L’Ape musicale

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I protagonisti

Ildar Abdrazakov è al suo terzo 7 dicembre. Dal debutto ne La sonnambula nel 2001 ha cantato alla Scala ne La forza del destino, Macbeth, Samson et Dalilah, Iphigénie en Aulide (con Riccardo Muti, 7 dicembre 2002), Fidelio, Moïse et Pharaon (sempre Muti, 7 dicembre 2003), Carmen, Lucia di Lammermoor, Les contes d’Hoffmann, Le nozze di Figaro, Don Carlo e Ernani oltre che in numerosi concerti. Dotato di una tenica vocale e di qualità sceniche che gli permettono di affrontare un vastissimo repertorio, Abdrazakov nel solo 2018 è stato Figaro ne Le nozze e Assur in Semiramide al Metropolitan (che lo ha recentemente festeggiato per le sue 150 rappresentazioni), Attila al Liceu, Boris in Boris Godunov all’Opéra di Parigi e Mustafà ne L’italiana in Algeri al Festival di Salisburgo prima di esibirsi come Silva e Attila alla Scala.

Saioa Hernández, Odabella, è al debutto al Teatro alla Scala. Nata a Madrid, ha studiato tra l’altro con Francesco Galasso, Vincenzo Scalera, Renata Scotto e Monsterrat Caballé. Si è concentrata dapprima sui grandi ruoli belcantistici con titoli come Norma a Trieste e in diversi teatri italiani, Il pirata a Rio, Guillaume Tell a Ginevra, Zaira di Bellini a Martina Franca. Più recenti le affermazioni verdiane: nel 2017 è stata Leonora a Napoli, Amalia a la Coruna e Aida a Muscat con i complessi del Regio di Torino, mentre gli impegni del 2018 hanno incluso Francesca da Rimini a Strasburgo, La Gioconda nei teatri dell’Emilia Romagna e Tosca a Parma. Nel 2019 sarà Maddalena in Andrea Chénier nei teatri dell’Emilia, Leonora ne La forza del destino a Pechino e Abigaille in Nabucco a Dresda.

Voce di riferimento tra i tenori verdiani di oggi, Fabio Sartori ha stabilito con il Teatro alla Scala un legame saldissimo fin dal suo debutto, nel novembre 1997, nel Requiem verdiano diretto da Riccardo Muti in San Marco. Poche settimane dopo, il 7 dicembre, era Malcolm in Macbeth, sempre con Muti, cui hanno fatto seguito La bohème diretta da Dudamel nel 2008 (poi con Pidò nel 2017), I due Foscari diretti da Ranzani nel 2009, Simon Boccanegra (con Barenboim nel 2010, Ranzani nel 2014), Attila nel 2011 con Luisotti, e nel 2013 ben tre titoli verdiani: Oberto con Frizza, Aida con Dudamel e Don Carlo con Luisi. Come Radamès torna con Zubin Mehta nel 2015, anno in cui è anche Cavaradossi con Carlo Rizzi. Tra i prossimi impegni I masnadieri a Valencia e alla Scala, Macbeth con Barenboim a Berlino e, nel 2020, Otello a Firenze con Fabio Luisi.

Attila segna il debutto scaligero per George Petean, baritono rumeno che dopo il debutto in patria come Don Giovanni è oggi regolarmente presente nelle stagioni dei maggiori teatri, dal Covent Garden alla Wiener Staatsoper. Negli ultimi mesi Petean è stato impegnato come Rigoletto al Massimo di Palermo e Conte di Luna alla Lyric Opera di Chicago, mentre il 2019 lo vedrà alla Wiener Staatsoper (Lucia di Lammermoor, Pagliacci, Macbeth), a Montecarlo (Otello), alla Bayerische Staatsoper (Un ballo in maschera) e all’Opernhaus Zürich (La forza del destino). Nel 2020 sarà Jago accanto all’Otello di Fabio Sartori all’Opera di Firenze.


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