L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Le stelle di oggi incontrano le stelle di domani

di Irina Sorokina

Danza ai massimi livelli al Nervi Music Ballet Festival per l'incontro fra stelle internazionali e alcuni fra i giovani emergenti più interessanti del panorama attuale.

Nervi, 14 luglio 2021 - Nello scenario magico dei parchi di Nervi, un quartiere di Genova, direttamente sul mar Ligure, le stelle del balletto d’oggi hanno incontrato le stelle di domani per ben due volte. In due serate emozionanti chiamate The Stars of Today meet the Stars of Tomorrow i giovani finalisti dello Youth America Grand Prix si sono esibiti accanto ai ballerini più acclamati del mondo provenienti dai più paesi.

Incredibile, ma vero: Youth America Grand Prix conta più di vent’anni di vita ed è un fenomeno culturale unico nel suo genere. Fondato nel 1999 dai due ballerini del Bol’soj, Larissa e Gennadi Saveliev, fu il primo concorso del Nord America a distribuire le borse di studio. Da quel momento l’organizzazione è cresciuta in modo vertiginoso diventando l’organizzazione più importante per la danza e il network più ampio per audizioni. Grazie allo YAGP giovani ballerini promettenti ottengono borse di studio presso le più prestigiose accademie di danza del mondo visto che il concorso è affiliato a istituzioni quali American Ballet Theatre, San Francisco Ballet, Boston Ballet, e in Europa alla John Cranko Ballet Schule di Stuttgart (Germania), l’Academie Princess Grace di Monaco, The Royal Ballet School (Regno Unito) e tante altre.

Bastano le parole della celeberrima Natalia Makarova per capire l’importanza dello YAGP per la formazione e la tappa iniziale della carriera professionale dei giovani ballerini: “Lo Youth America Grand Prix è un’opportunità molto importante per giovani studenti in America e in tutto il mondo”. Da quando è nato l’evento, centocinquantamila ballerini hanno partecipato al concorso, alle audizioni e ai master class e la direzione dello YAGP ha distribuito ben quattro milioni e mezzo di dollari in borse di studio presso le accademie di danza più prestigiose del mondo.

Una nuova idea, un gran gala con la partecipazione dei ragazzi più talentuosi accanto alle star più amate europee ed americane, si è realizzata in collaborazione con il Teatro Carlo Felice di Genova che ha fornito il proprio palcoscenico e la sala ballo per le lezioni di vari livelli con i maestri Luca Masola (Academie Princess Grace di Monaco), Tadeusz Matacz (John Cranco Ballet Schule di Stuttgart), Aram Manukyan (Alberta Ballet School di Calgary), Gennadi Saveliev (fondatore dello Youth America Grand Prix) svoltesi in un’atmosfera professionale e amichevole, che, sicuramente, hanno fornito degli stimoli importanti ai giovani ballerini. E dopo le lezioni di alto livello gli allievi più promettenti hanno avuto la possibilità preziosa di esibirsi accanto ad artisti di calibro di Lucia Lacarra, Maria Kochetkova, Evelina Godunova, Ana Sophia Scheller, Christine Shevchenko, Semyon Chudin, Sebastian Kloborg, Matthew Golding, Thomas Forster, Dinu Tamazlacaru, Alejandro Virelles, Gabe Stone Shayer.

Una serata molto nutrita presenta ben diciannove pezzi, spazia dagli assoli e i passi a due più celebri alle coreografie contemporanee. L’apertura chiamata Grand Defilé fa l’occhiolino alla famosa sfilata del Grand Opèra di Parigi: accompagnati dalla musica di Polonaise da Evgenij Onegin di Čajkovskij le stelle di domani vestite di bianco formano linee perfette e assumono pose graziose completate da alcuni salti e giri virtuosistici dei ragazzi.

Il programma sapientemente va in crescendo: in entrambe le sue parti da alcuni assoli e passi a due eseguiti dai finalisti dello YAGP e dai vincitori dei concorsi, tra cui il più prestigioso Prix de Lausanne, si giunge ai passi a due di grand’effetto interpretati dalle star d’oggi.

Ana Arbuckle – nel suo training perfetto si riconosce il duro lavoro tipico per il John Cranko Ballet Schule Stuttgart –, in possesso del riconoscimento più prestigioso del mondo, vincitrice del Prix de Lausanne 2020, si esibisce nella coreografia Woman creata di Catherine Livengood Lewellen e Brian Stevens sulla musica omonima di Rhye e Vil di Machinfabriek con Wei-Yun Chen. La ragazza in possesso di un fisico ideale d’oggi, proporzioni perfette, linee lunghissime, gambe altissime capace di evoluzioni acrobatiche, mette il pubblico in uno stato di trance, creando le sensazioni complesse e mutevoli.

Una coppia italiana - Gabriele Fornaciari, primo classificato nelle semifinali europee dello YAGP 2021, e Giordana Granata del Teatro alla Scala - gioca una carta sicura scegliendo il pas de deux da La fille mal gardee sulla musica di Hertel, e proprio la parola “gioco” è perfetta per la loro brillante esibizione. Due personalità giuste per i protagonisti del balletto di repertorio più antico del mondo, sorrisi smaglianti, mimo espressivo, scatti della testa, tecnica strepitosa delle pirouette, atterraggi silenziosi: un successo pienamente meritato per i giovani ballerini italiani.

Una giovanissima giapponese Ako Sago presenta una variazione da Le Reveil de Flore, balletto creato da Lev Ivanov per le nozze imperiali nel 1894 e ricostruito nei nostri giorni da Yury Burlaka, creando un effetto magico soprattutto dalle braccia “cantanti”, da sempre coltivate dalla danza accademica di stampo russo; in un aperto contrasto con lei è l’esibizione di Styles Dykes di Odasz Dance Theatre di New York a torso nudo e con pantaloncino bianco in una coreografia Efflorescence di Andrea Astuto sulla musica di Martin Phipps: desiderio, tormento, impeto.

I due giovanissimi allievi del Conservatorio Internacional de Ballet e Danca Annarella Sanchez di Portogallo, Margarita Fernandes a Antonio Casalinho, orgoglio della scuola nazionale, producono un effetto elettrizzante in sala. Entrambi minorenni, di statura piccola, eseguono il Pas de deux da Le fiamme di Parigi, balletto sovietico per eccellenza, creato nel 1934 da Vasily Vajnonen sulla musica di Boris Asaf’ev, che negli ultimi anni ha avuto parecchi revival. Pieni di fuoco e di pathos quasi “rivoluzionari”, in possesso di tecnica al limite del possibile e d’indiscusso fascino personale, i due ragazzi scelgono di saltare l’adagio concentrandosi sui virtuosismi delle rispettive variazioni. Margarita ammalia il pubblico con le sue punte “d’acciaio” e i fouettes, mentre Antonio si esibisce nelle diagonali e mostra pose scultoree. La sua perfetta discesa in ginocchio provoca urla da stadio in sala. Due autentici fenomeni a cui non possiamo che augurare una luminosa carriera.

Un’atmosfera contrastante è creata da Ana Sophia Scheller del Balletto Nazionale Ucraino e da Gabe Stone Shayer dell’American Ballet Theater che in un attimo portano il pubblico dal Teatro Kirov di Leningrado al Broadway. Embraceable da Who cares? coreografato da George Balanchine sulla musica di George Gershwin: qual è il modo migliore di descrivere le sensazioni sottili di gioco e corteggiamento amorosi? Sensualità notevole nell’atteggiamento, elasticità incredibile nelle gambe, musicalità perfetta, buon partnering dimostrato dalla Scheller e Shayer che diventano una delle coppie di maggior successo della serata.

Una prima mondiale per Maria Kochetkova, già la prima ballerina del San Francisco Ballet, attualmente all’English National Ballet, e Sebastian Kloborg del Royal Danish Ballet, ballano Once I Had a Love sulla musica di Philippe Glass/Blondie (Crabtree remix) coreografato dal ballerino danese. Iniziano nel silenzio totale, lei minuta e fragile, vestita di un leotard chiaro, lui virile e nervoso, in calzamaglia nera e maglietta azzurra. I loro corpi sono simili a voci che intraprendono un dialogo complesso, forse si tratta dell’incomprensione eterna tra la donna e l’uomo, si crea un’atmosfera eccitante e soffocante; Once I Had è un pezzo di una rara e penetrante bellezza.

Per Giuseppe Bausillo, Broadway performer, è la prima italiana, You’re Be Back to Hamilton, sulla musica di Lin-Manuel-Miranda, coreografia di Andy Blankelbuehler. La prima parte del gala si conclude gloriosamente grazie a due stelle russe, Evelina Godunova, attualmente nello Staatsballett Berlin, e Semyon Chudin, del Bolshoi Ballet di Mosca, interpreti del Pas de deux de La Sylphide nella versione di August Bournonville. Una coppia in perfetta sintonia, entrambi dotati di un’incredibile leggerezza, la Godunova e Chudin si calano perfettamente nei ruoli dell’irraggiungibile Sylphide e del ragazzo scozzese escapista James. I segreti del balletto romantico e della tecnica danese non hanno segreti per entrambi, molto espressivi e tecnicamente impeccabili in ogni cosa, elevazione, adagio, salti e batterie. Riescono a raccontare la storia in pochi minuti e commuovere il pubblico che li premia con un’autentica ovazione.

La seconda parte viene aperta da Cypress Schaff allieva della Denver Academy of Ballet, CO, USA in variazione dal Talismano, creazione di Marius Petipa per il Teatro Mariinsky. La giovanissima interprete dal fisico longilineo e dalle gambe chilometriche è un ritratto vivente di quel che si pretende oggi dagli aspiranti ballerini classici, fortunatamente dotata di una notevole espressività. In armonia con la Cypress è un’altra giovane americana, Sienna Morris dal Ballet Conservatory at Skyra, FL, USA che presenta Persist, sulla musica di Maxence Cyrin, coreografia di stampo neoclassico di Dusty Button, pure lei incredibilmente longilinea e snodata, dotata di flessibilità e sicurezza dei movimenti e particolarmente elegante in un leotard nero.

In una serata di gala non può mancare un riferimento a La bella addormentata, non un balletto, ma IL balletto, creazione di Čajkovskij e Petipa per il Teatro Mariinskij, chiamato all’epoca sovietica “l’enciclopedia della danza classica”. La variazione “della rosa” del primo atto viene affidata alla giovanissima Niina Yorozuya dell’Etoile Ballet School, Japan, ancora acerba, ma pulitissima e commuovente, affiancata dalle altrettanto giovani Yui Fujita, Yoshino Horita, Wakana Ikeda, Rei Kida, Ayumi Kobayashi, Sara Miyawaki, Koharu Numamoto, Utako Takeda, Hinako Tatsumi, Nene Terashima, Yuzuki Yamatan, provenienti dalle varie scuole del Paese del Sol Levante.

Di grande effetto The Thinning eseguito dai danzatori dell’Odasz Dance Theatre, scuola ufficiale del Western New York Ballet, vincitore dell’Outstanding School Award of YAGP nel 2016, 2017, 2018, 2019, 2020 e 2021. The Thinning è un pezzo di danza contemporanea di un grand’effetto per cinque danzatori firmato da Andrea Astuto sulla musica di AGF, una specie di gioco tra gli esseri umani e gli oggetti, tutti tinti di rosso.

Audrey Beukelman della Denver Academy of Ballet, CO, USA presenta una delle numerose variazioni del Grand Pas di Paquita, brillando per sicurezza e portamento orgoglioso.

Tornano Christine Shevchenko e Thomas Forster dell’American Ballet Theatre nel celebre Balcony Pas de deux da Romeo e Giulietta di Sir Kenneth MacMillan, un classico ormai, lei leggera come una piuma e trepidante come una gazzella, lui virile e leggermente legnoso.

Maria Kochetkova fa un vero colpo nella celeberrima variazione col pianoforte dal terzo atto di Raymonda, musicalissima, duttilissima, pulitissima nelle pas de bourres e i port de bras “ungheresi” e si aggiudica il titolo della regina indiscussa della serata.

Lucia Lacarra e Matthew Golding, International Principal Guest Artists, ormai entrati nel mito, ballano il passo a due After the Rain. La musica di Arvo Part per pianoforte e violino, misteriosa e stagnante, e la coreografia di Christofer Wheeldon che punta sulle linee infinite dei corpi allungati fanno calare il pubblico in un’atmosfera incantata: sarebbe inutile cercare un senso preciso in queste evoluzioni infinite di due corpi, non rimane che abbandonarsi all’ascolto del ritmo simile a quello della caduta delle gocce di pioggia e alla visione di due corpi avvinghiati.

Un programma così nutrito e impegnativo ha bisogno di un coronamente e Le Corsaire suite è perfettamente adatta a questo compito. Potrebbe destare qualche contestazione da parte dei veri conoscitori di repertorio, ma stavolta siamo disposti a chiudere un occhio. Non è una suite, ma un pastiche come ai vecchi tempi, nell’Ottocento maturo, quando le variazioni furono intercambiabili e al momento dell’esibizione della stella di turno si urlava a squarciagola “Vai, Caterina (Maria, Olga etc.) vai!”. Le Corsaire come si presenta oggi è un pastiche sulle musiche dei ben sei compositori, quindi ben venga la cosiddetta suite conclusiva della serata di gala The Stars of Today meet the Stars of Tomorrow. Ben venga anche perché ad eseguirla sono le due stelle d’oggi, Evelina Godunova e Ana Sophia Scheller e due spettacolari uomini, primi ballerini dello Staatsballett Berlin, Dinu Tamazlacaru e Alejandro Virelles. Ben vengano l’irresistibile femminilità delle ballerine, il fascino autentico dei ballerini maschi, salti e giri in cerchio, diagonali e fouetté, tutto incoronato da una coda degna di una banda di fiati dal ritmo quanto semplice tanto efficace. Una bella serata. Un successo grandissimo.


 

 

 
 
 

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