PRESENTAZIONE ROSSINI OPERA FESTIVAL 2025:
LE DICHIARAZIONI
Il programma della 46a edizione del Rossini Opera Festival è stato presentato oggi pomeriggio a Roma nella Sala Nassirya del Senato della Repubblica, su iniziativa del Senatore Antonio De Poli, l’Assessore alla Cultura della Regione Marche Chiara Biondi, il Presidente del Rossini Opera Festival Daniele Vimini, il Presidente della Fondazione Rossini Gianni Letta, il Sovrintendente del Rossini Opera Festival Ernesto Palacio, il Direttore artistico Juan Diego Flórez, il Direttore scientifico della Fondazione Rossini Ilaria Narici e i registi Calixto Bieito e Rosetta Cucchi. Il Presidente dI Impresa Cultura Italia Confcommercio Carlo Fontana ha ricordato Gianfranco Mariotti, ideatore e Sovrintendente del Rossini Opera Festival sino al 2017, recentemente scomparso. Era presente il Sottosegretario al Ministero dell’Economia e delle Finanze Lucia Albano.
Così ha introdotto l’incontro il Senatore Antonio De Poli: “E’ un onore presentare al Senato della Repubblica il programma del Rossini Opera Festival 2025. Una manifestazione che rappresenta in Italia e nel mondo un’eccellenza assoluta. Perché il Rossini Opera Festival ha fatto diventare le Marche e Pesaro uno dei poli di riferimento della lirica mondiale intorno alla figura di Gioacchino Rossini, un monumento universale della musica e del teatro. Grazie al loro lavoro di ricerca e studio, sono state rappresentate opere inedite che sono stabilmente nei cartelloni dei teatri di tutto il mondo. Il loro lavoro permette a tantissimi giovani di avvicinarsi al mondo dell’opera lirica e tantissimi talenti di crescere nel segno dell’eccellenza. Le istituzioni hanno il dovere di confrontarsi con realtà come questa per preservare il nostro patrimonio musicale nazionale e farlo conoscere al più vasto pubblico possibile”.
Queste le parole dell’Assessore regionale Chiara Biondi: “Mi unisco al cordoglio per la scomparsa di Gianfranco Mariotti che ha fondato il Rossini Opera Festival per poi portarlo oltre i confini nazionali. Una manifestazione che celebra il nome illustre di Gioachino Rossini in una terra che vive di arte e musica anche proprio attraverso il ricordo e la celebrazione di alcune delle personalità di spicco che l’hanno vissuta. La Regione Marche non può che essere vicina a questa istituzione che contribuisce alla creazione di un patrimonio culturale condiviso che coinvolge i cittadini, ma anche le stesse istituzioni e gli sponsor, crescendo ogni anno di più e accogliendo turisti a Pesaro e non solo. Eventi di grande portata e attrattiva come questi hanno infatti un’importante ricaduta sull’intero territorio marchigiano.”
Il Presidente del Festival Daniele Vimini ha dichiarato: “Il Festival 2025 è il primo appuntamento di un cammino che ci proietta verso l’obiettivo di Pesaro Urbino Capitale europea della cultura 2033. Il Festival è da sempre la punta di diamante delle iniziative culturali della nostra città, e lo è stato ancor di più quest’anno, in cui ha stabilito record di affluenza e di copertura mediatica in occasione dell’anno speciale di Capitale italiana della Cultura. Il ritorno in città è un obiettivo che ci eravamo posti da tempo che diventerà finalmente realtà nella prossima estate”
Il Presidente della Fondazione Rossini Gianni Letta ha detto: “Il Rossini Opera Festival in un lavoro congiunto con la Fondazione Rossini ha saputo costruire intorno a un compositore di grande prestigio l’identità di una città, promuovendo una fervida cultura musicale che ha contribuito al raggiungimento del riconoscimento di Pesaro Città Creativa UNESCO della Musica. L’obiettivo di questo lavoro congiunto è stato riscoprire un Rossini dimenticato e di riconsegnarlo alla cultura mondiale per quello che non si sapeva che fosse, che andava molto al dà delle opere buffe note al grande pubblico. Il lavoro minuzioso di ricerca filologica svolto dalla Fondazione, abbinato al grande palcoscenico offerto dal Rossini Opera Festival rappresenta un esempio virtuoso di collaborazione che merita un grande plauso. “
Il Presidente di Impresa Cultura Italia Confcommercio Carlo Fontana ha ricordato Gianfranco Mariotti, ideatore e Sovrintendente storico del Festival, recentemente mancato: “La scomparsa di Gianfranco Mariotti in questi tempi oscuri per il nostro mondo, assume quasi un valore simbolico. La fine di una visione etica, progettuale del lavoro per lo spettacolo. Il lascito di Mariotti è importantissimo: ci ricorda prima di tutto che il lavoro dell’organizzatore culturale ha senso solo se é speso interamente al servizio dell’Arte e degli artisti. Ed è ancora una volta l’affermazione dell’ etica, la grande dimenticata del nostro oggi”.
Il Sovrintendente del ROF Ernesto Palacio ha illustrato il programma: “Metteremo in scena un’opera poco rappresentata come Zelmira, con il debutto del regista Calixto Bieito e la direzione di Giacomo Sagripanti. Un’altra nuova produzione è L’Italiana in Algeri, diretta da Dmitry Korchak e ideata da Rosetta Cucchi. Torna La cambiale di matrimonio, con la regia di Laurence Dale e la direzione di Christopher Franklin, nonché Il viaggio a Reims interpretato dagli allievi dell’Accademia Rossiniana “Alberto Zedda”. Tra le rarità, cito le tre Cantate eseguite in prima assoluta nell’edizione critica della Fondazione Rossini, e la Messa per Rossini, composta alla sua morte da autori vari tra cui Giuseppe Verdi. Nei cast vocali figurano ben 19 ex allievi della nostra Accademia. Da rimarcare anche il ritorno al Festival dell’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna, che ne fu una colonna per un trentennio”.
Il Direttore artistico Juan Diego Flórez ha inviato un video messaggio: “Mi dispiace non essere presente all’annuncio del programma completo del Festival che assieme al Sovrintendente Palacio abbiamo preparato. In questa occasione, voglio ricordare Gianfranco Mariotti, al quale devo molto perché fu lui, assieme a Luigi Ferrari, a scritturarmi nel 1996 per Matilde di Shabran, l’opera con la quale iniziò la mia carriera artistica. Negli anni la nostra amicizia è prosperata ed ho conosciuto l’uomo sempolice e generoso, fiero dei successi incontestabili del ROF, la sua creatura. Insieme ad Ernesto Palacio continuiamo a portare avanti le sue idee fondamentali sul ROF e su Rossini”.
Il Direttore scientifico della Fondazione Rossini Ilaria Narici si è soffermata sulle rarità musicologiche del prossimo Festival: “Sono svariati i motivi di interesse di questa edizione del Rossini Opera Festival. In particolare la ripresa di Zelmira nell’edizione curata da Rossini per Parigi nel 1826 e presentata in Appendice nell’edizione critica della Fondazione Rossini a cura di Helen Greenwald e Kathleen Hansell, La cambiale di matrimonio rappresentata per la prima volta sulle scene del ROF nella nuova edizione critica di Eleonora di Cintio [in precedenza eseguita, proprio in questo allestimento, nella tournée del Festival in Oman: Mascate (Oman), La cambiale di matrimonio, 24-26/11/2022] e le tre Cantate per voce sola, coro e orchestra Il pianto di Armonia sulla morte di Orfeo (1808), La morte di Didone (1811), Il pianto delle muse in morte di Lord Byron (1824) presentate nella nuova edizione critica a cura, rispettivamente, di Marco Beghelli, Cecilia Nicolò ed Eleonora di Cintio”.
Calixto Bieito ha inviato un video messaggio: “Onorato di poter presentare una nuova produzione di Zelmira, un capolavoro di Rossini, che sarà anche l’opera che aprirà il Festival il 10 agosto all’Auditorium Scavolini. Il mio ricordo va ad Alberta Zedda che mi ha sempre incoraggiato a portare in scena il repertorio del Rossini serio e finalmente quest’anno accadrà proprio nel contesto del suo amato Rossini Opera Festival.”
Queste le parole di Rosetta Cucchi: “Credo sia molto facile amare Rossini, ancora di più per chi lo ha sempre respirato come me fin da bambina. Precursore del cinema nonsence quasi di cento anni. La sua musica riesce a trovare la bellezza nel caos, in una follia organizzata che caratterizza non solo la sua tecnica musicale, ma diviene un modo di concepire il teatro.
Racconteremo così il capolavoro rossiniano dell’Italiana in Algeri, calandola nel panorama di oggi, ma in un’atmosfera da fiaba lontana dal realismo e proposta in uno stile comico e leggero con un pizzico di trasgressione.”