L’Ape musicale

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Mozart nel cuore fin da bambina 

 di Ramón Jacques

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Alla vigilia della sua partecipazione al concerto inaugurale della stagione della Houston Symphony, nella città colpita dall'uragano Harvey, abbiamo intervistato Mojca Erdmann, soprano tedesco noto per le sue interpretazioni mozartiane come per l'impegno nel repertorio contemporaneo, fra i protagonisti del Fidelio che ha inaugurato il Teatro alla Scala nel 2014.

Come sei diventata una cantante? Puoi parlarci un po' dei tuoi primi passi i questo mondo? Chi o cosa ti ha ispirata?

Ho cantato fin dalla prima infanzia e all'età di sei anni sono entrata nel coro di voci bianche dell'Opera di Amburgo, la mia città natale. Partecipare a spettacoli lirici da bambina (Hänsel und Gretel, Turandot, Rosenkavalier, etc), sperimentare questo mondo fantastico e magico, con i suo costumi, scene, azione, musica, e ascoltare cantanti meravigliosi mi ha lasciato una fortissima impressione. 

Quando hai scoperto per la prima volta Mozart? Qual è stata la tua prima reazione?

Ricordo di aver sempre amato Mozart e di aver ascoltato la sua musica fin dalla più tenera età. Rammento a nove anni una discussione con mia madre che stava ascoltando della musica pop che non era proprio di mio gusto. Quando mi disse che quella musica un giorno mi sarebbe piaciuta, le risposi che il mio cuore sarebbe stato sempre con Mozart!

Vocalmente, come ti senti a questo punto della tua carriera?

Negli ultimi mesi la mia voce si è sviluppata, diventando più voluminosa e acquistando più colori. Sono davvero eccitata da questo sviluppo e sto cominciando a lavorare su un repertorio più lirico. Così, proprio ora sto studiando la Contessa (Le nozze di Figaro), Fiordiligi (Cosi fan tutte), Donna Elvira (Don Giovanni) e anche i Vier letzte Lieder di Richard Strauss.

Cosa ritieni sia più importante per un cantante? Voce, recitazione, musicalità…?

Di certo bisognerebbe avere un buon strumento vocale per cominciare come cantente. Ma non potrei immaginarmi come tale senza l'educazione musicale che ho ricevuto fin da piccola, compresi intensi studi di violino (in parallelo a quelli di canto alla Hochschule für Musik und Tanz Köln). Credo che ciò mi abbia aperto le porte per un repertorio più complesso, che include la musica contemporanea.  think it has opened a door for me to more complex repertoire including contemporary music. Credo che la voce sia semplicemente il ostro "strumento" ma che necessiti musicalità, emozioni, comprensione del testo e del fraseggio, che permettono alla musica di avere un senso e toccare l'ascoltatore.

Come ti rendi conto se un ruolo fa per te?

Cantando la parte mi renderò subito conto se la mia voce si trova a suo agio. Se non mi sento sicura chiedo alla mia insegnante il suo parere.  

Che tipo di ruoli ti dà più soddisfazione?

Amo i personaggi con un carattere complesso, per esempio Lulu.

Come fa un artista ad affrontare un mondo competitivo come quello dell'opera?

Cerco sempre di concentrarmi su di me e sui miei talenti individuali. Molto raramente ho sperimentato situazioni competitive nella mia vita professionale come cantante.

Ci puoi citare un saggio principio che ti ha trasmesso da un tuo insegnante?

Se non sei sicura circa una partitura da affrontare devi chiederti: il mio desiderio di provare è più grande del dispiacere di non riuscire come si deve? Se è così fallo, altrimenti non sarai soddisfatta.

Cosa preferisci: opere in teatro o concerti con orchestra?

Mi piace la varietà fra concerti e opere. Mi piace recitare e calarmi in diversi personaggi sulla scena. D'altro canto amo anche concentrarmi esclusivamente sulla musica e cantare Lieder in recital o brani con orchestra. 

Parlaci un po' dell'attesa del concerto alla Houston Symphony?

Non vedo l'ora di cantare con la Houston Symphony. Soprattutto in questa situazione, dopo l'uragano Harvey che ha colpito la città in modo così terribile, speriamo di portare un po' di speranza ed energia positiva agli abitanti suonando e cantando Mahler e Dvorak. [L'intervista è stata raccolta il 12 settembre; Mojca Erdamnn è stata solista con la Houston Symphony nella serata inaugurale del 14 settembre, in cui ha cantato nella Quarta sinfonia di Mahler e nel Te Deum di Dvorak, ndr]

Che sviluppi auspichi per la tua carriera? Qualche traguardo professionale o ruolo che vorresti ancora raggiungere o affrontare?

Come dicevo prima, la mia voce si sta evolvendo. Così, sono molto curiosa di scoprire dove mi poertarà e mi piacerebbe in un prossimo futuro cantare in scena ruoli più lirici come Fiordiligi, Contessa, Donna Elvira, Liù, Micaëla, Blanche, etc. Oltre al piacere che mi dà cantare con colori più ricchi, amo questi ruoli perché psicologicamente più articolati rispetto alla maggior parte del repertorio per soprano più leggero.

Quali sono le pietre miliari, le esperienze e i risultati che segnaleresti ora nella tua carriera?

Il mio auspicio è sempre stato quello di incontrare grandi artisti, fonte d'ispirazione con cui condividere l'amore per la musica. E l'ho realizzato più volte. Sono davvero grata per aver conosciuto e lavorato con direttori straordinari come Daniel Barenboim, Kirill Petrenko, Nikolaus Harnoncourt, Simon Rattle, Mariss Jansons, Zubin Mehta. Ed è stato un dono immenso, per me, avere un contatto duraturo e davvero amichevole con i grandi compositori tedeschi contemporanei Aribert Reimann e Wolfgang Rihm. Mi sono sentita molto onotata d'aver avuto il privilegio di cantare in alcune loro prime assolute scritte appositamente per me. Sono state, forse, le più esaltanti esperienze della mia vita musicale. Naturalmente è stato meraviglioso cantare sulle scene della Scala, della Bayerische Staatsoper, del Met o della Staatsoper Berlin. Ma, come dicevo prima, non è stata la prospettiva di calcare palcoscenici famosi a spingermi a cantare, bensì l'amore per la musica in sé.

Dove vivi? Ci torni spesso e cosa fai quando sei a casa? 

Abito a Zurigo. Al momento sto facendo più concerti che opere e ciò mi permette di passare più tempo a casa. Per me Zurigo è un luogo fantastico dove vivere, con il lago, le montagne, una fervida vita culturale e una bella città. Ma la cosa più importante per me quando sono a casa è passare bei momenti con i miei amici - e sfruttare il mio abbonamento annuale alla palestra locale. 


 

 

 
 
 

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