Sieges Symphonie alla Sinfonica Siciliana
di Giuseppe Guggino
Vittoriosa inaugurazione della stagione sinfonica dell’Orchestra Sinfonica Siciliana dopo le polemiche estive legate all’importante contributo dal FUS ritenuto da più parti come “di incoraggiamento”; che pare essere stato di stimolo, oltre a quello venuto dall’esperienza di un beethoveniano di lungo corso quale Aldo Ceccato che avvia un’integrale delle sinfonie di Beethoven nel corso dell’intera stagione profilatasi al primo appuntamento come progetto da seguire con grande attenzione.
Palermo, 16 ottobre 2015 - Se si volesse indicare un compositore capace più di qualunque altro di personificare i concetti positivi di svolta, di progresso, di vittoria non si potrebbe che pensare a Beethoven, inevitabilmente. E quindi bene fa la Sinfonica Siciliana, ritrovato un assetto momentaneamente stabile con il Maestro Aldo Ceccato alla direzione artistica e la nomina a Sovrintendente di Francesco Ernani, a dedicare al sommo compositore di Bonn il concerto inaugurale, oltre che una parte consistente della stagione 2015-16; nella speranza che la svolta verso un futuro stabile – che sappiamo minacciata da tanto ambiziosi quanto inadeguati potenziali successori ad Ernani – sia questa volta irreversibile.
Allo stesso modo ci si augura per il futuro di ritrovare spesso Aldo Ceccato sul podio dell’Orchestra, perché il Beethoven ascoltato in questa inaugurazione è maiuscolo, in una lettura – se non aggiornatissima – comunque di grandissimo respiro, ipertrofica ma mai retorica, talora febbrile, nervosa, dionisiaca, così come è giusto che sia.
L’Orchestra Sinfonica Siciliana risponde prontamente alle sollecitazioni provenienti dal podio eseguendo con esattezza quasi inedita una magnifica ouverture Die Weihe des Hauses, seguita da una Sinfonia n.1 nettamente proiettata verso il Beethoven protoromantico che non verso quello dal profumo haydniano.
Altrettanto convincenti nella seconda parte della serata sono l’Ouverture e la Sieges Symphonie a incastonare l’esecuzione completa delle musiche di scena per l’Egmont di Goethe, e corroborato anche dalla voce recitante di Marco Gambino e dall’interessante materiale vocale di Floriana Cicio, classe 1998, che ha eseguito i due lieder in versione rimica italiana, a suggellare il successo per una serata con la sala piuttosto gremita. Prosit!