L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Dalle Termopili a Gagarin

DOMENICA 22/08/2021

Le “Lotte contadine” di Giorgio Bocca: la grande fuga

La grande fuga dei contadini dalla terra nel Dopoguerra è il tema trattato da Giorgio Bocca nell’ultimo episodio della serie “Lotte contadine”, in onda domenica 22 agosto alle 19.30 su Rai Storia. Il fenomeno dell’emigrazione di tanti italiani verso la Germania, la Spagna, La Svizzera per trasformarsi in operai, il loro sfruttamento e i fenomeni di razzismo anche interno, in una Italia rapita dal sogno del Boom economico.

“Passato e Presente” L’Italia longobarda

I longobardi, un popolo nomade di origine scandinava, attraversano tutta l’Europa centrale e nel 568 d.C., guidati dal re Alboino entrano in un’Italia distrutta dalle “guerre gotiche”. Conquistano l’Italia del nord, formando il regno longobardo, e fondano due ducati sotto gli Appennini, il ducato di Spoleto e quello di Benevento. A raccontare la loro storia è il professor Alessandro Barbero, ospite di Paolo Mieli nell’appuntamento con “Passato e Presente”, programma di Rai Cultura, in onda domenica 22 agosto alle 20.30 su Rai Storia. L’integrazione con i latini è faticosa, i longobardi professano la fede ariana e conservano i loro caratteri barbari. Ma all’inizio del VII secolo la regina Teodolinda li avvicina alla Chiesa di Roma. Sorgono basiliche e monasteri. Nasce una nuova arte che fonde lo stile germanico con l’eredità romana. La loro avventura termina nel 774 d.C., quando il re dei franchi, Carlo Magno, scende in Italia con la sua armata e pone fine al loro regno.

“Binario Cinema”: Sacco e Vanzetti”

Con musiche di Ennio Morricone e Joan Baez, il film “Sacco e Vanzetti”, per la regia di Giuliano Montaldo, è proposto domenica 22 agosto alle 21.10 su Rai Storia, per il ciclo “Binario Cinema”.

È il 1920. Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti, due immigrati italiani a Boston vengono accusati di rapina a mano armata e omicidio. Saranno condannati a morte nonostante le prove presentate dalla difesa: il verdetto appare decisamente connesso a motivazioni di matrice ideologica e politica (i due imputati sono di fede anarchica) piuttosto che formulato sulla base di reali prove di colpevolezza. La notizia crea scalpore in tutto il mondo. A nulla serviranno le ostinate e continue richieste di riapertura del processo avanzate dalla difesa, tutte puntualmente respinte: i due italiani sono giustiziati alla mezzanotte del 23 agosto 1927.

Premio al Festival di Cannes del 1971 a Riccardo Cucciolla per la migliore interpretazione maschile, Tre Nastri d’argento nel 1972 a Riccardo Cucciola (attore protagonista), Rosanna Fratello (attrice esordiente) ed Ennio Morricone (colonna sonora). Nel cast Gian Maria Volonté, Riccardo Cucciolla, Cyril Cusack, Rosanna Fratello. Soggetto di Giuliano Montaldo, Fabrizio Onofri, Mino Roli. Sceneggiatura di Giuliano Montaldo, Fabrizio Onofri, Ottavio Jemma.

LUNEDI’ 23/08/2021

“Passato e Presente” Livia Drusilla, la prima imperatrice

Nella storia dell’antica Roma la figura di Livia Drusilla, moglie di Ottaviano Augusto, occupa un posto speciale. Solida donna di potere, condizione straordinaria per i suoi tempi, si è conquistata fama e rispetto e ha lasciato un’impronta decisiva sul futuro di Roma, affidando al figlio Tiberio e alla sua discendenza il controllo dell’Impero creato dal consorte. A “Passato e Presente”, in onda lunedì 23 agosto alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia, Paolo Mieli e la professoressa Francesca Cenerini - attraverso il racconto delle vicende biografiche della prima imperatrice – ricostruiscono la condizione sociale delle donne nell’antica Roma e il loro ruolo politico nell’impero. Gli storici latini di orientamento filo senatoriale, come Tacito, hanno tramandato un ritratto di Livia pieno di ombre, accusandola di aver tramato contro i naturali discendenti di Augusto per favorire l’ascesa al potere di suo figlio Tiberio, avuto da un precedente matrimonio. Altri storici, come Svetonio, sono più indulgenti sulla sua figura e descrivono l’unione tra Livia e Augusto, non come un affare politico, ma come una lunga storia d’amore.

Cronache dall’antichità. Dal Mito alla Storia. I 300 alle Termopili

La cronaca di tre giorni d'estate nell'anno 480 a.C., quando il re di Sparta Leonida, i 300 uomini della sua guardia e gli alleati Greci provano a resistere ai Persiani di Serse. Oggi attraverso le Termopili passa la strada statale Atene - Salonicco ma, nonostante i cambiamenti, il paesaggio richiama ancora le immagini e i suoni della battaglia. Appuntamento con Cristoforo Gorno e con “Cronache dall’antichità. Dal Mito alla Storia” lunedì 23 agosto alle 21.10 su Rai Storia.  

Cronache dall’antichità. Dal Mito alla storia. L’eclisse di Atene

Lo scontro tra Atene e Sparta, nella Guerra del Peloponneso, si sposta in Sicilia. Quella ateniese è una grande spedizione militare. Finirà con una sconfitta dolorosa umiliante e sarà, per Atene, l’inizio della fine. “Cronache dall’Antichità. Dal Mito alla storia”, il programma di Rai Cultura condotto da Cristoforo Gorno, andrà in onda lunedì 23 agosto alle 21.40 su Rai Storia.

Italia. Viaggio nella bellezza Sulle tracce del patrimonio. Le ragioni dell'archeologia pt.3

Archeologia, industria, agricoltura, lottizzazione edilizia. A partire dagli anni '60 del secolo scorso le ragioni del patrimonio archeologico sono spesso entrate in conflitto con quelle dello sviluppo industriale, agricolo e urbanistico del nostro Paese. Chi le ha difese? Con quali alleati? E con quali risultati? La puntata di "Italia, viaggio nella bellezza", in onda lunedì 23 agosto alle 22.10, racconta alcune storie simbolo dell'archeologia italiana. La battaglia per la scoperta e la difese delle aree archeologiche della Basilicata. Lo scavo dell'antica città di Sibari, che ha preservato il territorio della Piana del Crati dalle conseguenze di un massiccio sviluppo industriale. La difesa del sito archeologico di Paestum assediato dal cemento della speculazione edilizia, e la straordinaria scoperta del santuario-emporio di Gravisca, a Tarquinia, in un'area archeologica salvata all'ultimo istante da una rovinosa lottizzazione. Attraverso il recupero di filmati anche inediti delle Teche Rai, le storie esemplari dei conflitti, delle scoperte, e della salvaguardia del nostro patrimonio archeologico. E di alcuni protagonisti di quella importante stagione dell'archeologia italiana, come Dinu Adamesteanu, Mario Napoli, Mario Torelli. Con interventi di Lucio Fiorini, archeologo, Università di Perugia, Emanuele Greco, archeologo, presidente della Fondazione Paestum, Pietro Giovanni Guzzo, archeologo, accademico dei Lincei, Elena Lattanzi, archeologa, ex soprintendente della Calabria, Roberto Spadea, archeologo, Filippo Demma, Direttore Parco Archeologico di Sibari.

MARTEDI’ 24/08/2021

Passato e Presente Simone Weil contro il totalitarismo (con il prof. Emilio Gentile)

Paolo Mieli analizza insieme al professor Emilio Gentile, nell’appuntamento con Passato e presente in onda martedì 24 agosto alle 13:15 su Rai3 e alle 20:30 su Rai Storia, l’opera di Simone Weil, una dei protagonisti della storia del pensiero filosofico e religioso del ‘900, ancora per molti aspetti attuale. Radicale e anticonformista, profondo e provocatorio, il pensiero della Weil osserva in modo originale gli eventi drammatici del suo tempo: l’ascesa del fascismo e del nazismo, l’imporsi dello stalinismo in Unione Sovietica, la tragedia del secondo conflitto mondiale. Nel mondo che vede l’ascesa dei totalitarismi, la sua indagine si sofferma sul dispiegarsi di una macchina burocratica oppressiva, in grado di affermarsi sia nel sistema capitalista che in quello comunista.

Sempre impegnata in prima linea nello studio e nella lotta in difesa degli oppressi - dall’esperienza in fabbrica a quella di volontaria nella Guerra di Spagna - Simone Weil trascura il proprio fisico gracile e muore a soli 34 anni senza poter assistere alla fine della guerra.

Il patto Hitler – Stalin. Verso la guerra

Il 23 Agosto 1939, la Germania nazista e l’Unione Sovietica stringono un patto di non-aggressione conosciuto come Patto Ribbentrop-Molotov o Hitler-Stalin, un patto a tutt'oggi il simbolo della doppiezza e del cinismo del dittatore sovietico. L’Europa ne è sconvolta. Questa mossa cambierà completamente gli equilibri fra i vincitori e i vinti della Prima Guerra Mondiale. Da anni, la Germania è insofferente a causa del Trattato di Versailles e il nuovo leader, Adolf Hitler, intende farle recuperare tutto lo splendore del passato. In Unione Sovietica invece, Stalin ha messo in atto una politica di purghe per eliminare ogni elemento sospettato di idee controrivoluzionarie, includendo anche i propri famigliari e collaboratori. Il braccio di ferro fra la Germania e l’Unione Sovietica ha un elemento in comune: con Hitler e Stalin al governo, nessuno è più al sicuro. In questa contrapposizione tra i due regimi autoritari, si inserisce il ruolo ambiguo e ondivago delle potenze democratiche uscite vincitrici dalla Grande Guerra, la Francia e la Gran Bretagna, che oscillano tra sottovalutazioni della minaccia nazista e pregiudizi ideologici che la guerra imminente renderà presto obsoleti. In ogni caso, la vera storia del patto, punto di partenza della Seconda guerra mondiale, è molto più controverso di quella che sembra. Questa la pagina di storia ripercorsa nella prima parte de “Il patto Hitler-Stalin”, in onda martedì 24 agosto alle 21.10 su Rai Storia, documentario che seguendo passo dopo passo gli eventi che hanno portato alla firma dell'accordo, compie un'analisi del fallimento dal punto di vista di coloro che avrebbero potuto e dovuto fare di tutto per evitare il peggio.

Il patto Hitler – Stalin. La trappola del Führer

Per cinque anni, Maksim Litvinov, commissario del popolo per gli affari esteri, rappresentante dell'Urss presso la Società delle Nazioni e convinto antinazista, cerca di formare un'alleanza militare con Francia e Gran Bretagna per ostacolare i desideri espansionistici del Terzo Reich. Lo racconta la seconda parte del documentario “Il Patto Hitler-Stalin”, in onda martedì 24 agosto alle 22.10 su Rai Storia. Le richieste di Litvinov per l'istituzione di una politica di “sicurezza collettiva” rimangono lettera morta: la paura del contagio comunista tra i paesi occidentali, la mancanza di determinazione nel fermare il progressivo riarmo della Germania e il verificarsi di una serie di eventi sfortunati aprono le porte alla tragedia della Seconda guerra mondiale. Hitler e Stalin, una volta nemici giurati, arrivano a un riavvicinamento, interessato quanto distruttivo: un patto di non aggressione reciproca in cambio (nella parte del Trattato rimasta a lungo top secret) di riconoscimenti territoriali che viene firmato il 23 agosto 1939. Ma il 22 giugno 1941, Hitler attacca l'Urss avviando l'operazione Barbarossa e violando i termini dell’accordo. Anche Stalin è caduto nella trappola del Führer. Ma solo nel 1989 l'Urss ha riconosciuto ufficialmente l’esistenza del Patto e i suoi scopi.

Come de carta (Ore 23)

La nostra scuola si è accartocciata “come se fosse de carta”: parla così, con leggerezza, un gruppo di bambini all’interno di un edificio prefabbricato. E il ricordo va al sisma del 24 agosto 2016: Amatrice, uno dei borghi più belli d’Italia, è stata raso al suolo. È rimasto in piedi solo un campanile che svetta altissimo al centro di una spianata di macerie. Tutto tace, un silenzio irreale e sinistro riempie quel che resta della città e frazioni popolate soltanto da vigili del fuoco ed addetti ai soccorsi. Immagini, suoni, voci che prendono vita nel documentario di Graziano Conversano “Come de carta” che Rai Cultura propone martedì 24 agosto alle 23 su Rai Storia in occasione del 5° anniversario del terremoto nel centro Italia. “Sempre più spesso – dice Conversano che ha realizzato il documentario seguendo la vita di Amatrice per quasi un anno - ci sui trova a parlare del rapporto complicato che intercorre tra il cinema documentario e la verità, Herzog dice che la verità dobbiamo prenderla con le pinze, perché non saremo mai in grado di avvicinarci veramente. Questa frase del maestro tedesco mi tormenta e mi affascina perché lancia una sfida impossibile e allo stesso tempo innesca una carica di dinamite nell’animo di documentaristi e film-maker. Partendo da questo assunto ho affrontato questo lavoro con uno spirito diverso rispetto ai miei precedenti lavori, non ho cercato storie, ma ho fatto in modo che le storie cercassero me. Mi sono volutamente smarrito tra le macerie ed i borghi distrutti rendendomi leggero e privo di coscienza critica cercando di registrare discorsi privi di suono e sguardi pieni di parole”. Una comunità intera è in attesa, aspetta, dopo il terribile terremoto; non resta che attendere che succeda qualcosa. Un altro terremoto? Degli alloggi confortevoli? Infrastrutture per il bestiame? Dei negozi dove poter fare la spesa? O semplicemente si attende che la natura faccia il suo corso.

MERCOLEDI’ 25/08/2021

“Passato e Presente” Roma 1960 le olimpiadi degli italiani (con il prof. Agostino Giovagnoli)

Le olimpiadi disputate a Roma nel 1960 segnano uno spartiacque tra lo sport dilettantistico del passato e quello professionistico moderno. Per la prima volta si parla di doping, per la prima volta un atleta viene pagato per indossare un certo tipo di scarpe e per la prima volta vengono venduti i diritti televisivi di un evento sportivo trasmesso in mondovisione. Una grande ribalta mediatica, che offre all’unione sovietica e agli stati uniti, le due superpotenze impegnate nella guerra fredda, un terreno di scontro a distanza. Ma offre anche all’Italia, nel pieno del suo “miracolo” una vetrina dove esporre al mondo i suoi successi. Ne parlano il professor Agostino Giovagnoli e Paolo Mieli a Passato e presente mercoledì 25 agosto alle ore 13:15 su Rai3 e alle ore 20:30 su Rai Storia.

Storie della TV Gino Bramieri

A venticinque anni dalla scomparsa, il racconto della vita artistica (in gran parte svolta in televisione) di un attore comico e brillante. Gino Bramieri è il protagonista dell’appuntamento, firmato da Roberto Fagiolo, con “Storie della TV”, la serie Rai Cultura, realizzata con la consulenza e la partecipazione di Aldo Grasso, docente e autore della storia della Televisione Italiana, in onda da mercoledì 25 agosto alle 21.10 su Rai Storia. Il suo formidabile dimagrimento, avvenuto sotto gli occhi dei telespettatori, non altera la sua carica comica, portata in numerosi programmi televisivi, da “L’amico del giaguaro” a “Tigre contro tigre”. Intervengono nella puntata Gustavo Verde, Maurizio Porro, Gianfranco Jannuzzo, Vito Molinari.

La guerra segreta La vera bond girl

Tra tutte le agenti dello Special Operations Executive (SOE), nessuna fu più coraggiosa e valida di Christine Granville. All’anagrafe Krystyna Skarbek, figlia di un diplomatico, Christine Granville nasce in Polonia. Reclutata dall’intelligence nel 1939 a Londra, dove era giunta in fuga dai nazisti allo scoppio della guerra, riuscì a ritornare in Polonia, sotto mentite spoglie, facendosi scortare dallo sciatore campione olimpico sui monti Tatra. In Polonia Christine aveva due obiettivi: riuscire a far fuggire la madre e organizzare una serie di spedizioni per introdurre di nascosto i servizi segreti. Grazie a questa operazione riuscì a mettersi in contatto con il gruppo di intelligence polacco Musketeers. Sarà sempre lei a fornire informazioni all’intelligence inglese sull’operazione Barbarossa; riuscirà persino a entrare a far parte della sezione francese del SOE grazie al suo francese fluente. Molte sono le missioni che Christine Granville, che potremmo definire come “la vera Bond girl” portò a termine, anche a costo di mettere a rischio la vita delle persone che amava di più. L’avvincente episodio con “La guerra segreta” andrà in onda mercoledì 25 agosto alle 22.10 su Rai Storia.

GIOVEDI’ 26/08/2021

“Passato e Presente” Le parole del regime

Sin dalle prime battute della sua esperienza di governo, Mussolini, da ex giornalista e agitatore della sinistra massimalista, punta sulla parola per realizzare il suo obiettivo di trasformare l’Italia in uno Stato totalitario. A “Passato e Presente” - in onda giovedì 26 agosto alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia - Paolo Mieli e la professoressa Alessandra Tarquini “rileggono” le parole del regime. Dall’oratoria politica ai testi scolastici, ogni scritto è vagliato con attenzione dagli emissari del regime. La riforma della scuola messa punto da Giovanni Gentile nel 1923, inoltre, mette nero su bianco la necessità di implementare l’uso della lingua italiana, a scapito dei dialetti. La politica del Ventennio cercherà incessantemente di sradicare dal costume degli italiani l’utilizzo dei dialetti e delle parole straniere, in un crescendo che seguirà le diverse fasi storiche del regime: dall’autarchia, all’espansionismo colonialista, alla politica razziale. Con la fine della guerra e del fascismo, l’Italia si accorgerà della difficoltà di eliminare, di punto in bianco, con decisioni arbitrarie, tradizioni e retaggi secolari.

a.C.d.C. Per la fede e per il trono Gioco di dame

Nel Sedicesimo secolo, con l’espandersi della Riforma protestante i sovrani delle più potenti nazioni europee si scontrano nel nome di Dio. Complotti, tradimenti, gelosie e vendette travolgono le casate più influenti, in una spirale di odio e violenza che deflagra in una serie di guerre sanguinose, per la fede e, soprattutto, per il potere. Il primo episodio della serie “Per la fede e per il trono”, per il ciclo “a.C.d.C.” con la consueta introduzione del professor Alessandro Barbero, andrà in onda giovedì 26 agosto alle 21.10 su Rai Storia. Nel pieno del Rinascimento, la giovane regina di Scozia è costretta ad abbandonare la sua patria. Il re di Francia tiene l’Europa con il fiato sospeso e respinge gli inglesi dal suo regno. Nel frattempo, l’impero più grande d’occidente si va sgretolando. L’Europa sta per essere dilaniata da trent’anni di una guerra sanguinosa.

a.C.d.C. Per la fede e per il trono In nome di Dio

Nel Sedicesimo secolo, con l’espandersi della Riforma protestante i sovrani delle più potenti nazioni europee si scontrano nel nome di Dio. Complotti, tradimenti, gelosie e vendette travolgono le casate più influenti, in una spirale di odio e violenza che deflagra in una serie di guerre sanguinose, per la fede e, soprattutto, per il potere. Il primo episodio della serie “Per la fede e per il trono” per il ciclo “a.C.d.C.” con la consueta introduzione del professor Alessandro Barbero, andrà in onda giovedì 26 agosto alle 22.10 su Rai Storia. Nella seconda metà del sedicesimo secolo, la religione impone la sua legge. L’Inghilterra ha una nuova sovrana protestante. La Regina di Scozia, ora Regina di Francia, è sul punto di perdere tutto. Il Re di Francia fatica a mantenere la pace nel proprio regno. Ma un evento sta per rimescolare le carte e stravolgere le alleanze. 

VENERDI’ 27/08/2021

A “Passato e Presente” la storia di Jurij Gagarin, il primo uomo nello spazio

Yuri Gagarin, il primo uomo nello spazio, è stato l’eroe russo più popolare e amato al mondo. Nato in una famiglia povera, lavora come operaio prima di realizzare il sogno di diventare pilota e cosmonauta. A “Passato e presente, in onda venerdì 27 agosto alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia, Paolo Mieli e il professor Adriano Roccucci ripercorrono le tappe principali della sua biografia.

Il 12 aprile 1961 Gagarin è uno dei due passeggeri della prima navicella mai lanciata in orbita con degli esseri umani a bordo. La sua impresa, unita alla sua origine umile, ne fanno il perfetto eroe sovietico: l’incarnazione dell’uomo nuovo che Mosca intende promuovere. Portato a esempio dell’efficienza socialista, Krushev ne fa l’“ambasciatore” del successo sovietico nel mondo. Una gabbia dorata nella quale Gagarin non resiste a lungo. Tornato a guidare gli aerei da caccia, muore in volo a soli 34 anni, in un misterioso incidente.

“Inferno nei mari” Assalto ai giapponesi

“Inferno nei mari” è la serie evento basata sul gioco invisibile della guerra dei mari, che ripercorre tutti gli eventi drammatici e le battaglie delle squadre sottomarine della Seconda guerra mondiale. Dall'affermazione della caccia in branco da parte degli U-boot (i "Wolfpack") alle azioni che contribuirono al successo americano nel Pacifico, una storia di tattica e tecnologia e degli equipaggi che resero un incubo costante la vita dei marinai delle flotte di superficie. Le analisi degli esperti e i filmati di repertorio sono intrecciati con rievocazioni basate sulla narrazione che mettono i personaggi al centro dell'azione. Nel secondo appuntamento, in onda venerdì 27 agosto alle 21.10 su Rai Storia, ci troviamo nel dicembre del 1943. Spinto dalla perdita del suo mentore e amico Dudley “Mush” Morton, Richard Hetherington O’Kane e il suo sottomarino USS Tang si mossero all’attacco di un convoglio navale giapponese. Con quattro missioni offensive, O’Kane diventò il più grande comandante americano di sottomarini. Ma nello Stretto di Formosa, il suo ultimo siluro Mark 18 lo tradisce: nel momento in cui il sottomarino di O’Kane incontra la sua fine, inizia un’indimenticabile battaglia per la sopravvivenza.

14-’18: la grande guerra cento anni dopo Non solo soldati, gli italiani durante la guerra

Fronti interni come mondi distanti dalla guerra, lontani dagli assalti e dai bombardamenti, ma coinvolti pienamente nello sforzo bellico. Nelle fabbriche, nelle scuole, in famiglia, in parrocchia: interi paesi furono, di fatto, militarizzati. L’Italia fu soggetta a una legislazione penale e ad un’azione repressiva molto dura. I civili condannati dai tribunali militari furono oltre 60000 e molte regioni dell’interno furono dichiarate “zone di guerra”. A raccontarlo è “’14-’18: la grande guerra cento anni dopo” la serie prodotta da Rai Storia e presentata da Paolo Mieli con la conduzione di Carlo Lucarelli e la consulenza storica di Antonio Gibelli e Mario Isnenghi, in onda venerdì 27 agosto alle 22.10 su Rai Storia. In Inghilterra, in Francia e in Germania gli umori della popolazione sono divisi tra l’orgoglio nazionale e la nausea per una guerra che sembra non finire mai e ha creato vuoti in tutte le famiglie.

SABATO 28/08/2021

Passato e Presente Sant’Agostino (con il prof. Alberto Melloni)

Giovane ribelle, formidabile retore, sacerdote, vescovo, dottore della Chiesa, Agostino di Ippona ha dedicato la vita alla ricerca della verità ed è stato uno dei più grandi teologi del Cristianesimo. La sua opera immensa, dalle Confessioni a La città di Dio, ha segnato la storia della Chiesa e dell’intera filosofia occidentale. La figura di Sant’Agostino viene raccontata dal professor Alberto Melloni e da Paolo Mieli a “Passato e Presente”, in onda sabato 28 agosto alle 20.30 su Rai Storia. Dapprima fervido seguace della setta dei Manichei, Agostino si converte al cristianesimo nel 387, dopo un decisivo incontro con il vescovo di Milano Ambrogio. Tornato in Numidia, l’odierna Algeria, sua terra natale, diventa vescovo di Ippona e lo rimane fino alla morte, partecipando intensamente alla vita della Chiesa e alla lotta contro le eresie. È il 28 agosto del 430. Poco dopo, la città viene saccheggiata e data alle fiamme, ma miracolosamente la sua immensa biblioteca viene risparmiata.

Cinema Italia L’estate di Davide

Conclusi gli esami di maturità, il 19enne Davide decide di utilizzare i risparmi messi da parte grazie al suo lavoro come lavamacchine, e partire da Torino per il Polesine, dove vive lo zio, fratello della defunta madre. In campagna conosce Alem, un ragazzo bosniaco, dedito allo spaccio di droga, e Patrizia, ragazza più grande e tossicodipendente. Queste nuove frequentazioni creeranno problemi nel rapporto tra Davide e lo zio, spingendo il ragazzo a partire con il suo nuovo amico Alem alla volta della Puglia, un viaggio dai risvolti inaspettati che segneranno il giovane per sempre. Vincitore di tre premi al Festival di Biarritz, di Carlo Mazzacurati con Stefano Campi, Patrizia Piccinini, Semsudin Mujic, Toni Bertorelli, “L’estate di Davide”, andrà in onda sabato 28 agosto alle ore 21.10 per il ciclo “Cinema Italia” su Rai Storia.

Documentari d’autore Noi c'eravamo - battaglie, vittorie e sconfitte del cinema italiano

L'indagine del giornalista documentarista Antonello Sarno sulle lotte che gli artisti, attori, registi, autori, soprattutto di cinema, hanno dovuto fare dal dopoguerra a ieri per rivendicare il diritto alla salvaguardia della cultura e della professione artistica in particolare. Dalla manifestazione a Piazza del Popolo del '48 a quella recente di fronte a Montecitorio i registi e gli attori hanno rivendicato un vero diritto, quello di venire riconosciuti come operatori culturali, ma anche e soprattutto come lavoratori. “Noi c'eravamo - battaglie, vittorie e sconfitte del cinema italiano” andrà in onda per il ciclo “Documentari d’autore” sabato 28 agosto alle 22.40 su Rai Storia.


 

 

 
 
 

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