L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Indice articoli

Sant'Ambrogio in memoria di Renata Tebaldi

Chailly inaugura la Stagione d’Opera 2024/2025 con La forza del destino di Giuseppe Verdi

La regia è di Leo Muscato, le scene di Federica Parolini e i costumi di Silvia Aymonino.

Protagonisti Anna Netrebko, Brian Jagde, Ludovic Tézier e Vasilisa Berzhanskaya.

Diretta televisiva su Rai1 e radiofonica su Radio3 il 7 dicembre dalle 17:45.

Il 4 dicembre anteprima per gli Under30.

La Prima sarà dedicata a Renata Tebaldi nel ventennale della scomparsa.

Locandina

I partner

In radio e in tv

Le biografie degli artisti

La genesi dell'opera

Il libretto in sintesi

Le prime immagini delle prove

I video

Prima Diffusa

La forza del destino di Giuseppe Verdi inaugura sabato 7 dicembre alle ore 18 la Stagione 2024/2025 del Teatro alla Scala. L’opera è diretta dal Direttore Musicale Riccardo Chailly e interpretata da Anna Netrebko (Donna Leonora; la parte sarà sostenuta il 28 dicembre e il 2 gennaio da Elena Stikhina), Brian Jagde (Don Alvaro; Luciano Ganci canterà il 22 e 28 dicembre e il 2 gennaio), Ludovic Tézier (Don Carlo di Vargas; e Amartuvshin Enkhbat il 2 gennaio), Vasilisa Berzhanskaya (Preziosilla), Alexander Vinogradov (Padre Guardiano; e Simon Lim il 28 dicembre e 2 gennaio), Marco Filippo Romano (Fra Melitone), Fabrizio Beggi (il Marchese di Calatrava), Carlo Bosi (Mastro Trabuco). Marcela Rahal è Curra, Huanhong Li è un Alcalde e Xhieldo Hyseni un Chirurgo.

La regia è firmata da Leo Muscato, con scene di Federica Parolini, costumi di Silvia Aymonino e luci di Alessandro Verazzi.

La Serata inaugurale è dedicata a Renata Tebaldi (Pesaro, 1 febbraio 1922 - San Marino 19 dicembre 2004) nel ventennale della scomparsa. L’artista fu splendida interprete della parte di Leonora alla Scala nel 1955 sotto la direzione di Antonino Votto.

L’opera sarà eseguita integralmente nella versione del 1869 ripensata da Verdi per la Scala, secondo l’edizione critica curata per Ricordi da Philip Gossett e William Holmes nel 2005.

Come ogni anno, lo spettacolo sarà ripreso dalle telecamere di Rai Cultura e trasmesso in diretta televisiva su Rai1 e radiofonica su Radio3. La Prima sarà preceduta mercoledì 4 dicembre dall’Anteprima per gli Under30 e seguita da 7 repliche il 10, 13, 16, 19, 22, 28 dicembre e 2 gennaio. Restano alcuni posti solo sulla rappresentazione del 2 gennaio.

L’opera

La prima versione della Forza del destino va in scena a San Pietroburgo il 10 novembre 1862, dopo una gestazione già complicata. La prima è programmata per il 1861, ma di fronte all’indisposizione della protagonista, Emilia La Grua, Verdi torna a Sant’Agata e rivede profondamente la partitura: gli interventi continueranno fino all’ultimo, persino durante le prove. Per il palcoscenico del Teatro Imperiale il compositore ha immaginato un lavoro dalla drammaturgia nuova e distante dai precedenti: un vasto affresco volontariamente ignaro di unità aristoteliche di tempo, luogo e azione in cui i personaggi agiscono su uno sfondo variopinto che mescola nobili e popolani, sacerdoti e militari, momenti mistici e trivialità da locanda o da accampamento. Qualche anno prima Verdi aveva scritto: “Quando verrà il poeta che darà all’Italia un melodramma vasto, potente, libero d’ogni convenzione, vario che unisca tutti gli elementi e soprattutto nuovo!!”. La fonte principale per il librettista Francesco Maria Piave è il dramma Don Álvaro o la Fuerza del sino di Ángel de Saavedra, ma il carattere composito dell’opera è già insito nella pluralità delle fonti letterarie: nell’Atto terzo trova posto una scena del Wallensteins Lager di Schiller, che Verdi aveva già in mente nel 1849 per il progetto mai

realizzato dell’Assedio di Firenze, con “soldati, vivandiere, zingari, astrologhi, persino un frate che predica alla maniera più comica e deliziosa del mondo”. L’estetica di Verdi qui attinge alla fantasia dell’Ariosto contro il Tasso, alla libertà di Shakespeare, Schiller e Hugo contro le imposizioni del classicismo. Come già in Macbeth e Rigoletto (a partire - lo ricordiamo bene grazie al 7 dicembre 2015 - da Giovanna d’Arco). Ma ora i personaggi si moltiplicano, gli spazi si allargano e aumenta il contrasto tra il sublime e il triviale. Dalla fusione dei generi si passa all’esaltazione del loro contrasto. In mezzo ci sono Meyerbeer e il Grand-Opéra ma anche l’Opéra comique. Ne è testimone il famigerato “rataplan” i cui precedenti più illustri si trovano nella Fille du régiment e negli Huguenots. Pagina spesso esecrata, ma Verdi scrisse di Preziosilla e Melitone: “Quelle parti sono importantissime, e sotto un certo rapporto le prime dell’opera. La forza del destino è la prima opera che Verdi scrive dopo l’Unità d’Italia, ed è a tutti gli effetti un lavoro post-risorgimentale: il popolo che canta con una sola voce nei grandi cori di Nabucco o Macbeth ha perso la sua coesione e si presenta come una plebe cinica, affamata e dispersa. Proprio questo realismo impietoso e questo contrasto tra episodi giustapposti costituiranno, come spiega Julian Budden, la principale influenza di Verdi sullo sviluppo dell’opera in Russia, con il superamento dell’eredità di Glinka e la difficile affermazione di Musorgskij e del suo Boris Godunov nel 1874. L’operazione compiuta da Verdi con la Forza e ripresa da Musorgskij è soprattutto la fusione tra il linguaggio del melodramma e la forma principe della letteratura ottocentesca: il romanzo.

Dopo San Pietroburgo i ripensamenti continuano, a partire dalla prima ripresa a Madrid nel 1863. Nel 1869 la nuova versione approntata per la Scala introduce, oltre alla fiammeggiante Sinfonia, un finale completamente nuovo. A San Pietroburgo e Madrid il già impressionante catalogo di morti e maledizioni si concludeva, dopo il duello in scena, con il suicidio di Alvaro, furente e disperato, in un’atmosfera apertamente nichilista. Già nel 1863, però, Verdi aveva scritto “Non bisogna arrischiare La forza del destino com’è, ma il difficile sta nel trovare questo benedetto scioglimento”. Il libretto rivisto con il nuovo poeta Antonio Ghislanzoni rivela un’altra influenza letteraria, quella di Alessandro Manzoni. Negli stessi mesi Ghislanzoni stava traendo dai Promessi sposi il libretto dell’opera dallo stesso titolo di Errico Petrella, che sarebbe andata in scena a Lecco nel 1869. Nel nuovo finale il romanticismo nero della chiusa accesa e disperata di San Pietroburgo si distende, il duello e la morte di Carlo si spostano fuori scena, la rassegnazione si sostituisce alla bestemmia. Il sublime terzetto in cui Padre Guardiano chiama Alvaro e Leonora morente alla rinuncia e alla preghiera conclude la lunga peripezia nella pace della fede - e della morte.

Pochi mesi prima della prima, il 30 giugno 1868, Verdi aveva incontrato, per la prima e unica volta, il Manzoni nella sua casa di via Morone a Milano.

I protagonisti

La forza del destino è il nono titolo verdiano di Riccardo Chailly alla Scala e la sua undicesima inaugurazione di stagione. Dopo le giovanili Giovanna d’Arco nel 2015, Attila nel 2018 e Macbeth nel 2021, l’anno scorso il Maestro aveva scelto per il 7 dicembre un grande titolo spesso proposto in apertura di stagione: Don Carlo. Al contrario La forza del destino è un capolavoro relativamente poco presente in cartellone: se le ultime esecuzioni risalgono al 1999 con Riccardo Muti (versione scaligera del 1869) e al 2001 con Valery Gergiev e i complessi del Mariinskij (versione di San Pietroburgo del 1862), l’unico allestimento in apertura di stagione è addirittura del 1965, con Gavazzeni sul podio e la regia di Margherita Wallmann. La Forza, prosecuzione di un percorso verdiano, si lega anche al recente Boris Godunov, un’opera fortemente influenzata proprio dal capolavoro pietroburghese di Verdi.

Torna a inaugurare la Stagione con Verdi Anna Netrebko, dopo il trionfo dell’anno scorso in Don Carlo edel 2016 con Giovanna d’Arco. L’artista, di casa alla Scala, è impegnata anche venerdì 29 novembre nel concerto straordinario diretto da Riccardo Chailly nel centenario della scomparsa di Giacomo Puccini. Debutta al 7 dicembre Brian Jagde, reduce da diverse produzioni di quest’opera nei principali teatri del mondo (da Parigi a Londra, al Metropolitan e nelle scorse settimane a Barcellona), che alla Scala è già stato Turiddu in Cavalleria rusticana e Calaf in Turandot, con grande successo. Approda all’Inaugurazione in scena anche Ludovic Tézier, uno dei grandi baritoni di oggi, che aveva partecipato al 7 dicembre televisivo “…a riveder le stelle” durante il lockdown oltre a cantare in Onegin (2006), Lucia (2006) e Un ballo in maschera (2022). Alexander Vinogradov è stato recentemente ascoltato nel Requiem di Verdi diretto in San Marco da Riccardo Chailly nel centocinquantenario dalla prima esecuzione. Il mezzosoprano Vasilisa Berzhanskaya, emersa negli ultimi anni come interprete

rossiniana, tornerà alla Scala nel Concerto di Natale con la Petite messe solennelle di Rossini diretta da Daniele Gatti il 21 dicembre, e nel prossimo giugno come Adalgisa in Norma diretta da Fabio Luisi. Marco Filippo Romano è uno dei più affermati giovani bassi italiani: alla Scala ha cantato nell’Italiana in Algeri diretta da Ottavio Dantone, nel Barbiere diretto da Chailly (e nella ripresa con Evelino Pidò) e nelle Zite ‘ngalera di Vinci dirette da Andrea Marcon. Fondamentali in un’opera come La forza sono le parti apparentemente minori come il Marchese di Calatrava, qui Fabrizio Beggi che ricordiamo splendido Monterone nel Rigoletto diretto da Michele Gamba, Mastro Trabucoche è lo splendido Carlo Bosi e Curra, l’Alcalde e il Chirurgo interpretati da Marcela Rahal, Huanhong Li e Xhieldo Hyseni.

Personaggio essenziale di questo grande affresco è infine il Coro, diretto da Alberto Malazzi.

Lo spettacolo: la ruota del destino

La forza del destino - scrive Leo Muscato nelle note di regia per il programma di sala - non si limita ai drammi personali. Qui la prospettiva è molto più ampia e la tragedia dei protagonisti è immersa in un mondo in continuo movimento, popolato da soldati, pellegrini e viaggiatori. Un universo vivo e pulsante, che ha come sfondo una guerra che travolge tutti quanti. Nel primo atto è ancora una minaccia lontana, evocata dalle parole di Leonora “Con te sfidar impavida / di rio destin la guerra”. […] Quando ci è stata commissionata questa produzione, l’attenzione mediatica era concentrata su una guerra che dominava quotidianamente le notizie. Nel frattempo, i conflitti sono diventati due - senza contare le guerre dimenticate che faticano a trovare spazio nei media. E ogni giorno cresce la percezione che i loro confini possano espandersi rapidamente, accendendo ulteriori focolai di instabilità.

In un momento storico così delicato, il rischio di scivolare nella banalizzazione è tangibile e insidioso. Per questo, ancora una volta, abbiamo cercato di percorrere una strada che rifiutasse le semplificazioni. Abbiamo lavorato per approfondire la complessità del testo, con l’obiettivo di tradurre i suoi significati in modo che risultassero comprensibili, attuali e capaci di suscitare una profonda emozione negli spettatori a cui oggi ci rivolgiamo.

Abbiamo scelto di raccontare questa storia attraversando epoche diverse, esplorandola da prospettive spaziali e temporali sempre nuove. Il racconto prende avvio nel Settecento e si spinge fino ai giorni nostri, senza vincolarsi rigidamente a una precisa aderenza storica. Così, se all’inizio ci troviamo in un’epoca in cui una giovane donna, per inseguire il suo amore, deve sfuggire al controllo paterno travestendosi da uomo, nell’ultimo atto assistiamo alla tragica follia di un ufficiale decorato, consumato dalla sete di vendetta, che attraversa chilometri di terre devastate dai bombardamenti per uccidere il suo nemico, ormai divenuto un prete che cerca di espiare le sue colpe scavando tra le macerie a mani nude.

Fin dal principio, il nostro immaginario si è concentrato sull’idea di un movimento rotatorio, una ruota del destino in continuo movimento con i personaggi che si muovono in direzione opposta, avanzando con ostinazione attraverso scenari che cambiano continuamente. Con il trascorrere del tempo, dei secoli, questi paesaggi si fanno via via più cupi, più devastati, e sempre più realistici.

Anche i costumi seguono questa evoluzione: all’inizio, nel Settecento, appaiono come sagome stilizzate, evocazioni simboliche di un’epoca lontana. Man mano che la narrazione si avvicina ai nostri giorni, acquistano una concretezza sempre maggiore, fino a diventare profondamente realistici, specchio fedele del mondo che raccontiamo”.

La forza del destino alla Scala

L’opera segna la riconciliazione tra Giuseppe Verdi e la Scala dopo la frattura intervenuta con Bartolomeo Merelli in occasione della prima assoluta della Giovanna d’Arco nel 1845. Verdi non avrebbe più scritto un’opera nuova per il Teatro milanese fino a Otello nel 1887, ma opera modifiche sostanziali alla partitura della Forza presentata a San Pietroburgo nel 1862 in occasione della prima al Piermarini, che avviene il 27 febbraio 1869 con Eugenio Terziani sul podio, Teresa Stolz protagonista e lo stesso Verdi a sovrintendere all’allestimento. Nell’800 l’opera sarebbe stata ripresa solo nel 1871 e 1877, con la direzione di Franco Faccio. È Arturo Toscanini a riprendere il titolo nel nuovo secolo con una rappresentazione nel 1908, e quindi nel 1928 con una nuova produzione firmata da Giovacchino Forzano. Le scene, di Edoardo Marchioro, fanno da sfondo anche alle produzioni dirette da Giuseppe Del Campo (1929, 1930), Gabriele Santini (1934), Gino Marinuzzi (1940), Victor de Sabata e Nino Sanzogno (1943).

Nel Dopoguerra il primo direttore a riportare alla Scala La forza del destino è Victor de Sabata nel 1949, di nuovo alternandosi con Nino Sanzogno. La regia è di Carlo Piccinato e le scene di Nicola Benois, che firmerà i bozzetti di tutti gli allestimenti fino al 1965. Particolare affezione per questo titolo dimostra Antonino Votto, che la dirige nel 1955 con Renata Tebaldi come Leonora e Giuseppe Di Stefano come Don Alvaro, e poi ancora nel 1957 e 1961. Nel 1965 Gianandrea Gavazzeni sceglie La forza per aprire la Stagione, la regia è di Margherita Wallmann e le scene ancora di Nicola Benois. Il cast del 7 dicembre vede Ilva Ligabue, Carlo Bergonzi, Piero Cappuccilli (sostituito dal secondo atto da Carlo Meliciani), Nicolai Ghiaurov e Giulietta Simionato per l’ultima volta Preziosilla alla Scala dopo quattro produzioni. In locandina è presente tra i danzatori solisti anche Luciana Savignano, da poco entrata a far parte del Corpo di Ballo della Scala.

Dopo aver inaugurato la Stagione 1965/66, La forza del destino torna alla Scala nel 1978, diretta da Giuseppe Patanè per la regia di Lamberto Puggelli. Le scene di questo allestimento leggendario sono firmate da Renato Guttuso, che aveva già collaborato alla creazione di altri tre spettacoli alla Scala. Storico il cast, con Montserrat Caballé, José Carreras, Piero Cappuccilli e Nicolai Ghiaurov. Bisogna aspettare 21 anni perché il titolo venga rimesso in cartellone, e a riprenderlo ci pensa Riccardo Muti con la regia di Hugo de Ana, che firma anche scene e costumi. Tra i protagonisti Georgina Lukács, José Cura, Leo Nucci e Luciana D’Intino ma anche Alfonso Antoniozzi come Melitone. Questo stesso allestimento verrà portato in tournée in Giappone l’anno seguente sempre con Muti sul podio: saranno le ultime esecuzioni della versione scaligera del 1869 con i complessi del Teatro. La Forza torna però alla Scala anche nel 2001, quando i complessi del Mariinskij diretti da Valery Gergiev eseguono la versione di San Pietroburgo del 1862 nell’ambito della rassegna Grandi Teatri per Verdi.

Le pubblicazioni

Il programma di sala dell’opera inaugurale, curato dal Professor Raffaele Mellace, contiene testi di Vittorio Coletti, Emanuele Senici e Michele Girardi e rubriche di Claudio Toscani, Emilio Sala, Alessandro Roccatagliati, Raffaele Mellace, Laura Cosso, Luca Chierici e Andrea Vitalini, oltre a una nota drammaturgica di Leo Muscato.

Il numero di dicembre de La Scala - Rivista del Teatro diretta da Paolo Besana e curata da Mattia Palma include interviste a Riccardo Chailly di Raffaele Mellace e a Leo Muscato di Biagio Scuderi e una ricostruzione d’archivio di aneddoti sulla “cattiva fama” dell’opera a cura di Andrea Vitalini.

Le iniziative di presentazione e gli appuntamenti

Le settimane di avvicinamento alla Prima sono come sempre costellate di incontri e appuntamenti, aperti lo scorso 9 novembre dall’incontro di studi “L’affresco romanzesco di un’umanità variopinta” cui insieme al Maestro Chailly e al curatore Raffaele Mellace hanno partecipato Vittorio Coletti, Emanuele Senici e Michele Girardi.

Ricordiamo inoltre che tutte le rappresentazioni, tranne la Prima, saranno precedute a un’ora dall’inizio da un’introduzione a cura del professor Claudio Toscani.

Inoltre, nella settimana precedente la Prima il Comune di Milano rinnova la collaborazione con il Teatro alla Scala, Edison e Rai per il calendario di Prima Diffusa.

Martedì 26 novembre, ore 19

Teatro alla Scala, Ridotto dei Palchi

Incontro di approfondimento sull’opera La forza del destino

A cura di FABIO SARTORELLI

Riservato a ospiti e sostenitori della Fondazione Milano per la Scala

Mercoledì 27 novembre, ore 18

Teatro alla Scala, Ridotto dei Palchi

Teatro alla Scala con Amici della Scala

PRIMA DELLE PRIME

TRA TEATRALITÀ ROMANZESCA E DRAMMA MUSICALE:

UNA TRASFIGURAZIONE VERDIANA”

Alessandro Roccatagliati con la partecipazione del M° Riccardo Chailly

Ingresso libero fino a esaurimento posti

Mercoledì 4 e giovedì 5 dicembre, ore 21

Spazio No’hma Teresa Pomodoro, via Orcagna 2

LA PRIMA DELLA PRIMA ALLA SCALA

Conversazione musical-letteraria sulla “Forza del destino" 

Di e con Stefano Jacini, a cura di Marco Rampoldi

Ingresso gratuito con prenotazione su www.eventbrite.it

Venerdì 6 dicembre, ore 18

Teatro alla Scala, Ridotto dei Palchi

IDENTITA’ FATALI

Maschere e convenzioni sociali nella messinscena della “Forza del destino”

Intervengono la costumista Silvia Aymonino, la scenografa Federica Parolini,

la curatrice del “Foglio della Moda” Fabiana Giacomotti.

Con un saluto di Valentina Moretti.

Modera Paolo Besana, Direttore della comunicazione del Teatro

In collaborazione con Il Foglio quotidiano e Bellavista

Ingresso libero fino a esaurimento posti


4 dicembre 2024 ore 18 ~ Anteprima Under30

7 dicembre 2024 ore 18 ~ Serata inaugurale Stagione 2024-2025

10, 13, 16, 19, 22, 28 dicembre 2024 e 2 gennaio 2025

Giuseppe Verdi

LA FORZA DEL DESTINO

Melodrammain quattro atti

Libretto di Francesco Maria Piave

Nuova produzione Teatro alla Scala

Direttore RICCARDO CHAILLY

Regia LEO MUSCATO

Scene FEDERICA PAROLINI

Costumi SILVIA AYMONINO

Luci ALESSANDRO VERAZZI

Coreografia MICHELA LUCENTI

Personaggi e interpreti

Il marchese di Calatrava Fabrizio Beggi

Donna Leonora Anna Netrebko (10, 13, 16, 19, 22 dic.)Elena Stikhina (28 dic., 2 gen.)

Don Carlo di Vargas Ludovic Tézier (10, 13, 16, 19, 22, 28 dic.)

Amartuvshin Enkhbat (2 gen.)

Don Alvaro Brian Jagde (10, 13, 16, 19 dic.)

Luciano Ganci (22, 28 dic., 2 gen.)

Preziosilla Vasilisa Berzhanskaya

Padre Guardiano Alexander Vinogradov (10, 13, 16, 19, 22 dic.) Simon Lim (28 dic., 2 gen.)

Fra Melitone Marco Filippo Romano

Curra Marcela Rahal

Un Alcade Huanhong Li

Mastro Trabuco Carlo Bosi

Un Chirurgo Xhieldo Hyseni*

Orchestra e Coro del Teatro alla Scala

Maestro del Coro Alberto Malazzi

*Allievo dell’Accademia Teatro alla Scala

Date:

Mercoledì 4 dicembre 2024 ore 18 ~ Anteprima Under30

Sabato 7 dicembre 2024 ore 18 ~ Serata Inaugurale

Martedì 10 dicembre 2024 ore 19.30 ~ Turno Prime Opera

Venerdì 13 dicembre 2024 ore 19.30 ~ Turno A

Lunedì 16 dicembre 2024 ore 19.30 ~ Turno B

Giovedì 19 dicembre 2024 ore 19.30 ~ Turno C

Domenica 22 dicembre 2024 ore 14.30 ~ Turno D

Sabato 28 dicembre 2024 ore 19.30 ~ Fuori abbonamento

Giovedì 2 gennaio 2025 ore 19.30 ~ Fuori abbonamento

Prezzi:

Prima - da 3.200 a 130 euro

Repliche - da 300 a 36 euro

Infotel 02 72 00 37 44

www.teatroallascala.org

Si ringrazia

la Fondazione Milano per la Scala

e la signora Veronica Atkins

Con il generoso sostegno di
Aline Foriel-Destezet


I Partner del Teatro alla Scala:

dal sostegno alla Prima a quello agli spettacoli della Stagione, ai progetti di rinnovamento e inclusione e alla ScalaTv

Il 7 dicembre 2024 il percorso verdiano di Riccardo Chailly si arricchisce di una nuova tappa fondamentale: dopo il Don Carlo del 2023 – il titolo che ricorre più spesso nelle inaugurazioni scaligere – arriva La forza del destino, che solo Gianandrea Gavazzeni propose come apertura di stagione nel 1965 e che il Maestro dirige per la prima volta. “Uno dei titoli più vasti e complessidella storia del teatro occidentale”, come scrive il professor Raffaele Mellace, torna sul palcoscenico del Piermarini con la regia di Leo Muscato, le scene di Federica Parolin, i costumi di Silvia Aymonino e un cast di livello assoluto che schiera nelle parti principali Anna Netrebko (Leonora), Brian Jagde (Alvaro), Ludovic Tézier (Carlo di Vargas), Alexander Vinogradov (Padre Guardiano), Vasilisa Berzhanskaya (Preziosilla) e Marco Filippo Romano (Melitone).

Per la Stagione 2024/2025, sostenuta dallo Sponsor principale Intesa Sanpaolo, il Teatro alla Scala presenta un calendario di oltre 250 spettacoli tra Opera, Balletto, Concerti e programmazione per i ragazzi e per le famiglie. I grandi nomi della direzione d’orchestra, della regia, del canto e della danza compongono un panorama ricco di conferme ma anche di proposte inattese, completato da mostre, incontri, visite e approfondimenti per stringere ancora di più il rapporto con il nostro pubblico milanese, nazionale e internazionale. Con percentuali di riempimento che hanno superato il 90%, un vistoso riassestamento delle fasce d’età con la crescita percentuale del pubblico più giovane e con una consolidata presenza sul territorio grazie a iniziative come la ‘Prima diffusa’, la Scala contribuisce a disegnare il panorama culturale di una città in rapida trasformazione e parla agli spettatori di tutto il mondo con la piattaforma streaming LaScalaTv.

Da molte stagioni ormai la collaborazione che il Teatro alla Scala ha costruito con i suoi Partner non si limita alla Serata Inaugurale né al mero supporto alla programmazione dei singoli spettacoli, ma si sviluppa con continuità in progetti condivisi che al valore artistico aggiungono i valori comuni dell’innovazione, dell’inclusione e della sostenibilità aprendo il Teatro a nuove categorie di pubblico e portandolo fuori dalle sue mura a incontrare la città.

Desideriamo ricordare nel dettaglio alcune di queste collaborazioni.

La collaborazione tra Rai e Teatro alla Scala per il 7 dicembre si rinnova e si rafforza con una Forza del destino in 4K. Rai Cultura propone la Prima in diretta su Rai 1 il 7 dicembre con una definizione quattro volte superiore rispetto agli standard televisivi abituali, come già avvenuto l’anno scorso con Don Carlo. Su Rai1 Milly Carlucci e Bruno Vespa, con collegamenti di Serena Scorzoni dal foyer, condurranno la diretta televisiva incontrando, prima dell’inizio e durante l’intervallo, i protagonisti e gli ospiti presenti. Per Radio3 seguiranno la diretta Gaia Varon e Oreste Bossini. Lo spettacolo, con la regia televisiva di Arnalda Canali, sarà trasmesso in diretta anche su Radio3, su Rai1 HD canale 501, su Rai4K e su RaiPlay, dove potrà essere visto per 15 giorni dopo la prima. Come per il Don Carlo del 2023, anche quest’anno la trasmissione dell’opera sarà corredata dall’audiodescrizione in diretta Sono numerosi i broadcaster di tutti i continenti che trasmetteranno l’evento in diretta da Milano grazie agli accordi sottoscritti con Rai Com: da ARTE per Francia, Belgio, Austria, Germania, Liechtenstein e Lussemburgo alla Svizzera RSI, dalla portoghese RTP alla ceca Česká Televize (in leggera differita) quest’ultima). Dall’Europa al Giappone, dove la NHK manderà in onda l’opera in differita in formato 4K HDR. La Prima della Scala sarà fruibile in tutto il mondo sulla piattaforma Medici Tv e sarà proiettata in diretta anche nelle sale cinematografiche di Finlandia, Scandinavia, Spagna, Svizzera, America Latina, Australia e Nuova Zelanda e in Italia in un network di oltre 20 sale tra cinema indipendenti e circuito Uci Cinemas.

Edison rinnova per il tredicesimo anno il suo impegno al fianco del Teatro alla Scala in occasione della Prima, rinnovando un legame che ha le sue radici nella storia: il 26 dicembre 1883 Edison illuminò per la prima volta il Teatro alla Scala in occasione della sua Prima: fu l’avvio delle attività della Società che coincise con l’inizio del processo di elettrificazione del Paese. Nell’anno del suo 140° dalla fondazione, Edison sancisce il legame con il Teatro diventando Fondatore permanente.

Dal 2018 a oggi Edison, grazie alle competenze di Edison Next, ha portato a termine importanti interventi tecnici presso le sedi della Fondazione Teatro alla Scala, dal Museo Teatrale ai Laboratori ex-Ansaldo, fino alla Sala prove ‘Abanella’ e alla Sala del Piermarini.

Edison conferma inoltre la collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano e il Teatro alla Scala, per la ‘Prima Diffusa’: la manifestazione culturale che dall’1 al 7 dicembre 2024 porta l’opera della Prima, in oltre 40 luoghi di Milano con più di 60 eventi.

Rolexsi avvicina naturalmente alle istituzioni che incarnano l’eccellenza, come il Teatro alla Scala, di cui è Orologio Ufficiale dal 2006 e di cui sostiene il Progetto “Grandi Artisti alla Scala”. Con La forza del destino di Giuseppe Verdi diretta dal Maestro Riccardo Chailly, Rolex conferma il suo ruolo di Partner Ufficiale della Serata inaugurale del 7 dicembre per la diciottesima volta. A partire dalla Stagione 2020/2021 è nata la decisione di sostenere anche il Museo Teatrale alla Scala, divenendone Partner Istituzionale. Rolex è felice di approfondire la sua collaborazione con la Scala attraverso questo Museo, istituzione di grandissimo successo vuoi per la Sezione storica, vuoi per le Mostre temporanee che propone: in questi giorni è possibile visitare “Puccini: Opera Meets New Media”. Si conferma anche quest’anno la partnership con il progetto educativo del Museo, strutturato in percorsi didattici multidisciplinari e multimediali. Partner di alcune delle più prestigiose istituzioni musicali internazionali, Rolex promuove l’eccellenza nell’arte e nella musica mantenendo viva una tradizione ispirata dal suo fondatore, Hans Wilsdorf.

BMW Italia si conferma Partner Ufficiale della Serata inaugurale del Teatro alla Scala del 7 dicembre 2024. BMW Italia è Partner del Teatro alla Scala dal 2002, nel ruolo di Fornitore ufficiale fino a diventare Partner Ufficiale della Serata inaugurale nel 2005 e Fondatore sostenitore nel 2016, in occasione delle celebrazioni per il centenario del brand BMW e dei 50 anni di presenza in Italia.

A partire dalla prima edizione del 2014 la filiale italiana del BMW Group ha supportato il progetto “Grandi Opere per Piccoli”, che mira a formare nuove generazioni di pubblico per l’opera e i concerti; nel 2022 BMW ha dato il suo supporto anche per la seconda edizione de “La Scala in città”.

Allianz, dal 2018 Fondatore Permanente del Teatro alla Scala, sarà anche quest’anno Partner ufficiale della Prima del Teatro alla Scala con La forza del destino di Giuseppe Verdi diretta dal Maestro Riccardo Chailly. Oltre al supporto per la Serata inaugurale del 7 dicembre, la partnership di Allianz con la Scala ha visto la Compagnia sostenere alcune iniziative per lo sviluppo e la modernizzazione del Teatro. Nel maggio del 2023 è stata inaugurata la nuovissima camera acustica che ha rivoluzionato l’esperienza di ascolto dei concerti. Allianz ha sostenuto inoltre il percorso di digitalizzazione e innovazione tecnologica del Teatro alla Scala, che ha portato alla sostituzione degli attuali display per i libretti con tablet touchscreen. Da ultimo la Compagnia ha contribuito al rinnovamento delle sedute dei palchi, migliorando il comfort e l’estetica e prosegue negli anni il suo sostegno alle tournée del Teatro alla Scala e ai recital di canto.

Si ringrazia per il sostegno alla produzione de La forza del destino la Fondazione Milano per la Scala con la Signora Veronica Atkins e la Signora Aline Foriel-Destezet.

È con particolare piacere che ringraziamo i Partner e Fornitori Ufficiali che affiancano il Teatro alla Scala in tutti i momenti più importanti della Stagione:

Bellavista

Bellavista, Partner e Fornitore Ufficiale dal 2004, celebra 20 anni di collaborazione con il Teatro proponendo come a ogni Prima le migliori selezioni di vendemmia che accompagneranno tutto il menu. Tra di esse, l’ormai tradizionale Franciacorta Brut Teatro alla Scala 2020 a essa dedicato.

Caffè Borbone

Si rinnova il legame con Caffè Borbone, che, per il settimo anno, si conferma Partner e Fornitore Ufficiale del Teatro alla Scala: il caffè preparato secondo la migliore tradizione napoletana sarà servito al termine della Cena di gala.

Elisenda

Si rinnova anche per questa Prima la collaborazione con Elisenda, il marchio di alta pasticceria di Esselunga, che sarà presente con i macaron e il panettone alla Cena di gala e per il pubblico del Teatro nei bar durante gli intervalli.

Valextra

Valextra, storico brand milanese, prosegue per il secondo anno la collaborazione con il Teatro alla Scala scegliendo di essere presente quale Partner della Cena di gala.

Urban Vision

Grazie alla collaborazione con Urban Vision, la diretta de La forza del destino il prossimo 7 dicembre in Galleria Vittorio Emanuele II sarà realizzata con un’installazione innovativa, realizzata dall’azienda per l’occasione: un maxi LED Cube, per combinare la tradizione dei contenuti con il design e la modernità tecnologica.


Rai1, Radio3 e RaiPlay: in esclusiva la prima della Scala in 4K

Il 7 dicembre la diretta di Rai Cultura della Forza del destino di Verdi

Una Forza del destino in 4K: è la Prima della Scala che Rai Cultura propone in diretta su Rai 1 il 7 dicembre e che - come per il Don Carlo dello scorso anno - avrà una definizione quattro volte superiore rispetto agli standard televisivi abituali. Sarà quindi una Forza del destino "mai vista" quella proposta dal Direttore musicale Riccardo Chailly e dal regista Leo Muscato per l'apertura di Stagione del primo teatro italiano.

Dieci telecamere in alta definizione, 45 microfoni nella buca d’orchestra e in palcoscenico, 15 radiomicrofoni dedicati ai solisti. Un gruppo di lavoro di 50 persone tra cameraman, microfonisti, tecnici audio e video. Una preparazione che vede lo staff di regia seguire fin dalle prime prove la messa in scena dello spettacolo, e un numero crescente di addetti lavorare nelle due settimane precedenti il debutto.

Lo spettacolo, con la regia televisiva di Arnalda Canali, sarà trasmesso in diretta anche su Radio3, su Rai1 HD canale 501, su Rai4K e su RaiPlay, dove potrà essere visto per 15 giorni dopo la Prima. Più di tre ore di trasmissione, completa di sottotitoli, per portare il capolavoro di Verdi nelle case degli italiani, perché la grande musica è di tutti.

Oltre a trasmettere l’opera, con grande attenzione per la ripresa audio e video curata dal Centro di Produzione Tv di Milano, come di consueto la Rai racconterà anche ciò che accade attorno allo spettacolo più atteso della Stagione. Su Rai1 Milly Carlucci e Bruno Vespa, con collegamenti di Serena Scorzoni dal foyer, condurranno la diretta televisiva incontrando, prima dell’inizio e durante l’intervallo, i protagonisti

e gli ospiti presenti. Per Radio3 seguiranno la diretta Gaia Varon e Oreste Bossini. Saranno coinvolte anche le diverse testate giornalistiche della Rai con dirette, servizi e approfondimenti, con ospiti in studio e dal foyer della Scala.

Come per il Don Carlo del 2023, anche quest’anno la trasmissione dell’opera sarà corredata dall’audiodescrizione in diretta, grazie alla quale anche le persone cieche e ipovedenti potranno avvalersi di tutte quelle informazioni visive non trasmesse verbalmente – costumi, aspetto e mimica dei personaggi, azioni non parlate, location, scenografia e luci –, tale accessibilità sarà estesa anche a tutto ciò che accadrà intorno allo spettacolo e verrà trasmesso in TV prima dell’inizio e durante l’intervallo. Il servizio è realizzato da Rai Pubblica Utilità – Accessibilità. L’audiodescrizione, attivabile dal televisore sul canale audio dedicato – e fruibile anche in streaming su RaiPlay – fa parte del percorso di inclusione intrapreso con impegno e determinazione dalla Rai, con l’obiettivo di rendere sempre più concreta e ampia l’offerta di vero servizio pubblico.

Si avvarranno delle riprese in Alta Definizione diffuse da Rai circa 40 sedi coinvolte nell’iniziativa sociale “Prima Diffusa” del Comune di Milano e il maxischermo collocato al centro dell’Ottagono della Galleria Vittorio Emanuele II, che offre la Prima ai cittadini.

Sono numerosi i broadcaster di tutti i continenti che trasmetteranno l’evento in diretta da Milano grazie agli accordi sottoscritti con Rai Com: da ARTE per Francia, Belgio, Austria, Germania, Liechtenstein e Lussemburgo alla Svizzera RSI, dalla portoghese RTP alla ceca Česká Televize (in leggera differita) quest’ultima). Dall’Europa al Giappone, dove la NHK manderà in onda l’opera in differita in formato 4K HDR. La Prima della Scala sarà fruibile in tutto il mondo sulla piattaforma Medici Tv e sarà proiettata in diretta anche nelle sale cinematografiche di Finlandia, Scandinavia, Spagna, Svizzera, America Latina, Australia e Nuova Zelanda e in Italia in un network di oltre 20 sale tra cinema indipendenti e circuito Uci Cinemas.


 

 
 
 
Visualizza questo post su Instagram

Click per visualizzare! (@apemusicale)

 
 
 
Visualizza questo post su Instagram

Click per visualizzare! (@apemusicale)

 
 
 
Visualizza questo post su Instagram

Click per visualizzare! (@apemusicale)

 
 
 
Visualizza questo post su Instagram

Click per visualizzare! (@apemusicale)


I video


Vuoi sostenere L'Ape musicale?

Basta il costo di un caffé!

con un bonifico sul nostro conto

o via PayPal

 



 

 

 
 
 

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.