L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Una settimana con la storia

DOMENICA 14/11/2021

Domenica con Christian De Sica

Christian De Sica in "Domenica con", su Rai Storia il 14 novembre 2021 dalle 14 alle 24, racconta la televisione del padre Vittorio, nella quale è stato sia gradito ospite sia autore ricercato, nella ricorrenza della sua scomparsa, il 13 novembre 1974. In prima serata, l'ultimo film di Vittorio De Sica, "Il viaggio" (1974) e il documentario del 2016 "Cinque mondi" di Giancarlo Soldi, sulle influenze del cinema neorealista sui nuovi maestri del cinema italiano.

FILM PRIMA SERATA: Il viaggio

Adriana è una ricca borghese siciliana, vedova del conte Antonio Braggi. Dopo qualche tempo di lutto strettissimo, in cui esce di tanto in tanto per andare a consultare un cardiologo, si concede una fuga d'amore col cognato Cesare. Adriana, da sempre segretamente innamorata di questi, decide di andare nel nord Italia con lui. La donna è malata di cuore, ed il viaggio appena intrapreso potrebbe regalarle gli ultimi momenti di felicità...domenica 14 novembre alle 21.10 su Rai Storia per il ciclo “Cinema Italia”.

LUNEDI’ 15/11/2021

Le storie di Passato e Presente. Garibaldi e il Risorgimento italiano

Il Risorgimento italiano attraverso Giuseppe Garibaldi, uno scrittore d’eccezione testimone delle imprese garibaldine, Alexandre Dumas, e la moglie e compagna d’avventura dell’eroe dei due mondi, Anita Garibaldi. Lo racconta l’appuntamento con “Le storie di Passato e Presente” in onda lunedì 15 novembre alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia si affronta il tema del

Il primo capitolo è dedicato all’eroe più mitico e più celebrato del Risorgimento italiano: Garibaldi, l’artefice dell’impresa dei Mille, i volontari sbarcati sulle coste della Sicilia che riescono a sconfiggere l’esercito borbonico e a conquistare tutto il sud Italia.

Un garibaldino d’eccezione è il grande scrittore francese Alexandre Dumas, sincero attivista democratico e grande ammiratore del Generale. Dumas partecipa attivamente all’impresa dei Mille, a cui dà il suo personale contributo e su cui scriverà un libro subito dopo. Al rapporto tra il grande scrittore francese e Garibaldi è dedicata la seconda parte del nostro racconto.

Infine, parleremo di Anita Garibaldi, che all’eroe del Risorgimento, conosciuto in Sud America, dedica la vita. Anita muore molto giovane, dopo avergli dato quattro figli. Accanto al mito di Garibaldi, la memoria degli italiani conserva uno spazio anche per lei.

Magnifiche. Storia e storie di università – Padova

È il 1200 e papa Innocenzo III ha appena dichiarato la quarta crociata, che si concluderà con il saccheggio di Costantinopoli e la nascita dell’Impero Romano d’Oriente. Tra aspiranti crociati e pellegrini che affollano Padova in attesa di imbarcarsi da Venezia c’è un gruppo di giovani molto particolare: sono studenti dell’università bolognese che cercano la libertà che gli è stata negata a Bologna. Nasce così lo Studium di Padova. Lo racconta il nuovo episodio di “Magnifiche. Stari e storie di università”, in onda in prima visione lunedì 15 novembre alle 21.10 su Rai Storia. Da allora quella libertà di ricerca e di insegnamento sarà la caratteristica dell’ateneo patavino, nei secoli culla della Rivoluzione Scientifica che ha cambiato il volto del sapere in Occidente. Qui per “li diciotto anni migliori di tutta la mia età” ha insegnato Galileo Galilei, rivoluzionando l’astronomia e la fisica. Qui, grazie a maestri come Andrea Vesalio e Gian Battista Morgagni nascono l’anatomia e la medicina moderna con incredibili esperimenti. Qui oggi si studia come condurre l’uomo su Marte. La stessa sete di libertà di quei pellegrini di otto secoli fa farà dell’Università di Padova l’unico ateneo italiano a ricevere la medaglia d’oro al valor militare per essersi opposta al regime fascista.

E sembra quasi di sentir risuonare ancora l’antico motto di quei pellegrini: “Universa Universis Patavina Libertas“, “La Libertà di Padova è Universale e per Tutti”. Narrata da Dietelmo Pievani, professore ordinario di Stria della Scienza

Italia: Viaggio nella bellezza. La via Gallica: sulle orme dei romani tra storia e archeologia

È stata chiamata via Gallica. Ma era più di una via: era un reticolo di strade che collegava antichi villaggi abitati da genti del Po, villaggi che dopo la conquista dei Romani mutarono profondamente dal punto di vista urbanistico, sociale e culturale. Lo racconta “La via Gallica: sulle orme dei romani fra storia e archeologia” per il ciclo “Italia: viaggio nella Bellezza”, in onda lunedì 15 novembre alle 22.15 su Rai Storia. I percorsi della via Gallica, che mettevano in relazione Brescia, Bergamo, Como e Milano, erano efficienti vie di comunicazione che arrivavano ai grandi laghi dove i Romani amavano edificare lussuose ville dell’ozio. Un territorio dove, nell’arco di tre secoli, si consumarono scontri ma anche incontri di civiltà. Dove tra pace e guerra si arrivò alla creazione di un nuovo mondo, di un nuovo modello sociale: quello romano. Un mondo ancora leggibile nei moderni tessuti urbani delle principali città della Lombardia, che testimoniano di un tempo in cui uomini, imperatori e poeti tramandavano le loro memorie e i loro fasti attraverso opere immortali come gli dei ai quali si rivolgevano.

MARTEDI’ 16/11/2021

Le storie di Passato e Presente. I ribelli della chiesa

L’appuntamento con “Le storie di Passato e Presente”, in onda mercoledì 16 novembre alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia racconta il Concilio Vaticano II, promosso da Giovanni XXIII e proseguito sotto il pontificato di Paolo VI, nella sua opera di rinnovamento della Chiesa, suscita speranze e aspettative tra i cattolici e in particolare nelle componenti più avanzate del clero. E’ in questo quadro che si possono inserire quei movimenti di protesta, genericamente intesi come dissenso cattolico, che chiedono di procedere con più determinazione riguardo alle riforme e alle aperture prospettate dal Concilio Vaticano II. Una protesta che sembra ad un certo punto saldarsi con i movimenti del ‘68, con manifestazioni clamorose come l’occupazione di edifici religiosi. Tra le figure più significative dei “preti ribelli” spiccano in particolare i nomi di don Pino Setti, dell’arcivescovo di Bologna Giacomo Lercaro e di Giovanni Battista Franzoni, l’abate benedettino il cui contrasto con la Chiesa lo porterà ad avvicinarsi al partito comunista.

Ciclo “Regine e guerriere” – Viaggio Nel Medioevo con Maria Teresa, Regina di ferro

Donne che hanno combattuto battaglie con la penna e con la spada, che hanno sfidato il potere e impersonato l’autorità stessa. Religiose, scrittrici, guerriere, regine. Biografie che hanno attraversato i secoli divenendo fonte d’ispirazione per gli anni a venire, talvolta leggende. Dal Medioevo al Novecento storie di donne che hanno fatto la Storia nel nuovo ciclo “Regine e guerriere”, in onda da martedì 9 novembre alle 21.10 su Rai Storia.

Maria Teresa d'Austria: l'Imperatrice di ferro

L'imperatrice Maria Teresa d'Austria arrangiò i matrimoni dei suoi quattro figli in modo da mantenere la pace con Francia, Spagna, ducato di Parma e regno di Napoli. Il documentario racconta la lotta di Maria Teresa per trovare una sintesi tra strategia politica e amore materno.

Leonardo Da Vinci. L'ultimo ritrattoDue puntate per conoscere l'uomo "universale" 

La vita e l’eredità di Leonardo. Le racconta il documentario di Rai Cultura in due puntate “Leonardo Da Vinci. L’ultimo ritratto”, in onda martedì 16 novembre alle 22.15 su Rai Storia. Su Leonardo è stato detto e scritto di tutto: un genio, un mito, un anticipatore, il più grande artista di tutti i tempi, il precursore della scienza moderna, l'uomo “universale”. Il documentario offre un ritratto dell’uomo grazie agli interventi di studiosi che hanno dedicato la loro carriera a decifrare la complessità del mosaico che costituisce la vita e l’opera di Leonardo. Il racconto è “calato nel tempo” di Leonardo, la fine del ‘400 e gli inizi del ‘500, quando il mondo si stava “allargando”, grazie alla scoperta dell’America, e il sapere “ampliando”. Era l’epoca della teoria copernicana sul moto celeste, della Riforma e della caduta di Costantinopoli. Nella seconda puntata, in onda giovedì 9 maggio, in primo piano l’eredità di Leonardo, ovvero tutto ciò che lo ha consacrato, negli ultimi due secoli, come uno degli scienziati e degli artisti più importanti della storia dell’umanità. 

MERCOLEDI’ 17/11/2021

Le storie di Passato e Presente. I campi di concentramento nazisti

Il fenomeno dei campi di sterminio nazisti, uno degli eventi centrali del Novecento, è al centro della nuova puntata di “Le Storie di Passato e Presente”, in onda il 17 novembre alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia. Paolo Mieli affronta con Alessandro Barbero il tema dell’universo dei lager e in particolare il funzionamento della macchina dello sterminio di Auschwitz, tragico simbolo del progetto di annientamento nazista. Poi, con la prof.ssa Ana Foa, la seconda parte della puntata si sofferma sul processo di Norimberga, istituito nel 1945-1946 a carico dei principali gerarchi nazisti. Infine, con la prof.ssa Barbara Berruti, vedremo i percorsi della memoria della deportazione. Un lento percorso di presa di coscienza che porta l’Occidente e il mondo intero a fare i conti con la tragedia accaduta durante la guerra nel cuore dell’Europa.

Italiani. Franco Marini

Sindacalista e politico instancabile, dalle grandi capacità oratorie, leale e sempre fedele ai suoi valori, Franco Marini nasce in una famiglia operaia di San Pio delle Camere, un piccolo paese in provincia de L’Aquila il 9 aprile 1933. È lui il protagonista di “Italiani”, con la consueta introduzione di Paolo Mieli, in onda in prima visione mercoledì 17 novembre alle 21.10 su Rai Storia.

Orgogliosamente democristiano e cattolico, vicino a Giulio Pastore, Franco Marini si iscrive alla Cisl e nel 1956 frequenta, insieme a Pier Carniti, il corso annuale per sindacalisti al Centro Studi Nazionale Cisl di Firenze. Inizia la carriera sindacale sul territorio con incarichi che lo vedono impegnato ad Avezzano, l’Aquila, Agrigento e Biella per poi passare a Roma all’ufficio organizzativo confederale. Nel frattempo, si laurea in giurisprudenza. Nel 1965 entra nella Feder pubblici.  Dal 1973 è uno dei componenti della Segreteria Confederale, responsabile della contrattazione del pubblico impiego. Il 2 maggio 1979 viene eletto Segretario generale aggiunto diventando il numero due del sindacato cattolico dopo Pier Carniti. Nel 1985 la svolta. Vince il X Congresso confederale e il 13 marzo viene eletto Segretario Generale.  Mantiene la carica di Segretario Generale della Cisl fino al 28 marzo 1991 quando si dimette per diventare Coordinatore di Forze Nuove, corrente della DC fondata dal suo maestro politico Carlo Donat Cattin, morto prematuramente. Il 14 aprile dello stesso anno entra come Ministro del lavoro nel VII governo Andreotti, l’ultimo esecutivo presieduto dal divo Giulio. Un’esperienza di governo che si chiude con le elezioni del 1992 quando, candidato nella Circoscrizione del Lazio, ottiene più voti di Sbardella, il “patron” della DC romana. Rieletto deputato nel 1994, nel 1996 e nel 2001, nel 1999 sarà eletto anche al Parlamento Europeo. Dopo la bufera di Tangentopoli e la dissoluzione della Democrazia Cristiana non tradisce i suoi ideali e si impegna nella costruzione del Partito Popolare del quale sarà segretario dal 1997 al 1999. Fondatore della Margherita, di cui è responsabile organizzativo dal 2002 al 2006, sarà anche tra i fondatori, come referente dei popolari di matrice democristiana e cristiano sociale, del Partito Democratico. Quando nasce il PD nel 2007 è già presidente del Senato. Viene eletto infatti alla seconda carica dello Stato il 29 aprile 2006, battendo nientemeno che Giulio Andreotti. Dopo la caduta del secondo governo Prodi, il 30 gennaio 2008 viene incaricato dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano di formare un governo istituzionale con lo scopo di modificare la legge elettorale. Ma dopo quattro giorni di consultazioni rinuncia con rammarico al mandato esplorativo. Rieletto senatore nel 2008 nella circoscrizione Abruzzo, mancherà la rielezione nel 2013 per aver ceduto il posto di capolista a una candidata donna. Ciò nonostante, nel 2013 viene candidato al Quirinale. Questa volta però non ce la fa.  Nel novembre dello stesso anno la Presidenza del Consiglio dei Ministri, lo nomina Presidente del Comitato storico scientifico per gli anniversari di interesse nazionale. Un incarico che lo appassionerà moltissimo, avvicinandolo alla storia e alle vicende umane della Grande Guerra, perché come disse lui stesso, è importante “conoscere di più la guerra per amare di più la pace”.

Storie della TV. Su Rai Storia (canale 54) la Tv di Biagio Agnes

Giornalista e dirigente televisivo di lungo corso, Biagio Agnes ha legato il suo nome a una stagione cruciale della Rai. Un personaggio raccontato da “Storie della TV”, con la consulenza e la partecipazione di Aldo Grasso, in onda venerdì 30 aprile alle 21.10 su Rai Storia. Agnes ha rivoluzionato il linguaggio del telegiornale (con il Telegiornale delle 13), ha creato le testate regionali (fu direttore della nascente Terza Rete), ha ideato numerosi programmi televisivi (Check up, uno su tutti) e ha guidato la Rai degli anni 80, quella del duopolio televisivo e della concorrenza con i network privati, in qualità di direttore generale, contribuendo infine alla realizzazione della sede di Saxa Rubra, oggi a lui intitolata. 

GIOVEDI’ 18/11/2021

Le storie di Passato e Presente. Le forme della Resistenza

In questa puntata di “Le Storie di Passato e Presente”, in onda il 18 novembre alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia viene raccontato l’armistizio dell’8 settembre 1943. E’ il momento che segna l’occupazione nazista dell’Italia e l’inizio di una stagione di violenze per il nostro Paese, ma è anche il momento in cui si liberano energie a lungo represse dal fascismo in Italia, e prendono vita le più disparate “forme” di resistenza, contro i tedeschi occupanti e gli alleati repubblicani. Alcune di queste “forme” sono molto note e studiate, basti pensare ai Comitati di liberazione nazionale o alle più strutturate formazioni partigiane. Altre “forme” sono invece ancora oggi per lo più sconosciute e meritano di essere approfondite: in questa puntata di “Le Storie di Passato e Presente” Paolo Mieli ne ripercorre tre, tutte nate nelle settimane immediatamente successive al proclama diffuso dal Maresciallo Badoglio. In compagnia della prof.ssa Isabella Insolvibile ricostruirà l’avventura del "Battaglione Mario", una formazione partigiana multietnica e multiculturale attiva nelle Marche costituita da ex prigionieri alleati, slavi ed ebrei. Con il prof. Agostino Giovagnoli si parlerà delle frange dell’associazionismo giovanile cattolico ostili al regime, come le esperienze scout clandestine attive soprattutto a Roma. Infine, insieme alla prof.ssa Silvia Salvatici, racconterà l’esperienza cruciale delle radio ufficiali e soprattutto di quelle clandestine.

a.C.d.C. Le battaglie del Louvres

Un racconto inedito del Louvre. Lo propone a.C.d.C., in onda giovedì 18 novembre alle 21.10 su Rai Storia, con l’introduzione del prof. Alessandro Barbero. Cuore e gioiello di Parigi, il più grande museo del mondo, il Louvre è un incredibile testimone di oltre mille anni di storia. Prima fortezza, poi castello reale, poi casa del popolo prima di diventare casa della cultura, il Louvre ha vissuto storie eroiche e tragiche, vicende turbolente e violente e ha subito numerosi cambiamenti. Guerre e rivoluzioni lo hanno trasformato, andando di pari passo con la storia della Francia.

a.C.d.C. Ferro e sangue - La guerra dei 30 anni che devastò l'Europa

La guerra divampa nuovamente e con maggiore ferocia, con lo sbarco in Germania di Re Gustavo Adolfo di Svezia che, sostenuto dai francesi, sconfigge a più riprese l’esercito dell’imperatore, che sembra sull’orlo della resa. La battaglia tra eserciti cattolici e eserciti protestanti è al centro del quarto appuntamento della serie in prima visione “Ferro e sangue - La guerra dei 30 anni che devastò l'Europa”, in onda giovedì 18 novembre alle alle 22.10 su Rai Storia per il ciclo “a.C.d.C”, con l’introduzione del professor Alessandro Barbero. Due i personaggi che vengono introdotti e che sovrastano tutti gli altri: Wallenstein e Holck. Sul campo di battaglia scende anche Re Gustavo Adolfo, che morirà in guerra. Peter Hagendorf conosce l’orrore delle guerre e delle malattie. In tutta la Germania imperversa la peste. 

VENERDI’ 19/11/2021

Le storie di Passato e Presente. Stato ed economia nel secondo dopoguerra

In questa puntata di ‘Le storie di Passato e Presente’ in onda il 19 novembre alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia raccontiamo come, nell’Italia distrutta e lacerata dopo la Seconda guerra mondiale, lo Stato sia intervenuto nell’economia attraverso tre iniziative/istituti fondamentali: L'Istituto per la ricostruzione industriale (IRI), il Piano Ina Casa e la Cassa per il Mezzogiorno.  L'IRI era nato nel 1933, in pieno regime fascista, per risanare e riorganizzare il sistema finanziario e bancario italiano dopo il grande crollo di Wall Street del 1929. Nel secondo dopoguerra, nonostante la scelta liberista del governo italiano, l'Iri sarà potenziato con nuovi finanziamenti e avrà un ruolo importante nel rilancio dell'economia nazionale. Un rilancio sostenuto anche da altri interventi statali come i Provvedimenti per far fronte all’emergenza abitativa e incrementare l'occupazione operaia, attraverso il famoso piano INA-CASA del 1949 e l’istituzione, nel 1950, della Cassa per il Mezzogiorno, con l’obiettivo di realizzare opere straordinarie e colmare lo storico divario tra Nord e Sud del Paese

Ciclo “Storie del Novecento” – Il muro di Berlino – La notte in cui scese la cortina di ferro

Era la notte tra il 13 e il 14 agosto del 1961 quando il governo della Repubblica Democratica Tedesca eresse nella capitale, Berlino, un muro che impedisse la libera circolazione nella città e soprattutto l’espatrio nella parte filoccidentale, la Repubblica Federale Tedesca. Tra docudrama, materiali di repertorio e interviste, il documentario ripercorre la storia e le cause che portarono alla costruzione del muro, con le sue implicazioni politiche, sociali ed economiche. Una cicatrice di 156 chilometri di lunghezza e quasi 4 metri di altezza che divise la città e la popolazione tedesca per 28 anni, fino al termine della Guerra Fredda che proiettò l’opposizione dei due blocchi, sovietico e statunitense, sul mondo intero. In onda venerdì 19 novembre alle 21.10 su Rai Storia

Guerra Fredda, la storia. Fine dell'Urss

La guerra in Vietnam, apparentemente lontana, ha un forte impatto sulla cosiddetta Guerra Fredda. Lo racconta il nuovo episodio di “Guerra Fredda, la storia”, una miniserie di produzione tedesca, in onda in prima visione mercoledì 16 ottobre alle 21.10 su Rai Storia. In Germania, come in altri Paesi, vengono organizzate delle raccolte di fondi per aiutare la nazione in difficoltà, ma quei soldi vengono utilizzati per l’acquisto di ulteriori armi. Nel 1975, la guerra in Vietnam termina con la sconfitta degli Americani e provoca un grande senso di sfiducia nei confronti dell’Occidente. Segue un periodo di tregua tra Usa e Urss. Sono le due Germanie a beneficiare di questo periodo di pace: si aprono dei varchi nel Muro che favoriscono lo spostamento delle merci e la possibilità per i tedeschi dell’Ovest di visitare i loro cari a Est. Questa fase ha però durata breve e segue un periodo caratterizzato da una nuova corsa agli armamenti. Gli agenti segreti iniziano a essere sempre più presenti in entrambi i blocchi. Le proteste dei cittadini contro il disarmo prendono sempre più piede, ma tra i leader delle superpotenze non sembra esserci possibilità di un accordo. Una nuova era si apre quando nel 1985 Michail Gorbačëv prende il potere puntando alla distensione e alla modernizzazione dell’Unione Sovietica. Le proteste contro il regime, però, sono sempre più diffuse. Finalmente il 9 novembre 1989 il muro di Berlino cade. I tedeschi possono finalmente riabbracciarsi e la Germania è libera di decidere da che parte stare. Quando Gorbačëv lascia il potere, nel 1991, è la fine dell’Urss e anche della Guerra Fredda.

SABATO 20/11/2021

Le storie di Passato e Presente. Il primo dopoguerra

Novembre 1918: i cannoni tacciono, la Grande Guerra è finita. L'Italia ha vinto, ma passata l'euforia della vittoria si fanno i conti con i tanti problemi del dopoguerra: il debito pubblico, l'inflazione galoppante, la smobilitazione, il reinserimento dei reduci, la riconversione dell'industria bellica, la questione fiumana e l'occupazione delle fabbriche. La nuova puntata di “Le storie di Passato e Presente”, in onda sabato 20 novembre alle 20.30 su Rai Storia, ripercorre il contesto e gli eventi che hanno segnato la storia dell’Italia postbellica, a partire dalle elezioni del 1919, con una vittoria elettorale socialista che non si trasformerà in egemonia politica, attraverso il violento scontro sociale che culmina nell’occupazione delle fabbriche, per giungere infine all’epilogo, gestito da Giovanni Giolitti, dell’occupazione dannunziana di Fiume. 

Cinema Italia

OMICRON
SATIRICO (ITALIA, 1963) - Scritto e diretto da Ugo Gregoretti. Con Renato Salvatori

Sulla riva del Po viene ritrovato il corpo di un operaio, Trabucco, che tutti ritengono morto. Invece è soltanto bloccato in tutti i suoi organi da Omicron, un abitante invisibile del pianeta Ultra, i cui abitanti intendono invadere la Terra. Prima di essere sottoposto all'autopsia Trabucco-Omicron riesce a far funzionare i muscoli, gli occhi, le orecchie, le ghiandole lacrimali e la respirazione. Non è ancora capace di decifrare il linguaggio umano perché non è ancora riuscito a risvegliare la conoscenza, ma intanto per le straordinarie capacità automatiche viene riassunto nella fabbrica in cui lavorava. Tenta di usare violenza a una servetta, Lucia, scopre il luogo dove si riuniscono dei sovversivi e indirettamente denuncia i loro nomi. Allorché si accorge di amare Lucia comincia a ritrovare la coscienza: ora Omicron vorrebbe ritornarsene al suo pianeta ma non lo può fare finché Trabucco non viene ucciso mentre esorta gli operai a scioperare. Ormai l'invasione della terra è cominciata. In onda sabato 20 novembre alle 21.10 su Rai Storia.

Documentari d’autore. Il varco 

Romano Ismani è un soldato italiano chiamato al fronte nel 1941 contro l'Unione Sovietica. Ha madre russa quindi riesce a comunicare con i prigionieri e con la popolazione locale. Qui, tra le pianure ucraine, il suo entusiasmo e le sue convinzioni fasciste vacillano di fronte alle circostanze che lo riportano alle fiabe che la madre gli raccontava da piccolo. In onda il 20 novembre alle 21.10 su Rai Storia


 

 

 
 
 

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