L’Ape musicale

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Violetta da Roma a Buenos Aires 

 di Gustavo Gabriel Otero

In collaborazione con l'Opera di Roma approda per la prima volta a Buenos Aires La traviata nell'allestimento di Franco Zeffirelli. Convince l'interpretazione di Ermonela Jaho, Saimir Pirgu e Fabián Veloz diretti da Evelino Pidò.

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Buenos Aires, 12 settembre 2017 - Il Teatro Colón ha presentato una pregevole edizione della Traviata di Verdi con una buona messa in scena, una lettura musicale diversa dal solito e un cast vocale adeguato.

Grazie a un accordo con l'Opera di Roma si fatto ricorso a una messa in scena di Franco Zeffirelli del 2007. In realtà il progetto originale era quello di presentare la produzione di Sofia Coppola del 2016 con costumi di Valentino, opzione sfumata senza che ne fossero chiaramente comunicate le ragioni. Ciò ha permesso di apprezzare per la prima volta in Argentina un allestimento di Zeffirelli e di intraprendere una collaborazione con l'Opera di Roma che speriamo continui, tanto più se consideriamo che con il suo precedente nome - Teatro Costanzi - era già stata un cardine delle rappresentazioni operistiche a Buenos Aires fra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo.

Poco si può dire che non sia già noto sul grande maestro italiano come regista: magniloquenza, barocchismo, tradizione, perfezionismo nei movimenti delle masse, azioni parallele di figuranti e coro ben delineate, ammirevole gestione dello spazio. Ad ogni modo si nota anche una concezione teatrale un tnatino antiquata. Variegati e rigorosamente d'epoca i costumi di Raimonda Gaetani, sensate le coreografie riprese da Martín Miranda e adeguate le luci che immaginiamo curate dal responsabile della ripresa registica: Stefano Trespidi.

Nella direzione del maestro Evelino Pidò si sono messi in risalto gli aspetti belcantisti della scrittura verdiana con sonorità trasparenti in cui emergevano dettagli e sfumature dinamiche; inoltre si è deciso di riaprire tutti i tagli imposti alla partitura dalla tradizione. La risposta dell'orchestra del Colon è stata di primo livello. 

Il soprano albanese Ermonela Jaho non ha deluso come Violetta Valery. La sua non è una vocalità ampia, ma sa dosare con cura e intellugenza le intensità convincendo e coinvolgendo sempre più nel corso della serata, da un primo atto che l'ha vista piuttosto insicura e con un certo vibrato in crescendo fino a un epilogo di notevole impatto. Ha dispiegato una notevole gamma di sfumature, dal sussurro proiettato con un fil di voce di calcolata fragilità all'acuto espanso con pienezza. 

Al fianco della sua compatriota Saimir Pirgu è stato un Alfredo impeccabile, senza grande volume ma di voce ben gestita, emissione tornita e sottigliezza interpretativa.

Freddo e autorevole il Giorgio Germont di Fabián Veloz, cantato con buon volume e musiclaità adeguata.

Il resto del cast ha ribadito la cura posta in questi tempi dal Colón nella scelta dei comprimari: dalla qualità di Gustavo Gibert (Barone Douphol) alla freschezza di María Victoria Gaeta (Flora Bervoix) e Daniela Ratti (Annina), passando per l'efficiente caratterizzazione di Santiago Burgi (Gastone), la professionalità di Alejandro Meerapfel (Marchese d’Obigny) e l'efficacia di Mario De Salvo (dottor Grenvil), Ariel Casalis (Giuseppe) e Cristian De Marco (Commissionario e Servo di Flora).

Il Coro Estable è tornato ad assolvere ampiamente al proprio compito sia sul piano scenico sia su quello musicale. 

foto di Arnaldo Colombaroli e Maximo Parpagnoli/Prensa Teatro Colon

Buenos Aires, 12/09/2017. Teatro Colón. Giuseppe Verdi: La Traviatalibretto di Francesco Maria Piave. Franco Zeffirelli, regia e scene. Raimonda Gaetani, costumi. Allestimento originale dell'Opera di Roma. Stefano Trespidi, ripresa della regia. Andrea Miglio, ripresa delle scene. Anna Biagiotti, ripresa dei costumi. Martín Miranda, ripresa delle coreografie. Ermonela Jaho (Violetta Valery), Saimir Pirgu (Alfredo Germont), Fabián Veloz (Giorgio Germont), María Victoria Gaeta (Flora Bervoix), Daniela Ratti (Annina), Santiago Burgi (Gastone), Gustavo Gibert (Barone Douphol), Alejandro Meerapfel (Marchese d’Obigny), Mario De Salvo (dottor Grenvil), Ariel Casalis (Giuseppe), Cristian De Marco (Commissionario e Servo di Flora). Orchestra e Coro Estable del Teatro Colón. Maestro del coro: Miguel Martínez. Maestro concerttore e direttore: Evelino Pidò.


 

 

 
 
 

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