Isabella al Casinò
di Gustavo Gabriel Otero
Omaggio all'anno rossiniano a Buenos Aires con una nuova Italiana in Algeri più soddisfacente per l'udito che per la vista.
Buenos Aires, 04/05/2018 - Come omaggio ai centocinquant'anni dalla morte di Rossini il Teatro Colón ha proposto una nuova produzione dell’Italiana in Algeri in cui la correttezza vocale e musicale non è mancata, a differenza della verve scenica.
Antonello Allemandi ha diretto l'orchestra stabile con perizia, agogica adeguata e buon equilibrio fra la buca e il palco.
Nancy Fabiola Herrera come Isabella non ha deluso ma, sfortunatamente, nemmeno brillato. Si è disimpegnata onestamente da professonista ma non è riuscita a porsi al centro dell'azione musicale e teatrale come dovrebbe la protagonista di quest'opera.
Nahuel Di Pierro è stato un Mustafà sicura, attore impeccabile e di buon livello vocale, rivelandosi con il giovane tenore Xabier Anduaga (Lindoro) uno dei punti di forza di un cast omogeneo, accurato e preciso.
Buona la prova di Damon Ploumis come Taddeo, mentre Luis Gaeta (Haly) ha fornito il suo apporto di esperienza e recitazione brillante.
A fuoco, appropriati gli interventi di Oriana Favaro (Elvira) e Mariana Rewerski (Zulma), che hanno recato grazia e bellezza in un allestimento esuberante ma privo di sostanza.
Joan Anton Rechi, regista, ha collocato l'opera genericamente fra le due Guerre Mondiali in un Casinò algerino con numeri di rivista. L'idea in sé non pare disdicevole a priori, ma nella realizzazione sembra che tutta la comicità voglia passare per attraverso qualche cameriera che sviene in ogni momento o qualche gruppo di uomini barbuti vestiti da donna e in moto perpetuo, a raddoppiare l'azione o danzare senza un chiaro scopo. Questo non è divertente, è noioso.
Ben pensata e realizzata la scengrafia simmetrica di Claudio Hanczyc, esuberanti i costumi di Mercè Paloma e in sintonia con l'idea registica le luci di Sebastián Marrero.
Nel complesso, una messa in scena sontuosa che ha mancato il principale obiettivo, la comicità. La reiterazione di trovate e gag ha costeggiato permanentemente il grottesco e la sucessione di quadri scintillanti d'oro non ha infastidito, ma nemmeno colpito in alcun modo.
Corretto il coro stabile preparato da Miguel Martínez nei suoi brevi interventi.
foto Maximo Parpagnoli (piani ravvicinati) e Arnaldo Colombaroli (campi lunghi), Teatro Colon
Buenos Aires, 04/05/2018. Teatro Colón. Gioachino Rossini: L'italiana in Algeri libretto di Angelo Anelli. Joan Anton Rechi, regia. Claudio Hanczyc, scene. Mercè Paloma, costumi. Sebastián Marrero, luci. Coproduzione del Teatro Colón con la quincena musical de San Sebastián e il Festival San Lorenzo del Escorial (Madrid, España). Nancy Fabiola Herrera (Isabella), Nahuel Di Pierro (Mustafá), Xabier Anduaga (Lindoro), Damon Ploumis (Taddeo). Oriana Favaro (Elvira), Mariana Rewerski (Zulma), Luis Gaeta (Haly). Orquesta y Coro Estables del Teatro Colón. Direttore del Coro: Miguel Fabián Martínez. Maestro concertatore e direttore: Antonello Allemandi.