L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Donizetti raro da Bergamo

OPERA

G. Donizetti, Sancia di Castiglia (1984)

ore 10:00

Dal Teatro Donizetti di Bergamo Sancia di Castiglia, melodramma poco conosciuto di Gaetano Donizetti nell'allestimento del 1984 firmato da Filippo Crivelli con la direzione musicale di Roberto Abbado. Tra gli interpreti Antonella Bandelli, Adriana Cicogna, Franco De Grandis, Giuseppe Costanzo.

PETRUSKA

Il Maestro cantore pt 6

ore 17:28

È Raina Kabaivanska la protagonista della puntata di Petruska dal titolo "Il Maestro cantore". Michele dall'Ongaro ripercorre con lei la sua vita artistica, dopo averci avvicinato a Richard Wagner e al capolavoro Tristano e Isotta insieme a Teresa Vicentini, corno inglese dell'Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai.

OPERA

G. Donizetti, Il Borgomastro di Sardaam (2017)

Il raro titolo di Donizetti diretto a Bergamo da Roberto Rizzi Brignoli

ore 21:15

E' il leggendario Zar Pietro il Grande, Imperatore di Russia, il protagonista del raro titolo operistico "Il Borgomastro di Saardam" di Gaetano Donizetti, che Rai Cultura trasmette in prima tv mercoledì 25 novembre alle 21.15 su Rai5. 

Lo spettacolo è andato in scena nel novembre del 2017 al Teatro Sociale di Bergamo, nell'ambito del Festival Donizetti Opera. La direzione musicale è affidata a Roberto Rizzi Brignoli, mentre la messa in scena è curata da Davide Ferrario, regista cinematografico di fama internazionale, qui al suo debutto con l'opera lirica. Il cast vede affiancati Andrea Concetti, Giorgio Caoduro, Juan Francisco Gatell, Irina Dubrovskaya e Aya Wakizono. L'Orchestra e il Coro sono quelli del Festival Donizetti Opera. 

"Il borgomastro di Saardam" è stata composta nel 1827 da un Donizetti appena trentenne. L'intreccio celebra un atto digenerosità dello zar Pietro il Grande in favore di Flimann che, insignito di un altisonante titolo, sposa l’amata Marietta. Il libretto, scritto da Domenico Gilardoni, è un perfetto esempio di opera buffa italiana sul quale Donizetti costruisce un discorso musicale elettrizzante, con geniali interventi che si discostano dal canone musicale rossiniano, allora imperante. È così che, nell’Introduzione dell’opera, Donizetti introduce un pulsante ritmo di bolero e, nel Terzetto del primo atto, una miracolosa frase ai violini, distesa e lirica, che sarà una delle sue cifre stilistiche più apprezzate. La partitura serba altre gemme che allo spettatore toccherà scoprire.


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