L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Ferragosto al Giglio d'Oro

di Roberta Pedrotti

Il viaggio a Reims dell'Accademia rossiniana è un appuntamento al quale il pubblico del Rof si è ormai affezionato. Quest'anno, nella recita di Ferragosto, si è imposto all'attenzione l'ottimo Don Profondo di Matteo Guerzé.

Pesaro, concerto finale dell'Accademia Rossiniana, 18/09/2022

Pesaro, 15 agosto 2022 - Dopo il concerto di luglio, ecco anche quest'anno i ragazzi dell'Accademia Rossiniana alla ribalta dell'Albergo del Giglio d'Oro. E anche quest'anno si osservano con curiosità i roseti, con i boccioli già turgidi e le rose che ora non si intravedono altrettanto bene ma si spera fioriranno. Nel primo caso, la conferma viene dall'artista che più ci aveva colpiti il mese scorso: Matteo Guerzé conquista il teatro Rossini e domina la recita con il suo Don Profondo. A soli ventiquattro anni gestisce con naturalezza una bella voce di baritono brillante (baritono giovane ma vero, non tenore corto che ripiega su questo repertorio!) e si mostra padrone della scena, articola con dizione chiarissima, accenta senza imitare nessuno. Bravo, davvero.

L'altro artista che aveva suscitato interesse nel concerto di luglio era stato Dave Monaco, che in questa recita ferragostana si trova nella piccola parte di Zefirino e Gelsomino, mentre alla prima del 13 agosto era stato il Conte di Libenskof. Nei panni del focoso russo troviamo oggi Valerio Borgioni, che ha tutte le note della parte, ma non ancora la fluidità necessaria nel canto sul fiato. Fra le voci gravi maschili risulta un po' problematico – speriamo sia solo un accidente momentaneo – il Sidney di Georgy Ekimov, né convince il Belfiore di Victor Jimenez, che pare tecnicamente ancora acerbo, mentre meglio si disimpegnano Stefan Astakhov come Trombonok, David Roy come Don Alvaro, Janusz Nosek come Don Prudenzio, Tianxuefei Sun (Luigino) e Mariano Orozco (Antonio).

Omogeneo il coté femminile, in cui Irene Celle (Corinna) offre la prova forse più convincente: Lyaila Alamanova (Madama Cortese), Anush Martirosyan (Melibea), Ines Lorans (una Folleville invero un po' fragilina), Maria Kokareva (Delia), Paola Leguizamòn (Maddalena) e Aitana Sanz (Modestina).

Lo spettacolo ideato da Emilio Sagi e ripreso da Matteo Anselmi gira ancora a meraviglia, tale da sembrare immortale. La Filarmonica Rossini in buca ormai è più che rodata nella partitura, sebbene dalla bacchetta Daniel Carter non giungano particolari suggestioni dinamiche o di fraseggio, in una prova più di routine che di spirito.

L'accoglienza è sempre calorosa per l'ormai irrinunciabile appuntamento al Giglio d'Oro. Ci siamo affezionati e scommettiamo su chi ritroveremo nei cartelloni nei prossimi anni, su chi ci potrà stupire o chi già ci ha convinti. In questo Ferragosto, l'opinione unanime è una: Matteo Guerzé è il nome su cui puntare.


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