L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Settantacinque anni dalla Dichiarazione universale dei Diritti umani

DOMENICA 10/12/2023

Passato e Presente La Dichiarazione Universale dei diritti umani

Il 10 dicembre 1948, di fronte all’Assemblea delle Nazioni Unite a Parigi, Eleanor Roosevelt annunciava l’approvazione della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Un evento raccontato, nel settantacinquesimo anniversario, dalla professoressa Silvia Salvatici e da Paolo Mieli a “Passato e Presente”, il programma di Rai Cultura in onda domenica 10 dicembre alle 20.30 su Rai Storia. Il lento cammino dei diritti umani, iniziato in Occidente con la Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo e del Cittadino dei rivoluzionari francesi nel 1789, si era arenato tragicamente di fronte ai disastri umanitari dei due conflitti mondiali.  Con la nascita dell’Onu, nel 1945, aveva ripreso la sua marcia, fino alla stesura di un documento siglato da 48 tra i più potenti paesi del mondo. La carta del 1948 era una pura dichiarazione d’intenti, ma da allora il lavoro per creare gli strumenti legali che permettessero alle Nazioni e ai singoli di denunciare in ambito internazionale i colpevoli del mancato rispetto dei diritti umani e di giudicarne i reati non si è mai fermato e continua ancora oggi, mentre la società globale costringe ad identificare sempre nuovi diritti da tutelare.

Binario cinema Voci d’oro”

Cosa succede se “le voci d’oro del doppiaggio cinematografico sovietico per decenni emigrano in Israele dove, però, non c’è bisogno di doppiatori? È “Voci d’oro”, diretto da Evgeny Ruman, con Vladimir Friedman, Maria Belkin, in onda domenica 10 dicembre alle 21.10 in prima visione su Rai Storia per il ciclo “Binario cinema”.

Victor e Raya Frenkel nel 1990, con il crollo dell'Unione Sovietica, decidono di fare Aliyah, appunto di emigrare, proprio come centinaia di migliaia di ebrei sovietici. Una volta trasferiti cercheranno di far valere il proprio talento innescando una serie di eventi bizzarri e inaspettati, vivendo un’esperienza del tutto inedita.

LUNEDI’ 11/12/2023

Passato e Presente
Le donne del Medioevo crudele e violento dei Fratelli Grimm

I fratelli Jacob e Wilhelm Grimm sono stati più che semplici collezionisti di storie; hanno avuto un ruolo fondamentale nella creazione di un'identità nazionale tedesca. A “Passato e Presente”, in onda lunedì 11 dicembre alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia, Paolo Mieli ne parla con la professoressa Chiara Mercuri. Anche se la traduzione delle loro fiabe del focolare in tutte le lingue del mondo è superato solo dalla Bibbia in termini di diffusione, le fiabe dei Grimm hanno spesso un'ambientazione perturbante e oscura, fatta di foreste popolate da streghe, orchi e lupi in cui accadono terribili fatti di sangue, così come voleva la tradizione popolare medievale tedesca. Sono queste le 156 storie originali, scritte tra il 1812 e il 1815 dove non si trova traccia di principesse spensierate o di eroi coraggiosi, ma di personaggi sadici e grotteschi protagonisti di trame violente e crudeli.

Italia. Viaggio nella bellezza
Il sacro Gargano

Il promontorio del Gargano è di fatto una montagna sacra. Una montagna fatta di boschi e di mare che nei secoli hanno ospitato molte popolazioni. È una natura che qui respira all’unisono con una sacralità ancestrale. Un’onda che dall’antichità si protrae fino al presente. “Il sacro Gargano” è al centro del nuovo appuntamento con “Italia. Viaggio nella bellezza” in onda in prima visione lunedì 11 dicembre alle 21.10 su Rai Storia per “Italia. Viaggio nella bellezza”

Tracce, segni, ruderi e reperti di una storia millenaria consentono di respirare un’aria di devozione e spiritualità, ma anche di arte, di storia e di maestria artigianale. Dall’isolotto di Santa Eufemia a Vieste alla Siponto invisibile. Dalla terra dei Dauni, uno sperone di roccia a picco sulla baia di Mattinata, fino al Santuario di Monte S. Angelo dove nella sua grotta l’Arcangelo brandisce la sua spada contro il male.

L'Italia a tavola. Storia di una cultura
Il pane, la pizza, le torte

Accompagnare, contenere, sostenere. Sono le tre parole chiave per raccontare tre ‘oggetti gastronomici’ fondamentali della cucina italiana: il pane, le torte, la pizza. Alimenti al centro del secondo appuntamento con Massimo Montanari e con “L’Italia a tavola. Storia in una cultura”, in onda lunedì 11 dicembre in prima visione alle 22.10 su Rai Storia. Il pane è l’alimento fondativo dell’alimentazione nel suo valore di accompagnamento alle pietanze ma anche su un piano simbolico. Le torte salate invece sono il mondo gastronomico ereditato dalla cultura medievale e arrivato praticamente intatto fino a noi. Infine, la pizza, antichissimo supporto cerealicolo, che ha conosciuto la sua immensa fortuna in tutto il mondo da quando a Napoli si è sposata indissolubilmente col pomodoro. Massimo Montanari ci guida in questo lungo e goloso percorso.

MARTEDI’ 12/12/2023

Passato e presente
La guerra dello Yom Kippur

Nel giorno dello Yom Kippur del 1973, la festività più sacra del calendario ebraico, Israele viene attaccato a sorpresa a nord dalla Siria e a sud dall’Egitto. È l’inizio della quarta guerra arabo-israeliana: la più pericolosa per Israele, il conflitto che si pensò potesse annientare la nazione nata solo 25 anni prima. Una pagina di storia analizzata e commentata da Paolo Mieli e dal professor Gastone Breccia nella puntata di Passato e presente in onda martedì 12 dicembre alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia.

Nel momento più buio per la storia militare del paese, gli israeliani riuscirono, inaspettatamente, a rovesciare in meno di due settimane le sorti del conflitto. Utilizzarono poi la vittoria sul campo per ottenere dall’Egitto il proprio riconoscimento come Stato, in cambio della restituzione dei territori del Sinai conquistati nel 1967.

5000 anni e più. La lunga storia dell’umanità
La regina Elisabetta I

Elisabetta salì al trono di una nazione profondamente divisa dopo la morte dei suoi fratelli Edoardo e Maria. La regina protestante permise ai cattolici di continuare con la loro fede purché fossero discreti e rimanessero leali. Seguirono pace e prosperità e la cultura inglese fiorì.

Sotto Elisabetta i semi dell'Impero furono gettati con Francis Drake e Walter Raleigh, ma nonostante i successi la Regina Vergine dovette stare in guardia contro numerosi complotti, tra cui quello del re spagnolo Filippo II e, ovviamente, della sua Armada. La regina Elisabetta I è al centro del nuovo appuntamento con Giorgio Zanchini e con “5000 anni e +. La lunga storia dell’umanità” in onda martedì 12 dicembre in prima visione alle 21.10 su Rai Storia.

Automobile, storia di una passione
Tra “Automania” e “autofobia”

Più di cento anni fa iniziò il rapporto inscindibile tra il genere umano e l'automobile. All'inizio solo i ricchi e gli aristocratici potevano permettersi la costosa invenzione, ma l'auto divenne rapidamente l'oggetto del desiderio di un numero crescente di persone. Lo racconta “Automobile, storia di una passione”, in onda martedì 12 dicembre alle 22.10 su Rai Storia, con un’introduzione dello storico dell'Ambiente Federico Paolini.

L’automobile diventa rapidamente un'icona del progresso tecnologico e il simbolo di prosperità individuale. Promette al suo proprietario non solo mobilità, ma anche velocità, status e libertà. In che modo l'automobile ha conquistato il cuore della gente? Quali sono le pietre miliari del suo sviluppo? Perché il sogno beato di un tempo si è trasformato in una relazione di amore-odio per molti oggi? È noto che le automobili inquinano e sono in parte responsabili del cambiamento climatico: questo potrebbe significare che "l'automania" del XX secolo si trasformerà in "autofobia" in futuro?

MERCOLEDI’ 13/12/2023

Passato e Presente
I meticci italo africani

Nel 1890 l’Eritrea diventa la prima colonia italiana. Pochi anni più tardi, nel 1908, è la volta della vicina Somalia. La coabitazione tra italiani e popolazioni locale dà luogo a forme di convivenza more uxorio, il così detto madamato, e alla nascita di figli meticci. A “Passato e Presente, in onda mercoledì 13 dicembre alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia, ne parlano Paolo Mieli e la professoressa Leila El Houssi. Le autorità italiane cercano di porre un freno al fenomeno, ma è solo col fascismo che viene emanata una legislazione di stampo chiaramente razzista e segregazionista nei confronti dei meticci. Per il padre naturale diventava reato riconoscere i figli nati da unione con giovani africane, dando così vita a una intera generazione di quelli che venivano chiamati dispregiativamente “deqalà”, cioè "bastardi", e di donne marginalizzate e ripudiate dalle loro stesse famiglie d’origine.

Humanitas, Economia, Immaginazione
L’universo di Raffaele Mattioli

Raffaele Mattioli (Vasto 1895, Roma 1973), milanese di adozione, è stato un grande banchiere del Novecento ma anche un raffinato uomo di lettere. Con la sua opera ha ispirato il potere politico e contribuito da un punto di vista economico e culturale allo sviluppo dell’Italia. Per questo motivo, è stato paragonato ad illustri personaggi del Rinascimento come Lorenzo de Medici. Caldeggia l’idea di una classe dirigente dotata di una profonda cultura umanistica perché lo sviluppo economico deve andare sempre di pari passo con lo sviluppo culturale. Per questo motivo ha fondato con Benedetto Croce, suo grande amico, l’istituto per gli studi storici a Napoli. A lui è dedicato lo speciale “Humanitas, Economia, Immaginazione. L’universo di Raffaele Mattioli” in onda mercoledì 13 dicembre alle 21.10 in prima visione su Rai Storia. Ha promosso e finanziato l’arte e la cultura, ha evitato il fallimento della Comit, Banca Commerciale italiana della quale sarà amministratore delegato e poi presidente. Contribuisce a salvare molte vite durante la persecuzione degli ebrei dovuta all’emanazione delle leggi antisemite del 1938. In quello stesso anno diviene editore, acquistando la casa editrice Ricciardi. La sua fama di banchiere supera presto i confini italiani tanto che viene chiamato a collaborare come consigliere presso la Banca Mondiale al fianco dei più grandi uomini d’affari del mondo.

Inferno nei mari
Operazione Caesar

Febbraio 1945. Sotto le gelide acque norvegesi, il sommergibile britannico HMS Venturer intercetta la missione segreta dell'U-864 tedesco per fornire "armi prodigiose" all’alleato Giappone. I due sommergibili si combattono senza riferimenti visivi nelle profondità. Il risultato è il primo scontro sottomarino della Seconda guerra mondiale, ricostruito da “Inferno nei mari” in onda mercoledì 13 dicembre alle 22.10 su Rai Storia, con l’introduzione dello storico militare Ferdinando San Felice Di Monteforte.

GIOVEDI’ 14/12/2023

Passato e presente
La dottrina Monroe l’America agli americani

E’ il 1823. La guerra che l’America Latina sta vittoriosamente combattendo per conquistare l’indipendenza dalla dominazione spagnola è alle battute finali. Il 2 dicembre, durante il suo discorso annuale al Congresso, il Presidente degli Stati Uniti James Monroe enuncia alcuni principi relativi alle relazioni che d’ora in poi dovranno stabilirsi tra il continente americano e l’Europa.

La dottrina Monroe è al centro dell’appuntamento con Passato e presente in onda giovedì 14 dicembre alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia. In studio con Paolo Mieli, il professor Lucio Villari.

Le potenze europee dovranno astenersi da nuovi tentativi di colonizzazione e da interferenze nelle Americhe. Allo stesso modo, gli Stati Uniti si impegnano ad evitare intromissioni nelle dispute interne al vecchio continente. Queste dichiarazioni, che passeranno alla storia come “dottrina Monroe”, non solo saranno determinanti nella definizione dell’identità nazionale americana, ma, di volta in volta invocati, rimodellati, messi in discussione, resteranno un riferimento costante nell’elaborazione del rapporto degli Stati Uniti con il resto del mondo.

a.C.d.C.
I figli del sole: gli Inca

L’ascesa e la caduta di un grande impero andino; gli Inca. Le racconta l’ultimo dei tre episodi della serie “I figli del Sole”, in onda giovedì 14 dicembre alle 21.10 Rai Storia per “a.C.d.C.”, con l’introduzione del professor Alessandro Barbero. A partire dal quindicesimo secolo, Pachacutec, il fondatore dell’Impero Inca, a capo di un esercito di proporzioni impressionanti, inizia la conquista dei territori e si autoproclama figlio di Inti, il dio sole, dando origine ad una stirpe di natura divina. La religione è il fondamento della vita degli Inca ed è la chiave del potere sui popoli a loro sottomessi. L’arrivo degli spagnoli, però, segna la fine di un grande impero.

Celestino V, il Papa fuori dal mondo

Nonostante siano trascorsi secoli, la vicenda di Pietro da Morrone, eletto Papa come Celestino V nel 1294, per diventare poi famoso con la sua rinuncia, è ancora uno degli episodi storici più discussi e controversi del Medioevo. Influenzato dalla profezia di Gioacchino da Fiore che prevedeva l’avvento di un Papa riformatore e l’inizio dell’età dello Spirito Santo, il già ottantenne Pietro del Morrone – che godeva di fama per il dono dei miracoli attribuiti alla sua intercessione – accettò per fede e sottomissione a Dio il ruolo da Papa, al quale rinunciò però dopo meno di quattro mesi. Un personaggio fatto rivivere dal documentario firmato dalla regista Cinzia Th Torrini e prodotto da Cassiopea Film Production e Fondazione Pescarabruzzo, che Rai Cultura propone giovedì 14 dicembre alle 22.10 su Rai Storia per “a.C.d.C”, con l’introduzione del professor Alessandro Barbero.

L’importanza del suo pontificato è ancora oggi presente nella festività della Perdonanza, il primo giubileo nella storia cristiana che si celebra da più di 700 anni ogni agosto nella basilica di Santa Maria di Collemaggio a L’Aquila e che dal 2019 è iscritto dall’Unesco nella lista del “Patrimonio culturale immateriale dell’umanità”. Quest’anno, per la prima volta in 728 anni di storia, Papa Francesco ha aperto la Porta Santa della Basilica aquilana.
Il documentario - con la co-regia di Ralph Palka e la musica del compositore abruzzese Marco Marrone - si chiede se Pietro del Morrone fu artefice del proprio destino o strumento del potere ecclesiastico e politico. La ricostruzione narrativa della sua vita avviene attraverso dieci interviste a storici, scrittori, giornalisti e prelati che, con le loro analisi, si concentrano sulle dinamiche della sua "rinuncia al potere" e sul suo rapporto con il cardinale Caetani, il futuro Papa Bonifacio VIII. Non manca l’aspetto della profonda armonia di Celestino con la natura. 
L'Abruzzo con i suoi eremi, luoghi e paesaggi incontaminati diventa un set naturale. Le immagini significative provenienti da archivi storici illustrano il racconto e avvicinano emozionalmente lo spettatore alla “leggenda” del mitico personaggio. Le scene con ricostruzioni storiche che ricordano momenti cruciali e intimi della vita del santo eremita, sono state girate nei borghi di Capestrano e di Bominaco, nella Basilica di Collemaggio all'Aquila e in vari eremi dove ha vissuto il santo. Per il volto del Santo è stato scelto l'attore italo-canadese Marc Fiorini.

VENERDÌ 15/12/2023

Passato e presente
La Strage di Fiumicino 1973

Il 17 dicembre 1973, all’interno del terminal dell’aeroporto di Fiumicino, irrompe un commando dell'organizzazione terroristica "Settembre nero" seminando morte e terrore. Una pagina di storia ripercorsa da Paolo Mieli e dal professor Agostino Giovagnoli a Passato e presente in onda venerdì 15 dicembre alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia. L’azione dei terroristi palestinesi prosegue con il rapimento di alcuni ostaggi e il dirottamento di un volo della Lufthansa, e conterà, alla fine, 32 morti e decine di feriti tra passeggeri e agenti delle forze dell’ordine. È l’attentato col maggior numero di vittime dopo la strage di Bologna del 1980.

Storie della TV
La Riforma (1974-1983)

I primi 50 anni della Televisione Italiana e la lunga preparazione al lancio della programmazione ufficiale, avviata il 3 gennaio 1954. Continuano gli appuntamenti con Aldo Grasso e con le “Storie della tv” in onda venerdì 15 dicembre alle 21.10 in prima visione su Rai Storia. Tra il 1974 e il 1983 la televisione della Rai cambia volto con la legge di riforma del 1975, che introduce il pluralismo delle idee e la concorrenza interna delle reti e delle testate, all’applicazione del colore e alla Terza Rete regionale, inaugurata il 15 dicembre 1979. Testimoni della puntata sono Loretta Goggi, conduttrice della prima edizione di ‘Fantastico’, nel 1979; Fabiana Udenio, prima annunciatrice della Terza Rete Rai; Bruno Voglino, dirigente e autore televisivo, talent scout dei nuovi comici -come Carlo Verdone presente con una sua breve testimonianza sui suoi esordi- lanciati nel varietà della Rete 1 ‘Non Stop’, (1977-79) e che ironizzano l’’italiano parlato’, come spiega il linguista Giuseppe Antonelli; Renzo Arbore, che rammenta le novità de ‘L’altra domenica’ (1976-79), la trasmissione festiva della Rete 2 di Mimmo Scarano; Caterina Rita, redattrice di “Pronto…Raffaella?”, che ricorda l’exploit del programma condotto da Raffaella Carrà dall’autunno 1983; i ricordi televisivi di Simona Ventura, in particolare il ‘Portobello’ di Enzo Tortora, fucina di tanti format televisivi.

Di Chiara Morellato. Un programma di Enrico Salvatori e di Fabrizio Marini, con la consulenza di Aldo Grasso. Produttore esecutivo Emanuela Capo. Regia di Eva Frerè e Matteo Bardelli.

Dopo il caos
Le Havre

La città francese di Le Havre, occupata all'inizio di giugno 1940 dai tedeschi per preparare l'invasione dell'Inghilterra, fu una delle città più colpite dai bombardamenti. Trasformata dai nazisti in fortezza, fu liberata solo tre mesi dopo lo sbarco in Normandia da parte degli Alleati. Il 5 e 6 settembre 1944, l'aviazione britannica sganciò più di 10.000 tonnellate di esplosivo sul porto e sul centro della città. Le Havre ne fu devastata. Ma il generale de Gaulle fece di Le Havre un simbolo della ricostruzione, affidando all'illustre architetto Auguste Perret il compito di far rinascere la città dalle sue ceneri. Lo racconta “Dopo il caos”, la serie sulle città rase al suolo da intensi bombardamenti durante la seconda guerra mondiale che sono state in grado di reinventarsi in tempi record, con la guida del professor Gregory Alegi, in onda venerdì 15 dicembre alle 22.10 su Rai Storia. 

SABATO 16/12/23

Passato e Presente
Don Giovanni Bosco

San Giovanni Bosco è stato un sacerdote che ha dedicato la vita all’assistenza e all’educazione dei ragazzi, soprattutto i più poveri, che inizialmente aveva accolto nel suo primo oratorio, a Valdocco, nella periferia di Torino. A “Passato e Presente”, in onda sabato 16 dicembre alle 20.30 su Rai Storia, la professoressa Mariachiara Giorda e Paolo Mieli approfondiscono la sua figura e il contesto storico in cui ha operato. 
Don Bosco ha vissuto negli anni centrali del 1800, un periodo di profonde trasformazioni politiche e sociali che hanno portato all'unità d'Italia e alla fine del potere temporale della Chiesa. Il sacerdote ha offerto la sua diplomazia a Pio IX per ricucire i rapporti tra Stato e Chiesa e per ottenere il riconoscimento del suo ordine religioso: la società dei Salesiani che si è espansa in Italia per poi esportare il modello pedagogico nel mondo, in primo luogo in sud America.  

Cinema Italia
Speriamo che sia femmina

Un bel casale di campagna fa da sfondo alle rocambolesche vicende della famiglia del conte Leonardo, alle prese con debiti, con le difficoltà di una tenuta da gestire e da mantenere, con le sfide che la vita ti pone di fronte, con complicate relazioni amorose, dentro e fuori il matrimonio.

Meno male che nel caos una nuova vita sta per affacciarsi, aggiungendosi a quelle di Elena, moglie di Leonardo, del vecchio zio Gugo, alla bambina di Claudia, sorella di Elena, a Francesca, sua figlia maggiore. Insomma, speriamo che sia femmina. Regia di Mario Monicelli, con Liv Ullmann, Catherine Deneuve, Philippe Noiret, Bernard Blier, Giuliana De Sio, Stefania Sandrelli, Athina Cenci, Lucrezia Lante della Rovere, Paolo Hendel, Giuliano Gemma, “Speriamo che sia femmina” andrà in onda sabato 16 dicembre alle 21.10 per il ciclo “Cinema Italia” su Rai Storia.

Documentari d’autore
PLAKAT – la nascita della moderna grafica pubblicitaria

1905, Germania: nasce la moderna grafica pubblicitaria. Campi cromatici piatti, scritte cubitali che catturano lo sguardo, il prodotto al centro della composizione. Quarant'anni di storia di un medium quanto mai attuale attraverso la vita e le opere dei suoi creatori. È “PLAKAT – la nascita della moderna grafica pubblicitaria”, il doc di Adolfo Conti in onda per il ciclo “Documentari d’autore” sabato 16 dicembre alle 23.10 su Rai Storia.

Lucian Bernhard, Ludwig Hohlwein e Julius Kinger: furono questi tre artisti a rivoluzionare il modo di fare pubblicità e a lasciare un patrimonio di idee valide ancora oggi. I protagonisti belli e giovani, il prodotto ben in evidenza insieme al suo marchio. Una esposizione divertente, se non spiritosa. Questi sono i tre cardini della pubblicità. Risalgono a più di un secolo fa quanto un gruppo di talenti artistici diede vita in Germania all'epoca d'oro della grafica pubblicitaria. -


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