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Händel, Beethoven e Mascagni per il nono concerto al Filarmonico di Verona

SABATO 2 MAGGIO ORE 20.30
DOMENICA 3 MAGGIO ORE 17.00


Sabato 2 maggio alle ore 20.30 nono appuntamento della Stagione Sinfonica 2014-2015 al Teatro Filarmonico con l’Orchestra dell’Arena di Verona diretta dal M° Claudio Scimone.

La serata vede impegnati l’Orchestra e il Coro areniani in Zadok di Georg Friedrich Händel, seguito da Meerestille und Glückliche Fahrt op. 112 di Ludwig van Beethoven e dalla Messa di Gloria di Pietro Mascagni, interpretata dalle voci soliste del tenore Cataldo Caputo e del baritono Davit Babayants, con la partecipazione del Coro di Voci bianche A.Li.Ve.

Il concerto replica domenica 3 maggio alle ore 17.00.


Il nono appuntamento sinfonico al Teatro Filarmonico vede il ritorno sul podio dell’Orchestra areniana dell’apprezzato direttore Claudio Scimone, chiamato a dirigere un programma che impegna il Coro dell’Arena di Verona preparato da M° Vito Lombardi. Prima proposta della serata Zadok the Priest di Händel: la partitura nasce a Londra, poco dopo la nomina del musicista tedesco a “compositore della Cappella reale” inglese, per la cerimonia d’incoronazione di re Giorgio II. Per l’occasione Händel compone quattro Coronation Anthems su testi dalla King James Bible, tra cui il più noto di tutti è proprio Zadok the Priest (Il sacerdote Zadok). Il testo dell’inno, musicato su base omoritmica, è tratto da un passo del Libro dei Re (1:34), nel quale si narra dell’unzione del re Salomone officiata da Zadok, ridotto da Händel per l’adattamento musicale. Il tono è quello della grandiosità celebrativa, per rappresentare in musica tutta la maestà regale; ne risulta uno dei passi corali più celebri della storia della musica, tanto da caratterizzare ancora oggi le incoronazioni dei sovrani britannici e fungere da base per la rivisitazione operata da Tony Britten nel 1992 per l’inno ufficiale della UEFA Champions League.

Secondo ascolto della serata è il dittico sinfonico corale Meerestille und Glückliche Fahrt (Calma di mare e viaggio felice) op. 112 di Beethoven, partitura composta nel 1815 su versi di Goethe e a lui dedicata. I due brevi componimenti da cui il dittico prende forma accostano due situazioni tra loro contrapposte: nella prima parte viene presentato un mare totalmente calmo, in mezzo al quale un marinaio scruta con inquietudine dalla sua barca la bonaccia quale presagio di morte; nella seconda parte invece assistiamo all’alzarsi improvviso del vento che scaccia i funesti presagi, permettendo all’imbarcazione di muoversi e raggiungere il porto sicuro che si profila in lontananza. «Al senso inquietante dell’ignoto associato alla calma di mare, solo in apparenza condizione positiva, si contrappone la fine del pericolo paradossalmente segnata dal turbine dei venti che portano con sé la forza rigenerante di un soffio vitale» (M. Materassi). Tutto ciò è sostenuto da un’orchestrazione che vede nella prima parte una statica declamazione da parte del coro, sostenuta dalle note lunghe dell’orchestra d’intensità fra il piano e il pianissimo, mentre totalmente diversa è la seconda parte espressa con un Allegro vivace che celebra a ritmo di danza tutta la gioia dello scampato pericolo.

Ultima proposta a conclusione del concerto la Messa di Gloria di Mascagni (edizione Curci), composta nel 1888, a soli venticinque anni, per la formazione studentesca della scuola musicale di Cerignola in Puglia, dove il musicista ricopre la carica di direttore stabile dell’orchestra locale.Impropriamente denominata “di Gloria”, la Messa risulta completa di tutte le tradizionali cinque parti dell’Ordinarium Missae. Il tono della composizione, data la giovane esperienza dei musicisti, è per lo più sobrio e affida soprattutto alle voci soliste del tenore e del basso - al Teatro Filarmonico intonate rispettivamente da Cataldo Caputo e Davit Babayants - e all’orchestra il maggior carico nella drammatizzazione sonora della liturgia. Nella precisa simmetria strutturale delle diverse parti della Messa sono ben calcolate le alternanze tra soli e coro, oltre a risultare ben evidenti i contrasti espressivi fra le varie sezioni. L’esecuzione al Filarmonico è arricchita dalla partecipazione del Coro di Voci bianche A.Li.Ve. diretto da Paolo Facincani.


Biglietti da € 12,00 a € 24,00


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