L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Voci della storia

DOMENICA 16/02/2025

Ritorno al presente
Una porta sempre aperta

Un’automobile d’epoca della flotta Rai torna nei luoghi delle inchieste degli anni Settanta per trovare i protagonisti di allora e verificare oggi cosa è successo. "Ritorno al presente. Una porta sempre aperta", di Eugenio Farioli Vecchioli, in onda domenica 16 febbraio alle 18.00 su Rai Storia, ripropone l’inchiesta sulla fondazione nel 1966 della comune e del centro culturale Jacopo Lombardini a Cinisello Balsamo periferia milanese con una grossa concentrazione di immigrati, da parte di un gruppo di giovani evangelici di Milano (valdesi, metodisti, battisti) che decise di vivere un impegno sociale e di fede in concreta solidarietà con la classe operaia, concependo uno spazio d'incontro e di vita tra intellettuali e proletari, credenti e non credenti nel tentativo di abolire i caratteri borghesi del matrimonio tradizionale e aprendo una scuola serale popolare che desse la preparazione agli esami di licenza media.

Questo secolo: 1943 e dintorni
Dall’armistizio alla Liberazione con Enzo Biagi

Uno dei più importanti programmi di approfondimento storico firmati da Enzo Biagi, trasmesso dal 4 ottobre al 5 novembre 1983 su Raiuno. È “Questo secolo: 1943 e dintorni” riproposto da Rai Cultura da domenica 16 febbraio a lunedì 24 febbraio tutti i giorni alle 18.30, e martedì 25 febbraio alle 19.00 su Rai Storia. Il grande giornalista rievoca gli ultimi due anni della Seconda guerra mondiale così come furono vissuti dalla sua generazione, quella di chi all'epoca era magari poco più che ventenne e si ritrovava al fronte come soldato, oppure sfollato o deportato, e presto avrebbe dovuto scegliere tra Resistenza e nazifascisti. La ricostruzione è affidata soprattutto alle parole dei tanti intervistati, ai quali si aggiunge lo stesso Biagi con i propri ricordi personali. L'atmosfera del tempo è restituita inoltre dalla voce di Milva, interprete della sigla "Nottegiorno" scritta da Paolo Conte, e dalle letture di Piera Degli Esposti.

Passato e Presente
Il bombardamento di Montecassino

Fronte italiano, inverno 1944. Gli angloamericani, bloccati dai nazisti sulla linea Gustav, decidono di bombardare l’abbazia di Montecassino. Una storia ripercorsa dalla professoressa Silvia Salvatici e da Paolo Mieli a “Passato e Presente”, in onda domenica 16 febbraio alle 20.30 su Rai Storia nel giorno dell’anniversario del bombardamento. Gli alleati si sono convinti che i tedeschi abbiano insediato il loro comando all'interno del monastero, ma si sbagliano. Nel convento ci sono, invece, una dozzina di monaci e oltre un migliaio di profughi. Il 15 febbraio 1944, più di 200 “fortezze voltanti”, modello b-17 e b-25, sganciano circa 400 tonnellate di bombe. L’antica abbazia, uno dei tabernacoli della cultura cristiana fondata da San Benedetto verso il 529, è completamente distrutta.

Binario cinema
Il cattivo poeta

Nell’Italia del 1936, nel pieno del regime fascista. il giovane federale Giovanni Comini viene incaricato dal segretario del partito, Achille Starace, di sorvegliare Gabriele d’Annunzio, sfavorevole all’alleanza di Mussolini con Hitler. Prende il via così il film diretto da Gianluca Jodice “Il cattivo poeta”, in onda domenica 16 febbraio alle 21.10 su Rai Storia per il ciclo “Binario cinema”. Col trascorrere dei giorni al Vittoriale, la tenuta del poeta sul Lago di Garda, Giovanni comincerà a interrogarsi sulle proprie scelte, fino a mettere a repentaglio la propria fedeltà al Duce e le proprie convinzioni politiche. Accuratissima nella ricostruzione storica, l’opera d’esordio per il grande schermo di Gianluca Jodice fornisce a Sergio Castellitto l’occasione di dar vita, con d’Annunzio, a una delle sue interpretazioni più originali e riuscite. Nel cast anche Francesco Patanè, Tommaso Ragno e Clotilde Courau.

LUNEDI’ 17/02/2025

TV7 Il supermarket della protesta
Sessant’anni dall’inaugurazione del Piper

Servizio di Sergio Giordani del 6 febbraio 1967 sui consumi dei giovani che spendono maggiormente in dischi musicali e locali come il celebre Piper: a sessant’anni dall’inaugurazione del locale, il 17 febbraio 1965, Rai Cultura ripropone il servizio di TV7 “Il supermercato della protesta” in onda lunedì 17 febbraio alle 11.15 su Rai Storia. Nel servizio è presente anche l’intervista a una giovanissima Patty Pravo ai suoi esordi: da semplice ragazza che frequentava il Piper a cantante professionista con un contratto nello stesso locale.

Passato e Presente
Paolina Bonaparte, la Venere indomita

Paolina Bonaparte è entrata nell’immaginario collettivo come la Venere Vincitrice scolpita nel marmo che campeggia nella prima sala della Galleria Borghese, a Roma. Antonio Canova, maestro del Neoclassicismo italiano, le ha donato l’immortalità. Ne parlano Paolo Mieli e il professor Luigi Mascilli Migliorini a Passato e presente in onda lunedì 17 febbraio ore 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia. Sorella prediletta di Napoleone, Paolina ha una vita sfavillante di abiti eleganti, acconciature estrose e feste da ballo. Volitiva, caparbia e anticonformista, sfida le convenzioni del suo tempo e affronta il mondo con passo leggero e deciso. Di lei si ricordano le intemperanze, le avventure amorose, le manie. Ma Paolina è anche altro. È una donna coraggiosa che nei momenti di difficoltà sa dar prova di una tempra singolare. Ed è una sorella leale e generosa che resterà sempre fedele a Napoleone, standogli accanto nell’ascesa e nella caduta, senza mai chiedere corone né potere.

L'Enciclopedia del secolo”
Lo Speciale di Rai Cultura per i cento anni di Treccani

“L’Enciclopedia deve riuscire, per il valore degli scritti, per la bellezza delle illustrazioni e per la nobiltà della composizione, superiore alle migliori dell’estero: dall’estero deve appunto essere apprezzata per la sua importanza e per la sua bellezza. Deve riuscire opera seria, utile, rappresentativa della cultura italiana, tale da essere desiderata dagli studiosi e dagli amatori del bel libro”. Con queste parole, il 18 febbraio 1925, l’imprenditore e mecenate Giovanni Treccani, l’uomo che aveva donato allo Stato la Bibbia di Borso d’Este, presentava l’impresa enciclopedica: nasceva l’Istituto Giovanni Treccani per la pubblicazione della Enciclopedia Italiana. A cento anni di distanza, Rai Cultura celebra la ricorrenza con lo speciale “L'Enciclopedia del secolo” di Clemente Volpini per la regia di Agostino Pozzi, che ripercorre la straordinaria storia della Treccani dalla nascita a oggi, in onda venerdì 14 febbraio alle 16.10 su Rai 3 e lunedì 17 febbraio alle 21.10 su Rai Storia.

Attraverso le interviste al Presidente dell’Istituto dell’Enciclopedia Treccani Carlo Ossola, al Direttore Generale Massimo Bray e a Gemma Calamandrei, Alessandro Campi, Cecilia Castellani, Valeria Della Valle, Emma Giammattei, Davide Grippa, Paolo Simoncelli, lo Speciale ripercorre la storia di un lungo e appassionante viaggio che continua ancora oggi, anche attraverso ricostruzioni, filmati di repertorio e documenti originali.

Alla sua nascita, la direzione scientifica della grande opera fu affidata al filosofo Giovanni Gentile. Due anni dopo, nel 1927, Treccani acquistava, a Roma, Palazzo Mattei di Paganica come sede dell’Istituto ed è proprio in questo meraviglioso edificio cinquecentesco che il congegno dell’impresa, definito da Treccani un “movimento a orologeria”, riuscirà a pubblicare dal 1929 al 1937 un volume ogni tre mesi per un totale di 35 volumi. Ed è solo l’inizio di un grande progetto che nel tempo darà vita a molte importanti iniziative editoriali come il Dizionario Biografico degli Italiani, il Dizionario Enciclopedico Italiano, l’Enciclopedia del Novecento, Frontiere di vita.

La bussola e la clessidra
La via del guerriero. Fraser clansman, l'Highlander scozzese

Le imprese del clansman Fraser, un guerriero delle highland scozzesi, che seguirà il suo capo, Robert Bruce, in ogni battaglia contro gli odiati inglesi. Un personaggio raccontato dal professor Alessandro Barbero in “La bussola e la clessidra. La via del guerriero”, in onda lunedì 17 febbraio alle 22.10 su Rai Storia.

MARTEDI’ 18/02/2025

Passato e Presente
Mistero buffo di Fo, la verità del giullare

Dopo una carriera iniziata all’inizio degli anni Cinquanta, il 1° ottobre 1969, a Sestri Levante, Dario Fo porta in scena, la “giullarata”: Mistero buffo. La stagione teatrale 1969/1970 è una lunga tournée da nord a sud dell’Italia, dai circoli Arci di Ragusa alle case del popolo di Milano, dalle fabbriche di Trieste alle scuole di Genova. Il successo è enorme, e regala al pubblico alcuni pezzi indimenticabili, come “La fame dello Zanni”. Sette anni dopo, il 22 aprile 1977, Mistero buffo approda sulla seconda rete RAI. Un lungo lavoro di ricerca e di invenzione del linguaggio che molti anni dopo gli varrà l’Oscar per la letteratura. Tra le motivazioni dell’Accademia di Svezia “l’eccezionale vitalità e portata artistiche delle sue opere che, nella tradizione dei giullari medievali, fustiga il potere e riabilita la dignità degli umiliati. Paolo Mieli ne parla con il professor David Bidussa a “Passato e Presente” in onda martedì 18 febbraio alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia.

L’ascesa di Hitler
Notte dei lunghi coltelli

Una figura di spicco tra i più stretti collaboratori di Hitler e tra i fautori della sua presa del potere: Ernst Rohm, il capo delle Squadre d’Assalto, la milizia armata del partito nazionalsocialista, che ha sostenuto e aiutato Hitler nella sua ascesa. Un personaggio tra i protagonisti della serie Bbc “L’ascesa di Hitler”, introdotta e contestualizzata dallo storico Emilio Gentile, in onda martedì 18 febbraio alle 21.10 su Rai Storia. Nel dicembre del 1933 Goering inizia a considerare Rohm come una minaccia, elaborando un complotto per eliminarlo. Con l’aiuto di Himmler e sfruttando gli anni difficili per i nazionalsocialisti costruisce una vera e propria accusa di tentativo di colpo di stato per Rohm, arrestato dallo stesso Hitler il 30 giugno 1934. Inizia l’epurazione delle SA (decine di omicidi compiuti per tre giorni) passata alla storia come la notte dei lunghi coltelli. Il consolidamento del potere da parte di Hitler è definitivamente concluso.

1939 – 1945: La Seconda guerra mondiale
Pearl Harbor e la guerra del Pacifico

7 dicembre 1941, il Giappone con un improvviso attacco alla flotta statunitense di stanza a Pearl Harbor (isole Hawaii) provoca l’ingresso degli USA nel conflitto mondiale. L’11 dicembre le potenze dell’Asse dichiarano guerra agli Stati Uniti. Sono gli eventi al centro dell’ottavo appuntamento con la serie “1939 - 1945 – La seconda guerra mondiale” in onda martedì 18 febbraio ore 22.10 su Rai Storia. La serie presentata da Paolo Mieli, con l’avvincente narrazione di Carlo Lucarelli, e l’analisi e l’approfondimento di illustri storici scelti a seconda del tema trattato e alla luce delle nuove interpretazioni storiografiche, è arricchita da un racconto per immagini con materiali di repertorio “restaurati” in alta definizione ed edizioni di grandi documentari provenienti dalle Teche Rai con rare interviste a protagonisti e testimoni ormai scomparsi. Tra i consulenti della serie, gli storici Giovanni Sabbatucci, Nicola Labanca, Lutz Klinkhammer.

MERCOLEDI’ 19/02/2025

L’età del ferro di Roberto e Renzo Rossellini
Rai Cultura ripropone lo storico programma a sessant’anni di distanza

Dopo anni di elaborazione, il 19 febbraio del 1965 approda, sul Secondo programma televisivo, “L’età del ferro”, una ricostruzione della storia dell’uomo, dalla scoperta del prezioso materiale ai più recenti progressi della scienza dell’epoca, lavoro di Roberto Rossellini, che ne ha curato il soggetto e la supervisione, e del primogenito Renzo Rossellini jr, a cui è stata affidata la regia.

A sessant’anni esatti dalla prima messa in onda, Rai Cultura ripropone la prima puntata mercoledì 19 febbraio alle ore 17.30 su Rai Storia. “Mio padre ha cominciato a lavorarci su quasi dieci anni fa con una ricerca minuziosa”, dichiara Renzino Rossellini intervistato nel settimo numero del Radiocorriere del 1965 per il lancio della trasmissione. “Così com’è nata, l’idea non ci consentiva la realizzazione assolutamente documentaristica […] Perciò siamo ricorsi agli episodi sceneggiati, con attori veri e propri i quali, più che interpretare dei personaggi, hanno dei ruoli corali; cioè mi pare giusto dire, che hanno il compito di rappresentare l’umanità nei vari periodi affrontati nel nostro lavoro”. Nel primo episodio, il viaggio nella storia del ferro viene forgiato a partire dagli Etruschi e dalla loro scoperta delle prime miniere sull’isola d’Elba, fino al XV secolo e alla diffusione in Europa di un’invenzione che avrà innumerevoli ripercussioni: la polvere da sparo.

La Rosa dei Nomi
Dietro il capolavoro di Eco nell’anniversario della nascita

I due processi creativi che hanno portato alla nascita del best-seller “Il nome della rosa” e del film omonimo. Li racconta, nello speciale che Rai Cultura dedica al “dietro le quinte”, lo speciale “La Rosa dei Nomi” di Francesco Conversano e Nene Grignaffini, in onda mercoledì 19 febbraio alle 12.00 su Rai Storia in occasione dell’anniversario della nascita di Umberto Eco. Lo speciale ripercorre le varie fasi della realizzazione della pellicola cinematografica, e cerca di penetrare nel cuore delle due opere, portando in superficie il loro segreto anche attraverso le testimonianze di Umberto Eco e del regista Jean Jacques Annaud. Un viaggio in cui rivive il lavoro di sceneggiatura e di preparazione e in cui non mancano le interviste ai protagonisti (Sean Connery, Christian Slater, Murray Abraham), ai grandi collaboratori del regista, allo scenografo Dante Ferretti, al direttore della fotografia Tonino Delli Colli, oltre al regista Jean Jacques Annaud, che con Umberto Eco rappresenta la vera guida di tutto il film.

Passato e Presente
Quisling, il collaborazionista

Alcuni nomi di personaggi storici sono diventati sinonimi di specifiche caratteristiche, come Napoleone per stratega o Einstein per genio. Allo stesso modo, il nome di Vidkun Quisling, il militare norvegese che collaborò con il Terzo Reich durante la Seconda guerra mondiale, è diventato sinonimo di "traditore". Il termine fu coniato dal giornale Times nel 1940 e poi ripreso da figure come Churchill e Mussolini, il quale disse, sul finire della guerra e al comando del Governo fantoccio della Repubblica Sociale, come tutto il mondo oramai lo considerasse un “Quisling qualunque”. Paolo Mieli e il professor Luigi Bruti Liberati a Passato e presente in onda mercoledì 19 febbraio alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia.

Mai più trasmessi
1957-1959 Biglietto d'invito

Nel 1957, oltre ai grandi romanzi sceneggiati, riscuotono molto successo i nuovi programmi di informazione, tra cui le trasmissioni legate al telegiornale, di cui se ne realizzano ben settantanove, e che vengono divise fra “dibattiti” e “rubriche”.

Una delle più importanti rubriche è “Biglietto d’invito” dove, in diretta dai luoghi della cultura, i telecronisti Rai ne illustrano le caratteristiche e ne esplorano gli ambienti.

Un invito raccolto quasi settant’anni dopo da “Mai + trasmessi”, in onda mercoledì 19 febbraio alle 21.10 in prima visione su Rai Storia, il nuovo programma Rai Cultura, con il commento di Simona Vanni, che riporta alla luce trasmissioni Rai ma più riviste, dopo un accurato lavoro di ricerca e di digitalizzazione. L’obiettivo è mostrare come questi programmi, caduti nell’oblio, siano in realtà dei pezzi unici, non solo per la loro originalità, ma per il modo in cui riescono a ritrarre in un’istantanea la televisione di un determinato periodo storico e con determinate caratteristiche.

A illuminare il piccolo schermo in questa puntata ci sono due filmati tratti, appunto, dalla rubrica “Biglietto di invito”. Si inizia dal 1957, entrando nella Discoteca di Stato, luogo che custodisce il patrimonio sonoro italiano, con Vittorio Di Giacomo, telecronista ma anche conduttore e autore che ha lavorato con grandi nomi del giornalismo come Emilio Ravél e Gianni Bisiach. Si prosegue e si chiude nel 1959 con un “Biglietto d’invito” dedicato al primo Teatro Stabile d’Italia, il “Piccolo” di Milano, dove Carlo Mazzarella riesce a intrufolarsi con grande maestria e a intervistare Giorgio Strehler.

GIOVEDI’ 20/02/2025

Passato e Presente
Francesco Giuseppe, l'ultimo monarca assoluto

Il sovrano impiccatore, il detestato Cecco Beppe, come lo hanno chiamato generazioni di italiani, o, invece, il paterno sovrano modello che ha ispirato tanta letteratura austriaca della bella époque? Certo è che sono molti gli storici che negli ultimi anni sono pronti a riconoscere nel lunghissimo regno dell’imperatore Francesco Giuseppe - iniziato a 18 anni e finito a 86 - l’ultimo baluardo ai nazionalismi che avrebbero sconvolto l’Europa. Un personaggio raccontato da Paolo Mieli e dal professor Gilles Pécout a “Passato e Presente”, il programma di Rai Cultura, in onda giovedì 20 febbraio alle 13.15 su Rai3.

Passato e Presente
La legge Merlin

Il nome di Lina Merlin è legato al suo disegno di legge sulle case chiuse, presentato nel 1948 e trasformato in legge solo il 20 febbraio 1958, dopo una battaglia politica durata dieci anni. La Merlin non vuole solo chiudere le case di tolleranza, vuole che lo Stato smetta di sfruttare le prostitute percependo una tassa sul loro lavoro; vuole che queste donne, che di fatto vivono come recluse, escano dallo stato di schiavitù in cui sono costrette; vuole che riacquistino i diritti civili e la piena cittadinanza. Paolo Mieli, in questa puntata di "Passato e Presente", in onda giovedì 20 febbraio alle 20.30 su Rai Storia a sessantasette anni dall’entrata in vigore della legge, ne parla con la professoressa Patrizia Gabrielli ripercorrendo i dibattiti parlamentari dell'epoca, il volto di un'Italia culturalmente e socialmente arretrata a dispetto del miracolo economico che sta per avviarsi. I politici parlano delle prostitute con le categorie ottocentesche di Cesare Lombroso. Queste donne sono considerate antropologicamente delle deviate, delle minorate, scarti dell'umanità. Ci si preoccupa delle malattie che possono veicolare, ma non delle loro condizioni di vita. Contro tutto questo si batte con tenacia e alla fine con il trionfo, la Merlin.

5000 anni e più. La lunga storia dell’umanità
Dall'Irlanda al Canada: il cavo che cambiò il mondo

Ore 21:10

Ad a.C.d.C. gli ultimi re guerrieri d'Europa
L’Inghilterra sotto attacco

Re Aroldo d’Inghilterra deve affrontare due diverse forze nemiche d’invasione che minacciano il suo regno. Suo fratello Tostig si è ribellato e attacca la costa meridionale. Viene respinto, ma pochi mesi dopo una vasta forza di invasione vichinga guidata dal re Harald Hardrada di Norvegia sbarca nel nord dell'Inghilterra. Nel frattempo, Guglielmo di Normandia è pronto a sua volta all’invasione, ma il cattivo tempo trattiene in porto la sua flotta. È il secondo episodio della serie “Gli ultimi re guerrieri d'Europa” in onda per “a.C.d.C.” con il professor Alessandro Barbero giovedì 20 febbraio ore 22.10 su Rai Storia.

VENERDÌ 21/02/2025

Lingua o dialetto?
L’inchiesta di Sabel e Collodi torna su Rai Storia per la Giornata Mondiale della Lingua Madre

Per la Giornata mondiale della lingua madre Rai Cultura ripropone venerdì 21 febbraio alle 12.00 su Rai Storia il lavoro di Luisa Collodi e Virgilio Sabel, “Lingua o dialetto?”, inchiesta in cinque puntate andate in onda sulla Rete 3 dal 26 ottobre 1981, che si interroga su quanto il dialetto abbia ancora la meglio sulla lingua italiana.

“Fino a pochi anni fa – spiega Sabel, che ha curato anche la regia del programma, nell’intervista di Fiammetta Rossi pubblicata nel numero 43 del Radiocorriere del 1981 – c’è stata una grande campagna per il dialetto che ora è in parte rientrata, ma il problema esiste in forza di una realtà inoppugnabile; gli italiani sono bilingui, metà della popolazione parla dialetto in casa e italiano fuori. Ma è anche vero che chi parla bene il dialetto parla bene anche l’italiano”.

L’inchiesta inizia il suo studio dalla famiglia, che rappresenta il punto zero in cui si decidono le sorti del dialetto; si passa poi al mondo del lavoro, dove il dialetto viene conservato a volte come elemento di identità culturale, altre volte viene cancellato. Il dialetto però riaffiora anche negli anziani emigrati all’estero che si divertono a riprendere la loro lingua di origine. Ma non solo: Sabel e Collodi hanno cercato anche di recuperare documenti, testimonianze, riti, proverbi, favole e antiche canzoni d’amore e di protesta che tornano alla luce in una carrellata che attraversa tutta l’Italia.

Passato e Presente
Il Ku Klux Klan, alle radici dell’odio

Nato nel 1865 nel Sud degli Stati Uniti, il Ku Klux Klan si diffonde rapidamente tra ex confederati sconfitti nella Guerra di Secessione. La fine della schiavitù non viene accettata. Cappucci bianchi, croci infuocate, linciaggi: il suo obiettivo è fermare con la violenza l’avanzata dei diritti civili. Il governo lo dichiara fuorilegge e per un ventennio rimane sotterraneo. Ne parla Paolo Mieli con la professoressa Raffaella Baritono a Passato e presente in onda venerdì 21 febbraio alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia.

Nel 1915, il film Nascita di una Nazione rilancia l'immagine del Klan. Milioni di americani si uniscono al movimento, che non si limita più a colpire afroamericani, ma anche immigrati, cattolici ed ebrei. Il potere cresce, il Klan entra in politica, poi crolla tra scandali e corruzione. Negli anni ’60, torna più violento che mai: attentati, linciaggi, terrore contro il movimento per i diritti civili. L’FBI interviene, lo indebolisce, lo disgrega. Ma non del tutto. Ancora oggi il Klan, con i suoi propositi, sopravvive in piccoli gruppi estremisti.

Le ragazze” con Francesca Fialdini
Alberta Basaglia e Clelia Bendandi

La psicologa Alberta Basaglia e la celebre speaker radiofonica, scomparsa il 13 marzo 2023, Clelia Bendandi sono le protagoniste di "Le Ragazze” - il programma di Rai Cultura realizzato da Pesci Combattenti e condotto da Francesca Fialdini in onda venerdì 21 febbraio alle 21.10 su Rai Storia – e raccontano, da due diverse prospettive, il fermento politico e culturale degli anni ’70.

Nata nel 1955, Alberta Basaglia è figlia dell’attivista Franca Ongaro e del grande psichiatra Franco Basaglia, innovatore nel campo della salute mentale e ispiratore della legge che nel 1978 sancisce la chiusura dei manicomi e la territorializzazione della psichiatria. La sua è un’infanzia diversa dalle altre, a contatto con i pazienti del padre che frequentano spesso la sua casa. La piccola Alberta riesce a vincere la sua paura verso i "matti" grazie al clima di normalità, naturalezza e rispetto che si respira in famiglia verso queste tematiche e verso i soggetti più fragili. Per tutta la vita fa i conti con il peso della figura del padre ma al tempo stesso non può che seguire le orme: diventa psicologa, si occupa degli asili nido, in seguito guida il Centro Donna e Centro antiviolenza del Comune di Venezia. Oggi è separata e ha una figlia. Pensando al padre, riconosce la grande importanza che ha avuto nella sua vita.

Famiglia particolare è anche quella di Clelia Bendandi, che nasce a Roma nel 1951, ma trascorre l’infanzia a Pesaro, lontana dal caos e dal fermento della capitale. Un fermento che, dopo il ritorno a Roma, segnerà i suoi anni giovanili, quando diventerà una delle protagoniste assolute della stagione della nascita delle radio private. Il padre, Poldo Bendandi, è un famoso ristoratore con la passione del cinema che partecipa come caratterista a tante pellicole degli anni ‘60 e ‘70. La madre, Laura, è laureata in legge e dirige in via del Babuino una galleria d’arte. Clelia sogna di fare il medico in Africa, ma lascia presto la Facoltà di Medicina per iscriversi a Scienze Politiche. Nel 1974 un suo amico che ha appena aperto una delle prime radio private romane, la invita a casa - da dove trasmette - e le mette in mano un microfono. Per Clelia è la folgorazione: capisce subito che la radio è quello che vuole fare e questo amore l’accompagnerà per tutta la vita. Tra le prime esperienze, molto significativa è quella di Radio Luna, emittente fondata da Sergio Talia. In seguito, approda prima a Radio Due, chiamata da Mario Giobbe per un programma che per la prima volta univa musica e sport, poi a Rai Stereo2.

Negli anni ‘80 intervista tutti i più grandi artisti della scena musicale. A fine anni ’90 si trasferisce a New York e sposa Chip, un ragazzo gay con cui intreccia una relazione bellissima: la sua morte a causa di un tumore è uno dei più grandi dolori della sua vita. Rientra in Italia nel 2014.

Clelia Bendandi è scomparsa il 13 marzo 2023, poche settimane dopo aver lasciato questa intensa testimonianza a "Le Ragazze".

Malcom X. Giustizia a ogni costo”
Il ricordo di Rai Cultura a sessant’anni dall’assassinio

2021: mentre gli Stati Uniti cercano di rimarginare le ferite di un anno di violenza razziale, un caso irrisolto di oltre 50 anni riemerge improvvisamente. Poco tempo dopo che la lettera in punto di morte di un agente di polizia ha rivelato il coinvolgimento dell'FBI nell'omicidio di Malcolm X, e in seguito a un'indagine di 22 mesi condotta dall'ufficio del procuratore distrettuale di Manhattan, due degli uomini condannati per l'omicidio vengono scagionati. Sulla base di documenti dell'FBI recentemente declassificati, di testimonianze di persone vicine a Malcolm X e di altri importanti testimoni, questa indagine storica conduce lo spettatore attraverso gli ultimi 15 mesi di vita di un'icona, Malcolm X. È giunto il momento di svelare l'eccezionale percorso di questo leader radicale e di decifrare la catena di eventi che hanno portato alla sua morte certa. Uno speciale contestualizzato dalla professoressa Raffaella Baritono e proposto da Rai Cultura venerdì 21 febbraio alle 22.00 in prima visione su Rai Storia a 60 anni dall’assassinio.

Sipario catodico.
Luca Ronconi. Ritratto del regista da grande

A dieci anni dalla scomparsa del maestro Luca Ronconi, il 21 febbraio 2015, Rai Cultura ripropone venerdì 21 febbraio alle 23.00 su Rai Storia “Sipario catodico. Luca Ronconi. Ritratto del regista da grande” i. Uomo di teatro tra i più grandi del nostro tempo, sperimentatore, innovatore e grande istruttore di attori, Direttore dello Stabile di Torino, del Teatro di Roma e del Piccolo di Milano. Lo speciale è un'intervista esclusiva dello scrittore Franco Marcoaldi che, se nelle intenzioni doveva raccontare solo l’opera teatrale del maestro Ronconi, nei fatti spazia su molte altre riflessioni: sul senso della vita, sui ricordi d’infanzia e di giovane studente solitario, sul suo rapporto con i giovani e, in questi ultimi anni, su quello più delicato e doloroso con la malattia. Un maestro, che anche senza volerlo, con ricordi e impressioni, tratteggia un’epoca e offre una chiave per comprendere l’oggi.

SABATO 22/02/2025

Passato e Presente
Sophie Scholl, la rosa bianca

Tra il giugno del 1942 e il febbraio 1943, a Monaco di Baviera, opera un piccolo gruppo clandestino formato da giovani studenti universitari e da un professore dell’ateneo di Monaco. Diffondono volantini antinazisti e invitano la popolazione a resistere e a boicottare in modo non violento il regime nazista. Una storia ricostruita dal professor Alberto Melloni e da Paolo Mieli a “Passato e Presente”, in onda sabato 22 febbraio alle 20.30 su Rai Storia a ottantatré anni dalla scomparsa.

Convinti che, dopo la rovinosa sconfitta di Stalingrado, la guerra sia ormai perduta e che la parabola del nazismo sia giunta al termine, gli studenti escono allo scoperto con un volantinaggio nel cortile dell’Università. Arrestati dalla Gestapo, vengono giustiziati dopo un processo farsa durato poche ore. La più giovane del gruppo è Sophie Scholl di appena 22 anni. Quella della Rosa Bianca non è una storia di un piccolo gruppo di illusi, ma la testimonianza di alcuni giovani che hanno trovato il coraggio e la lucidità di fare ciò che milioni di tedeschi avrebbero voluto e potuto fare.

Cinema Italia
Prova d’orchestra

I membri di una orchestra, durante le prove, vengono intervistati da una troupe televisiva. Allo stesso tempo, alcuni sindacalisti iniziano a rendere problematico lo svolgimento del lavoro, sino all'arrivo di uno spietato direttore tedesco. Di Federico Fellini, con Clara Colosimo, Umberto Zuanelli, Balduin Baas, Franco Javarone, Claudio Ciocca, “Prova d’orchestra” andrà in onda sabato 22 febbraio alle 21.10 su Rai Storia per il ciclo “Cinema Italia”.

Documentari d'autore
Brotherhood

Jabir, Usama e Useir, sono tre giovani fratelli bosniaci, figli di un severo predicatore islamico radicale. Al ritorno dalla Siria, il padre viene condannato a due anni di carcere per terrorismo. Improvvisamente lasciati soli, esploreranno la libertà, dovendo al contempo badare alla casa, prendersi cura di un gregge di pecore, e studiare. Regia di Francesco Montagner, “Brotherhood” andrà in onda sabato 22 febbraio alle 22.30 su Rai Storia in prima visione Rai per il ciclo “Documentari d’autore”.


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