L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Subentrano Ashkenazy e Mikhail Jurowski

 

Il maestro Zubin Mehta rinuncia ai quattro concerti sinfonici di aprile che lo avrebbero visto sul podio del Teatro del Maggio.  Per sostituirlo  hanno confermato la disponibilità Vladimir Ashkenazy  e Mikhail Jurowski.

 Il celebre pianista e direttore  Vladimir Ashkenazy  per gli appuntamenti del 6 e 8 aprile e il maestro Mikhail Jurowski uno dei più eminenti direttori della grande scuola russa, il 12 e 15 aprile sostituiranno il maestro Zubin Mehta, nei concerti previsti nell’ambito della stagione sinfonica 2017-2018.

La notizia della rinuncia del maestro Mehta che tutto il teatro e la città attendevano di riabbracciare per i concerti sinfonici è arrivata alla Fondazione del Maggio Musicale Fiorentino ieri 23 marzo, con una nota  in cui si informava che il Maestro aveva deciso di cancellare i propri impegni di aprile per concentrarsi nelle ultime cure che i medici gli hanno prescritto.

Il Maestro Mehta, che  ha espresso il suo dispiacere al Sovrintendente Cristiano Chiarot e al Coordinatore Artistico Pierangelo Conte con una telefonata in serata,  sarebbe dovuto tornare a Firenze il 29 marzo avendo preparato il suo ritorno dagli Stati Uniti con un volo da Los Angeles per l’inizio delle prove.

La Fondazione nel confermare le date dei quattro concerti di aprile ringrazia i maestri Ashkenazy e Jurowski per la loro disponibilità. Il programma del concerto del 6 aprile resta invariato mentre per l’8 la prevista Le Sacre du printemps di Stravinskij verrà sostituita dalla Sinfonia n. 5 in mi minore, op. 64 di Pëtr Il'ič Čajkovskij. Il programma del 12 aprile resta invariato mentre il 15 verrà eseguita Le Sacre du printemps invece della Sinfonia n. 5 in mi minore, op. 64 di Čajkovskij.  Sono confermati anche tutti i solisti previsti.

Il M° Ashkenazy dirigerà l’Orchestra del Maggio anche nella prevista tournée a Barcellona il 9 aprile.

Il Teatro del Maggio,  che terrà il pubblico  informato delle decisioni future del Maestro, e certo di interpretare anche  il sentimento non solo dei fiorentini ma della vastissima platea del maestro Mehta,  gli augura con affetto di ristabilirsi presto e lo aspetta per i suoi successivi concerti e l’opera Il Prigioniero al LXXXI Festival del Maggio Fiorentino. 


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