Festival Pianistico Internazionale di Brescia e Bergamo - LA STORIA
Il Festival Pianistico Internazionale di Brescia e Bergamo è stato fondato nel 1964 da Agostino Orizio in onore di Arturo Benedetti Michelangeli. Una delle sue caratteristiche distintive è la fisionomia a tema, con un filo conduttore che, di volta in volta, mette a fuoco un autore, un ambiente culturale, un periodo storico.
Da oltre cinquant’anni ospita le orchestre e i solisti più famosi nelle splendide cornici del Teatro Grande di Brescia e del Teatro Donizetti di Bergamo. Al Festival sono apparsi non solo eccelsi pianisti quali Benedetti Michelangeli, Magaloff, Richter, Arrau, Pollini, Ashkenazy, Lupu, Zimerman, Brendel, Argerich, Kissin, Sokolov, ma anche strumentisti, cantanti e direttori del calibro di Abbado, Rostropovich, Muti, Pavarotti, Maisky, Ughi, Gergiev, Giulini, Sawallisch, Solti, Maazel, Chung, insieme a orchestre quali Berliner Philharmoniker, Wiener Philharmoniker, London Symphony, Chicago Symphony.
Socio fondatore di Italiafestival, nel 1986 il Festival ha ricevuto il Premio Abbiati della Critica musicale italiana e la Medaglia Liszt del Ministero della Cultura Ungherese.
L’edizione 2018 si è distinta per la presenza di Martha Argerich in residence per la prima volta in Italia dopo 12 anni. La sua ultima edizione “Musica velata – Schumann e Brahms” ha visto la presenza di importanti orchestre quali la Budapest Festival, Royal Philharmonic e Belgian National Orchestra. A Brescia, il concerto in onore della Canonizzazione di San Paolo VI, diretto da Riccardo Chailly con l’Orchestra e il Coro del Teatro alla Scala, è stato trasmesso in diretta radio e tv da Rai.