì 1° ottobre alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia. Il sistema seppe rinnovarsi e resistere agli eventi che determinarono la crisi del III secolo. Gli imperatori Valeriano e suo figlio Gallieno hanno interpretato questa drammatica stagione di pericolo e di riscossa, sostenuta da innovazioni rivoluzionarie, che aprirono alla stagione degli imperatori-soldati e, in prospettiva, alle riforme di Diocleziano e Costantino.
La fine del nazismo
Il suicidio di Hitler
Aprile 1945: Hitler si sente tradito da tutti, anche dal popolo tedesco. Saputo di quanto successo in Italia al corpo di Mussolini, non vuole farsi catturare e prima di suicidarsi, si sposa con Eva Braun nel Bunker. È l’ultimo capitolo della serie “La fine del nazismo” in onda martedì 1° ottobre alle 21.10 in prima visione su Rai Storia. Via radio viene detto da Goebbels alla popolazione, che il Führer è stato ucciso dai sovietici. La fine è segnata e chi non si suicida, cerca di fuggire facendo accordi col nemico. Speer, Göring e Himmler vengono arrestati. Himmler riesce a suicidarsi mentre per gli altri si apre il processo di Norimberga.
Quando la radio
Cento anni nell’etere
Renzo Arbore, con lo storico dirigente di Radio Rai Maurizio Riganti e il conduttore de “Il ruggito del coniglio” Marco Presta, ripercorrono la storia della Radio dalle origini agli anni Duemila. In occasione dei 100 anni della Radio “Quando la radio” andrà in onda martedì 1° ottobre alle 22.10 in prima visione su Rai Storia.
MERCOLEDI’ 02/10/2024
Passato e Presente
L'Autostrada del Sole
Tra il 1956 e il 1964, negli anni del boom economico, l’Italia realizza una delle più grandi imprese tecniche e industriali dell’Italia repubblicana: l’Autostrada del Sole. Tra Milano e Napoli – passando per Bologna, Firenze e Roma – vengono costruiti 755 chilometri. L’opera raccoglie il meglio delle competenze ingegneristiche e delle capacità industriali del nostro Paese. A 60 anni dall’inaugurazione, Paolo Mieli e il professor Agostino Giovagnoli ne parlano a “Passato e presente” in onda mercoledì 2 ottobre alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia. Negli anni del miracolo economico, il paese conosce uno sviluppo impetuoso, da paese agricolo si trasforma in una delle maggiori potenze industriali dell’Occidente, e l’Autostrada del Sole diventa il monumento di un Paese che sta entrando di slancio nella modernità. L’autostrada – che attraverso l’azione dell’Iri diventa uno dei più felici esempi di intervento dello Stato nell’economia – si interseca e fa da volano alla motorizzazione di massa, altro pilastro del boom industriale di questi anni. Gli italiani cominciano a viaggiare e le distanze tra luoghi un tempo lontanissimi, ora si accorciano, favorendo così anche il turismo. L’autostrada, spina dorsale del Paese, unifica fisicamente, geograficamente l’Italia e nello stesso tempo la unisce anche sul piano culturale e sociale.
“Cari amici vicini e lontani”
Renzo Arbore e la radio
Dal 2 ottobre, ogni mercoledì alle 21.10, Rai Cultura celebra su Rai Storia il Centenario di Radio Rai riproponendo l’intero ciclo del celebre programma di Renzo Arbore “Cari amici vicini e lontani”, trasmesso nel 1984 in occasione del 60mo anniversario della radio italiana, una “festa aziendale” animata dalla presenza in studio di tutte le voci storiche del passato e del presente. Con “Cari amici” nasce la TV dal gusto “vintage”, decenni prima che la parola entrasse nell’uso comune.
In “Cari Amici” la musica e la canzone sono le protagoniste di questa rievocazione storica della Radio italiana: Gianni Mazza dirige l’orchestra Rai di Musica Leggera in medley rievocativi della stagione d’oro della radio e in alcuni momenti del programma passa la bacchetta a grandi direttori d’orchestra del passato, che tornano a dirigere le loro composizioni. Renzo Arbore capeggia la formazione “I Senza vergogna” composta da Stefano Palatresi, Massimo Catalano, Gegè Telesforo, Alberto Botta, Michele Pavese, il “Grande Enzo” e dal duo “Antonio e Marcello”: a loro è affidato il compito di cantare i medley iniziali di “canzonette” - in primis “La famiglia canterina”, sigla emblema del programma - e di accompagnare le Gemelle Nete, due sorelle 75enni rimaste nella memoria con la spiritosa versione di “Un bacio a mezzanotte”, brano del 1953 di Gorni Kramer, Pietro Garinei e Sandro Giovannini scelta come sigla finale della trasmissione.
Per questa riedizione di Rai Cultura, le 6 puntate del 1984 sono state suddivise in due parti e ogni momento della trasmissione viene introdotto da Renzo Arbore, che approfondisce i temi e i personaggi ospiti della celebrazione di 40 anni prima. Tutte le puntate di “Cari amici vicini e lontani” sono state sottoposte a un restauro audio e video operato ai laboratori delle Rai Teche di Torino, che ha notevolmente migliorato la resa visiva e sonora della trasmissione.
Le due stagioni storiche della Radio italiana, gli anni 30 e gli anni 60, sono le protagoniste della puntata di debutto di “Cari amici vicini e lontani”, nella riedizione che Renzo Arbore propone su Rai Storia.
Ospiti della prima puntata è il maestro Pippo Barzizza, pioniere dello swing già negli anni 30, che propose ai microfoni dell’Eiar una “via italiana” al jazz senza essere inviso ai rigidi controlli dell’epoca, e che per una sera riprende in mano la bacchetta per dirigere l’Orchestra Rai.
Altro ospite è Nunzio Filogamo, il primo “divo” della radio, in quanto protagonista de “I quattro moschettieri”, che nel ’34 polarizza l’attenzione del pubblico radiofonico. Filogamo è stato poi conduttore radiofonico, tenendo a battesimo il Festival della Canzone di Sanremo, che introduce con la frase “Cari amici vicini e lontani, buonasera ovunque voi siate”, ispiratrice del titolo della trasmissione di Renzo Arbore.
Partecipa alla puntata Enrico Montesano, che riprende i suoi personaggi lanciati a “Gran Varietà”, lo spettacolo radiofonico della domenica mattina trasmesso tra il 1966 e il ’79.
Per celebrare gli anni 60, Arbore intervista Leone Picconi, direttore della radio dal 1965 al ’69, che rinnovò il palinsesto di Radio Rai con numerose novità. Tra le tante “Bandiera Gialla”, che segna il debutto della coppia Arbore-Boncompagni, prima trasmissione per giovani, che lancia la musica “beat”, un fenomeno sociale che viene rievocato con Rocky Roberts che canta la sigla “T Bird” e insieme ad altri, tra cui Patty Pravo e Loredana Bertè, esegue in coro “Land of 1000 dances”, brano soul del 1966.
Il programma è firmato da Renzo Arbore, Ugo Porcelli ed Enrico Salvatori, con la collaborazione di Lucia Ciancaglini. Produttore esecutivo Alessandra Giorgi. Regia di Luca Nannini e Agostino Pozzi.
Milva, diva per sempre
La vita e la carriera di un'artista eccelsa, la cui storia consente di comprendere l'evoluzione culturale dell'Italia dagli anni Cinquanta fino al nuovo millennio. “Milva, diva per sempre” andrà in onda mercoledì 2 ottobre alle 22.10 su Rai Storia.
GIOVEDI’ 03/10/2024
Passato e Presente
Alle radici dell’immigrazione
Il fenomeno dell’immigrazione straniera di massa verso l'Italia dura da almeno mezzo secolo, con una enorme crescita negli ultimi venticinque anni. Un fenomeno analizzato da Paolo Mieli e dalla professoressa Silvia Salvatici a “Passato e Presente”, in onda giovedì 3 ottobre alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia in occasione della Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’immigrazione. Alla fine degli anni Sessanta si insedia in Sicilia una folta comunità di pescatori e braccianti tunisini. Le forti tensioni sociali nate da quella prima immigrazione portano ai primi interventi legislativi in tema di cittadinanza e ai primi respingimenti. Nel 1988 l’uccisione a Villa Literno del bracciante sudafricano Jerry Masslo segna la nascita dei movimenti antirazzisti in Italia. L’ondata di emigranti dall’Albania alla fine del comunismo, il cui simbolo è la nave Vlora e le sue 10mila persone arrivate al porto di Bari nell’agosto 1991, segna l’inizio di una nuova fase migratoria e un mutamento profondo nella percezione che gli italiani hanno degli immigrati.
5000 anni e +. La lunga storia dell'umanità
Hatshepsut, la regina che divenne faraone
Oggi è considerata una delle sovrane più potenti e di successo d'Egitto, ma per secoli Hatshepsut è stata conosciuta come un re anziché come una regina poiché chiedeva di essere rappresentata nelle raffigurazioni come maschio, con tanto di barba. È lei la protagonista “5000 anni e più. La lunga storia dell’umanità”, con Giorgio Zanchini, in onda giovedì 3 ottobre alle 21.10 su Rai Storia. Come faraone, Hatshepsut supervisionò immense opere di ingegneria, come la costruzione del Tempio di Deir el-Bahri, sviluppò importanti rotte commerciali in tutta la regione, guidò spedizioni e portò ricchezza e abilità artistica nella regione, come racconta la professoressa Paola Buzi.
La bussola e la clessidra
La battaglia di Verdun
Un documentario con immagini d’epoca di grande impatto per raccontare le cause e lo svolgimento di uno dei più sanguinosi scontri della Prima guerra mondiale: la battaglia di Verdun, tra il febbraio e il dicembre del 1916. Lo propone il professor Alessandro Barbero in “La bussola e la clessidra”, in onda giovedì 3 ottobre alle 22.10 su Rai Storia. Lo speciale ricostruisce quello scontro che è entrato nella mitologia nazionale francese come sinonimo di forza, eroismo, sacrificio e resistenza, ma che fece registrare anche il macabro record della maggior densità di morti per metro quadro.
VENERDÌ 04/10/2024
Il boom dell’autostrada
In occasione del 60° anniversario dell'inaugurazione dell'Autostrada del Sole, Rai Cultura ripropone venerdì 4 ottobre alle 15.30 su Rai Storia le due parti dello speciale “Il boom dell’autostrada”, un viaggio lungo l'arteria pulsante della nazione firmato da Giuseppe Giannotti.
Passato e Presente
Luigi Pirandello, il teatro dell'esistenza
Luigi Pirandello, più dei futuristi, rappresenta quell’avanguardia che - in altri paesi d’Europa, con nomi diversi - seppe esprimere i tormenti dell’uomo moderno, dopo la crisi della società ottocentesca. Un personaggio al centro del nuovo appuntamento con “Passato e presente” in onda venerdì 4 ottobre alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia. In studio con Paolo Mieli lo storico Lucio Villari. Se l’autore si sentiva partecipe della crisi di fine e inizio secolo, è altrettanto vero che egli non si limiterà a vivere e a rappresentare quel disagio, ma traccerà una strada autonoma in letteratura capace d’interpretare le contraddizioni umane per riderne e al tempo stesso compatirne la sofferenza. A furia di scandagliare, smascherare l'animo dell'uomo nel suo agire, Pirandello si trova quasi naturalmente a superare il modello tipico della drammaturgia tradizionale rivoluzionando la scena teatrale con l’invenzione del metateatro. Sarà infatti dal 1921, con la messa in scena di Sei personaggi in cerca d’autore, che la scelta teatrale diventerà irreversibile e praticata senza più incertezze fino alla morte.
Un percorso che dal 1913 - vigilia della Grande guerra che vede la pubblicazione del romanzo storico I vecchi e i giovani, arriva al 1934 quando sulla rivista “Quadrante” viene pubblicato il secondo atto de I Giganti della montagna, opera che rimarrà incompiuta, e l’Accademia di Svezia conferisce a Pirandello il premio Nobel per la letteratura.
Donne di Campania
Elvira Notari
È stata la prima regista cinematografica italiana e una delle prime della storia del cinema mondiale: Elvira Notari, una pioniera oltre la censura, è la protagonista di “Donne di Campania”, la serie nata da un’idea produttiva di Giovanni Minoli e prodotta da Gloria Giorgianni per Anele, in onda venerdì 4 ottobre alle 21.10 in prima visione su Rai Storia. Elvira Notari fu la prima autrice cinematografica italiana oltre che la più prolifica: tra il 1906 e il 1929 la sua produzione conta oltre 60 titoli di lungometraggi e centinaia di cortometraggi e documentari, tutti usciti dalla sua casa di produzione cinematografica Dora Film.
Quest’ultima divenne una delle più importanti case di produzione del cinema italiano dell’epoca, arrivando a fondare una sede a New York, dove i film avevano un notevole seguito presso la popolazione di migranti italiani.
Tuttavia, le ambientazioni nei bassifondi delle sue opere, le figure delle sue eroine e il modo di rappresentare la realtà la resero invisa al recente regime fascista, facendola scontrare spesso con una critica cinematografica improntata a una visione sessista e patriarcale della società.
“’14-’18. Grande guerra cento anni dopo”
Stati Uniti, nascita di una grande potenza
Dalla neutralità all’intervento. L’appuntamento con “’14-’18. Grande guerra 100 anni dopo”, in onda venerdì 4 ottobre alle 22.10 su Rai Storia, racconta la storia degli Stati Uniti d’America durante il primo conflitto mondiale. Dal pacifismo al militarismo attraverso il trauma dell’affondamento del Lusitania e le strategie della Casa Bianca, la propaganda e rielezione del Presidente Wilson, gli interessi economici e i complotti internazionali fino alla dichiarazione di guerra (6 aprile 1917) e al battesimo di fuoco nella primavera-estate 1918.
SABATO 05/10/24
Storie della TV
Franco e Ciccio, ridere per ridere
Comicità di pancia, immediata. Così è stato catalogato a più riprese il lavoro di Franco Franchi e Ciccio Ingrassia. Un lavoro che parte da molto lontano, dalla Sicilia degli spettacoli di piazza, nel caso di Franco, e dei teatrini di avanspettacolo, nel caso di Ciccio. Sono loro i protagonisti di “Storie della TV”, il programma sui personaggi e sui programmi che hanno reso unica la TV italiana, raccontata da Aldo Grasso e dai suoi testimoni, puntata in onda sabato 5 ottobre alle 16.45 su Rai Storia in occasione dell’anniversario della nascita di Ciccio Ingrassia.
Un’alchimia, la loro, come raramente accade: fatta di fisicità, di tempi perfetti, di intese istintive, frutto di lunga conoscenza e di migliaia di prove, ripetizioni e improvvisazioni. Nati artisticamente alla fine degli anni ’40, Franco e Ciccio calcano i palcoscenici del teatro leggero ma soprattutto vivono la straordinaria stagione del cinema popolare. Dopo l’esordio accanto a Domenico Modugno, negli anni ’60 la loro produzione cinematografica è intensissima. Si tratta di un cinema facile che spesso difetta in qualità, e tuttavia le parodie messe in scena hanno uno straordinario successo di pubblico. Sono gli stessi sketch proposti sul grande schermo che, travasati in televisione, mantengono il medesimo effetto, quello di una comicità semplice e immediata, accessibile a tutti.
La carriera di Franco e Ciccio, in coppia e talvolta anche singolarmente, arriva fino agli anni ’80 quando, diretti dai fratelli Taviani, chiudono idealmente il cerchio tornando nella Sicilia delle origini, quella di Pirandello con il film ‘Kaos’.
A raccontare Franco e Ciccio sono i figli Giampiero Ingrassia e Massimo Benenato, Barbara Boncompagni, Marco Giusti e il grande amico e collega Lino Banfi.
Passato e Presente
La radio e il fascismo
I primi passi della radio italiana vengono fatti mentre il fascismo si avvia a diventare regime. In un primo momento, il potenziale del nuovo mezzo viene sottovalutato: la programmazione dei primi anni è dedicata principalmente alla musica, l’informazione e i notiziari, sempre sotto il controllo e la censura del regime, sono quasi assenti. L’anno della svolta è il 1927, quando l’U.R.I. Unione radiofonica italiana, si trasforma in “Ente Italiano per le Audizioni Radiofoniche”, l’E.I.A.R. Da quel momento la radio inizia a imporsi come mezzo di comunicazione di massa e il regime comincia a comprendere di avere in mano un’arma potentissima. In occasione del Centenario della Radio italiana – 6 ottobre 1924 - Paolo Mieli ne parla con la professoressa Alessandra Tarquini a “Passato e Presente” nell’appuntamento riproposto da Rai Cultura sabato 5 ottobre alle 20.30 su Rai Storia.
Cinema Italia
Sedotta e abbandonata
Sicilia, primi ’60. Agnese rimane incinta del fidanzato della sorella maggiore dopo aver subito le sue avances. Pur di salvare l’onore della famiglia, il padre di Agnese tenta di imporre a tutti i costi delle nozze riparatrici al seduttore che però inizialmente non ne vuole sapere. È il film di Pietro Germi “Sedotta e abbandonata”, con Stefania Sandrelli, Saro Urzì, Lando Buzzanca, in onda sabato 4 ottobre alle 21.10 su Rai Storia per il ciclo “Cinema Italia”.
Il film, del 1964, fa parte della parte della trilogia iniziata da Germi nel 1961 con “Divorzio all'italiana” e conclusa con “Signore & signori” nel 1966.
Illuminate
Krizia
Una donna forte, decisa, eccentrica ed egocentrica: è Krizia a essere raccontata dall'attrice Carolina Crescentini in "Illuminate" in onda sabato 4 ottobre alle 23 su Rai Storia per il ciclo “Documentari d’autore”. Raccontare la vita di Krizia sul palco di un teatro, senza alcuna conoscenza del testo da interpretare, è la sfida che deve affrontare Carolina Crescentini nel docu-film diretto da Gianfranco Giagni. L'attrice sale sul palcoscenico ignara di quello che le sta per accadere: ad accoglierla solo il pubblico e un grande schermo. È questo a darle le indicazioni da seguire passo passo, come una regia invisibile che la guida alla scoperta del personaggio da raccontare. Preziose le testimonianze di chi ha conosciuto e lavorato con Krizia: la nipote e attrice Carolina Rosi, l'editrice Inge Feltrinelli, lo scenografo premio Oscar Dante Ferretti, il fotografo Giovanni Gastel, l'imprenditore Matteo Marzotto, la costumista premio Oscar Gabriella Pescucci, la cugina e suo storico ufficio stampa Rossella Mauri, la regista teatrale Andrée Ruth Shammah, le giornaliste e scrittrici Lina Sotis e Isa Tutino, l'Head Designer di Krizia Antonio D'Anna e il Presidente della Camera Nazionale della Moda Carlo Capasa.