L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Convegno e concerto per Rossini

Sabato 6 ottobre 2018

via Guerrazzi 13, Bologna

Ore 10

Sala Rossini

Giornata di studi “Stabat Mater” e Rossini: prima e dopo

Storia di un testo e della sua musica attraverso i tempi, le funzioni, gli stili, le lingue

A cura di Piero Mioli

Ore 17

Sala Mozart

Concerto Ai capricci della voce. Rossini da camera (con qualche eccezione)

mezzosoprano Lucia Rizzi, al pianoforte Riccardo Zadra

Rassegna Il sabato all’Accademia 2018

La giornata di studio e il concerto partecipano alle celebrazioni bolognesi curate dal Conservatorio “G.B. Martini”, L'Inquilino di strada Maggiore e piazza Rossini. Rossini nel 150° dalla scomparsa.

 

Doppio appuntamento sabato 6 ottobre all’Accademia Filarmonica di Bologna:

  • Alle ore 10 nella Sala Rossini dell’Accademia, avrà luogo la giornata di studi “Stabat Mater” e Rossini: prima e dopoa cura di Piero Mioli. Nell'anno che ricorda Rossini al 150° dalla morte (un Rossini, si sa, lungamente vissuto a Bologna), l'Accademia Filarmonica prende spunto dalla prima esecuzione italiana del suo Stabat Mater (Bologna, 1842) per allargare il discorso sul venerabile testo medievale e la sua straordinaria fortuna musicale d'ambito sia liturgico che concertistico. L'argomento, poco presente nella bibliografia generale, permette una panoramica storico-geografica che senza dubbio è molto in linea con la cultura internazionale e per così dire intertemporale della Filarmonica. Le dieci relazioni della giornata spaziano dunque dal Tre al Novecento, dai maestri fiamminghi a quelli napoletani, dall'Ovest all'Est dell'Europa, attorno a un Rossini assai più problematico di quanto si sappia. I relatori: Angelo Rusconi, Pietro Ceccarelli, Antonio Caroccia, Andrea Parisini, Giuseppe Rossi, Reto Müller, Olga Visentini, Giuseppe Martini, Chiara Sirk, Antonio Castronuovo. Il programma dettagliato della giornata è sul sito www.accademiafilarmonica.it. L’ingresso è gratuito.

  • Nel pomeriggio, alle ore 17 in Sala Mozart, il concerto "Ai capricci della voce. Rossini da camera (con qualche eccezione)", settimo appuntamento della rassegna Il sabato all'Accademia con protagonisti Lucia Rizzi, mezzosoprano, e Riccardo Zadra, pianoforte. Ingresso con biglietto.

BIGLIETTERIA: sabato 6 ottobre i biglietti sono in vendita presso la Sala Mozart, a partire dalle 16.30. Nei giorni precedenti la biglietteria è presso Bologna Welcome, in Piazza Maggiore n.1/E, aperta dal martedì al sabato, dalle 13 alle 19. Tel. 051 231454. Info: www.accademiafilarmonica.it

Il programma del concerto:

Gioachino Rossini (1792 – 1868)

Mi lagnerò tacendo, arietta all'antica da O salutaris Hostia

Mi lagnerò tacendo, bolero

Fac ut portem, cavatina di Stabat Mater

La passeggiata, ode anacreontica

À Grenade, ariette espagnole

Une caresse à ma femme, per pianoforte

L'ultimo ricordo

Addio ai Viennesi

-

Le lazzarone, chansonette de cabaret

Ave Maria su due note

La chanson du Bébé

Un petit train de plaisir, per pianoforte

La regata veneziana:

1. Anzoleta avanti la regata

2. Anzoleta co pasa la regata

3. Anzoleta dopo la regata

Lucia Rizzi ha esordito nel ruolo di Dorabella nel Così fan tutte al Comunale di Bologna sotto la direzione di Vladimir Delman. La particolare vocalità le ha permesso di affrontare il repertorio operistico e da camera sia nella tessitura di mezzosoprano (CenerentolaePietra di paragone, Farnace,Orfeo eIncoronazione di Poppea,Oberto Conte di S. Bonifacio, Die Walküre)che in quella di soprano (Norma, Due Foscari, Attila,Manon Lescaut). Ha cantato nei seguenti teatri e centri: Scala di Milano, Regio di Torino e Parma, Bellini di Catania, Maggio Musicale Fiorentino, Fenice di Venezia, Opernhaus Zürich, Opernhaus Bonn, Staatsoper Berlin, Aldeburgh Festival Britten, NHK Tokyo, Opéra Montecarlo, Filarmonica Scala Milano, Santa Cecilia Roma, Serate Musicali Milano, Musica Insieme Bologna, RTSI Lugano, Unione Musicale Torino, Società dei Concerti Trieste. Ha cantato sotto la direzione di Bychkov, Campanella, Chung, De Burgos, Fischer, Minz, Muti, Temirkanov. Discografia: Lieder di Spohr e Giuliani; Arie da camera, L’italiana inAlgeri, Tancredi di Rossini; Prigionier Superbo di Pergolesi; Farnace, Messa RV 586 di Vivaldi; Adelson e Salvini di Bellini; Deutsche Lieder di Giuliani; romanze da camera di Mariani (prima registrazione mondiale). Ha curato i convegni su Angelo Mariani, Guido Alberto Fano e sull'opera lirica Pierluigi Farnese di Boito. Pubblicazioni: Creare la voce®e Il Lied tra recitativo, recitazione e Opera in La voce del cantante (a cura di F. Fussi), Mariani l'angelo compositore(“Amadeus”).

Riccardo Zadra unisce un’ampia esperienza professionale come solista e camerista alla passione per l’insegnamento e per la ricerca. Il suo repertorio solistico spazia da Bach a Ligeti; ha eseguito l’integrale dell’opera pianistica di Debussy, con due prime esecuzioni italiane. Ha suonato con le più svariate formazioni cameristiche e da qualche anno ha fondato l’Hèsperos Piano Trio, con il quale suona regolarmente. Vincitore del secondo premio al Sydney International Piano Competition 1988, è docente di pianoforte al Conservatorio di Vicenza. Da circa trent’anni anni conduce, con Federica Righini, un’originale ricerca sugli aspetti psicofisiologici dell’interpretazione musicale, attraverso l’esplorazione personale di numerose discipline riguardanti lo sviluppo del potenziale umano. Insieme hanno pubblicato, per le edizioni Curci Maestro di te stesso. Guida pratica alla realizzazione personale e artistica del musicista. È master autorizzato alla trasmissione di Avatar®, un corso internazionale che si occupa dei meccanismi creativi della coscienza.

NOTE AL PROGRAMMA di Piero Mioli

QUELQUES RIENS POUR ALBUM

Per il capolavoro riconosciuto, per la grande riscoperta, per l'opera minore, per la maggior musica sacra, per la cantata solistico-corale, per l'arietta e canzonetta da salotto: c'è posto per tutto, in Rossini (anche per lo strumentalismo, sì, dalle belle sonate adolescenziali alle bellissime sinfonie operistiche della maturità). Ma la varietà e la ricchezza non presuppongono, anzi forse contraddicono la chiarezza e la sistematicità: caso lampante è quel settore del catalogo che esula dal teatro e dalla chiesa per scorrere nei meandri della camera. Quale mai, la camera di Rossini? Quella di Strada Maggiore a Bologna o della villa di Madonna di Castenaso? Quella, in Francia, di Chaussée d'Antin in Parigi o della villa di Passy? Il catalogo cameristico comincia qui i suoi problemi, dal luogo d'origine, per procedere alla datazione, alla manoscrittura, alla raccolta, alla stampa, non senza anonimato di poeta o doppione di testo. E va a finire che la ridda delle questioni frena la realtà della musica, dell'esecuzione stessa in camera o in sala. Dunque, basta: dall'amabile disordine del settore sbuchino brani diversi, d'origine e di senso, e come in ogni concerto che si rispetti risultino accorta antologia di oltre 70 pezzi più o meno staccati e circa 170 pezzi composti in libri.

È il caso delle Soirées musicales (1835): sugli eleganti testi di Pietro Metastasio e di Carlo Pepoli, convenzionali ma vivaci e spiritosi, sono piccoli ceselli, perle tanto più preziose quanto più parsimoniose nei mezzi dove regna l'autentico spirito del ca#merismo italiano, sempre così leggero e leggiadro da Caccini a Tosti, terso e aristocratico come sempre, ora striato di lievi ancorché finti affanni che per qualche battuta soggiacciono al Romanticismo e ora, tanto più spesso, spen#sierato, malizioso, irresistibile. Dell'intatto formalismo di Rossini è simpatica rappresentante la famosa lirica metastasiana che dice «Mi lagnerò tacendo» (un’arietta del vecchio Siroe): musi#cata in una ventina di versioni e naturalmente sempre diverse, la canzonetta è prova di quell’atteggiamento capriccioso, maniacale, inconcludente che tormentò l'autore per lunghi anni.

Sotto il titolo generico di Péchés de vieillesse si raccoglie una serie di 14 album comprendenti musiche vocali e strumentali che risale ai cosiddetti anni di silenzio, elargita agli ospiti di casa Rossini ma mai pubblicata o volutamente divulgata. Nei brani bizzarramente intitolati da un artista che amava definirsi pianista di quarta classe s'affollano spunti di Weber, Liszt, Chopin, Schubert, ma l'assieme degli spunti compone una musica buona, bella, di valore, a suo modo inimitabile (al che s'è fatto addirittura il nome di Satie). A caratterizzare l'imponente raccolta sono un arco espressivo che va dall'ironia al sentimento senza mai sfiorare né la buffoneria né la tragedia, una ricerca della piccolezza o addirittura piccineria che deriva dalla modestia vera o falsa del carattere ma anche da una sorta di voluttà dell'ovvio o del comune, un anelito quasi cieco all'ordine e alla continuità che ogni tanto sembra volersi contraddire nervosamente, una totale mancanza di accenti operistici ovvero un'encomiabile consapevolezza d'ambito esattamente cameristico. Un esempio. Il primo volume è un Album italiano per una o più voci: il quartetto vocale accompagnato dal pianoforte apre e chiude, lasciando l'interno ad arie per ogni tipo di voce: al soprano la deliziosa e spiritosa Regata veneziana di Carlo Pepoli, che descrive una scenetta en plein air lungo tre momenti, tre brani intitolati Anzoleta avanti la regata, Anzoleta co pasa la regata, Anzoleta dopo la regata.

Altri esempi: se L'ultimo ricordo è un romantico Andante sostenuto in Fa min., Le lazzarone è un Allegretto brillante che modula da La min. a La magg. (se no, che Chansonette de Cabaret sarebbe?). In sostanza, nella "camera" Rossini fu lo stesso Proteo del teatro, cioè un personaggio capace di sembrare vestito di qualunque abito, un sorridente e illuminato burattinaio che racconta mille storie ma la sua, in fondo assai seria, non vuole raccontarla affatto. Al solito, un classico.


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