L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Rusalka in vasca da bagno

 di Gustavo Gabriel Otero

La meritevole compagnia Buenos Aires Lírica, senza scopo di lucro e senza finanziamenti pubblici, ha proposto per la prima volta in Argentina il capolavoro di Dvorak. Se la messa in scena non convince e priva l'opera di tutta la magia, la poesia, il romanticismo senza tempo che la caratterizzano, la parte musicale si mostra di alto livello.

Buenos Aires, 4 ottobre 2015 - Fra le compagnie senza scopo di lucro che propongono opera nella città di Buenos Aires, fuori dal circuito dei teatri e dei finanziamenti pubblici, si segnala per il livello qualitativo Buenos Aires Lírica con le sue produzioni al Teatro Avenida. In questo caso ha offerto, come debutto argentino, la leggenda lirica in tre atti Rusalka di Antonín Dvorák con una messa in scena fallimentare che ha penalizzato uno spettacolo di altissimo valore musicale.

Mercedes Marmorek, regista, colloca l'azione fra il 1890 e il 1900. Nel primo e nel terzo atto ci trovavamo in un oscuro centroeuropeo – forse l'attuale Repubblica ceca – mentre nel secondo in un palazzo principesco nel cuore dell'impero austroungarico.

L'allestimento ha preferito svilupparsi non con il testo ma contro il testo. L'ambientazione in una casa chiusa trasforma Rusalka e le ninfe del bosco in volgari prostitute, la strega e lo Spirito delle Acque sono i gestori del lupanare e ovviamente non abbiamo foreste, la Luna si vede solo comicamente in un quadro e il lago non è che una vasca o tinozza da bagno al lato della scena. Tinozza o vasca che appare talora quando Rusalka deve stare in acqua, solo che qui si sta facendo il bagno.

La definizione attoriale indicata da Mecedes Marmorek risultava corretta, ma era l'idea a fallire privando l'opera di tutta la magia, la poesia, il romanticismo senza tempo che la caratterizzano. La scenografia di Luciana Fornasari e i costumi di Lucía Marmorek si sono distinti per l'accuratezza dei bozzetti e della realizzazione e, indubbiamente, hanno servito l'idea di base. Particolarmente fuori luogo gli abiti della protagonista e non troppo felice quello del principe, che si presenta nel postribolo in alta divisa militare, la stessa che peraltro indossa per tutta l'opera.

Incostanti le luci di Alejandro Le Roux, che ha abbandonato più volte la protagonista nell'ombra, e decisamente divertenti quando una lampada calava dall'alto mentre Rusalka cantava, dentro la vasca, la famosa invocazione alla Luna. Dimenticabile la coreografia di Ignacio González Cano.

Il maestro Carlos Vieu ha conferito slancio vitale alla partitura, ben gestendo l'equilibrio fra buca e palcoscenico. Qualche errore degli ottoni, in alcune fanfare del secondo atto, e occasionali cali d'intonazione negli archi non hanno inficiato la gran qualità complessiva della resa musicale.

Daniela Tabernig è stata una protagonista di sostanza, abbagliante e con perfetta linea di canto, soggiogante in ogni momento, con lirismo, coinvolgimento, convinzione e stile.

Il tenore Eric Herrero ha assolto alle esigenze della parte del Principe. Possiede acuti solidi benché la voce oscilli al centro e non sia troppo espressivo.

Il mezzosoprano Elizabeth Canis è emersa nei panni della malvagia strega Jezibaba, mentre Homero Pérez Miranda ha infuso autorità e convinzione a Vodník, padre di Rusalka e Spirito delle Acque.

Marina Silva è stata una Principessa Straniera temperamentosa, espressiva, di buona linea di canto, volume importante e bella voce. Adeguato il coro nei suoi brevi interventi, molto omogenee le tre ninfe, qui prostitute del bordello centroeuropeo, Oriana Favaro, Rocío Giordano e Vanina Guilledo, corretto e preciso il Guardiacaccia di Mirko Tomas, e a posto il resto del cast.

Buenos Aires. 04/10/2015. Teatro Avenida. Antonín Dvorák: Rusalka, opera in tre attti. Libretto di Jaroslav Kvapil. Prima assoluta in Argentina. Mercedes Marmorek, regia. Luciana Fornasari, scene. Lucía Marmorek, costumi. Ignacio González Cano, coreografia. Alejandro Le Roux, luci. Daniela Tabernig (Rusalka), Eric Herrero (Principe), Homero Pérez Miranda (Vodník, spirito delle acque), Elizabeth Canis (Jezibaba, strega), Marina Silva (La Princeipessa straniera), Mirko Tomas (Guardiacaccia), Oriana Favaro, Rocío Giordano y Vanina Guilledo (Ninfe del bosco), Sergio Vittadini (Cacciatore), Cecilia Pastawski (sguattero). Orquesta y Coro de Buenos Aires Lírica. Maestro del Coro: Juan Casasbellas. Maestro concertatore e direttore: Carlos Vieu. Spettacolo presentato e prodotto dalla Asociación Buenos Aires Lírica.

Foto Gentileza Buenos Aires Lírica (Crédito de Liliana Morsia).


 

 

 
 
 

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