IL BARBIERE DI SIVIGLIA
Melodramma buffo in due atti
Libretto di Cesare Sterbini
dalla commedia La Précaution inutile, ou Le Barbier de Séville
di Pierre-Augustin Caron de Beaumarchais
Musica di Gioachino Rossini
Personaggi Interpreti
Il conte d’Almaviva,
sotto il nome di Lindoro tenore Francesco Marsiglia
DonBartolo, dottore in medicina,
tutore di Rosina basso-baritono Simone Del Savio
Rosina, ricca pupilla in casa
di Don Bartolo mezzosoprano Marina De Liso
Figaro, barbiere baritono Davide Luciano
Don Basilio, maestro di musica
di Rosina; ipocrita basso Carlo Lepore
Berta, vecchia cameriera
di Don Bartolo soprano Marta Calcaterra
Un ufficiale baritonoFranco Rizzo / Riccardo Mattiotto
Ambrogio, servitore di Don Bartolo mimo Gianluigi Pizzetti
Direttore d’orchestra Alessandro De Marchi
Regia Vittorio Borrelli
Scene Claudia Boasso
Costumi Luisa Spinatelli
Luci Andrea Anfossi
Maestro del coro Andrea Secchi
ORCHESTRA E CORO DEL TEATRO REGIO
Allestimento Teatro Regio
In occasione dell’Anno Rossiniano
CON IL SOSTEGNO DI
Teatro Regio
Venerdì 16 Marzo 2018 ore 20
Martedì 20 Marzo 2018 ore 15
Venerdì 23 Marzo 2018 ore 20
Domenica 25 Marzo 2018 ore 15
IL BARBIERE DI SIVIGLIA
di Gioachino Rossini
Rossini firmò nel dicembre del 1815 un contratto con il Teatro Argentina di Roma per un’opera da rappresentarsi alla fine dell’imminente Stagione di Carnevale. Incaricò del libretto Cesare Sterbini, che fece ricorso a una fonte letteraria in gran voga e di sicuro successo, Le Barbier de Séville di Beaumarchais: il Barbiere era già stato messo in musica sei volte, tanto che il libretto fu intitolato Almaviva, o L’inutile precauzione, per distinguerlo da Il barbiere di Siviglia di Paisiello e per non urtarne gli ammiratori (il titolo attuale sarà utilizzato a partire dalla ripresa di Bologna, dieci mesi dopo il debutto all’Argentina). Rossini realizzò la partitura con leggendaria rapidità, ma la prima esecuzione, avvenuta il 20 febbraio 1816, fu molto contestata (soprattutto dai sostenitori di Paisiello) divenendo – insieme a La traviata e Madama Butterfly – uno dei fiaschi più famosi della storia dell’opera. Per quanto all’epoca non fosse il titolo rossiniano più popolare, il Barbiere conobbe una graduale, amplissima diffusione, tanto da essere la più antica opera italiana mai uscita dal repertorio.
Nel corso dell’Ottocento e all’inizio del Novecento, tuttavia, fu banalizzata da esecuzioni che ne privilegiavano gli aspetti farseschi o che ne modificavano la natura musicale. L’edizione diretta da Vittorio Gui nel 1942 al Teatro Comunale di Firenze è stata la prima rappresentazione moderna con ricorso a materiali originali, secondo una prassi esecutiva, oggi consolidata, che rende pienamente merito all’eleganza melodica, all’elettrizzante ritmica, alla frizzante strumentazione e alla freschezza dell’invenzione di Rossini.
ATTO I
Il conte di Almaviva ha seguito la bella Rosina da Madrid – dove se n’era innamorato – a Siviglia: sotto le finestre della casa dove la ragazza vive sotto l’occhiuta protezione di don Bartolo, canta una serenata. Giunge l’intraprendente barbiere Figaro, “factotum” della città, che il conte già conosce. Figaro spiega che Bartolo, suo cliente, è il tutore della ragazza. Rosina si affaccia per gettare un biglietto al giovane, ma Bartolo si insospettisce e decide di dar corso al proprio progetto di sposarla. Accompagnato alla chitarra da Figaro, Almaviva risponde alle domande di Rosina con un’altra serenata, dichiarando di chiamarsi Lindoro e di essere povero. Ma come incontrarla? L’astuzia di Figaro partorisce su due piedi un piano: Almaviva fingerà di appartenere al reggimento appena giunto in città ed entrerà per mezzo di un biglietto dell’esercito che gli assegnerà la casa di Bartolo come alloggio.
Figaro sonda i sentimenti di Rosina, che gli affida una lettera per il giovane sconosciuto, di cui si sta innamorando. Giunge Basilio, maestro di musica e faccendiere di famiglia, che riferisce a Bartolo della presenza di Almaviva e suggerisce che solo una calunnia potrà mettere fuori gioco il potente aristocratico. Questi si presenta, travestito da soldato e fingendosi per di più ubriaco, creando un tale scompiglio da provocare l’intervento della forza pubblica. Ma Almaviva, furtivamente, rivela la propria identità all’ufficiale: le guardie si allontanano senza arrestarlo, lasciando tutti stupiti e disorientati.
ATTO II
Almaviva si ripresenta a casa di Bartolo, questa volta spacciandosi per don Alonso, maestro di musica inviato dal malato Basilio per sostituirlo; intanto Figaro sottrae la chiave del balcone a Bartolo. Sopraggiunge Basilio, che i tre cospiratori convincono ad allontanarsi assecondando la storia della malattia e dandogli del denaro: i due giovani possono finalmente accordarsi per fuggire
Rosina si fa convincere da don Bartolo che Lindoro è un impostore, inviato dal subdolo Almaviva, e lei per ripicca accetta di sposare l’anziano tutore. Ma Figaro e Almaviva, che giungono all’appuntamento di mezzanotte fissato con la ragazza, chiariscono l’equivoco, e quando arriva Basilio con il notaio convocato da Bartolo per il contratto nuziale, Figaro fa sì che le nozze tra i due giovani vengano immediatamente ratificate. A Bartolo non resta che far buon viso a cattivo gioco.
IL BARBIERE DI SIVIGLIA
Prezzi dei biglietti
Recite del 16, 23 e 24 marzo: € 90 - 75 - 70 - 65 - 55 - 29
Recita del 20 marzo: € 60 - 55 - 50 - 45 - 40 – 29
I BIGLIETTI PER TUTTE LE RECITE SONO ESAURITI
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