L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Il "re dei flautisti"

erede della gloriosa tradizione flautistica francese, Emmanuel Pahud è il flautista del ventunesimo secolo, che spazia dal barocco alla musica contemporanea, passando per il jazz

Emmanuel Pahud, uno dei più grandi e famosi flautisti di oggi, è il protagonista del concerto di martedì 15 marzo alle 20.30 nell'Aula Magna della Sapienza per la stagione della IUC - Istituzione Universitaria dei Concerti. Accanto a lui il pianista Èric Le Sage.

Nel 1992 Pahud ottenne all'unanimità il primo premio al leggendario concorso di Ginevra (quello, per intendersi, che molti anni prima aveva laureato Arturo Benedetti Michelangeli) e da lì ebbe inizio la sua fenomenale carriera, al tempo stesso solistica, cameristica ed orchestrale. Sempre nel 1992 è stato scelto comeprimo flauto solista dei Berliner Philharmoniker, allora diretti da Claudio Abbado: aveva appena ventidue anni ed era il più giovane membro dell'orchestra.

Nato a Ginevra, Pahud ha iniziato giovanissimo gli studi musicali a Roma (in quegli anni, come ricorda egli stesso, veniva spesso a sentire i concerti della IUC), per concluderli a Parigi. È quindi l'erede della lunga e impareggiabile tradizione flautistica francese, tra i cui più recenti e più grandi rappresentanti figura Aurèle Nicolet, che è stato uno dei suoi maestri.

La carriera di Pahud è contrassegnata dalla varietà del repertorio (che spazia dal barocco alla musica contemporanea, passando per il jazz) e dall'attesa che circonda ogni sua esibizione.

Oggi suona nel mondo intero ed è ospite dei più grandi festival e delle principali orchestre (London Philharmonic, NHK Symphomy di Tokyo, Orchestre Philharmonique de Radio France e ancora le orchestre di Copenhagen, Olso, Helsinki, Montecarlo, Baltimora, Bruxelles, Barcellona, Monaco di Baviera, ecc.).

I suoi cd hanno ricevuto riconoscimenti prestigiosi come CD of the Year di Classica Magazine,"Diapason d'Or, Record Academy Award del Giappone e ben sei Echo Klassik Awards.

Il programma del suo concerto è dedicato quasi interamente alla musica flautistica francese, di cui Pahud è oggi il massimo erede. Eseguirà infatti musiche di tre grandi autori francesi nati tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento: di Gabriel Fauré la Sonata n. 1 in la maggiore op. 13 (in una trascrizione delle stesso Pahud dall'originale per violino), di Francis Poulenc la virtuosistica Sonata del 1964 e di Henry Dutilleux la Sonatina del 1943 (un omaggio al grande compositore scomparso a quasi cent'anni d'età nel 2013). Tra questi francesi può apparire un intruso il russo Sergei Prokof’ev, con la sua Sonata in re maggiore op. 94: ma l'intrusione è più che giustificata dal fatto che questa è una delle più belle composizioni per flauto e pianoforte del ventesimo secolo.


 

 

 
 
 

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.