L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

La settimana di Rai Storia

DOMENICA 28/11/2021

Domenica con Alessandro Piperno

Con lo scrittore Alessandro Piperno – dalle 14 alle 24 - per trascorrere una domenica ricca di suggestioni, tra Roma e Parigi, tra passioni personali ed eventi scolpiti nella memoria comune.

Infedele per caso

Mahmud Nasir è un marito e un padre amorevole, ed è un musulmano in un senso molto "rilassato". Ma dopo la morte della madre una scoperta sconvolgente capovolge il suo mondo. Ritrova infatti il proprio certificato di nascita, che rivela non solo che è stato adottato subito dopo il parto...ma che è ebreo, e il suo vero nome è Solly Shimshillewitz! Il povero Mahmud precipita senza rimedio in una crisi di identità di proporzioni epiche...e l'unica persona che può aiutarlo altri non è se non Lenny, un tassista ebreo sempre mezzo ubriaco con cui litiga da anni. Lenny accetta comunque di dargli lezioni di ebraismo, che si riveleranno però molto insolite ma incredibili.

LUNEDI’ 29/11/2021

Le storie di Passato e Presente La fine del colonialismo inglese

Nell’agosto del 1947, l’India, suddivisa in due Stati, l’Unione indiana, a maggioranza indù, e il Pakistan, a maggioranza musulmana, ottiene l’indipendenza grazie soprattutto all’opera di Mohandas Karamchand Gandhi. Un momento cruciale riletto da Paolo Mieli in “Le storie di Passato e Presente”, in onda lunedì 29 novembre alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia. La perdita del possedimento coloniale che più di tutti aveva concorso a fare del Regno Unito una potenza mondiale, segna un punto di non ritorno per l’imperialismo britannico. Al suo progressivo sgretolarsi nel corso del XX secolo, con una netta accelerazione negli anni successivi al secondo conflitto mondiale, corrisponde lo sviluppo del Commonwealth delle nazioni, creato nel 1931 con lo Statuto di Westminster, in cui le nazioni sono riconosciute come autonome comunità all'interno dell'Impero britannico.

Magnifiche. Storia e storie di università Siena

Nel XIII secolo Siena è una delle città più popolose e attive d’Europa. I suoi cittadini sono banchieri di talento, fanno affari e prestano denaro in tutta Europa. Manca solo uno Studium e i suoi cittadini lo chiedono a gran voce. Così, intorno al 124,0 nasce l’Università di Siena, che le autorità comunali incentivano garantendo a studenti e maestri esenzione dalle imposte, franchigie e privilegi. Sono consapevoli del contributo che uno Studio può dare allo sviluppo economico della città e guardano lontano. La storia darà loro ragione. “Magnifiche. Storia e storie di università” - in onda lunedì 29 novembre alle 21.10 su Rai Storia - ripercorre origini e sviluppo dell’ateneo senese insieme a Maria Letizia Marsili professoressa associata di Scienze biologiche.

Grazie a quella intuizione nasceranno a Siena importantissime istituzioni accademiche e aziende. L’Accademia dei Fisiocritici con il suo museo di Storia naturale, l’Accademia degli Intronati con la sua biblioteca di testi antichi, l’istituto fisioterapico “Achille Sclavo”, primo centro di produzione industriale di vaccini in Italia sono solo alcune delle realtà che si sono sviluppate nei secoli proprio grazie allo stretto rapporto che hanno con l’Università. Al di là della scienza e del sapere, la puntata va anche alla scoperta di una città che dall’età dei Comuni al Risorgimento – quando i Goliardi senesi andarono a combattere al fianco dei Piemontesi a Curtatone e Montanara – fino ai nostri giorni è stata al fianco della sua università e con essa è cresciuta. Dell’importanza di uno Studium in città, del resto, si era reso conto già nel 1300 San Bernardino da Siena, che predicando nel Campo ammoniva i cittadini che “Il più utile denaio che voi spendiate si è quello dello studio. E così potranno a voi tornare denari a la vostra città, quando saranno dottori. E vienivi poi fama, robba e onore a la città”.

Italia, viaggio nella bellezza Il patrimonio in divisa da guerra

Nei 41 mesi in cui è stata coinvolta nella Prima Guerra Mondiale, dal maggio 1915 al novembre 1918, l’Italia non solo ha condiviso con il resto d’Europa gli scenari dolorosi e catastrofici di quel conflitto, ma ha anche imparato a considerare la tutela del patrimonio artistico come uno dei fattori fondanti della nazione. È proprio l’emergenza bellica insieme al timore delle armi a imporre un’accelerazione operativa fortissima al nuovo assetto statale della tutela. Per la prima volta, ci si rende conto che occorre dotarsi di un piano centralizzato per la difesa delle opere d’arte. "Il patrimonio in divisa da guerra" - il programma di Rai Cultura in onda lunedì 29 novembre alle 22.10 su Rai Storia per la serie “Italia, viaggio nella bellezza” - racconta come l'Italia in guerra si preoccupa di mettere in sicurezza il suo patrimonio artistico e architettonico. Lungo la linea del fronte parte, dunque, una campagna di tutela che durerà fino alla fine della guerra e che vedrà protagoniste le città d'arte più a rischio, come Venezia, Padova, Treviso, ma anche le opere conservate nelle chiese di campagna, nei paesini, nelle case private. Grande protagonista di questa vicenda, è il critico d’arte giornalista Ugo Ojetti. È lui l’intellettuale che più di ogni altro si spende per raccontare agli italiani l’enorme lavoro di pianificazione, catalogazione, messa in sicurezza del patrimonio. "Il patrimonio in divisa da guerra" di Maura Calefati, Lucrezia Lo Bianco, con la regia di Stefano Lorenzi, offre una soggettiva quasi sconosciuta della Prima Guerra Mondiale e della storia artistica del nostro Paese.

MARTEDI’ 30/11/2021

Le storie di Passato e presente. Esploratori: Antinori, Tucci e Nobile

Tre grandi esploratori italiani, forse poco noti al grande pubblico, ma di assoluta importanza per il contributo che hanno dato alla conoscenza in campo geografico, scientifico e umanistico, e all’interscambio culturale tra l’Italia e il resto del mondo. Li riscopre Paolo Mieli in “Le storie di Passato e Presente”, in onda martedì 30 novembre alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia.

Insieme al professor Giancarlo Monina, Mieli rievoca la figura risorgimentale del marchese Orazio Antinori, viaggiatore e tra i fondatori della Società geografica italiana, nel 1876 a capo della spedizione che esplora la regione dei grandi laghi nei territori dell’Etiopia. Poi, in compagnia del professor Francesco Perfetti, si parlerà dell’orientalista Giuseppe Tucci, “esploratore di culture” e in particolare di quella indiana, studioso vicino al filosofo Giovanni Gentile, che diventerà un uomo chiave per i tentativi di penetrazione culturale e politica di Benito Mussolini in India a partire dalla metà degli anni ’20. Con la professoressa Isabella Insolvibile, infine, obiettivo su Umberto Nobile, ingegnere aeronautico, l’uomo che nel 1926 ha condiviso con l’esploratore norvegese Roald Amundsen il merito di aver realizzato la prima trasvolata in dirigibile del Polo Nord.

Regine e guerriere” Storia di due sorelle. La regina Elisabetta e Margaret

Elisabetta e Margaret sono due sorelle poco simili, riservata e matura la prima, più estroversa e controversa la seconda. Animate da personalità opposte, le due conducono esistenze altrettanto diverse, fino alla scomparsa di Margaret, avvenuta nel 2002. Ma quali sono le sfumature più intime e private delle loro vite oltre la superficie degli incarichi istituzionali? In che modo la loro relazione ha influito sulla monarchia? I biografi e storici Sarah Bradford, Judith Rowbotham, Luke Blaxill, Christopher Warwick e Hugo Vickers tenteranno di dare una risposta nel nuovo appuntamento con “Regine e guerriere”, in onda da martedì 30 novembre alle 21.10 su Rai Storia.

La Roma di Raffaello Un omaggio al grande pittore

La vita di Raffaello nel suo periodo “romano”, dal 1509 al 1520, anno della sua morte. Lo racconta il doc di Davide Savelli e Massimiliano Griner, e la regia di Graziano Conversano, “La Roma di Raffaello”, martedì 30 novembre alle 21.10 su Rai Storia, per un omaggio a cinquecento anni dalla morte.
Proprio come Raffaello, il documentario “entra” a Roma da Porta del Popolo per poi far rivivere la sua meraviglia davanti alla visione delle rovine dell’antica Roma, l’entusiasmo per i primi incarichi assegnatigli da Papa Giulio II e la soddisfazione per la carriera in perenne ascesa. Un’occasione – con l’aiuto di storici dell’arte, come Alessandro Zuccari; teorici estetici, come Rodolfo Papa; e storici dell’età moderna, come Anna Maria Visceglia - per descrivere anche la città di Roma all’inizio del XVI secolo, il fermento urbanistico dell’epoca, le ambizioni rinnovatrici dei pontefici, le lotte tra le famiglie aristocratiche e l’emergere della nuova figura dei banchieri. E, come ultimo omaggio, il documentario si chiude davanti alla tomba di Raffaello e all’epitaffio che per lui scrisse, in latino, l’amico Pietro Bembo, riassumendone il genio: “la Natura stessa, finché fu in vita, ebbe timore di esser vinta, e una volta morto, temette di morire anch’essa”.

MERCOLEDI’ 01/12/2021

Le storie di Passato e presente. L’Italia e la mafia

La mafia è un fenomeno criminale presente in Italia sin dalla nascita dello Stato Unitario. Ma la percezione che ne hanno avuto gli italiani si è molto modificata con il passare del tempo. In “Le storie di Passato e Presente”, in onda mercoledi 1 dicembre alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia, Paolo Mieli propone una ricostruzione cronologica del processo di disvelamento del fenomeno mafioso, del quale si possono individuare almeno tre passaggi storici cruciali: il primo, che viene sviluppato dal prof. Giovanni De Luna, può essere collocato all’inizio degli anni ’60, quando la “narrazione” della mafia subisce una trasformazione da fenomeno prevalentemente siciliano a problema di portata nazionale e globale, destando l’interesse della televisione e della politica.

Un secondo passaggio storico, esaminato dal professor Alberto Melloni, avviene all’inizio degli anni ’80, quando in concomitanza con la “seconda guerra di mafia” anche la Chiesa, che fino a quel momento non si era espressa in termini espliciti contro i mafiosi, prende posizione in maniera netta attraverso figure apicali del clero. Il professor Salvatore Lupo, infine, fa luce sugli scenari successivi alle stragi del 1992 di Capaci e via D’Amelio che sconvolgono l’opinione pubblica italiana e internazionale e determinano una mobilitazione popolare massiccia e duratura contro il fenomeno mafioso che ancora oggi permane fortemente nella nostra società.

Storie della TV. Il Giallo in Tv

Dai primi “gialli” radiofonici in avanti, il "noir" è diventato un genere anche la tv. Grazie alla penna di grandi scrittori e sceneggiatori, il crimine, il mistero, il poliziesco sono diventati materia di racconto del piccolo schermo: dal Tenente Sheridan al Commissario Montalbano, passando per il successo della Piovra, “Storie della Tv”, - il programma di Rai Cultura con la consulenza e la partecipazione di Aldo Grasso, in onda mercoledì 1 dicembre alle 21.10 su Rai Storia – racconta come il "giallo" sia diventato centrale nei palinsesti e abbia conquistato il pubblico televisivo.

I Kennedy. Il potere della ricchezza

L'ascesa al potere dei Kennedy, le loro alterne fortune, le loro relazioni tese e nevrotiche e la loro straordinaria influenza politica. Una famiglia le cui relazioni personali hanno modellato eventi nazionali e globali, dalla Guerra Fredda allo schianto di Wall Street.  È la serie prodotta dalla Cnn e distribuita dalla Bbc “I Kennedy”, in onda da mercoledì 1 dicembre alle 22.10 su Rai Storia. In primo piano l’ascesa di JFK per diventare Presidente degli Stati Uniti, i suoi complicati rapporti con la moglie Jackie e il fratello Bobby, il ruolo critico dei fratelli nella crisi missilistica cubana e le conseguenze devastanti dell'assassinio di JFK. Gloria e scandalo, trionfo e tragedia si avvicendano, mentre la vita privata della famiglia lentamente defluirà al centro dello scenario politico.  Il primo episodio, “Il potere della ricchezza”, racconta come Joseph Kennedy abbia trasmesso la sua ambizione politica prima a suo figlio Joe Jr., e poi al riluttante secondogenito Jack.

GIOVEDI’ 02/12/2021

Le storie di Passato e presente. Donne contro il nazismo

Edith Stein, Simone Weil e Sophie Scholl: tre donne che hanno plasmato la loro vita sui loro ideali fino all’estremo sacrificio, traendo l’ispirazione fondamentale dal rapporto con Dio, che le porta a dissociarsi radicalmente dall’antisemitismo e dalla sopraffazione nazista. Tre ritratti proposti da Paolo Mieli in “Le storie di Passato e Presente”, in onda giovedì 2 dicembre alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia.

Il percorso di fede di Edith Stein, pellegrina della verità, della speranza e dell’amore, la porterà fino al martirio, ad Auschwitz. Simone Weil, combattente per la libertà e la giustizia, lotterà indefessamente contro il totalitarismo. Quella della giovane studentessa Sophie Magdalena Scholl, infine, è una “Resistenza delle parole” che opporrà col gruppo della Rosa Bianca al regime hitleriano attraverso la diffusione di volantini per risvegliare la coscienza del popolo tedesco accecato dal nazismo. Una resistenza che le costerà la vita.

a.C.d.C: i costruttori di castelli. Attacco e assedio

I castelli sotto attacco: dalle balestre alla polvere da sparo, come lo sviluppo dell’arte della guerra ha cambiato la storia dell’architettura. Lo svela “I costruttori di castelli”, in onda giovedì 2 dicembre alle 21.10 su Rai Storia per il ciclo “a.C.d.C.” con l’introduzione del professor Alessandro Barbero.

Ferro e sangue. La guerra dei 30 anni che devastò l'Europa Pace (1646-1649) 

I negoziati per porre fine al conflitto iniziano nel 1643, ma la pace di Vestfalia non viene siglata fino al 1648. Gran parte dell’Europa è in rovina. L'ultimo episodio della serie “Ferro e sangue. La guerra dei 30 anni che devastò l'Europa” - in onda giovedì 2 novembre alle 21.10 su Rai Storia per il ciclo “a.C.d.C” con l'introduzione del professor Alessandro Barbero - verte proprio sull’ultimo periodo del conflitto, mentre in Vestfalia, tra Munster e Osnabrück, sono già in corso i negoziati che porteranno alla pace. Fino all’ultimo, la guerra continuerà a riservare sofferenze, anche se personaggi come il Feldmaresciallo svedese Carl Gustaf Wrangel e il soldato di ventura tedesco Peter Hagendorf troveranno proprio in questi anni durissimi la propria collocazione e anche una rapida ascesa sociale. Oltre agli effetti diretti del conflitto, la polarizzazione delle contrapposizioni religiose, tra cattolici e protestanti, favorisce fenomeni come la caccia alle streghe, in cui resteranno coinvolti moltissimi innocenti, soprattutto donne. In questo quadro, si inserisce la tragica storia della locandiera Barbara Xeller e di suo marito Jakob.

VENERDI’ 03/12/2021

Le storie di Passato e presente. Seconda guerra mondiale le grandi battaglie

La storia del secondo conflitto mondiale attraverso tre momenti cruciali: la battaglia di El Alamein, la battaglia di Stalingrado e lo sbarco in Normandia. Li esamina Paolo Mieli in “Le storie di Passato e Presente”, in onda venerdì 3 dicembre alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Stria.

Tra la fine del 1942 e l’inizio del ’43, la guerra per l’Asse si mette male. In Africa settentrionale gli inglesi attaccano e sconfiggono i nazifascisti ad El Alamein, mentre sul fronte orientale, in Russia, i sovietici contrattaccano e a Stalingrado travolgono l’esercito tedesco. Tra il novembre e il dicembre 1943, Stalin, Roosevelt e Churchill si incontrano a Teheran. Il dittatore sovietico riesce ad ottenere dagli alleati l’apertura di un nuovo fronte attraverso uno sbarco sulle coste francesi da compiersi nella primavera del 1944. È il famoso sbarco in Normandia, passerà alla storia come il D-Day.

Storie del Novecento”. Bobby Kennedy. Il sogno di un mondo nuovo 

Dopo l'assassinio di JFK, fu il fratello Bob ad incarnare tutte le speranze americane per cinque anni, fino al momento della sua brutale morte nel 1968. A lui è dedicato il doc di Patrick Jeudy “Bobby Kennedy. Il sogno di un mondo nuovo”, in onda venerdì 3 dicembre alle 21.10 su Rai Storia per il ciclo “Storie del Noveento”.

Robert Kennedy fu il vero perno della "nuova frontiera", un uomo dalle proprie convinzioni e dai propri principi che avrebbe voluto riscrivere la storia degli States. Dall’affermazione del giovane Bobby alle relazioni con i protagonisti del suo tempo, dalla conquista della popolarità alla tragica morte, il doc rilegge la vicenda di RFK e il destino del sogno americano e di quella “nuova frontiera” immaginata dal fratello John.

L’ombra del muro. Vite recluse

Dagli anni della costruzione del Muro di Berlino nel 1961, fino all’abbattimento il 9 novembre 1989. Quali ricordi persistono di quell’esperienza della divisione? Le parole, i volti, i luoghi, i microcosmi delle persone incontrate e intervistate sono l’intreccio narrativo de “L’ombra del muro”, il documentario in due parti, ideato e diretto da Francesco Conversano e Nene Grignaffini, in onda venerdì 3 dicembre alle 22.10 su Rai Storia. L’avvicendarsi di immagini di quello che resta oggi con immagini del passato contribuisce a ridare forma immaginaria a quel dramma: la fotografia livida, le parole, la cupezza dei luoghi, il montaggio e la colonna sonora intrecciano il passato e l’oggi indissolubilmente. In veste di consulente storico-scientifico, il giornalista Stefano Vastano, firma de “L’Espresso”, che da più di trent’anni vive e lavora a Berlino. Il cuore della prima parte del documentario, dal titolo “Vite recluse” e in onda venerdì 3 dicembre, ruota intorno al sistema carcerario della Ddr, in particolare le carceri di Bautzen in Sassonia e di Cottbus nel Brandeburgo. Il carcere di Bautzen II ospitava i prigionieri politici del Regime mentre Bautzen I era denominato “Gelbes Elend”, la Miseria gialla, per i suoi tristi mattoni gialli. “L’ombra del muro” viaggia nei luoghi e nei ricordi di quanti hanno vissuto gli anni della divisione: si intrecciano così i racconti e le immagini del carcere politico di Bautzen II nelle parole di Sven Riesel (storico e Vicedirettore del carcere) e le memorie di Georg Kanig (ex dipendente Ferrovie e attivista Neues Forum). Si susseguono poi le memorie dell’attore Jochen Stern, di Manfred Matthies e di Gilbert Furian che hanno trascorso, come dissidenti politici, parte della loro vita nelle carceri della Ddr.

SABATO 04/12/2021

Le storie di Passato e Presente. Dalla caduta del duce all'armistizio

L’estate del 1943 è per l’Italia un momento drammatico e denso di avvenimenti. Il 25 luglio viene convocato il Gran Consiglio del Fascismo. Dino Grandi presenta il suo ordine del giorno che sfiducia Mussolini provocando il suo arresto da parte del Re e la caduta del Fascismo. Pagine rilette da Paolo Mieli e “Le storie di Passato e presente”, in onda sabato 4 dicembre alle 20.30 su Rai Storia.
Pietro Badoglio, per volontà di Vittorio Emanuele III, prende il posto di Mussolini e guida il primo governo post-fascista. Il suo obiettivo è far uscire l’Italia dalla guerra, ma la disastrosa gestione delle trattative con gli Alleati, che vogliono la resa incondizionata, conduce alla tragedia dell’8 settembre.
L’Armistizio provoca il totale disfacimento delle forze armate italiane. Lasciati impreparati e privi di ordini, i nostri militari non sanno come reagire alla mutata situazione. Alcuni si consegnano ai tedeschi, altri li combattono, ma in pochi giorni oltre un milione di soldati viene catturato e l’Italia diventa terra di occupazione da parte dei nazisti.

Cinema Italia. Banditi a Orgosolo

Michele Cossu con il fratello Giuseppe è intento al pascolo di un gregge quando tre banditi che hanno rubato alcuni maiali si fermano nella sua capanna. Comincia così la storia raccontata dal Vittorio De Seta, “Banditi a Orgosolo”, in onda sabato 4 dicembre alle 21.10 su Rai Storia per il ciclo “Cinema Italia”.

Michele vorrebbe che i tre si allontanassero al più presto, ma sopraggiunge una pattuglia di Carabinieri che ha uno scontro a fuoco con i briganti. Un milite viene colpito e perde la vita. Michele fugge per non esser incolpato come complice dei tre. Essendo stato spiccato un mandato di cattura nei suoi confronti, cerca di raggiungere con il gregge una zona dove spera che la legge non riesca a raggiungerlo, ma durante il percorso le pecore muoiono. Oramai ha perduto ogni cosa, deve far fronte a numerosi debiti, non sa come risolvere la difficile situazione nella quale si trova. Allora aggredisce un altro pastore, lo tramortisce e gli porta via le bestie. Egli si è comportato alla stessa maniera di chi gli ha fatto del male. Il pastore derubato, urla all'indirizzo di Michele che si vendicherà, ovunque egli possa andare a nascondersi.

Documentari d’autore. Paolo Rossi. Un campione e un sognatore che non si arrende mai

Un documentario che getta una luce importante e rivelatrice sul lato sportivo, ma soprattutto umano del grande goleador appena scomparso. E’ “Paolo Rossi. Un campione e un sognatore che non si arrende mai” di Michele Scolari e Gianluca Fellini in onda sabato 4 dicembre alle 22.10 su Rai Storia per “Documentari d’autore”

Raccontando la sua vicenda calcistica e umana, con i suoi trionfi e le sue cadute, come quella sul calcio-scommesse, il documentario vuole mostrare la straordinaria volontà di Paolo e la sua determinazione a non arrendersi mai. Volontà che negli ultimi anni lo ha portato ad abbracciare l'impegno sociale al fianco dei ragazzi romeni abbandonati dalle famiglie che vengono assistiti dalla Fondazione Parada a Bucarest.


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