L’Ape musicale

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 IL CARTELLONE
 
Maestri d’Italia. Si chiamava così la Stagione che organizzammo nel 2010/11 per ricordare i 150 anni dall’Unità d’Italia. Oggi le circostanze ci hanno portato quasi fatalmente a celebrare l’eccellenza degli artisti del nostro Paese a dieci anni esatti da quella Stagione. E in un certo senso vogliamo ricordarla con più forza ancora, quell’unità che attraversa il nostro Paese dalle Alpi all’Etna, in un momento in cui essere uniti è davvero fondamentale. In una Stagione come questa non possono mancare testimonial di una scuola d’archi straordinaria come quella italiana, che rispondono fra gli altri ai nomi di Salvatore AccardoMario BrunelloEnrico Dindo, Massimo Quarta e Giovanni Sollima, e compagini solidissime come il Quartetto di Cremona e il Prometeo, mentre ospiteremo accanto a loro solisti che ai tempi di Maestri d’Italia erano ancora adolescenti, come il percussionista Simone Rubino e Beatrice Rana, che aprirà significativamente il cartellone l’8 febbraio 2021 con un recital in cui Bach si specchia nell’integrale degli Scherzi di Chopin.

A tutti gli Artisti di questo cartellone abbiamo chiesto inoltre di portarci un messaggio di fiducia e speranza nel futuro, un messaggio che ciascuno di loro ha letto naturalmente con la massima libertà, proponendo progetti inediti o nuove musiche accanto al repertorio consolidato, o ancora ospitando accanto a sé giovani interpreti, e così facendo dando loro l’opportunità di farsi conoscere presso un pubblico più vasto, in un momento in cui la scena concertistica rischia di dimenticarsi di loro. Così, scorrendo il calendario, nel secondo appuntamento del 22 febbraio un duo eccentrico come quello di violoncello e percussioni formato da Enrico Dindo e Simone Rubino si cimenterà in trasposizioni e “scambi di ruoli”, come nella Terza Suite di Bach trascritta per marimba, omaggiando Astor Piazzolla nel centenario della nascita e lasciando spazio a nuove musiche come quelle di Carlo Boccadoro e Roberto Molinelli. Con un momento particolare, che vedrà un singolare passaggio del testimone “incrociato”: ascolteremo infatti al vibrafono Daniele Dindo, figlio d’arte e allievo dello stesso Rubino.

Parimenti riserveremo qualche sorpresa sul palco in occasione dei concerti di Europa Galante col violino solista di Fabio Biondi, il 1° marzo in un programma di rarità haydniane, dei Virtuosi con il magnifico clarinetto di Alessandro Carbonare (il 29 marzo), impegnati fra l’altro nella versione per archi del celeberrimo Quintetto di Weber, o di Giuseppe Albanese nel suo Invito alla danza, che propone il 3 maggio il programma che ha letteralmente scalato le classifiche della classica nella sua incisione per Deutsche Grammophon.

Metterci in ascolto del nuovo, sintonizzarci sul futuro significa non solo dare spazio alle migliori energie creative emergenti, ma anche proporre prime esecuzioni assolute, come quelle commissionate da Musica Insieme appositamente per la Stagione 2021, insieme a tante altre musiche d’oggi che costelleranno il nostro calendario. A partire da due progetti che accostano in modo estremamente interessante capisaldi della storia della musica e composizioni nate proprio su ispirazione di quelle epoche e di quei maestri: il 12 aprile il duo di Massimo Quarta e Pietro De Maria affiancheranno le Sonate per violino e pianoforte di Johannes Brahms a una prima assoluta di Nicola Campogrande ispirata proprio alla scrittura di Brahms, così come il Quartetto di Cremona accosterà l’8 marzo un monumento come l’Arte della Fuga di Bach a una prima di Fabio Vacchi, in questo caso un progetto del Comitato AMUR, che riunisce una decina di organizzazioni concertistiche in tutt’Italia (ancora una volta, dalle Alpi all’Etna ci unisce la voglia di fare sistema e promuovere l’arte in tutte le sue forme) e di cui Musica Insieme è tra i fondatori. Un’altra importante première commissionata da Musica Insieme sarà affidata il 17 maggio al violino solista di Francesca Dego, insieme all’Orchestra I Pomeriggi Musicali, guidata da uno dei più brillanti direttori italiani, Alessandro Cadario: il Concertino Quarto per violino e orchestra di Marco Taralli, a sua volta fra i più apprezzati autori del nostro Paese.

L’eccellenza riconosciuta degli autori italiani, del resto, si allea a quella degli interpreti generando scelte di programma come quella del Quartetto Prometeo e di Mariangela Vacatello, che il 19 aprile incastonano l’opera 95 di Beethoven e il Quintetto di Schumann agli Studi di Marco Stroppa, nella revisione che l’autore ha approntato espressamente per la pianista partenopea. Oppure nell’impaginato Rossini-Bottesini-Verdi proposto il 26 aprile dall’Orchestra da Camera Italiana, che nasce fra l’altro proprio dall’eccezionale attività didattica e formativa dello stesso Salvatore Accardo, riunendo i migliori ex allievi dell’Accademia “Stauffer” di Cremona.

Due progetti infine, per due violoncellisti che come Accardo rappresentano già la nostra scuola italiana nel mondo, come si diceva in principio. Il 26 marzoGiovanni Sollima riunirà una nuova costola dei CentoCellos, il 5%Cellos Ensemble, che sarà composto da violoncellisti del nostro territorio, e riunirà anche su di sé il ruolo di performer e autore, con suoi brani originali e una prima assoluta di Nicola Segatta a lui dedicata. A chiudere la stagione, il 14 giugno, un progetto nato appositamente per questo cartellone di “rinascenza”, visionario come tutto ciò che ci vede accanto a Mario Brunello: Musica Insieme ha raccolto intorno a lui un gruppo di giovani solisti del territorio, ben dieci promesse mantenute riunite sotto la sua guida per un nuovo Carnevale degli animali, omaggio a Saint-Saëns nel centenario della morte e insieme laboratorio teatrale e artistico con uno dei più sbalorditivi progetti creativi oggi in Italia: l’Atelier dell’Errore, nato (e cresciuto) all’interno del reparto di Neuropsichiatria Infantile di Reggio Emilia, le cui “opere d’arte relazionali” hanno risvegliato l’interesse del mondo medico-scientifico, portando inoltre a una professionalizzazione dei suoi giovani pazienti.

E proprio questo concetto di opera d’arte relazionale piace molto a chi come Musica Insieme interpreta la propria vocazione come una condivisione con il pubblico, in quello scambio di vibrazioni ed emozioni del concerto dal vivo, che speriamo di poter riprendere presto. L’abbiamo detto e lo ripetiamo oggi con ancor maggiore convinzione, dopo tanti mesi di forzato “isolamento”: assistere a un concerto è un atto socialmente utile. Rende tutti noi cittadini migliori; ci aiuta a comprendere il senso dell’essere una comunità. Un convincimento che sta a fondamento del nostro impegno fin dai primi passi, e che ci ha spinto a sviluppare in questi trentaquattro anni tutta una serie di iniziative per venire incontro alle esigenze del territorio: quindi non solo concerti, ma anche un’attività di formazione dei giovani e del pubblico, con le rassegne dedicate alle scuole dalla primaria all’università, la promozione di nuovi repertori e di nuovi artisti accanto ai principali solisti del panorama internazionale, e non da ultimo l’Invito alla Musica che rivolgiamo a tutti gli abitanti del territorio extraurbano, con un servizio di trasporto per circa 300 persone e con otto pullman, per fare dell’Auditorium Manzoni l’auditorium di tutta una comunità, e non solo del centro città.

Ancora non ci è dato sapere quando potremo condividere queste iniziative “in presenza”, ma di certo fino a quel momento ci impegneremo per non far mancare la nostra passione e la nostra vicinanza con ogni mezzo a nostra disposizione.

Per informazioni: Fondazione Musica Insieme
Tel. 051 271932 – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
 www.musicainsiemebologna.it
App “Musica Insieme” disponibile su App Store e Google Play

 

 


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