L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

 Porte aperte ai bambini!

IL GRANDE PER I PICCOLI

20 FEBBRAIO 2016 DALLE ORE 15.00 ALLE ORE 18.30

Sabato 20 febbraio, dalle 15.00 alle 18.30, torna l’attesissimo appuntamento con “Il Grande per i Piccoli”.

Ormai giunto alla sesta edizione, Il Grande per il Piccoli rappresenta un modo assolutamente innovativo di avvicinare i più piccoli al mondo del teatro e ai linguaggi della contemporaneità. Per questa occasione professionisti di varie discipline (non solo artistiche) mettono infatti a disposizione le loro competenze adeguandole con creatività al mondo dell’infanzia.

Il Grande per i Piccoli è inoltre un appuntamento speciale per vivere in modo diverso la propria città e scoprirla attraverso nuovi punti di vista: un modo insolito per il giovane pubblico e per le famiglie di abitare gli spazi del Teatro Grande, anche quelli solitamente meno conosciuti.

Le varie iniziative che comporranno il pomeriggio del 20 febbraio saranno infatti dislocate nei diversi spazi del Teatro: non solo quindi la Sala Grande, ma anche il Ridotto, la Saletta Butterfly, il Salone delle Scenografie, la Prima Galleria e persino la sartoria Teatrale.

Dalle 15.00 alle 18.30 sono previsti cinque laboratori, due installazioni interattive, una zona playroom e uno spettacolo per bambini. Il Grande per i piccoli è rivolto in prevalenza a bambini under11, anche se questa edizione riserva alcune importanti novità come il laboratorio per le mamme in dolce attesa e per i loro bimbi “under zero”.

Nel Ridotto i piccoli visitatori potranno iniziare a divertirsi con i laboratori “Play”, “Face-o-Mat” e l’installazione interattiva “Patatap”. In Saletta Butterfly invece “Costruttori di Paesaggi” consentirà ai bambini di creare nuovi scenari dando vita alla loro immaginazione. Dal Ridotto si potrà poi accedere direttamente al Salone delle Scenografie dove bambini e famiglie troveranno ad attenderli la curiosa piattaforma “Il Ricettario Magico”, il laboratorio “Non è tutt’oro quel che luccica” e la “Playroom”. Due saranno i laboratori a numero chiuso per cui è richiesta l’iscrizione obbligatoria: in Prima Galleria si terrà “Mentre aspetti, yoga!” dedicato alle future mamme e ai loro piccoli ancora nel pancione, nella Sartoria teatrale sarà invece ospitato “Il videogame di carta” che consentirà ai bambini di creare un videogame con le proprie mani e pochi strumenti.

A coronare il pomeriggio lo spettacolo “Butterfly”, liberamente tratto dal capolavoro di Giacomo Puccini, della compagnia di ricerca Kinkaleri che si terrà in Sala Grande. Questa opera in tre atti intende far riscoprire a un pubblico di giovanissimi l'opera come forma attuale di rappresentazione, indagata attraverso il lavoro di ricerca sui linguaggi contemporanei. Butterfly di Kinkaleri si sviluppa in un continuo ribaltamento di piani di visione, caratterizzati da personaggi ed effetti creati a vista: un sofisticato gioco di costruzione e videoproiezioni della scena, una organica successione di ambientazioni pop e coinvolgenti affondi lirici per arrivare, in cinquanta minuti abbondanti, al compimento del dramma e alla maestosa catarsi finale.

I biglietti per partecipare all’iniziativa Il Grande per i Piccoli sono in vendita dal 17 febbraio alla Biglietteria del Teatro Grande: intero €10, ridotto under11 €3, ingresso gratuito fino ai 3 anni. È possibile prenotarsi ai laboratori ad iscrizione obbligatoria esclusivamente al punto informazioni all’interno del Teatro Grande il giorno dell’evento. Ricordiamo gli orari della Biglietteria: mar-ven 13.30-19.00, sab 15.30-19.00. Il giorno dell’evento la Biglietteria sarà aperta dalle ore 13.30.

IL GRANDE PER I PICCOLI

BIGLIETTI INTERO RIDOTTO*

POSTO UNICO 10 euro 3 euro

* riservato agli under 11. Ingresso gratuito per i bambini fino ai 3 anni.

La mappa dei laboratori

SCHEDE ARTISTI IDEATORI DEI LABORATORI

MUSICAMORFOSI (Italia)

Musicamorfosi è un’associazione musicale nata da un gruppo di donne e uomini che vede nella musica una grande opportunità di vita e di cambiamento.

TOBIAS GUTMANN (Svizzera)

Tobias Gutmann (a.k.a. face-o-mat) è un illustratore, artista e narratore della Papua Nuova Guinea che vive e lavora in Svizzera.

LULLATONE (Giappone) & JONO BRANDEL (Stati Uniti d’America)

Shawn & Yoshimi realizzano album, video e semplici app. Jono Brandel crea arte interattiva per l’era digitale. Insieme hanno sviluppato Patatap e Typatone.

ZETALAB E ARTIGIANATO ELETTRONICO (Italia)

Zetalab è un’agenzia di brand e communication design di Milano. Artigianato Elettronico sviluppa esperienze interattive NUI.

MILIMBO (Spagna)

studio grafico e casa editrice con sede a Valencia, realizza oggetti e libri illustrati, e predilige lavorare con il cartone e i suoi derivati.

SILVIA COSTA (Italia)

Regista e performer attiva in Italia e all’estero.

OKRAD YANA (Italia)

Conoscitrice del metodo vinyasa e pranayama (respiro), pratica yoga a livello professionale da oltre 5 anni con partecipazione a importanti Festival anche internazionali.

MUSEO NAZIONALE DELLA SCIENZA E DELLA TECNOLOGIA LEONARDO DA VINCI

A CURA DI LUCA RONCELLA (Italia)

Luca Roncella è game designer al MUST e game artist.

KINKALERI

Nasce nel 1995 come raggruppamento di formati e mezzi in bilico nel tentativo. I sei componenti si incontrano, unendo le loro esperienze e studi precedenti maturati in vari campi, con l’intenzione di realizzare dei progetti specifici, sollecitando quindi la volontà di operare intorno a delle idee concrete e curando sempre tutti gli aspetti necessari alle creazioni della propria attività: progettazione, ideazione, drammaturgia, distribuzione, gestione. I lavori di Kinkaleri hanno ricevuto ospitalità in numerose programmazioni ibride di genere, trovando un importante riconoscimento sulla scena della ricerca italiana e soprattutto estera. La struttura assolutamente originale, sia dal punto di vista organizzativo che per la particolare produzione artistica, fornisce le coordinate essenziali alla volontà di lavoro che la spinge: mettere in tensione il rapporto rappresentativo tra l’oggetto e l’ambito a cui si riferisce (o dovrebbe riferirsi). Tutte le produzioni hanno pertanto sempre avuto quella trasversalità di segni che in ambito contemporaneo stanno progressivamente mettendo in crisi la fruizione della rappresentazione: un linguaggio che impasta le lingue e le rende straniere a se stesse per poi ridefinirsi in altro luogo. La ricerca è sempre stata quindi indirizzata verso una qualità del fare che privilegia l’innovazione, l’interazione tra linguaggi originali attraverso la sperimentazione di diverse modalità di esposizione. Per questa sua natura, l’andamento produttivo di Kinkaleri da sempre ha trovato un proprio sviluppo attraverso itinerari diversificati – spettacoli, performance, installazioni, produzioni video, sonorizzazioni, allestimenti, pubblicazioni - con ospitalità in musei d’arte contemporanea, teatri, festival, rassegne di danza e di teatro, rassegne e concorsi video, installazioni sonore, discoteche, produzioni televisive.

Il gruppo è attualmente formato da: Matteo Bambi, Massimo Conti, Marco Mazzoni, Gina Monaco.

Oltre a spettacoli realizza diversi progetti installativi e performativi in situazioni e spazi specifici con cui si relaziona di volta in volta. Amras (1995) ridestruttura la parola nella frase infinita di Thomas Bernhard e l'inadeguatezza dello stare in continuo vacillamento sospeso; Doom (1996) fa implodere la scomposizione molecolare dei corpi in un abbagliante cubo bianco che è forza centripeta di microsistemi tra scienza pornografica, passatempo clinico-medico, Beckett, Bacon; Super (1997) immerge la temperatura nella sospensione masochista attraversata da onde controllatissime in costante attesa; 1.9cc GLX (1998) grammatizza lo spazio, la visione, l'ascolto e il perimetro dello pseudonimo in contatto con le avventure di Pinocchio, incondizionatamente orfano nel labirinto evocativo; Esso (1999/2000) ospita un dj e due danzatori nelle loro linee di limite e d’azione che si mostrano in movimento uno alla volta - una console audio, due strisce diagonali di linoleum finto legno, due sedie: l’allestimento asciutto e la sua organizzazione; et (1999/2000) appare agli occhi e sprofonda senza sosta, attraversato dal mito -di Diana e di Atteone- dunque dalla rappresentazione: un omaggio a Pierre Klossowski: la rivelazione e l’uso dello stereotipo come enigma: immersione in apnea in un’amplificazione sonora totale in un nero accecante: un velo, una pellicola di fosforo; Zoo (2000/2001) è un progetto dedicato ai luoghi, si pone come obbiettivo la ricerca fine a se stessa, sperimenta la messa in scena, non prevede un capolinea; Ecc.etera (2000/2001) si rivela come trittico visivo sulla nostalgia del teatro, della ripetizione, del vano, del tempo senza storia; My love for you will never die (2001) svuota la rappresentazione e riempie la drammaturgia assumendosene il paradosso, non inciampa e non brancola, non ha amici; sostiene la riflessione della fine, il tutto su cui continuare ad accapigliarsi: un buco nero, il cuore delle cose; <OTTO> (2002/2003) accumula l’azzeramento e il sentore della catastrofe nella civiltà occidentale contemporanea nella superproduzione spettacolare ed artistica; TONO (2003) sistematizza un esperimento acustico e dinamico tra due danzatori e un dj; WEST (2003) proietta il fallimento mortale in varie città dell’occidente culturale e ne deposita i corpi orizzontali nel perimetro del quadro; I Cenci/Spettacolo (2004) muore dalla voglia di esistere e vive la propria condizione a rappresentarsi sulla ciglia dell’imbarazzo a riconoscersi finendo il turno del tema della rappresentazione; pool (2005); 11cover (2006); Nerone (2006); pinocchio (2007); THE HUNGRY MARCH SHOW//Between a carrot and I (2007); Alcuni giorni sono migliori di altri (2008); THE HUNGRY MARCH SHOW/Yes Sir! (2008); Nessun Dorma (2009-2010); Io Mento (2009-2010); Tu dici? (2010), I AM THAT AM I (2010), Ascesa&Caduta (2010)..

Nel 2007 ha curato a Bologna Wanted (2007), progetto coprodotto da Siemens e realizzato nella cornice del Festival F.I.S.Co. organizzato da Xing. I lavori di Kinkaleri hanno ricevuto ospitalità in numerose programmazioni ibride di genere, trovando un importante riconoscimento sulla scena della ricerca italiana e soprattutto estera.


 

 

 
 
 

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