GALA VERDIANO
Il Gala Verdianoche chiuderà i festeggiamenti del 212° compleanno di Giuseppe Verdi, venerdì 10 ottobre 2025, ore 20.30, sarà affidato alla direzione di Paolo Carignani, per la prima volta al Teatro Regio, sul podio della Filarmonica Arturo Toscanini e del Coro del Teatro Regio di Parma preparato da Martino Faggiani. Il programma presenta in forma integrale il terzo atto di LuisaMiller e Rigoletto che saranno interpretati da un cast che affianca acclamati interpreti verdiani ad artisti di nuova generazione: AlessiaPanza* (Luisa), Ariunbaatar Ganbaatar (Miller e Rigoletto), AdolfoCorrado (Il Conte di Walter e Sparafucile), Galeano Salas (Rodolfo e Il Duca di Mantova), Giuliana Gianfaldoni (Gilda) Teresa Iervolino (Maddalena). (*già allieva dell’Accademia Verdiana).
MESSA DA REQUIEM
Robert Treviño, per la prima volta al Teatro Regio, dirige la Messa da Requiem al Teatro Regio di Parmasabato 18 ottobre 2025, ore 17.00. Il direttore texano di Fort Worth, una delle bacchette americane più apprezzate e richieste dell'ultima generazione, interpreta il capolavoro sacro di Verdi, nell’edizione critica a cura di David Rosen (The University of Chicago Press e Casa Ricordi), sul podio della Filarmonica Arturo Toscanini e del Coro del Teatro Regio di Parma preparato da Martino Faggiani. Solisti Marta Torbidoni Danbi Lee*, Galeano Salas (questi ultimi tutti al debutto nella Messa da Requiem), Michele Pertusi. (*già allieva dell’Accademia Verdiana).
“Composizione sontuosa, monumentale – scrive Giuseppe Martini – la Messa da Requiem vide durante il crescente successo di Aida, quando a Verdi, ormai sempre più figura dominante della musica dell’Italia unita, non mancava ormai che l’investitura di una grande opera sacra. L’occasione arrivò con la scomparsa di Alessandro Manzoni, figura da sempre adorata da Verdi, un evento che lo toccò così profondamente da spingerlo a scrivere subito all’editore Ricordi: «Io pure vorrei dimostrare quanto affetto e venerazione ho portato e porto a quel grande che non è più e che Milano ha tanto degnamente onorato. Vorrei mettere in musica una Messa da morto da eseguirsi l’anno venturo per l’anniversario della sua morte. La Messa avrebbe proporzioni piuttosto vaste, ed oltre ad una grande orchestra ed un grande coro, ci vorrebbero anche (ora non potrei precisarli) quattro o cinque cantanti principali». E proprio a un anno esatto dalla morte di Manzoni, il 22 maggio 1874, la Messa da Requiem fu eseguita presso la Chiesa di San Marco a Milano, offerta alla cittadinanza in suffragio del grande poeta e scrittore. Da allora Verdi passò definitivamente dallo status di grande musicista a monumento della cultura italiana. Ma la Messa è manzoniana nell’omaggio, non nello spirito: nella sua musica, terribile e dolorosa, non c’è l’ottimismo della Provvidenza ma il dubbio dell’essere umano fragile, la consapevolezza della solitudine della vita, l’incertezza e lo sgomento del morente. Solo nei momenti di tenerezza struggente la musica sembra far passare qualche spiraglio di luce, ed è forse proprio nella forza del sentimento che per Verdi si possono ritrovare gli sparuti segnali di un conforto che la vita sembra continuamente negare”.
A metà tra melodramma sacro e musica sacra propriamente detta, la Messa da Requiem riflette la spiritualità di un compositore che, nonostante le posizioni convintamente anticlericali e il suo spirito razionale, estraneo al misticismo, non si è mai tirato indietro di fronte alla necessità di misurarsi con la dimensione trascendente della natura umana: in tutta la produzione operistica emerge quella dialettica tra sacro e profano di un uomo che si pone i grandi interrogativi dell’esistenza umana, ma le cui convinzioni più profonde restano un mistero.
FUOCO DI GIOIA
Fuoco di gioia, il gala lirico benefico, organizzato dal Gruppo Appassionati Verdiani “Club dei 27” torna al Teatro Regio di Parmamartedì 14 ottobre 2025, ore 20.30, nella sua XIII edizione, diretto da Enrico Fagone sul podio della Filarmonica di Parma e della Corale “Giuseppe Verdi” di Parma, maestro del coro Claudio Cirelli. Il cast, che sarà prossimamente annunciato, vedrà la partecipazione dei più celebri interpreti verdiani.
ACCADEMIA VERDIANA
Il Concerto di Gala dell’Accademia Verdiana, al Teatro Regio di Parmamartedì 14 ottobre 2025, ore 20.30, coronerà il percorso formativo dei dodici allievi del Corso di Alto Perfezionamento in Repertorio Verdiano del Teatro Regio di Parma, giunto alla sua VIII edizione. Una prestigiosa occasione di esibizione per i giovani artisti e di scoperta per il pubblico che potrà ascoltare i nuovi talenti che hanno maturato una profonda consapevolezza dello stile, della vocalità e delle pratiche esecutive verdiane durante i mesi di lavoro al Regio, conseguendo una preparazione musicale, vocale, teatrale d’eccellenza grazie ai più rinomati interpreti verdiani che li guidano nelle 1000 ore di lezione previste. Nel concerto saranno accompagnati quali madrina e padrino d’eccezione, da due rinomati artisti.
Nata nel 2017, progetto cofinanziato dal Fondo Sociale Europeo plus e dalla Regione Emilia-Romagna (Operazione Rif. PA 2024-23055/RER approvata con DGR n. 2287 del 09/12/2024), l’Accademia Verdiana si articola in nove mesi di lezioni, incentrate sullo studio del repertorio e del perfezionamento della tecnica vocale, laboratori dedicati ai movimenti coreografici e scenici, seminari e incontri di approfondimento, moduli dedicati alle materie storiografiche e alle materie contrattualistiche e manageriali volti a formare un artista lirico dal profilo completo.
Direttore didattico dell’Accademia Verdiana è Francesco Izzo, musicologo, pianista e coach, professore ordinario di musicologia presso l’Università di Southampton, dove tiene corsi di storia e teoria della musica. Dal 2022 ricopre inoltre l’incarico di Referente scientifico dell’Istituto Nazionale di Studi Verdiani per il Festival Verdi.
RAMIFICAZIONI
Ramificazioni - la sezione del Festival che ha l’obiettivo di stabilire relazioni e sollecitare confronti stimolanti con la produzione verdiana e il tema che ispira questa edizione, che vede al centro il rapporto tra Giuseppe Verdi e William Shakespeare - con uno sforzo importante si radica nella contemporaneità, presentando, in prima assoluta e in 3 spazi differenti, 4 nuovi lavori di autori appartenenti a generazioni diverse.
Due sono commissioni del Festival Verdi, due sono il risultato della progettualità del Reggio Parma Festival, con Teatro Regio di Parma, Teatro Due, e iTeatri di Reggio Emilia.
Luca Francesconi firma la musica e il libretto di Timon Études, commissione del Festival Verdi in prima assoluta in debutto all’Auditorium Niccolò Paganini domenica 28 settembre 2025, ore 20.30,ricerca sul dramma di Shakespeare Timon of Athens di cui in occasione del Festival Verdi si presenta una suite per soli, coro e orchestra che ne anticipa musicalmente l'atmosfera drammaturgica.Maxime Pascal dirige l’Orchestra Sinfonica di Milano, il Coro del Teatro Regio di Parma, maestro del coro Martino Faggiani, il complesso dei Neue Vocalsolisten e i solisti che saranno prossimamente annunciati.
“Ho scritto il libretto derivandolo dal dramma di Shakespeare, scrive Francesconi - forse il più controverso, misterioso e moderno della sua produzione. In questi Études emerge un nucleo incredibilmente vicino a noi: una feroce invettiva contro un mondo dominato dall'oro. La componente più impressionante, come sempre in Shakespeare, è la lucidità spietata con cui analizza la misera condizione di cinismo, prima, e di nichilismo poi, dei suoi personaggi. Come sempre grandi temi dell'esistenza sono trattati con una forza di parole e immagini senza pari. La musica ha il compito di aderire a questa tensione espressiva ed elevarla a una dimensione ancora più drammatica e universale. Ora Timone non canta più, recita. E viene visitato come in un sogno sinistro, una felliniana processione, da molti ateniesi da cui era fuggito. Questi personaggi cantano. Si forma un dialogo spiazzante fra parola recitata e parola cantata. In più il Timone “parlante” è immerso nella musica, contrapposto alla potenza musicale della grande orchestra e del coro. Il suo giudizio finale sulla società (che è già la nostra) diventa un attacco senza appello alla umanità tutta, che ha perso ogni empatia, generosità, capacità di amare”.
Nell’autunno 2025 prende vita Gradus in scenadi Reggio Parma Festival, volto a promuovere la nuova autorialità in ambito teatrale e musicale. Il progetto è parte di un percorso più ampio avviato nel 2024, Gradus. Passaggi per il nuovo, che giunge al suo compimento con quattro debutti, due dei quali presentati nell’ambito di Ramificazioni al Teatro Farnese: domenica 5 ottobre 2025, ore 21.00Fugues. The Art of Running composizione musicale di Fernando Strasnoy,libretto di Giuliana Kiersz, regia e coreografia di Gaetano Palermo, Michele Petrosino, coproduzione Teatro Regio di Parma, iTeatri di Reggio Emilia; venerdì 17 ottobre 2025, ore 21.00, 89 Seconds to Midnight composizione musicale di Maria Vincenza Cabizza, libretto e regia di Lisa Caraccioli, coreografia di Daisy Ransom Phillips, scene di Francesca Sgariboldi.
Disdemona_Δυσδαιμονία Cattiva stella, commissione del Festival Verdi in prima assoluta a Lenz Fondazione, vincitrice lo scorso anno del Premio Ubu, oltre ad affermare la volontà di collaborazione con le più stimolanti realtà creative del territorio, vuole presentare, negli spazi del Wopa una composizione performativa, visuale e sonora, ispirata a Otello di Verdi e di Shakespeare, introducendo nella programmazione del Festival dimensioni nuove e non convenzionali. Lo spettacolo debuttanegli spazi rigenerati del Wopa, Workout Pasubio (Parma, via Palermo 6),martedì 7 ottobre 2025, ore 20.00 (recite mercoledì 8 ottobre ore 19.00, giovedì 9 ottobre ore 20.00, venerdì 10 ottobre ore 19.00) con drammaturgia, imagoturgia di Francesco Pititto, composizione, installazione, involucri di Maria Federica Maestri, elaborazioni sonore di Andrea Azzali, interprete Valentina Barbarini, interpreti in video Valentina Barbarini, Monica Bianchi, Tiziana Cappella, Carlotta Spaggiari, cantanti gli allievi dell’Accademia Verdiana.
CONCERTI
Cinque appuntamenti al Ridotto del Teatro Regio di Parma, alle ore 17.00 compongono la rassegna Cori al Ridotto per scoprire le grandi pagine corali verdiane interpretate dalle corali cittadine: sabato 27 settembre il Coro di voci bianche e giovanile Ars Canto “Giuseppe Verdi”, maestro del coro Eugenio Maria Degiacomi; domenica 28 settembre il Coro di voci bianche della Corale “Giuseppe Verdi”, maestro del coro Niccolò Paganini; sabato 11 ottobre il Coro di voci bianche “Parma Musicale”, maestro del coro Beniamina Carretta; domenica 12 ottobre la Corale “Giuseppe Verdi”, maestro del coro Claudio Cirelli; venerdì 17 ottobre il Coro di voci bianche del Teatro Regio di Parma, maestro del coro Massimo Fiocchi Malaspina.
Le voci degli allievi e già allievi dell’Accademia Verdiana, accompagnate al pianoforte da Gianluca Ascheri, Claudio Cirelli, Claudia Zucconi, fanno vibrare le sale di uno dei più bei palazzi storici della città che si apre al pubblico per l’occasione per la rassegna domenicale del Festival Verdi Mezzogiorno in Musica, al Palazzo Ducale nel Parco, domenica 28 settembre, 5, 12, 19 ottobre 2025, ore 12.00. Un’occasione per godere della musica di Giuseppe Verdi, in un luogo speciale e approfondirne alcuni aspetti con l’introduzione all’ascolto,tra gli altri, di Francesco Izzo, Alessandro Roccatagliati. In collaborazione con Comando Provinciale dell’Arma dei Carabinieri.
Michele Gamba al pianoforte con il Quartetto Luigi Magnani (violini Paolo Mora, Michele Rossi; viola Novella Bianchi; violoncello Giacomo Fossa), arricchiscono il programma del Festival nel solco del tema che lo ispira con Verdi, Faccio, Schumann e Shakespeareconcerto in programma a Busseto (il luogo sarà prossimamente annunciato) giovedì 2 ottobre 2025 ore 20.30.
Il programma comprende la prima esecuzione assoluta nell’edizione critica di Ivano Bettin, (Società Italiana di Musicologia, Roma, 2025) del Quartetto per archi,in sol maggiore del 1864 di Franco Faccio, primo Direttore del Teatro alla Scala e direttore della prima esecuzione di Otello di Giuseppe Verdi nel 1887.
Il legame con Shakespeare viene ripercorso attraverso due versioni cameristiche dell’epoca, di raro ascolto, Preludio e Canzona da Amleto, il capolavoro operistico dello stesso Franco Faccio, e “Ave Maria” da Otellodi Giuseppe Verdinella versione per quartetto d’archi (fine XIX sec.), oltre che dal Quartetto per pianoforte e archi,in mi bemolle maggiore, op. 47 di Robert Schumann composto nel 1842. Anche Schumann coltivò, infatti, una frequentazione costante delle opere di Shakespeare e, dall’anno precedente alla composizione del Quartetto, aveva cominciato a stendere il quaderno Su Shakespeare e la musica (Über Musik aus Shakespeares Schriften) più tardi confluito nella raccolta Giardino poetico per la musica.