L’Ape musicale

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Macbeth, Un giorno di regno, Le Trouvère, Attila

FESTIVAL VERDI

Parma e Busseto, 27 settembre - 21 ottobre 2018

XVIII edizione

Macbeth, Un giorno di regno, Le Trouvère, Attila

Roberto Abbado, Gianluigi Gelmetti, Philippe Auguin, Francesco Pasqualetti; Robert Wilson, Daniele Abbado, Andrea De Rosa, Massimo Gasparon;

Anna Pirozzi, Maria José Siri, Roberta Mantegna, Nino Surguladze,

Stefano Secco, Francesco Demuro, Luca Salsi, Vladimir Stoyanov, Franco Vassallo, Michele Pertusi, Riccardo Zanellato, Richard Galliano, Sergio Rubini.

Macbeth, Un giorno di regno, Le Trouvère, Attila sonole opere in programma al Festival Verdi 2018, anno della sua XVIII edizione, a Parma e Busseto dal 27 settembre al 21 ottobre.

4 opere, 3 nuovi allestimenti in 3 teatri diversi, 3 orchestre, 2 cori, 6 commissioni in prima assoluta, 25 eventi per 70 appuntamenti in 25 giorni.

IL PROGRAMMA COMPLETO

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“Presentare la diciottesima edizione di Festival Verdi - dichiara Anna Maria Meo, Direttore generale del Teatro Regio di Parma - è un compito particolarmente carico di significati. Difficile infatti sottrarsi alla suggestione dei paragoni e delle metafore: il Festival compie 18 anni, entra nella maggiore età, diventa adulto e, alla stregua di un figlio, si ha il duplice desiderio, da una parte di vederlo camminare con le sue gambe per farsi strada nel mondo, dall’altra di continuare a proteggerlo e sostenerlo fino a che non sarà realmente autonomo e non avrà più bisogno di te. Soprattutto quando, per restare nella metafora, l’infanzia e l’adolescenza hanno visto un percorso di crescita altalenante, fatto di alti e bassi, di successi e bocciature, momenti di buona salute seguiti da crisi acute e da lunghe convalescenze. Adesso, da qualche anno, la crescita è rigogliosa, il giovane festival gode di ottima forma, si affaccia sul panorama internazionale, parla le lingue del mondo, allaccia relazioni e si costruisce una reputazione tra i maggiori festival e teatri europei, e non solo. La grande sfida è confermare e consolidare questi risultati, perché i risultati, frutto del grande lavoro di tutto lo staff del Teatro Regio, non sono dati acquisiti per sempre, ma occorre un costante sforzo per evitare in futuro sbalzi e ricadute”.

“In tale direzione intendo interpretare il mio incarico, giunto al rinnovo lo scorso 31 dicembre, dopo un primo triennio che mi ha visto sempre al lavoro - “sul pezzo”, come si usa dire - con il massimo impegno, senza curarmi delle troppe polemiche che hanno accompagnato la mia nomina. Un consolidamento che dovrà procedere necessariamente sulle strade già tracciate: in primis la scelta irrinunciabile di proseguire - col fondamentale supporto del Comitato scientifico - nel percorso filologico, avviato in collaborazione con Casa Ricordi, per l’adozione e l’esecuzione di edizioni critiche, accanto a quella, altrettanto importante, della scelta di messe in scena innovative, per originalità di linguaggi e profondità di analisi dei testi”.

“Sul piano musicale questa edizione vedrà il debutto del Maestro Roberto Abbado nel ruolo di Direttore Musicale del Festival Verdi, sul podio dei complessi artistici del Teatro Comunale di Bologna, che conferma la collaborazione con il Festival, per Un giorno di regno a Busseto e per Le Trouvère al Teatro Farnese (edizione francese del Trovatore, in edizione critica), nell’allestimento firmato da Robert Wilson, uno dei più grandi Maestri della regia contemporanea, che costituisce la terza e ultima tappa del progetto Maestri al Farnese. Verranno rafforzati ruolo e attribuzioni del Comitato Scientifico, diretto da Francesco Izzo, grazie al quale nasce il FVJournal, pubblicazione non scientifica, ma sostanziosa dal punto di vista musicale/musicologico. Sarà una sorta di rivista, di quaderno del Festival e ospiterà saggi e interventi sulle Opere in programma. Il suo primo numero, in doppia versione italiano e inglese, a cura di Alessandro Roccatagliati, andrà in stampa in occasione della presentazione del Festival e avrà una diffusione internazionale, in tutte le varie sedi durante il road show di promozione”.

“Un impegno, quello di presentare personalmente il Festival Verdi nelle sedi di ambasciate, consolati e Istituti italiani di Cultura delle principali capitali e città europee ed extraeuropee, in collaborazione con Regione Emilia-Romagna, che ha dato i suoi frutti, sia in termini di presenze internazionali (oltre il 60% di spettatori forestieri), sia di notorietà presso la stampa e gli operatori, e che quest’anno avrà come obiettivo principale paesi extraeuropei, come l’Estremo Oriente o gli Stati Uniti, dove stiamo lavorando a una serie di iniziative volte a sviluppare le relazioni con il mondo dell’Opera americano e con quello orientale, sia a livello di fund-raising sia di scambi con Teatri e Festival”.

“Un altro tema sul quale sarà necessario lavorare è quello degli spazi. L’esperienza, complessa ed esaltante, del Teatro Farnese, ha dimostrato in questi tre anni che l’attività culturale, quando è prodotto di alto livello e di grande professionalità, è in grado di garantire al meglio la valorizzazione di quei beni culturali la cui conservazione non dovrebbe essere incompatibile con una fruizione, sempre rispettosa dei vincoli posti a tutela della salvaguardia e della sicurezza. Questa esperienza ci insegna che uno spazio può diventare parte integrante di un progetto, di una visione che nasce e si sviluppa su di esso e acquista senso da esso e ne restituisce allo spazio stesso. Dunque, se questa che conclude il progetto Maestri al Farnese dovesse essere l’ultima tappa, saremo certamente in grado di trovare spazi altrettanto e diversamente suggestivi, che in una città come Parma non mancano, da far riscoprire e vivere alla cittadinanza. Come ha fatto del resto in questi anni Verdi Off, la rassegna che accompagna il Festival, dedicata a un pubblico trasversale; e come continuerà a fare, con una sempre più articolata proposta sia negli eventi sia nei luoghi della città da invadere e da condividere. In questa direzione si muove già da quest’anno l’apertura delle Sale del Palazzo Ducale del Giardino che ospiteranno i concerti di Mezzogiorno in Musica”.

“Per finire con un breve cenno al programma che, come detto, troverà spazio d’approfondimento nel FVJournal, mi fa piacere evidenziare che anche questa edizione vedrà il debutto di quattro produzioni in quattro giorni, in tre spazi diversi - il Teatro Regio, il Teatro Farnese, il Teatro Giuseppe Verdi di Busseto -, formula che ha favorito notevolmente l’incremento delle presenze e allungato la permanenza media dei visitatori in città”.

“I titoli scelti disegnano un percorso che ruota attorno all’elemento soprannaturale, al mistero, alla paura, a figure simbolo incarnazione del male assoluto, come Macbeth e Lady Macbeth nel titolo d’apertura, la zingara Azucena, col suo marchio d’infamia che è uno stigma sociale, Attila, il flagello di dio, il Re degli Unni che incombe minaccioso e distruttivo su Roma e la cristianità. Neri presagi, apparizioni fatali, sogni, visioni allucinatorie, sangue, morte, fuoco, omicidi, terrore: le streghe di Macbeth con la loro profezia, il fantasma di Banco, il padre che appare in sogno a Odabella, il sogno premonitore di Attila, il “soffio procelloso” che spegne i fuochi nel campo degli Unni, la pira che arderà Azucena e il rogo dell’infante; immagini forti, ai limiti dell’orrore, un senso di disordine, di kaos, di dolore per un ordine della natura che viene stravolto e negato accomunano le tre opere di quest’anno in scena a Parma, affidate a team artistici di grande livello: oltre al già citato Robert Wilson, il cui genio interpretativo e il cui rigore formale si misureranno con lo spazio affascinante del Farnese per Trouvère, l’allestimento di Macbeth - con un trio d’interpreti d’eccezione come Luca Salsi, Michele Pertusi e Anna Pirozzi, - vedrà la regia di Daniele Abbado con le scene di Graziano Gregori, creatore di immagini di cruenta e struggente poeticità; Attila è affidato alla sapiente e profonda analisi interpretativa di Andrea de Rosa che si avvale della collaborazione di Aurelio Colombo per le scene”.

“Diverso il clima che si respirerà al Teatro Verdi di Busseto, con i giovani del Concorso Internazionale Voci Verdiane e dell’Accademia verdiana che si cimenteranno con il primo Verdi di Un giorno di regno nell’elegante allestimento ispirato proprio a queste terre di un grande maestro come Pier Luigi Pizzi, qui reinventato da Massimo Gasparon”.

“Completano il programma alcuni appuntamenti speciali come il Gala per il compleanno di Giuseppe Verdi e il concerto diretto da Roberto Abbado che vedrà protagonisti i due complessi già impegnati nei due titoli d’opera al Teatro Regio di Parma, la Filarmonica Arturo Toscanini e il Coro del Teatro Regio di Parma, preparato da Martino Faggiani. Sono certa che quest’anno, ancor più di ogni anno, Parma si stringerà attorno al suo Festival maggiorenne, accogliendo con il consueto calore e la sua proverbiale ospitalità tutti gli appassionati di musica verdiana che accorreranno per partecipare a questa festa”.

Il Festival Verdi è realizzato grazie al contributo di Comune di Parma, Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, Reggio Parma Festival, Regione Emilia-Romagna, Parma2020 la cultura batte il tempo. Major partner Fondazione Cariparma. Main partner Chiesi, Crédit Agricole Cariparma. Media partner Mediaset. Main sponsor Iren, Barilla. Sponsor Opem, Dallara, Unione Parmense degli Industriali. Advisor AGFM.Con il supporto di “Parma, io ci sto!”. Con il contributo di Complesso Monumentale della Pilotta, Comune di Busseto, Concorso Internazionale Voci Verdiane Città di Busseto, Opera Europa, Camera di Commercio di Parma, Fondazione Monte Parma, Ascom. Partner artistici Coro del Teatro Regio di Parma, Fondazione Arturo Toscanini, Fondazione Teatro Comunale di Bologna, Orchestra giovanile della Via Emilia, Società dei Concerti di Parma, Lenz Fondazione. Sostenitori Dulevo, Mutti, Sicim, Smeg, Cantine Ceci, Agugiaro & Figna, Poliambulatorio Dalla Rosa Prati. Sostenitori tecnici IgpDecaux, MacroCoop, Milosped, Grafiche Step, Andromeda’s, De Simoni. Tour operator partner Parma Incoming.

La promozione internazionale del Festival Verdi è realizzata dal Teatro Regio di Parma in collaborazione con Enit, Istituti italiani di cultura, Assessorato alla Cultura della Regione Emilia-Romagna, Emilia-Romagna APT Servizi, Assessorato al Turismo e Commercio del Comune di Parma, con il tour operator partner Parma Incoming e prevede un roadshow con tappe in 22 città di 3 continenti, nelle maggiori fiere turistiche e nelle capitali di Europa, USA, Cina, Giappone.

L’immagine esclusiva del Festival è il ritratto di Giuseppe Verdi realizzato a matita da Renato Guttuso negli anni ’60, donato al Teatro Regio di Parma dall’Archivio storico Bocchi e concesso da Fabio Carapezza Guttuso ©Renato Guttuso by SIAE 2018.

www.teatroregioparma.it


 

 

 
 
 

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