Passato e presente
DOMENICA 02/02/2025
Monica Vitti. Che cos'è un'attrice
L'omaggio di Rai Cultura a tre anni dalla morte
In occasione del terzo anniversario della scomparsa, Rai Cultura ricorda Monica Vitti, simbolo della storia del cinema italiano e grande protagonista della tv, con “Monica Vitti. Che cos’è un’attrice”, per la regia di Caterina Intelisano, in onda domenica 2 febbraio alle 16.45 su Rai Storia. Lo Speciale ripercorre la carriera dell'attrice attraverso interviste e immagini di repertorio di sue apparizioni in trasmissioni come “Studio Uno”, “Serata d’onore”, “Milleluci”, “Canzonissima”, ed è arricchito dalle immagini dal backstage di film come “La ragazza con la pistola”, “Deserto rosso” e da spezzoni di pellicole come “La notte”, “Qui comincia l’avventura”, “Dramma della gelosia”, “La Tosca”, fino a “Flirt”, uno dei suoi ultimi lavori.
“Paisà”
Viaggio tra i calabresi di New York
Testimonianze, ritratti ed esperienze per “misurare” il grado di sopravvivenza di una cultura trapiantata in un ambiente diverso e lontano: è “Paisà. Viaggio tra i calabresi di New York”, un’inchiesta realizzata da Mimmo Rafele e in onda nel 1982 che Rai Cultura ripropone in tre appuntamenti da domenica 2 febbraio alle 19.30 su Rai Storia. Da Manhattan, protagonista del primo episodio, lunedì 3 febbraio ci si cala nella realtà di Brooklyn, raccontando la vita dei calabresi tra le centinaia di associazioni per gli italo-americani nostalgici e le famiglie divise “tra i baseball e i santini”. L’inchiesta si conclude a New York, martedì 4 febbraio sempre alle 19.30 su Rai Storia, nel mondo ricco e contraddittorio degli emigrati, ‘attraversato’ da tre generazioni: quelli ancora italiani, i bilingue per tradizioni e famiglia, i giovani che scoprono le loro origini calabresi.
Passato e presente
Khomeini e la rivoluzione iraniana (1979 rientro esilio)
Autunno 1978. Una pesante crisi economica travolge l’Iran. Le riforme dello Shah Reza Pahlevi, che governa il suo paese col sostegno americano, hanno fallito e gli introiti della vendita del petrolio si perdono tra i meandri di un sistema farraginoso e corrotto. In molte città scatta la protesta e, mentre i capi delle diverse forze di opposizione vengono soppressi o arrestati, dal suo lungo esilio di Najaf, in Iraq, l’ayatollah Khomeini, capo della chiesa sciita iraniana, diventa il catalizzatore della rivolta. Lo racconta il professor Riccardo Radaelli con Paolo Mieli nell’appuntamento con “Passato e Presente”, il programma di Rai Cultura in onda domenica 2 febbraio alle 20.30 su Rai Storia in occasione dell’anniversario del rientro dall’esilio dell’ayatollah Khomeini il 1° febbraio 1979.
Quando, il primo febbraio 1979 rientra in patria dopo un anno speso in Francia, Khomeini è acclamato da tutti come il nuovo leader, colui che darà finalmente al paese un governo democratico, vicino al cuore dell’Iran sciita.
Binario cinema
Amore e libertà. Masaniello
Napoli, luglio 1647. Masaniello, ossia Tommaso Aniello d'Amalfi, il pescivendolo capeggia una grande rivolta popolare contro il governo del viceré, il duca d'Arcos, mandatario di Filippo IV re di Spagna. È “Amore e libertà. Masaniello”, pellicola che ne ripercorre le vicende in maniera romanzata, e che è proposta per il ciclo “Binario cinema” domenica 2 febbraio alle 21.10 su Rai Storia. Regia di Angelo Antonucci. Con Sergio Assisi, Anna Ammirati, Anna Galiena, Gabriele Lavia.
LUNEDI’ 03/02/2025
Roma, eterno cambiamento
Omaggio a Vittorio Vidotto a un anno dalla scomparsa
A un anno dalla scomparsa di Vittorio Vidotto, il 3 febbraio 2024, Rai Cultura rende omaggio allo storico dell’età contemporanea riproponendo “Roma, eterno cambiamento”, speciale in onda lunedì 3 febbraio alle 13.00 su Rai Storia che racconta la scoperta di due collezioni di foto per lo più inedite che ritraggono Roma tra il 1902 e il 1914. I protagonisti sono due personaggi molto diversi fra loro. La prima è Maria Ponti Pasolini, una contessa di origine lombarda, colta e appassionata di arte e architettura, realizza una serie di fotografie di architettura minore, con l’intento di lasciare traccia dei beni artistici che rischiano la demolizione durante le trasformazioni urbanistiche in corso per l’espansione di Roma. Il secondo si chiama Giulio Valli, figlio di Candido, un imprenditore di Narni che investe nell’edilizia, è un ufficiale di Marina affascinato dal progresso e dalla modernità che lascia una collezione di lastre fotografiche che raccontano uno straordinario volo da Roma a Mentana a bordo di un pallone aerostatico del Genio militare.
A raccontare le loro storie sono le generazioni successive: Enrica Pasolini dall’Onda e Giannetto Valli che mostrano le collezioni a Dario Pasquini, storico dell’età contemporanea appassionato di arte e fotografia, che porta così alla luce immagini di ville e giardini minori di cui si era persa memoria e contesti da tempo scomparsi. Nello speciale oltre al contributo di Vittorio Vidotto, gli interventi di esperti come la docente di restauro architettonico Elisabetta Pallottino, la storica della pedagogia Tiziana Pironi, la storica della fotografia dell’Accademia Americana Lindsay Harris e lo storico dell’architettura Fernando Bilancia. Lo speciale firmato da Dario Pasquini è stato scritto con Marta La Licata, per la regia Federico Cataldi.
Passato e Presente
Tutankhamon e la tomba delle meraviglie
Scoprire il suo sepolcro nella Valle dei re fu a lungo il sogno di molti e non solo archeologi, come il celebre avvocato statunitense Theodore Davis, che aveva in concessione l’area archeologica. Sebbene Davis ci avesse lavorato per anni, il destino avrebbe dato a un altro il prestigio della scoperta del secolo. A "Passato e Presente", in onda lunedì 3 febbraio alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia, Paolo Mieli ne parla con la professoressa Patrizia Picentini. Il 26 novembre del 1922 Howard Carter un giovane illustratore britannico, non un archeologo di formazione, entrò per primo nella tomba del faraone bambino e trovò il suo meraviglioso tesoro. Gli oggetti rinvenuti nella tomba fecero il giro del mondo e diedero inizio al mito di Tutankhamon. Un mito mai tramontato.
Yalta
La cronaca diplomatica piena di suspence su come gli Stati Uniti cercarono di bilanciare i propri ideali democratici con le considerazioni pratiche della loro realpolitik durante la Seconda guerra mondiale. Il culmine di questa lotta avvenne alla conferenza di Yalta del 1945, dove i ""Big Three"" (Roosevelt, Churchill e Stalin) si incontrarono per pianificare la riorganizzazione postbellica dell'Europa. È “Yalta”, introdotto e contestualizzato dal professor Gastone Breccia, proposto da Rai Cultura lunedì 3 febbraio alle 21.10 in prima visione su Rai Storia a ottanta anni dal vertice che iniziò il 4 febbraio 1945. Lo speciale si svolge come un dramma teatrale, con Roosevelt, un idealista morente che simboleggia una superpotenza militare; Churchill, il leader di un impero in declino con un acuto acume politico; e Stalin, un maestro dell'inganno all'apice del predominio militare.
La bussola e la clessidra
La via del guerriero: Giulio Ubio. Cittadino e soldato
Come vivevano e come combattevano i guerrieri celti? Lo racconta “La bussola e la clessidra”, in onda lunedì 3 febbraio alle 22.10 su Rai Storia, con l’introduzione del professor Alessandro Barbero. Protagonista del racconto è Giulio Ubio, della tribù germanica degli Ubii che, ottenuta la cittadinanza, decide di entrare a far parte dell’esercito romano.
MARTEDI’ 04/02/2025
Cesare Battisti, l'ultima fotografia
Il ricordo di Rai Cultura a centocinquanta anni dalla nascita
Dal 10 al 12 luglio 1916: quarantotto ore per raccontare la vita di uomo, il tramonto di un impero e la fine di un mondo. La vita è quella del socialista trentino Cesare Battisti, ripercorsa come un viaggio in una terra di confine geografico, linguistico e culturale, da “Cesare Battisti – L’ultima fotografia”, di Clemente Volpini per la regia di Graziano Conversano, riproposto da Rai Cultura, a centocinquanta anni dalla nascita, martedì 4 febbraio alle 16.00 su Rai Storia. È la tragedia della Grande Guerra ad inghiottire l’esistenza di Cesare Battisti, un uomo e un simbolo in vita ma soprattutto dopo la sua morte; un martire per l’Italia, un traditore per l’Austria. Su di lui si è discusso e si continua a discutere ancora oggi, perché i simboli uniscono e dividono. Per questo, a distanza di un secolo, con un’Europa ancora in costruzione, è importante riscoprire la figura di un uomo che sognava l’Europa dei popoli e la fratellanza come forma di convivenza ma che poi viene travolto dall’immane catastrofe; quando nel 1914 gli Stati scelgono di risolvere con le armi i conflitti nazionali, trascinato dagli eventi, anch’egli partecipa alla guerra come milioni di altri uomini. Ma la sua storia va ben oltre la sua persona. Il viaggio nella vita di Battisti contribuisce anche a comprendere e a riscoprire, non solo un personaggio dimenticato, bensì un intero territorio, ora italiano un tempo austriaco, dove convivono culture e lingue diverse. Guida del viaggio è Alessandro De Bertolini, giornalista del Museo Storico del Trentino, custode dell’opera di Cesare Battisti; che riflette sul concetto del qui ed ora partendo da Battisti e dai suoi luoghi: Monte Corno, Trento, Ala, Bolzano, Verano, Innsbruck, sono le tappe salienti di un percorso che alla fine conducono a un altro viaggio, quello dell’uomo che va incontro alla morte. Dal Monte Corno al Castello del Buonconsiglio di Trento è un calvario che dura due giorni: Cesare Battisti viene catturato il 10 luglio e giustiziato due giorni dopo. Quello stesso giorno il boia Josef Lang – che si trovava a Vienna – riceve l’ordine di recarsi a Trento. Parte con il primo treno viaggiando tutta la notte. È il viaggio della giustizia austroungarica, del boia chiamato a giustiziare l’“alto traditore”.
Passato e Presente
Le guerre di Piero Calamandrei, da volontario a pacifista
Il 3 novembre del 1918, a bordo di un sidecar, Piero Calamandrei è il primo ufficiale italiano ad entrare a Trento. Il futuro padre costituente si arruola volontario nel primo conflitto mondiale rinunciando all’esonero per miopia. Ispirato dagli ideali risorgimentali, è deciso a dare il suo contributo per il riscatto delle terre irredente e confidava che sarebbe stata l’ultima guerra, quella che avrebbe scongiurato tutte le altre. Comincia così la storia che Paolo Mieli e il professor Marco Mondini ricostruiscono a “Passato e Presente”, in onda martedì 4 febbraio alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia.
Negli anni successivi, Calamandrei si batterà perché la guerra e la sua memoria vengano riconosciute come atto di fondazione di un’Italia nuova e ne difenderà i protagonisti: i soldati e i caduti, i “santi morti” da cui i vivi avrebbero dovuto prendere esempio. Dopo il lungo ventennio fascista e un nuovo terribile conflitto, però, Calamandrei, tra gli estensori della Costituzione, approderà a una visione compiutamente pacifista che nella costruzione di una federazione europea vedrà l’unica possibilità di eliminare la guerra dalla Storia.
L’ascesa di Hitler
I primi passi di un Fuhrer
Una serie della Bbc dedicata alla ricostruzione dei quattro anni (dal 1930 al 1934) che hanno portato alla morte della democrazia in Germania e all’ascesa di Hitler e del nazionalsocialismo: è “L’ascesa di Hitler” in onda da martedì 4 febbraio alle 21.10 su Rai Storia, introdotta e commentata dallo storico Emilio Gentile. Nel primo appuntamento, “Primi passi di un Fuhrer”, si parte dal 1930 e dal tentativo di Von Schleicher di cambiare cancelliere in Germania sfruttando il caos politico ed economico, con l’appoggio del presidente Hinderburg e avvalendosi di una nuova figura che pensa di potere sfruttare: Adolf Hitler. Alle elezioni del 1932 il partito nazionalsocialista passa dal 18% al 37% dei consensi e nel gennaio 1933 Hitler viene nominato cancelliere raggiungendo un accordo con Papen che diventa suo vicecancelliere a scapito dello stesso Schleicher. Ha inizio un vero e proprio disastro per la Germania. Nella serie, le immagini e i filmati di repertorio si accompagnano alle considerazioni di storici ed esperti del tema.
“1939 – 1945: La Seconda guerra mondiale”
Fronte orientale: l'attacco alla Russia
Il 22 giugno 1941 scatta l’operazione Barbarossa, l’invasione nazista dell’Unione Sovietica. Truppe tedesche, appoggiate da truppe finlandesi, romene e ungheresi per un totale di circa 3 milioni di uomini dotati di 10 mila carri attaccano la Russia. Stalin chiamerà il popolo sovietico alla resistenza definendo il nazismo “il nemico peggiore e più perfido”. Questi gli eventi al centro del sesto appuntamento con la serie “1939 - 1945 – La seconda guerra mondiale” in onda su Rai Storia martedì 4 febbraio alle 22.10 su Rai Storia. La serie presentata da Paolo Mieli, con la narrazione di Carlo Lucarelli, e l’analisi e l’approfondimento di storici scelti a seconda del tema trattato e alla luce delle nuove interpretazioni storiografiche, è arricchita da un racconto per immagini con materiali di repertorio “restaurati” in alta definizione ed edizioni di grandi documentari provenienti dalle Teche Rai con rare interviste a protagonisti e testimoni ormai scomparsi. Tra i consulenti della serie, gli storici Giovanni Sabbatucci, Nicola Labanca, Lutz Klinkhammer.
MERCOLEDI’ 05/02/2025
Passato e Presente
L’Italia del fotoromanzo
Dopo la fine della Seconda guerra mondiale l’Italia è un paese distrutto. Ma insieme all’impegno per ricostruire il Paese, cresce la voglia di lasciarsi alle spalle lutti e sofferenze. In questo contesto nasce il fenomeno editoriale, tutto italiano, del fotoromanzo. Ne parlano Paolo Mieli e la professoressa Fiamma Lussana a Passato e presente in onda mercoledì 5 febbraio alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia. Le storie raccontano vicende d’amore in cui al centro c’è sempre la donna. Liquidati come prodotto deteriore dagli intellettuali, dal mondo cattolico e da quello comunista, ottengono subito un larghissimo successo di pubblico, specie tra le fasce meno scolarizzate della popolazione. Per decenni accompagnano l’evolversi della società italiana e ne veicolano valori, contenuti, vizi e virtù.
Storie della TV
Videocrazia (1994 - 2004)
Tra il 1994 e il 2004 il nuovo scenario politico sorto con il sistema elettorale maggioritario e la “discesa in campo” di Silvio Berlusconi trasformano il ruolo sociale della Tv, sia pubblica che commerciale, mentre si profila lo scenario degli anni 2000, dove la televisione pubblica copre nuove missioni e affronta nuovi mercati, nel segno della sua storia. Il decennio 1994-2004 è al centro dell’appuntamento con Aldo Grasso e con “Storie della TV”, in onda mercoledì 5 febbraio alle 21.10 su Rai Storia. Testimoni della puntata sono Bruno Vespa, che racconta la nascita di “Porta a porta”; Valentina Amurri, autrice di “Tunnel” (1994), programma satirico che chiude l’esperienza della Raitre di Angelo Guglielmi; Lino Banfi, che diventa un volto familiare della fiction Rai, nel ruolo di nonno Libero in ‘Un medico in famiglia’; Simona Ventura che parla del suo ritorno in Rai nel 2001, del sorgere dei format e in particolare dell’’Isola dei famosi’, primo reality show trasmesso in Rai. I cambiamenti della lingua italiana, infine, vengono raccontati dal linguista Giuseppe Antonelli.
GIOVEDI’ 06/02/2025
Passato e Presente
Francesca da Rimini, da peccatrice a eroina dell’amore
Resa nota dalle celebri terzine nel V canto dell'Inferno di Dante, ritratta nell’arte e consacrata sulle scene, la figura di Francesca da Rimini ha subìto nel corso dei secoli una straordinaria metamorfosi, passando da peccatrice a donna ingannata, da vittima di violenza ad eroina romantica, vantando un’inesauribile fortuna letteraria e artistica. Trasformazioni raccontate da Paolo Mieli e dalla professoressa Maria Giuseppina Muzzarelli a Passato e presente in onda giovedì 6 febbraio alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia. Nel Medioevo e nel Rinascimento, la sua figura sarà prevalentemente interpretata in chiave moralistica, come monito contro la passione erotica. È tuttavia con l’avvento del Romanticismo che il personaggio dantesco subisce la trasformazione più radicale. L'accento si sposta dalla colpa alla passione, dalla condanna all'esaltazione dell'amore assoluto. Artisti come Ary Scheffer e letterati come Silvio Pellico e Gabriele D’Annunzio, contribuiscono a consolidare questa nuova immagine. Questa evoluzione e il continuo confronto tra diverse prospettive interpretative testimonia la ricchezza e la complessità del personaggio dantesco, capace di suscitare ancora oggi un vivo interesse e un acceso dibattito
“5000 anni e più. La lunga storia dell’umanità”
Il caso Nerone
L’imperatore romano Nerone è considerato uno dei più brutali, folli e crudeli sovrani della storia. La sua vicenda sembra la sceneggiatura di un kolossal hollywoodiano: eventi tragici, abiezione, crimini, intrighi, celebrazioni ostentate. Ma l’imperatore commise davvero la lunga lista di crimini per cui fu condannato o fu vittima di una gigantesca campagna diffamatoria? A rispondere è “5000 anni e più. La lunga storia dell’umanità”, con Giorgio Zanchini, in onda giovedì 6 febbraio alle 21.10 su Rai Storia. La storia è raccontata con ricostruzioni, flashback e come l’investigazione su un “cold-case”, con indizi, testimoni e prove.
a.C.d.C.
L'abbazia di Cluny, la città sacra perduta
Un viaggio alla scoperta della chiesa abbaziale più grande del mondo per tutto il Medio Evo: Cluny. Cancellata e nascosta dalla città stessa, ha ritrovato il suo antico splendore grazie al lavoro di archeologi e di ricercatori. Una storia ripercorsa dal professor Alessandro Barbero in “a.C.d.C.”, in onda giovedì 6 febbraio alle 22.10 su Rai Storia. Nel Medio Evo l’abbazia di Cluny era un complesso architettonico imponente, affollato di pellegrini, e la sua chiesa un capolavoro architettonico e ingegneristico di anonimi costruttori. Smantellata dopo la Rivoluzione Francese, solo recentemente ne sono state studiate in dettaglio le strutture e le avveniristiche tecniche di costruzione. Un’opera che ha rappresentato l’anello di congiunzione tra l’architettura romanica e quella gotica.
VENERDÌ 07/02/2025
Carità senza confini
Uno Speciale nell’anniversario della fondazione di Sant’Egidio
“Preghiera, Poveri, Pace” sono le tre parole che Papa Francesco ha usato per sintetizzare l’operato e il sogno che da mezzo secolo è condiviso in tutto il mondo da oltre 60 mila persone. Tre parole che sintetizzano la storia della Comunità di Sant’Egidio alla quale Rai Cultura dedica “Carità senza confini”, lo speciale diGiovanni Paolo Fontana con la regia di Fedora Sasso riproposto nel giorno dell’anniversario della Fondazione venerdì 7 febbraio alle 16.00 su Rai Storia. Presente in ogni continente, la Comunità di Sant’Egidio nasce nel cuore di Trastevere a Roma, ma è presente nelle periferie di 70 paesi, impegnandosi con i poveri, i senza fissa dimora, gli anziani soli, i bambini di strada, i malati di Aids, fino ad agevolare il dialogo interreligioso, seguendo lo “spirito di Assisi”, sostenuto da Papa Giovanni Paolo II fin dal 1986.
Le voci di oggi e di ieri - grazie alle Teche Rai - di Andrea Riccardi, Marco Impagliazzo, Hilde Kieboom, mons. Vincenzo Paglia e di monsignor Matteo Zuppi si sommano a quelle di alcuni testimoni provenienti dalla Siria, dal San Salvador e da altre parti del mondo, dove la Comunità cerca di portare il proprio soccorso concreto.
Passato e Presente
La Conferenza di Yalta: alle origini della Guerra Fredda
La Conferenza che si svolge a Yalta, in Crimea, tra il 4 e l’11 febbraio del 1945 è uno degli avvenimenti politici più significativi e rilevanti del XX secolo. A ottanta anni di distanza dal cruciale vertice, Paolo Mieli e il professor Luca Riccardi ne parlano a Passato e presente in onda venerdì 7 febbraio alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia. I protagonisti, il presidente degli USA Franklin Delano Roosevelt, il Primo Ministro inglese Winston Churchill e il Capo dell’URSS Josip Stalin, affiancati dai loro rispettivi staff, per un’intera settimana sono impegnati in estenuanti trattative, ciascuno con un proprio obiettivo. Le speranze coltivate a Yalta, dove era stato profuso ogni possibile sforzo per garantire l’affermazione della pace e dei metodi democratici nelle relazioni internazionali, ben presto si riveleranno vane. Nel breve volgere di poco più di sei mesi dalla fine del conflitto si affermerà quel clima di recriminazione tra i vincitori che avrebbe dato vita per circa cinquant’anni alla cosiddetta “guerra fredda”.
“Le ragazze” con Francesca Fialdini
Da Sveva Casati Modignani alla giornalista Rosanna Marani
Storie di donne, famose o sconosciute, i cui racconti si intrecciano con la storia di tutti noi regalando alle nuove generazioni uno sguardo al femminile sul mondo. È “Le Ragazze”, condotto da Francesca Fialdini, in onda venerdì 7 febbraio alle 21.10 su Rai Storia.
In questa puntata la famosa scrittrice Sveva Casati Modignani, pseudonimo di Bice Cairati, autrice di maggior successo della letteratura rosa italiana da oltre 40 anni. In apertura la decana una Ragazza degli anni '40, Francesca Fialdini presenta la storia della cardiologa Rosetta Martinez, la cui vita è stata interamente dedicata alla medicina ai suoi pazienti e all'insegnamento. A seguire le storie di Giovanna Nocetti, cantante e volto televisivo degli anni '70 in Rai e Mediaset, e di Rosanna Marani, la prima donna giornalista a scrivere sulla Gazzetta dello Sport.
SABATO 08/02/2025
Su Rai Storia omaggio a Giuseppe Ungaretti
"Ritratti contemporanei" nell’anniversario della nascita
L’8 febbraio 1888 nasceva Giuseppe Ungaretti. Un grande della poesia mondiale al quale Rai Cultura rende omaggio riproponendo “Ritratti contemporanei” di Clemente Crispolti, in onda sabato 8 febbraio alle 16.45 su Rai Storia. Il filmato, del 1959, è una delle prime biografie mai realizzate e presenta Ungaretti nel pieno della sua “contemporaneità”, al lavoro nel suo studio e in aula con i suoi studenti. Ed è lui stesso a leggere alcune poesie che punteggiano il racconto biografico, e che restano patrimonio della storia della letteratura italiana e internazionale.
Passato e Presente
Porzus, sangue nella Resistenza
Il 7 febbraio 1945 un commando delle formazioni d’assalto GAP del partito comunista attacca il comando della I Brigata Osoppo, una formazione partigiana di orientamento liberale che aveva il suo quartier generale nelle cosiddette malghe di Porzus. Sono 18 i partigiani uccisi dai comunisti, solo 3 i superstiti. A ottanta anni dalla strage, il professor Tommaso Piffer affronta con Paolo Mieli questa pagina dolorosa della nostra storia contemporanea a “Passato e Presente”, il programma di Rai Cultura in onda sabato 8 febbraio alle 20.30 su Rai Storia. La strage di Porzus è il più grave caso di scontro interno alla Resistenza italiana, e uno degli eventi più dibattuti della storia del biennio 1943-45. A chi va imputata la responsabilità della strage? Si tratta di una iniziativa personale del comandante dei GAP? Oppure i mandanti vanno cercati altrove? Che ruolo ha avuto il Partito comunista di Togliatti? Oggi il sito del massacro è classificato come monumento nazionale, ma queste domande hanno alimentato per decenni un acceso dibattito politico e storiografico.
Cinema Italia
Porte aperte
Palermo, 1936. Tommaso Scalia si macchia di tre crimini: accoltella e uccide il suo ex capo, l’avvocato Spatafora, che lo aveva licenziato; elimina il collega che lo ha sostituito presso una organizzazione sindacale fascista e, infine, uccide anche la moglie dopo averla violentata. Una storia che Gianni Amelio racconta in “Porte aperte” in onda sabato 8 febbraio alle 21.10 su Rai Storia per il ciclo “Cinema Italia”. Tra gli interpreti, Gian Maria Volontè, Ennio Fantastichini, Renzo Giovampietro, Renato Carpentieri, Lidia Alfonsi.
Secondo il Codice penale dell'epoca è prevista la pena di morte con fucilazione alla schiena. Ma il coraggioso Vito Di Francesco, un giudice "a latere" nel processo, cerca di trovare delle attenuanti, detestando l'idea stessa della pena di morte, che considera una prova manifesta di inciviltà giuridica e umana, pur di fronte all'assassinio più orrendo. Riuscirà a trovare una pena alternativa?
Documentari d'autore
Pluto
Un veterano dell’esercito degli Stati Uniti vive isolato nei boschi mentre la sua mente è un caos allucinato di esplosioni nucleari, volute o meno. Parte del gruppo dei “custodi silenziosi”, la sua missione è quella di prevenire un altro disastro nucleare. È “Pluto”, di Renzo Carbonera, con Andrea Pennacchi e Sara Lazzaro, in onda sabato 8 febbraio alle 23.00 su Rai Storia per il ciclo “Documentari d’autore”.