L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Aldo Moro, Rosario Livatino ed Ettore Scola

"Passato e Presente" La banda Baader - Meinhof

Nella seconda metà degli anni ’60, nelle università della Germania Ovest, nasce il primo movimento studentesco europeo. Berlino, con la sua Università, è il centro della protesta. La lega degli studenti socialisti tedeschi, l’SDS, si propone come organizzazione extraparlamentare e ha l’obiettivo di cambiare l’assetto della società tedesca. La sua strategia, basata sulla non-violenza, vuole porre le basi per un processo rivoluzionario realizzabile in tempi lunghi. Ma, per alcuni studenti, le manifestazioni non sono sufficienti a cambiare le cose. E’ necessaria la lotta armata. A “Passato e Presente”, in onda sabato 8 maggio alle 14:25 su Rai Storia, Paolo Mieli ne parla con il professor Ermanno Taviani. Nel maggio 1970 si forma il primo gruppo terroristico che, per quasi un decennio, seminerà terrore e morte in tutta la Germania ovest: la Rote Armee Fraktion, la Raf. Insieme ad Andreas Bader, Gudrun Ensslin, Karl Raspe, aderisce al gruppo terroristico anche Ulrike Meinhof, nota giornalista militante nella sinistra radicale. E’ la banda Baader-Meinhof.

"Passato e Presente" François Mitterrand

Figura centrale nella storia della politica francese, François Mitterrand è il protagonista di “Passato e Presente”, il programma di Rai Cultura in onda sabato 8 maggio alle 20.30 su Rai Storia. A ripercorrerne la biografia, Paolo Mieli e il professor Gilles Pécout. Militante di destra legato al regime di Vichy, Mitterrand passa nel 1942 alla Resistenza e debutta in politica nel '46 con la sinistra. Un anno dopo, trentunenne, è il più giovane ministro di Francia. Convinto che il partito socialista debba diventare forza di governo, tratta con i comunisti e ottiene, alla fine, un risultato storico: unire la sinistra alle elezioni. La sua carriera è piena di successi e il 10 maggio 1981 i francesi lo portano all’Eliseo. Mitterand fa della politica un'arte e della vita un'avventura, sarà presidente per due mandati e per 14 anni conoscerà fama, gloria e potere.

"Cinema Italia". "Sedotta e abbandonata"

Sicilia, primi ’60. Agnese rimane incinta del fidanzato della sorella maggiore dopo aver subito le sue avances. Pur di salvare l’onore della famiglia, il padre di Agnese tenta di imporre a tutti i costi delle nozze riparatrici al seduttore che però inizialmente non ne vuole sapere. E’ il film di Pietro “Sedotta e abbandonata”, con Stefania Sandrelli, Saro Urzì, Lando Buzzanca, in onda sabato 8 maggio alle 21.10 su Rai Storia per il ciclo “Cinema Italia”. Il film, del 1964, fa parte della parte della trilogia iniziata da Germi nel 1961 con “Divorzio all'italiana” e conclusa con “Signore & signori” nel 1966.

"Documentari d'autore". Genitori

Da 16 anni, un gruppo di genitori di figli diversamente abili si incontra un giorno ogni due settimane per parlare della loro quotidianità e cercare delle soluzioni possibili ed efficaci per migliorare la vita dei loro ragazzi. Un percorso che Albero Fasulo racconta nel documentario “Genitori”, in onda sabato 8 maggio alle 23.10 per il ciclo “Documentari d’autore”. Dopo così tanto tempo il gruppo è diventato una microsocietà con i propri equilibri, nella condivisione della dedizione al proprio figlio disabile, si è trasformato in una vera e propria famiglia allargata, specialmente per quei genitori che, pur essendo rimasti senza figli, ritornano al gruppo proprio per continuare a sentire in vita il proprio caro.

Ritratto di Ettore Scola a 90 anni dalla nascita

“Io sono figlio del Neorealismo, ma la cifra del mio cinema è un realismo un po’ magico. Nella magia bisogna crederci. Nei miracoli bisogna crederci, anche se poi non accadono; il miracolo deve animarci, tutti dobbiamo essere convinti di essere capaci di fare un miracolo”. Parole di Ettore Scola che, a novant’anni dalla nascita, Rai Cultura ricorda con il documentario “Ritratto di Ettore Scola”, in onda domenica 9 maggio alle 9.30 su Rai Storia e in replica lunedì 10 maggio alle 6.30: un’intera epoca riletta e rivista attraverso i suoi ricordi personali e il racconto di una vita al cinema e per il cinema. Cineasta, sceneggiatore, disegnatore intellettuale, Scola ha raccontato con i suoi film cinquant'anni di storia del nostro Paese: “Ho attraversato tanti periodi storici – ha detto - Ho cercato ogni volta di capire che cosa fosse diverso dal periodo storico precedente e che cosa sarebbe venuto dopo. Insomma, la Storia mi ha sempre appassionato e quando ho potuto ho fatto sempre lo stesso film”. Nel documentario, come in una “stanza della memoria”, riprendono vita le immagini di un’Italia solo apparentemente lontana nel tempo: quella del boom economico, con i suoi personaggi, le sue lacerazioni, i suoi drammi e la sua vitalità. Un pezzo di storia del nostro Paese visto attraverso l’obiettivo di uno dei protagonisti della stagione più ricca del cinema e della cultura italiana.

Il giudice di Canicattì. Rosario Livatino, il coraggio e la tenacia

Un ritratto del giudice Livatino, ucciso dalla stidda nel 1990. Lo propone il documentario “Il giudice di Canicattì”, in onda domenica 9 maggio alle 15 su Rai Storia. Il documentario propone immagini del magistrato e interviste esclusive, come quella al Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano che di Livatino fu collega e che testimonia un passaggio che lo vede coinvolto in un aneddoto con Giovanni Falcone e Paolo Borsellino nei locali del Comune di Canicattì poche ore prima che venisse celebrato il rito funebre di Livatino. Un episodio che riemerge grazie a documenti fotografici, come quelli di Tony Gentile, e filmati con le immagini di archivio di Rai Teche. Fra gli intervenuti anche quelli di Pietro Grasso, Stefano Dambruoso, Salvatore Cardinale, Luigi Ciotti, Ida Abate e altri come don Giuseppe Livatino, postulatore della causa di beatificazione; l'avvocato Giovanni Tesè e il professor Giuseppe Palilla, compagni di scuola di Livatino.

"Italiani". Aldo Moro, memorie di un professore

In occasione della Giornata in memoria delle vittime del terrorismo, e dell’anniversario del ritrovamento del corpo di Aldo Moro, avvenuto il 9 maggio 1978, Rai Storia ricorda lo statista ucciso dalle Br con il documentario “Aldo Moro, memorie di un professore”, in onda domenica 9 maggio alle 18.30 per “Italiani”, con l’introduzione di Paolo Mieli, La mattina del 16 marzo 1978, l’allora presidente della Democrazia Cristiana, Aldo Moro, viene rapito in via Mario Fani, a Roma, da un commando delle Brigate Rosse. Quello stesso giorno, i suoi carcerieri scrivono il primo comunicato che elenca le responsabilità politiche dello statista, annunciando l’inizio di un processo nei suoi confronti. Sotto l’incalzare dell’interrogatorio, Moro rivive trent’anni della sua carriera politica, da una prospettiva dolorosa, ma che gli consente, al tempo stesso, di riordinare la sua esperienza e di analizzarla sotto una luce diversa, come annotò nel suo memoriale: “Debbo dire che, sotto la pressione di vari stimoli e soprattutto di una riflessione che richiamava ciascuno in se stesso, gli avvenimenti, spesso così tumultuosi della vita politica e sociale riprendevano il loro ritmo, il loro ordine e si presentavano più intelligibili. Ne derivava un’inquietudine difficile da placare e si faceva avanti la spinta di un riesame globale e sereno della propria esperienza, oltre che umana, sociale e politica”. Il memoriale di Moro consente di ripercorrere i momenti più significativi della sua carriera politica, dalla Carta costituzionale al compromesso storico. Attraverso le parole dello statista scomparso è possibile ricostruire le pagine più difficili e dolorose della storia della Repubblica italiana: la nascita del centro-sinistra, la crisi del governo Tambroni, le manovre del Sifar del 1964, il Sessantotto, la strage di piazza Fontana, la strategia della tensione, fino all’accordo con il Pci per la formazione di un governo di unità nazionale guidato da Andreotti. Ne deriva un ritratto insolito dello statista democristiano, che pone al centro della sua esperienza di uomo politico la sua dimensione di professore universitario e di costituzionalista.

"Passato e Presente" La Chiesa di Giovanni Paolo II

Uno dei pontificati che hanno rivoluzionato la Chiesa, cambiato i tradizionali rapporti tra le religioni e abbattuto i muri del comunismo: è quello di Giovanni Paolo II, protagonista della puntata di “Passato e presente”, in onda domenica 9 maggio alle 20.30 su Rai Storia. Ospite di Paolo Mieli, il professor Marco Impagliazzo. Primo papa straniero dopo più di quattrocento anni, e il primo in assoluto proveniente dall’Europa dell’est, Giovanni Paolo II ha viaggiato più di tutti i suoi predecessori messi insieme, ha saputo creare un rapporto speciale con i giovani, grazie soprattutto alle Giornate Mondiali a loro dedicate, e con gli ebrei, considerati i fratelli maggiori dei cristiani. Ma Wojtyla durante il suo pontificato ha dovuto affrontare anche alcuni clamorosi scandali. Primo fra tutti quello dei preti pedofili; e poi il caso dello Ior, la banca Vaticana, coinvolta nel crack del Banco Ambrosiano; le accuse di eccessivo dirigismo e la prelatura personale nei confronti dell’Opus Dei, che hanno messo a rischio l’unità della Chiesa. Luci e ombre di un pontificato di ventisette anni, che ha cambiato per sempre la storia della Chiesa Cattolica.

"Binario Cinema" Il caso Spotlight

Miglior film e miglior sceneggiatura originale ai premi Oscar 2016, “Il caso Spotlight” - in onda domenica 9 maggio alle 21.10 su Rai Storia per il ciclo “Binario Cinema” - ripercorre le vere indagini del quotidiano Boston Globe sull’arcivescovo Bernard Francis Law, portando alla luce i casi di dei tantissimi abusi sessuali perpetrati su centinaia di bambini da parte di preti pedofili dell’arcidiocesi di Boston dagli anni 70 in poi. Diretto da Tom McCarthy, il film è interpretato da Michael Keaton, Mark Ruffalo, Rachel McAdams, Liev Schreiber.


 

 

 
 
 

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