Tina Anselmi e Nilde Iotti
DOMENICA 01/12/2024
Passato e Presente
Legge sul divorzio: un lungo cammino
Dopo un secolo di divisioni tra laici e cattolici e di ostracismo nei confronti delle donne - malgrado l’evidente crescita del loro ruolo all’interno del tessuto sociale - il primo dicembre 1970 viene approvata in Italia la legge sul divorzio. La legge Fortuna-Baslini passa alla Camera dopo un estenuante dibattito tra le forze politiche, con 13 proposte di legge presentate in Parlamento e affossate sistematicamente. A 54 anni dall’approvazione della legge, Paolo Mieli ripercorre in studio le tappe di questo lungo e travagliato percorso insieme alla professoressa Silvia Salvatici a “Passato e Presente”, in onda domenica 1° dicembre alle 20.30 su Rai Storia. Il dibattito sul divorzio ha accompagnato il Paese dall’Unità fino agli anni Settanta del Novecento, facendo di questo tema un terreno di scontro sul quale le forze politiche si sono accapigliate a più riprese. Neanche l’approvazione della legge placa gli animi. Dopo appena 4 anni dalla sua entrata in vigore, le forze cattoliche e conservatrici, guidate dalla Dc di Fanfani, raccolgono le firme necessarie a indire un referendum abrogativo. Il 12 maggio 1974, però, il voto popolare sceglie a grande maggioranza il No, aprendo la strada a una serie di conquiste nel campo dei diritti, che segneranno tutti gli anni Settanta. Dopo un secolo di divisioni tra laici e cattolici e di ostracismo nei confronti delle donne - malgrado l’evidente crescita del loro ruolo all’interno del tessuto sociale - il primo dicembre 1970 viene approvata in Italia la legge sul divorzio. La legge Fortuna-Baslini passa alla Camera dopo un estenuante dibattito tra le forze politiche, con 13 proposte di legge presentate in Parlamento e affossate sistematicamente. Paolo Mieli ripercorre in studio le tappe di questo lungo e travagliato percorso insieme alla professoressa Silvia Salvatici a “Passato e Presente”, in onda domenica 12 maggio alle 20.30 su Rai Storia. Il dibattito sul divorzio ha accompagnato il Paese dall’Unità fino agli anni Settanta del Novecento, facendo di questo tema un terreno di scontro sul quale le forze politiche si sono accapigliate a più riprese. Neanche l’approvazione della legge placa gli animi. Dopo appena 4 anni dalla sua entrata in vigore, le forze cattoliche e conservatrici, guidate dalla Dc di Fanfani, raccolgono le firme necessarie a indire un referendum abrogativo. Il 12 maggio 1974, però, il voto popolare sceglie a grande maggioranza il No, aprendo la strada a una serie di conquiste nel campo dei diritti, che segneranno tutti gli anni Settanta.
Binario cinema
Lo sbarco di Anzio
Ambizioso war movie su un episodio cruciale per la Liberazione italiana: è “Lo sbarco di Anzio”, regia di Edward Dmytryk e Duilio Coletti, con Robert Mitchum, Peter Falk, Robert Ryan, Giancarlo Giannini, in onda domenica 1° dicembre alle 21.10 su Rai Storia per il ciclo “Binario cinema”.
Siamo all’inizio del 1944, e le truppe alleate decidono di conquistare la spiaggia di Anzio, a pochi chilometri da Roma, con l’obiettivo di sorprendere le forze tedesche dislocate a Cassino. Un corrispondente di guerra prende l’iniziativa di andare in macchina fino a Roma e, con sorpresa, non trova nessuna resistenza. Tornato indietro cercherà di convincere il comandante Lesly ad approfittare dalla situazione, ma quest’ultimo esita, dando il tempo ai tedeschi di organizzarsi.
LUNEDI’ 02/12/2024
Passato e Presente
L’incoronazione di Napoleone
220 anni fa, il 2 dicembre del 1804, con una celebrazione solenne nella cattedrale di Notre Dame, Napoleone Bonaparte è consacrato imperatore dei francesi. Nel giorno dell’anniversario, dell’incoronazione di Napoleone ne parlano Paolo Mieli e lo storico Luigi Mascilli Migliorini a Passato e presente in onda lunedì 2 dicembre alle ore 13.15 su Rai3 e alle ore 20.30 su Rai Storia. Imperatore della Repubblica nata dalla Rivoluzione del 1789: un ossimoro che trova compiutezza in un uomo che, del resto, con la sua vita è assurto a semidio in un secolo, il XVIII, dalla forte impronta razionalista. La grandiosa cerimonia d’incoronazione, immortalata dal pittore Jacques Louis David, si ispira alla tradizione carolingia, non ai riti borbonici dell’Ancien Regime. Napoleone fa riprodurre appositamente la corona appartenuta al fondatore del Sacro romano impero. A differenza che con Carlo Magno, però, non è l’imperatore ad andare a San Pietro, ma il pontefice a recarsi a Parigi.
Italia. Viaggio nella bellezza
La memoria del ferro
La storia delle miniere di ferro nell’isola d’Elba e nei parchi della val di Cornia in Toscana. Dal popolo etrusco che grazie a questo materiale poté arricchirsi ed espandersi, al medioevo con la monumentale presenza della Rocca di San Silvestro a Campiglia Marittima. Un’estrazione, quella del ferro, che non si è mai arrestata fino alla fine degli anni 70 del 900 e che ha lasciato tracce, paesaggi e panorami che sono oggi la ricchezza del parco. È “La memoria del ferro” il nuovo appuntamento, di Alessandro Varchetta con la regia di Eva Frerè, con “Italia. Viaggio nella Bellezza” in onda lunedì 2 dicembre alle 21.10 in prima visione su Rai Storia.
Ancora oggi, nell’immaginario comune, Populonia è legata a due elementi forti che la connotano: gli etruschi e i paesaggi. Adagiata in uno dei più splendidi contesti paesaggistici del nostro paese, grazie alle lavorazioni del ferro fu una delle più grandi, ricche e potenti città della Dodecapoli etrusca assieme a Vulci, Volterra, Vetulonia e molte altre. Una città che aveva migliaia di abitanti e che era il principale centro metallurgico dell’Etruria. Poi, nel III secolo avanti Cristo, arrivarono i romani: la città cambiò volto, adattandosi agli usi del conquistatore. La nostra storia comincia però all’isola d’Elba, non lontano dalla cittadina etrusca dove fin dalla preistoria altri uomini avevano cominciato ad utilizzare i preziosi giacimenti ferrosi.
Sotto la dominazione Etrusca, per la purezza del suo minerale, l'Elba, denominata "L'isola dei Mille Fuochi", raggiunge il periodo di massima espansione che si protrae fino alla fine del I° secolo avanti Cristo.
Successivamente, a causa dell'esaurimento dei boschi, e quindi del combustibile per la riduzione del ferro, la lavorazione si spostò sul litorale toscano. A Populonia appunto dove vennero abbandonati oltre un milione di tonnellate di scorie ferrose.
È una memoria che al tramonto brilla ancora sulla spiaggia nera di Baratti. Scorie che restarono incredibilmente immobili per più di venti secoli, fino al 1915, quando si iniziò a lavorarle industrialmente.
Ma l’estrazione del materiale ferroso non si era mai fermato. Tra il X e l’XI secolo nasce vicino a Campiglia Marittima la rocca di San Silvestro, un villaggio medioevale straordinariamente conservato fino ai giorni nostri. Un sito unico per la sua monumentalità.
Oggi è possibile vedere i pozzi d’origine etrusca, percorrere le strette vie aperte nel Medioevo, entrare nel mondo sotterraneo trasportati da un trenino che corre sulle vecchie rotaie della miniera dismessa in età moderna. Verso la fine degli anni 70 del 900 la grande crisi: Quasi tutte le miniere chiudono. All’Elba l’ultima nel 1981. Le lotte sindacali sono accesissime. Per una intera comunità è la fine di un’epoca, forse anche della vita come l’avevano conosciuta fino allora scandita dai ritmi e dalle consuetudini di quel lavoro così logorante.
“a.C.d.C.”, gli ultimi re guerrieri d'Europa
Venti di guerra
Quando il re Edoardo il Confessore muore senza un erede, la lotta per il trono di Inghilterra si scatena violenta. Un periodo cruciale della storia inglese ricostruito dalla serie “Gli ultimi re guerrieri d’Europa”, in onda per “a.C.d.C.” lunedì 2 dicembre alle 22.10 su Rai Storia, con l’introduzione del professor Alessandro Barbero.
Il conte Aroldo assume la corona, ma non è l’unico pretendente. In Normandia il duca Guglielmo, convinto di essere stato designato successore al trono dallo stesso Edoardo, rivendica per sé la corona d’Inghilterra. Nel frattempo, il re vichingo Harald Hardrada di Norvegia sta allestendo una forza d’invasione. Molto presto l'Inghilterra sarà sotto attacco.
MARTEDI’ 03/12/2024
Passato e presente
Hanns Eisler, il Karl Marx della musica
Hanns Eisler è stato definito “il Karl Marx della musica”. La sua maturazione come musicista è dovuta alla frequentazione a Vienna del più grande innovatore dello stile musicale del momento: Arnold Schönberg. Un personaggio raccontato da Paolo Mieli e dal professor Gioachino Lanotte a Passato e presente in onda martedì 3 dicembre alle 13.15 su Rai 3 e alle ore 20.30 su Rai Storia. Trasferitosi a Berlino diventa l’autore delle musiche degli spettacoli di Bertold Brecht e dirige i cori operai legati al Partito Comunista. Negli Stati Uniti dove è andato in esilio dopo l’ascesa di Hitler, compone le colonne sonore di alcuni film di successo hollywoodiani per i quali prende ben due nomination all’Oscar. Ma nel 1947 viene coinvolto nella Caccia alle Streghe degli autori di Hollywood ed espulso dagli Usa per un difetto nei visti di soggiorno. Ritornato in Europa terminerà i suoi giorni nella DDR, per la quale compose tra le altre cose l’inno ufficiale. In studio con Paolo Mieli, il professore Gioachino Lanotte.
Che magnifica impresa
Prima puntata
Il racconto della TV
Gennaio – Aprile 1964
Torna “Il racconto della TV”, il secondo appuntamento con la nuova serie Rai Cultura, in onda martedì 3 dicembre alle 22 in prima visione su Rai Storia, affronta i primi quattro mesi dell’anno, attraverso immagini rare del Telegiornale, dei programmi di approfondimento giornalistico e delle trasmissioni di intrattenimento, visti dagli italiani in quel periodo. Tra i tanti eventi degni di nota, il programma racconterà il primo viaggio di un papa in volo aereo,- quello compiuto tra il 4 e il 6 gennaio da Paolo VI in Terra Santa; la campagna del nuovo vaccino contro la poliomielite in Italia; alcuni eventi canori che hanno avuto risonanza in TV: il ritorno sugli schermi Rai di Mina, dopo la tumultosa relazione con Corrado Pani, dal quale ebbe un figlio fuori dal matrimonio; l’ascesa di Bobby Solo e degli altri cantanti minorenni, suggellata dalla vittoria di Gigliola Cinquetti a Sanremo e nell’Eurovision Song Contest. Inoltre, il grande successo popolare dello sceneggiato “La cittadella”, raccontato in prima persona da una dei protagonisti, l’attrice Laura Efrikian.
MERCOLEDI’ 04/12/2024
Omaggio a Nilde Iotti
Il ricordo di Rai Cultura a 25 anni dalla scomparsa
È stata una figura di primo piano dell’Italia repubblicana, parlamentare del Pci per cinquantatré anni e, soprattutto, prima donna a capo di una delle tre più alte cariche dello Stato, la presidenza della Camera dei deputati, dal 20 giugno 1979 al 24 aprile 1992.
Nilde Iotti è la protagonista dello speciale di Enrico Salvatori in onda per “Italiani”, riproposto da Rai Cultura a 25 anni dalla scomparsa, avvenuta il 4 dicembre 1999, mercoledì 4 dicembre alle 12.00 su Rai Storia. Oltre alla presidenza della Camera, Nilde Iotti ha avuto altri primati nella sua storia politica: un mandato esplorativo per la formazione di un governo, nel 1987, ed è stata molto vicina all’elezione come Presidente della Repubblica nel 1992.
Si parla anche del suo sodalizio privato e politico con Palmiro Togliatti, leader del Partito Comunista Italiano, che conosce in Parlamento ai tempi della Costituente. Un rapporto che la segna in modo duplice: da una parte, come “donna del capo”, è per questo dileggiata dentro e fuori il Partito Comunista; dall’altra, questo rapporto le consente di apprendere molto e maturare una sua concezione politica orientata in particolare alle battaglie dei diritti civili, a cominciare dall’approvazione della legge per il divorzio e la parità dei diritti tra i coniugi, che scaturirà nel nuovo diritto di Famiglia (1975).
Testimoniano della figura di Nilde Iotti la figlia adottiva Marisa Malagoli Togliatti, Marisa Cincari Rodano, Livia Turco (presidente della Fondazione a lei intestata), Lalla Trupia, le storiche Fiorella Imprenti e Luisa Lama, e il suo segretario alla presidenza della Camera, Giorgio Frasca Polara.
Il documentario attraverso interviste televisive rare – come quella a “Bontà loro” nell’ottobre 1977 e a “Pronto, Raffaella?” nel gennaio 1984 - tratteggia il ritratto di una personalità unica e centrale della storia dell’Italia del dopoguerra.
Passato e presente
Wounded Knee 1973. Il ritorno dei Pellerossa
Al principio degli anni ‘60 gli indiani d’America sembrano sul punto di scomparire come minoranza etnica e culturale. Le leggi del dopoguerra li hanno spinti a spostarsi dalle riserve alle città industriali e hanno cancellato una parte dei loro diritti sovrani. Ovunque risiedano, occupano l’ultimo gradino della scala sociale statunitense. Ne parlano il professor. Massimo De Giuseppe e Paolo Mieli a “Passato e Presente”, in onda mercoledì 4 dicembre alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia.
Vent’anni più tardi, le loro condizioni materiali di vita non sono cambiate di molto ma la loro voce è ascoltata e rispettata negli Stati Uniti e nel mondo. Un decennio di lotte ha restituito loro l’orgoglio e la consapevolezza. Nel corso degli anni 70 i nativi americani hanno imparato a battersi per i propri diritti e si sono scoperti portatori di valori e modi di vivere di cui il mondo occidentale, a partire dalle istanze ecologiste, sembra avere disperatamente bisogno.
Cari amici vicini e lontani
Dalla musica colta al teatro di parola
Arbore gira tra i tavolini dello studio della Dear, scoprendo la pistola giocattolo della sigla di “Onda verde”, incontrando il celebre flautista Severino Gazzelloni per parlare della “musica colta”, le orchestre sinfoniche della Rai, i concerti “Martini & Rossi”, lo studio di Fonologia a Milano e altre esperienze colte, eseguendo una suite di Bach. È il decimo appuntamento con Renzo Arbore e con “Cari amici vicini e lontani” in onda mercoledì 4 dicembre in prima visione su Rai Storia.
La puntata resta nell’ambito della musica, con il tenore Ferruccio Tagliavini, all’epoca 81 anni, che canta “Tu ca nun chiagne”. Girando nello studio, Arbore intervista Pippo Baudo sulla sua carriera radiofonica e sui suoi ricordi radiofonici, e canta “Cento di questi giorni” del cantante Aldo Aldi, usata come augurio a chi compiva l’onomastico.
Arbore torna a parlare di musica, quella jazz, fermandosi al tavolino con i critici Livio Cerri, Roberto Nicolosi, Marco Molendini, Rossella Di Buono, Carlo Loffredo, e commenta gli spazi dedicati al jazz con Adriano Mazzoletti, recentemente scomparso, uno dei primi disk jockey della radio e conduttore negli anni 60 e 70 de “Il mattiniere”. Lo spazio dedicato al jazz si chiude con l’esibizione dell’astro nascente Bobby Mac Ferrin, che segue due brani che coinvolgono il pubblico in sala e il flautista Severino Gazzelloni.
Dopo la musica, il teatro di parola: Arbore parla di “Via Asiago Tenda”, trasmissione condotta ogni mese da un attore o un’attrice diversi: come saggio, nello studio si danno il destro recitando brevi aforismi nomi importanti quali Gianfranco Dettori, Antonella Lualdi, Nino Castelnuovo, Ivana Monti , Leo Gullotta, Luciana Lanzelotti, Daniele Formica, Sandra Collodel, Lino Capolicchio, Mario Scarretta, Anna Mazzamauro, Nello Riviè, Franco Rosi e Stefano Satta Flores.
La puntata si conclude con un omaggio di Gianni Mazza e dall’orchestra Rai a Gorni Kramer e con due voci degli anni ’40, Silvana Fioresi e Giorgio Consolini: la prima ha lanciato nel ’40 “L’uccellino della radio”, il secondo è uno dei “melodici”, legati alla tradizione del “bel canto”.
GIOVEDI’ 05/12/2024
Passato e Presente
Il Dodecaneso italiano
Le isole di Rodi, Lero, Cos, oggi tra le mete predilette dal turismo italiano, fanno parte dell’arcipelago del Dodecaneso che per ben trent’anni è appartenuto all’Italia. Quella del Possedimento italiano del Dodecaneso è una storia controversa che pur contemplando una vasta opera di ammodernamento economico e urbanistico, reca in sé le caratteristiche di un vero e proprio dominio coloniale. Una vicenda ripercorsa da Paolo Mieli e dalla professoressa Isabella Insolvibile a Passato e presente giovedì 5 dicembre alle ore 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia. Il regime fascista, soprattutto durante il Governatorato di Cesare Maria De Vecchi, attua una politica di assimilazione linguistica e culturale forzata alimentando nei dodecanesini profondi sentimenti antitaliani. Dopo l’armistizio, nel settembre del 1943, all’occupazione italiana subentra quella, ancora più feroce, delle truppe tedesche, e alla fine del Secondo conflitto mondiale, col Trattato di Parigi siglato il 10 febbraio del 1947 tra l’Italia e le potenze vincitrici, le isole egee vengono assegnate definitivamente alla Grecia.
5000 anni e +. La lunga storia dell'umanità
Ninive: i giardini ritrovati
Un’avvincente avventura dell’archeologia alla scoperta di una delle sette meraviglie del mondo antico: i giardini di Babilonia, per svelarne i segreti e le nuove scoperte che li collocherebbero altrove. A Ninive. A “5000 anni e più. La lunga storia dell’umanità”, in onda giovedì 5 dicembre alle 21.10 in prima visione su Rai Storia, un viaggio nel cuore dell’impero assiro, della sua organizzazione sociale e religiosa, ma anche alla scoperta dell’ingegneria di questi giardini orientali, della loro funzione estetica e simbolica. Con Giorgio Zanchini in studio, l’archeologa e storica Giovanna Biga, per far luce su aspetti e curiosità di questo capitolo della storia del Vicino Oriente Antico.
“a.C.d.C.”, l'epoca d'oro dei pirati dei Caraibi
Il prezzo della lealtà
Il professor Alessandro Barbero prosegue il racconto dell’epoca d’oro dei pirati dei Caraibi in “a.C.d.C.”, in onda giovedì 5 dicembre alle 22.10 su Rai Storia: a Nassau le cose cambiano. Il pirata emergente “Black Sam” Bellamy assume il comando del gruppo dopo una votazione democratica. Il deposto Hornigold si unisce al pirata Edward Thatch, che sarà presto noto con il soprannome di “Barbanera”, per recuperare prestigio e fortuna. Mentre i pirati si ribellano ai loro vecchi padroni britannici creando scompiglio nel lucroso e brutale commercio degli schiavi, i finanzieri di Londra cercano una soluzione. Si rivolgono ad un corsaro molto particolare, il capitano Woodes Rogers. Un uomo che vive per Dio e per la vendetta.
VENERDÌ 06/12/2024
Passato e Presente
I demoni di Dostoevskij
Il 21 Novembre 1869, in uno stagno nei pressi dell’Accademia di Agricoltura di Mosca, viene rinvenuto il cadavere di uno studente dell’Istituto. È stato ucciso con un colpo di rivoltella alla testa. Dove molti vedono solo un omicidio come tanti altri, Fedor Dostoevskij intravede il fantasma del nichilismo, che a suo parere, costituisce un’ideologia sovversiva e pericolosa. Prendendo spunto dall’omicidio del giovane studente, Dostoevskij inizia a scrivere un nuovo romanzo con l’intento di indirizzare una feroce critica al movimento rivoluzionario dell’epoca. Verrà pubblicato nel 1871 con il titolo “I demòni”. Paolo Mieli e lo storico Emilio Gentile ne parlano in studio a Passato e presente in onda venerdì 6 dicembre alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia.
Le ragazze
Da Leonetta Marcotulli a Simonetta Matone
Venerdì 6 dicembre alle 21.10 su Rai Storia tornano "Le Ragazze": lo sguardo di donne di diverse generazioni che si raccontano in prima persona, illumina fatti ed eventi che hanno coinvolto tutti.
Ad aprire la puntata come ventenne degli anni Quaranta, la scultrice Leonetta Marcotulli, una donna dalle molte vite come i gatti che scolpisce. Tra Roma e Caracas, Leonetta è stata la prima donna alla fine degli anni Cinquanta a volare a bordo di un aliante e a occupare il primo posto della categoria femminile come pilota di rally. Le sue opere sono state esposte in tutta Italia, negli Stati Uniti e in diversi paesi dell’America Latina.
Dopo di lei due intrecci di donne diverse ma accomunate dall’essere state ventenni negli anni Settanta. Nel primo la giudice Simonetta Matone - già Sostituto Procuratore Generale presso la Corte d’Appello di Roma e per 17 anni PM per il Tribunale dei Minori, che ha dedicato la vita alla giustizia per i bambini senza smettere di essere madre presente nella vita dei suoi figli - e la cantautrice, musicoterapeuta e vocal coach Grazia Di Michele, tra le voci più originali della musica italiana.
Protagoniste del secondo intreccio la giornalista Tiziana Ferrario - prima donna in Italia a condurre l’edizione serale del Tg1 poi inviata di politica estera in Afghanistan, Iraq, Medio Oriente, Sud Est Asiatico, Africa e Stati Uniti - e la poetessa e insegnante toscana Carmelina Rotundo che, venuta alla luce in fin di vita a causa del forcipe, ha affrontato molti drammi ma è sempre riuscita a rinascere grazie all’amore e alla poesia.
In chiusura, a rappresentare le ragazze del Nuovo Millennio viene riproposta l’intervista a Mariana Dos Santos, arrivata in Italia dal Brasile con sua madre a cinque anni, dopo una drammatica separazione dal padre.
SABATO 07/12/24
Passato e Presente
Tina Anselmi, una vita per la democrazia
Tina Anselmi nasce nel 1927 a Castel Franco Veneto e muore, sempre nel suo paese, nel 2016. È stata partigiana, sindacalista, ministro della Repubblica ed è sempre stata all'interno della Democrazia Cristiana, ricoprendo incarichi importanti. Un personaggio che la professoressa Tiziana Noce racconta con Paolo Mieli in questa puntata di "Passato e Presente" in onda sabato 7 dicembre alle 20.30 su Rai Storia. Nel 1976 la Anselmi passa alle cronache per essere la prima donna, nella storia dell'Italia unita, a diventare ministro della Repubblica. Qualche anno dopo, nel 1978, il suo partito la incarica di gestire i rapporti con la famiglia Moro durante i difficili giorni del rapimento. Nel 1981 viene incaricata di presiedere la commissione parlamentare sulla P2. Nonostante gli attacchi, difenderà il suo operato fino alla fine.
Cinema Italia
Un marito per Anna Zaccheo
Le disavventure della bella Anna Zaccheo nel film di Giuseppe De Santis, sceneggiato dallo stesso De Santis, da Alfredo Giannetti, Salvatore Laurani, Elio Petri, Gianni Puccini, Cesare Zavattini: è “Un marito per Anna Zaccheo” in onda sabato 7 dicembre alle 21.10 su Rai Storia per il ciclo “Cinema Italia”. Tra gli interpreti, Silvana Pampanini, Amedeo Nazzari, Massimo Girotti. Anna, una bellissima ragazza, attira l’attenzione di un giovane marinaio: i due si innamorano e decidono di fidanzarsi. La giovane, in attesa del ritorno del novello fidanzato partito per un viaggio in mare, si mette alla ricerca di un impiego per potersi pagare il corredo. Troverà lavoro come modella in uno studio fotografico. E proprio da qui che si innesca la catena di eventi che la porteranno a vivere momenti molto difficili.
Documentari d’autore
Storia di un italiano
Ritratto di Sordi attraverso i suoi film, e insieme ritratto degli italiani, dalla Seconda Guerra Mondiale fino agli anni ’90 del 900, così come i personaggi interpretati da Sordi li hanno via via raccontati. In questa puntata, brani tratti da: Mamma che impressione – Lo sceicco bianco – Polvere di stelle – Un giorno in pretura – Un americano a Roma. A cura di Luca Verdone, la prima puntata di “Storia di un italiano” andrà in onda sabato 7 dicembre alle 23 ca su Rai Storia per il ciclo “Documentari d’autore”.