L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Dagli Etruschi ai giorni nostri

DOMENICA 18/06/2023

Passato e Presente. 150 ore per il diritto allo studio

La conquista delle “150 ore” rappresenta una tappa fondamentale per la realizzazione del “diritto allo studio” sancito dagli articoli 3, 33 e 34 della Costituzione. Grazie agli accordi raggiunti dalle rappresentanze di categorie, negli anni ’70 a operai, braccianti, impiegati è concesso di usufruire di un monte ore retribuito per frequentare corsi pubblici, ottenere i diplomi della scuola dell’obbligo, acquisire competenze specifiche o anche solo per migliorare la propria cultura. A “Passato e Presente”, in onda domenica 18 giugno alle 20.30 su Rai Storia, la professoressa Simonetta Soldani e Paolo Mieli ripercorrono tutte le tappe di una battaglia di civiltà che ha consentito a centinaia di migliaia di studenti-lavoratori, spesso adulti e spesso semi-analfabeti, di tornare sui banchi di scuola, elevando così i livelli essenziali di istruzione nel nostro Paese e spronando molti insegnanti a sperimentare metodi didattici alternativi.

Binario cinema. Jackie

Sono trascorsi solo sette giorni dall’assassinio di John Fitzgerald Kennedy a Dallas. La moglie “Jackie”, nonostante il trauma e il dolore provocati dall’evento, riesce a trovare la forza per rilasciare una lunga intervista a Theodore H. White per "Life": in questo modo, il mondo intero avrà la possibilità di comprendere chi sia stato realmente suo marito e il significato profondo della sua Presidenza. Il Premio Oscar Natalie Portman fa rivivere “Jackie” nel film diretto da Pablo Larrain, in onda domenica 18 giugno alle 21.10 su Rai Storia per il ciclo “Binario Cinema”. 

LUNEDI’ 19/06/2023

Passato e presente. Rasna, il nome degli Etruschi

I Greci li chiamavano Tyrrenoi o Tyrsenoi, i Latini li chiamavano Tusci o Etrusci, loro si definivano Rasna. Dagli insediamenti più antichi nella valle dell’Arno e in quella del fiume Tevere, il popolo etrusco si è spinto fino ai territori della pianura Padana, e, a sud, fino al Vesuvio, dominando lo scenario politico ed economico della penisola italica fino all’avvento di Roma. A “Passato e Presente”, in onda lunedì 19 giugno alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia, Paolo Mieli ne parla con il professor Franco Cardini. 

Le necropoli scavate nell’alto Lazio e nell’Etruria marittima hanno restituito camere tombali riccamente affrescate, come quella dei Leopardi o quella degli Aùguri di Tarquinia. Affreschi carichi di vitalità, che rompono il silenzio della morte: banchetti di lusso, musici, danzatori, animali esotici, simbolo di prestigio e vitalità. Carico di vita è anche il Sarcofago degli sposi, del VI secolo a. C., nel quale la coppia è ritratta in un momento di tenera intimità.  Così come gli Etruschi sono stati influenzati dai contatti con la cultura greca, i Romani hanno acquisito molti elementi della civiltà etrusca. Gli ultimi tre re di Roma - Tarquinio Prisco, Servio Tullio e Tarquinio il Superbo - erano etruschi. La dominazione etrusca ha cambiato il volto di Roma, preparandola a diventare la città protagonista dei secoli a venire.

Storia delle nostre città. Genova

“Vedrai una città regale, addossata a una collina alpestre, superba per gli uomini e per mura, il cui solo aspetto la indica signora del mare” scrisse Petrarca nel 1358, in una relazione di viaggio. È Genova, da lui soprannominata la “Superba”, la protagonista di questo appuntamento con “Storia delle nostre città”, il programma coprodotto da Ballandi Arts e Rai Storia, in onda 19 giugno alle 22.10 su Rai Storia. Per oltre otto secoli capitale dell’omonima Repubblica Marinara, Genova è una città che parla di mare, di vento, di navi, di rotte percorse, di terre lontane e di vittorie leggendarie. 

Città dalla storia millenaria e gloriosa, con palazzi antichi di grande valore, piazze bellissime, un centro storico unico al mondo con i suoi “carruggi”, ha dato i natali a grandi personalità che hanno contribuito a farla conoscere nel mondo, da Cristoforo Colombo ad Andrea Doria a Giuseppe Mazzini. Ma c’è anche la Genova di oggi che, seppur profondamente ferita, mostra orgogliosa al mondo il nuovo ponte San Giorgio.

MARTEDI’ 20/06/2023

Passato e presente. Apolidi tra due guerre

Alla fine della Prima Guerra Mondiale la carta geografica del mondo si trasforma radicalmente. Sono crollati tre imperi: l’impero russo, quello austro-ungarico e l’impero ottomano. Dopo i trattati di pace postbellici siglati a Versailles, centinaia di migliaia di persone si ritrovarono sprovviste della protezione di un governo statale, raccolte in minoranze nazionali allogene rispetto agli Stati d’appartenenza o abbandonate a sé stesse. Sono i cosiddetti Apòlidi, raccontati da Paolo Mieli e dalla professoressa Daniela Caglioti a “Passato e Presente” in onda martedì 20 giugno alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai storia in occasione della Giornata mondiale del rifugiato. Nel 1922, l’Alto commissario per i profughi della Società delle Nazioni istituisce il passaporto Nansen, certificato di identità emesso dal paese ospitante per garantire l’accesso ai servizi minimi di assistenza. Con l’avvento al potere dei nazionalsocialisti in Germania, il problema dell’apolidia si rinnova e si aggrava. Nel 1935, con le leggi di Norimberga, le politiche antiebraiche spingono verso la denaturalizzazione degli ebrei tedeschi. Per loro non c’è solo la perdita della cittadinanza, ma anche la confisca dei beni e il tragico destino dei Lager. 

5000 anni e più. La lunga storia dell’umanità. Egitto Svelato. L'impresa di Champollion

Decifrando l'antico codice geroglifico, Jean-François Champollion ha restituito le parole a una civiltà millenaria e misteriosa, ma dietro la sua impresa leggendaria c'era un fratello di cui si sa poco e che ha reso tutto possibile. L’eccezionale impresa è al centro del nuovo appuntamento con Giorgio Zanchini e con “5000 anni e +. La lunga storia dell’umanità” in onda in prima visione martedì 20 giugno alle 21.10 su Rai Storia. La nuova corrispondenza scoperta tra Jean-François Champollion e suo fratello Jacques-Joseph permette ora di comprendere appieno come un giovane genio autodidatta sia stato in grado di fare una delle scoperte più importanti del XIX secolo. Senza l'instancabile sostegno e l'astuzia del fratello maggiore, Jean-François non sarebbe mai riuscito a risolvere questo ardente enigma internazionale. Attraverso sequenze animate, utilizzando la loro corrispondenza privata, archivi e con l'aiuto di esperti, questo film ripercorre questa avventura scientifica, umana e intellettuale di cui nel 2022 è stato celebrato il bicentenario

La grande sfida. L’uomo e l’ambiente 1972 - 2023

Negli ultimi decenni l'attività antropica, oltre al problema dell'inquinamento, è divenuta una delle principali cause di eventi metereologici estremi, bombe d'acqua, inondazioni, ondate di calore, che hanno messo a dura prova il nostro Pianeta. A partire dagli anni '70 i disastri ambientali sono diventati un tema centrale non solo per la scienza, ma anche per la politica e per l'opinione pubblica. La salvaguardia del mondo in cui viviamo è stato uno dei temi maggiormente dibattuti, perché coinvolge ognuno di noi. In questa puntata de “La grande sfida”, in onda martedì 20 giugno alle 22.10 su Rai Storia, racconteremo la storia dell'ambientalismo degli ultimi cinquant'anni, che si intreccia inevitabilmente con quella del nostro Paese. Guidati dal racconto di Carla Oppo, saremo accompagnati in questo viaggio da Giuliano Amato, Giorgio Parisi, Andrea Candela, Andrea Segrè, Emanuele Felice e Agnese Casadei.

MERCOLEDI’ 21/06/2023

Passato e presente. Giovanni Battista Montini, Paolo VI

Paolo VI, il pontefice che guidò la Chiesa dal 1963 fino alla morte, avvenuta nel 1978, attraversando anni segnati da tensioni sociali, liberalizzazione dei costumi, laicizzazione della società, grandi crisi internazionali. Un testimone del suo tempo che il professor Agostino Giovagnoli analizza con Paolo Mieli nella puntata di “Passato e Presente”, il programma di Rai Cultura, in onda mercoledì 21 giugno alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia, riproposta in occasione del 60° anniversario dell’elezione di Giovanni Battista Montini, avvenuta il 21 giugno 1963.

A Paolo VI è toccato traghettare nel mondo la chiesa del concilio, mantenere la rotta tra la tempesta del ’68 e la tragica guerra del Vietnam, gestire il travaglio interno alla Chiesa provocato dalle spinte della cosiddetta teologia della liberazione. Ma soprattutto al Pontefice toccò assistere impotente e dolente alla morte violenta per mano brigatista dell’amico di sempre Aldo Moro. Il suo appello agli “uomini delle brigate rosse”, per il rilascio “senza condizioni” dello statista democristiano è senza dubbio il momento più sofferto e ricordato del suo pontificato.

Nec recisa recedit. Storia della Guardia di Finanza

Un motto che riassume una storia: quella della Guardia di Finanza, raccontata dallo speciale “Nec recisa recedit” in onda mercoledì 21 giugno alle 21.10 su Rai Storia. Un percorso lungo quasi duecentocinquant’anni i cui snodi principali accompagnano le tappe fondamentali della storia d’Italia. Tutto inizia a Torino nel 1774. Nella capitale del Regno sabaudo, Vittorio Amedeo III istituisce la Legione Truppe Leggere della Guardia di Finanza. È un corpo specializzato nella tutela dell’erario, nel mantenimento dell’ordine pubblico, nella difesa delle frontiere e nel controllo del “cordone doganale”. Organismi simili, con gli stessi compiti istituzionali, sorgono anche negli altri Stati in cui è suddivisa l’Italia. Per la maggior parte, sono d’ispirazione liberale, come dimostra la partecipazione alle guerre risorgimentali. Con la nascita del Regno d’Italia, un nuovo ordinamento fonde in un’unica struttura le organizzazioni di finanzieri presenti negli Stati preunitari. Nasce così la Guardia Doganale, dal 1881 ribattezzata Guardia di Finanza, che oggi, come allora, porta avanti la sua missione: la battaglia contro l’evasione, il contrabbando, la criminalità organizzata e per la legalità. Una lotta che oggi ha il volto di tanti giovani finanzieri come Emanuele Schifani, figlio di un uomo della scorta di Giovanni Falcone ucciso nella strage di Capaci. Una lotta che le Fiamme Gialle sono determinate a vincere. Lo speciale si avvale del contributo di esponenti della Guardia di Finanza, dello storico Nicola Labanca e di testimonianze conservate nell’archivio delle Teche Rai con le conclusioni affidate al Comandante Generale della Guardia di Finanza, Generale di Corpo d’Armata Andrea De Gennaro.

1939-1945. La Seconda guerra mondiale. L’Italia in guerra

Allo scoppio della Seconda guerra mondiale la preparazione dell’Italia era inadeguata. Delle tre armi soltanto la Marina aveva completato i propri piani di ammodernamento. Nell’esercito i mezzi corrazzati erano scarsissimi. Anche l’equipaggiamento e l’addestramento degli uomini, così come l’organizzazione degli stessi comandi, presentavano gravi deficienze. Nonostante questo, i travolgenti successi nazisti spinsero Mussolini a dichiarare guerra alla Francia e alla Gran Bretagna. È il 10 giugno 1940. Le prime battaglie italo-francesi (Chaberton, Forte del Traverset), mentre contemporaneamente le truppe hitleriane invadono Parigi e si giunge all’Armistizio franco-tedesco. Ma non è vera pace: è solo la conclusione della prima battaglia di una guerra che si rivelerà lunga e tragica. Questi gli eventi al centro del terzo appuntamento con la serie “1939 - 1945 – La seconda guerra mondiale” in onda su Rai Storia mercoledì 21 giugno alle 22.10 su Rai Storia. La serie presentata da Paolo Mieli, con l’avvincente narrazione di Carlo Lucarelli, e l’analisi e l’approfondimento di illustri storici scelti a seconda del tema trattato e alla luce delle nuove interpretazioni storiografiche, è arricchita da un racconto per immagini con materiali di repertorio “restaurati” in alta definizione ed edizioni di grandi documentari provenienti dalle Teche Rai con rare interviste a protagonisti e testimoni ormai scomparsi. Tra i consulenti della serie, gli storici Giovanni Sabbatucci, Nicola Labanca, Lutz Klinkhammer.

GIOVEDI’ 22/06/2023

Passato e presente. Sophie Scholl, la rosa bianca

Tra il giugno del 1942 e il febbraio 1943, a Monaco di Baviera, opera un piccolo gruppo clandestino formato da giovani studenti universitari e da un professore dell’ateneo di Monaco. Diffondono volantini antinazisti e invitano la popolazione a resistere e a boicottare in modo non violento il regime nazista. Una storia ricostruita dal professor Alberto Melloni e da Paolo Mieli a “Passato e Presente”, in onda giovedì 22 giugno alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia.
Convinti che, dopo la rovinosa sconfitta di Stalingrado, la guerra sia ormai perduta e che la parabola del nazismo sia giunta al termine, gli studenti escono allo scoperto con un volantinaggio nel cortile dell’Università. Arrestati dalla Gestapo, vengono giustiziati dopo un processo farsa durato poche ore. La più giovane del gruppo è Sophie Scholl di appena 22 anni. Quella della Rosa Bianca non è una storia di un piccolo gruppo di illusi, ma la testimonianza di alcuni giovani che hanno trovato il coraggio e la lucidità di fare ciò che milioni di tedeschi avrebbero voluto e potuto fare. 

a.C.d.C. Apocalissi del passato. La scomparsa dei Maya e La terra sommersa di Doggerland

Tra il 250 e il 900 d.C. la civiltà Maya fiorisce nel centro America, sfruttando le avanzate conoscenze matematiche e astronomiche per realizzare imponenti centri urbani e una complessa organizzazione sociale. Ma a partire dall’ottavo secolo un rapido declino e l’abbandono delle grandi città segnano la fine di quella civiltà. Una parabola raccontata da “Apocalissi del passato”, in onda giovedì 22 giugno alle 21.10 su Rai Storia per “a.C.d.C.”. L’archeologia è ancora alla ricerca di una spiegazione esauriente dello spettacolare crollo dei Maya. A seguire, alle 22.10, si torna a ottomila anni fa, quando una terra fertile e rigogliosa univa le Isole Britanniche all’Europa continentale: un Eden dell’età della pietra, cancellato da un evento devastante. Un’antica ipotesi trova conferma grazie alle nuove tecnologie e il fondale del Mare del Nord svela i suoi segreti agli archeologi: nell’età della pietra una porzione di terra collegava l’Europa continentale alle Isole Britanniche, un paradiso abitato da un’abbondante selvaggina e da società umane di cacciatori-raccoglitori. La ricerca archeologica ha ricostruito le pratiche di vita in questo Eden del Mesolitico, sepolto sotto le onde del mare da quasi ottomila anni.

VENERDÌ 23/06/2023

Passato e Presente. Emilio Colombo, l’ultimo dei costituenti

Emilio Colombo è stato uno dei politici più longevi della nostra Repubblica. Un personaggio raccontato da Paolo Mieli con il professor Agostino Giovagnoli nell’appuntamento con “Passato e presente” in onda venerdì 23 giugno alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia. Colombo ha solo 26 anni quando siede all’Assemblea Costituente ed è uno dei più giovani padri della Costituzione Italiana. Nel ’48 il giovane lucano viene eletto in Parlamento tra le fila della Democrazia Cristiana ed entra a far parte del IV governo De Gasperi come sottosegretario all’agricoltura. Segue la riforma agraria e la legge per il risanamento dei Sassi di Matera. Alla guida di diversi dicasteri nei governi successivi, alla fine degli anni ’50 è tra i fautori della corrente dei dorotei, che riunisce la componente di centro del partito. Prudente su una possibile alleanza con i socialisti, ottiene comunque diversi ruoli nei governi di centrosinistra, ma, nel ’64, da Ministro del Tesoro, contribuisce alla crisi del I governo di Moro con una politica di rigore economico che blocca le riforme auspicate dai progressisti. Alla guida del suo primo e unico esecutivo, dal 1970 al 1972 promuove importanti riforme, tra le quali la legge sul divorzio. L’ultima parte della sua carriera è dedicata al Parlamento Europeo, del quale, nel 77, è eletto Presidente. Nel 2003 il presidente Ciampi lo nomina senatore a vita: la giusta conclusione di 60 anni di attività politica.

e-Archeo. Parchi Archeologici. Sirmione e Desenzano

In volo sul Bel Paese, sull’Appennino tosco-emiliano, tra rupi rocciose e verdi boschi che si arrampicano fitti sulle pendici. E poi sulle acque placide del lago di Garda, dove il silenzio è protagonista e ancora, in volo, su regioni meravigliose come Puglia, Sardegna, Calabria. Luoghi magici con una storia millenaria. Un viaggio nel tempo per riscoprire civiltà perdute e ammirare lo straordinario patrimonio archeologico del nostro paese. Appuntamento con la villa di Sirmione e quella di Desenzano, due meraviglie lasciate dagli antichi romani sulle sponde del Lago di Garda, e con “e-Archeo. Parchi archeologici” venerdì 23 giugno alle 21.10 su Rai Storia.

AL via le nuove “Storie della tv” Lelio Luttazzi, il tasto giusto

Via alla nuova stagione di Storie della TV, le storie della TV italiana, attraverso i personaggi e i programmi che l’hanno resa unica, raccontata da Aldo Grasso e dai suoi protagonisti e testimoni, in onda in prima visione a partire da venerdì 23 giugno alle 21.20 su Rai Storia. Un programma di Enrico Salvatori, con la collaborazione di Clemente Volpini, produttore esecutivo Emanuela Capo, regia di Agostino Pozzi e Matteo Bardelli

Le puntate sono unite da racconti biografici di alcune personalità dello spettacolo e del giornalismo.

Si comincia con Lelio Luttazzi, del quale è ricordo centenario della nascita il 27 aprile 2023, in un racconto sulla sua carriera televisiva che ha caratterizzato il sabato sera degli anni 60, e non solo.

Proseguiamo con un duplice ritratto di due grandi attrici, Gina Lollobrigida e Monica Vitti, raccontate attraverso le loro apparizioni televisive: un racconto originale sul rapporto tra cinema e televisione, tra divismo cinematografico e spettacolo televisivo, dalle origini della TV agli anni 90.

La terza puntata è dedicata a due grandi registi, Ugo Gregoretti e Nanni Loy, i cui lavori televisivi portano uno sguardo diverso e originale al documentario d’inchiesta. “Controfagotto, sguardi sul costume” del 1961 e “Specchio Segreto” del 1964 costituiscono due novità in campo televisivo, portando il “cinema verità” nel piccolo schermo.

La quarta puntata è dedicata a Enzo Trapani e alle sue regie televisive per il varietà televisivo, caratterizzate da un continuo rinnovamento di tecniche di ripresa, di ritmo, di scrittura, una vera e propria “rivoluzione”.

La quinta puntata è dedicata a Fabrizio Frizzi, a cinque anni dalla scomparsa (26 marzo 2018): un conduttore gentile, partito dalla TV dei ragazzi degli anni 80 e approdato al sabato sera sotto la guida di Michele Guardì. Un conduttore molto amato dal pubblico, la cui prematura scomparsa è stata caratterizzata da una grande partecipazione popolare e dell’azienda Rai.

La sesta puntata racconta i Telecronisti della Nazionale di Calcio: dal pioniere radiofonico Nicolò Carosio, alla voce delle imprese degli anni 70 e 80 Nando Martellini, al loro successore Bruno Pizzul, un racconto lungo settant’anni commentato da due telecronisti d’oggi, Alberto Rimedio e Pierluigi Pardo.

Nel primo appuntamento, firmato da Mario Sagna, in onda venerdì 23 giugno alle 21.20 in prima visione su Rai Storia, protagonista della prima puntata sarà Lelio Luttazzi (1923-2010), artista completo che da musicista jazz autodidatta diventa direttore d'orchestra della Rai e dopo qualche anno, grazie ad Antonello Falqui, conquista, nella scintillante veste di conduttore, il palcoscenico più importante del varietà degli anni '60: dopo tanta gavetta, infatti, la consacrazione nel ruolo di presentatore per Lelio Luttazzi arriva nel 1965 con “Studio Uno”, il programma di varietà che per originalità di scrittura e magnificenza del cast faceva invidia a Broadway.

Garbo, eleganza, ironia, poliedricità e una sensibilità fuori dal comune saranno le chiavi del successo di Lelio Luttazzi e ne faranno uno showman dallo stile inimitabile. 

Anche nella successiva esperienza di “Ieri e Oggi” (1967-70), il primo programma in cui la Rai decide di utilizzare il materiale custodito nei suoi archivi, Luttazzi porta la freschezza della musica e un approccio originale alle interviste con i grandi protagonisti della televisione delle origini.   

Con le testimonianze di Rosario Fiorello, che riportò nel 2006 Lelio Luttazzi in TV; Sandra Milo, sua partner in “Studio Uno” 1966; Emanuele Salce, figlio di Luciano, partner in “Studio Uno” 1965 e ’66; Daniele Mancini, figlio di Leone, inventore di “Ieri e Oggi” di cui nel 1967 Lelio Luttazzi fu il primo conduttore; la figlia Donatella e la moglie Rossana Luttazzi.

1940: Italia in guerra. Attacco alla Grecia

Il terzo appuntamento di “1940: Italia in guerra”, in onda venerdì 23 giugno alle 22.20 su Rai Storia, affronta la guerra che, dopo un celebre ultimatum al dittatore greco Metaxàs del 28 ottobre 1940, l'Italia combatte contro la nazione ellenica. L'idea mussoliniana di "spezzare le reni alla Grecia" si scontra presto con la dura realtà: la resistenza greca e la progressiva disfatta dell'esercito italiano, che renderanno necessario l'intervento risolutivo della Germania. Tutto si conclude nell'aprile 1941: il fallimento della guerra italiana in Grecia mette la parola 'fine' alle velleità di una "guerra parallela".

SABATO 24/06/23

Passato e Presente. L’Italia longobarda

I Longobardi, un popolo nomade di origine scandinava, attraversano tutta l’Europa centrale e nel 568 d.C., guidati dal re Alboino entrano in un’Italia distrutta dalle “guerre gotiche”. Conquistano l’Italia del nord, formando il regno longobardo, e fondano due ducati sotto gli Appennini, il ducato di Spoleto e quello di Benevento. A raccontare la loro storia è il professor Alessandro Barbero, ospite di Paolo Mieli a “Passato e Presente”, il programma di Rai Cultura, in onda sabato 24 giugno alle 20.30 su Rai Storia. L’integrazione con i latini è faticosa: i longobardi professano la fede ariana e conservano i loro caratteri barbari, ma all’inizio del VII secolo la regina Teodolinda li avvicina alla Chiesa di Roma. Sorgono basiliche e monasteri. Nasce una nuova arte che fonde lo stile germanico con l’eredità romana. La loro avventura termina nel 774 d.C., quando il re dei franchi, Carlo Magno, scende in Italia con la sua armata e pone fine al loro regno. 

Cinema Italia. Lo spietato

Riccardo Scamarcio è il protagonista del film “Lo Spietato”, in onda sabato 24 giugno alle 21.10 su Rai storia per il ciclo “Cinema Italia”, per la regia di Renato De Maria. È ispirato alla vera storia del criminale Saverio Morabito e al saggio di Piero Colaprico e Luca Fazzo Manager calibro 9. Nel film si racconta, dagli anni Sessanta agli anni Novanta, gioventù ed età adulta di Santo Russo, che a sedici anni lascia la Calabria per raggiungere il padre nella periferia milanese, dove l’uomo è invischiato in traffici con la ‘ndrangheta. Partendo da piccoli furti, Santo Russo si farà strada nella criminalità organizzata lombarda specializzandosi in sequestri di persona e raffinazione di eroina. 

Documentari d’autore. La linea sottile

Bakira, una donna bosniaca sopravvissuta alle violenze della guerra nella ex-Jugoslavia e quello di Michele, un ex soldato italiano di una missione internazionale di pace in Somalia, il cui contingente è stato responsabile di violenze contro la popolazione civile. Le loro storie si intrecciano, così i loro punti di vista nella narrazione di due guerre dei primi anni Novanta, Il documentario di Nina Mimica è Paola Sangiovanni è la narrazione di un inesausto viaggio in fieri verso la consapevolezza del male e dell'umana capacità di generarlo. Appuntamento con il ciclo “Documentari d’autore” e con “La linea sottile” sabato 24 giugno alle 23 su Rai storia.


 

 

 
 
 

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