INAUGURAZIONE CON LA VERDI STREET PARADE TUTTO NEL MONDO È BURLA E CON IL SONNO UCCIDESTI DI DAMIANO MICHIELETTO E PAOLO FANTIN
Inaugurazione con la Verdi Street ParadeTutto nel mondo è burla!sabato 20 settembre 2025, ore 18.00 èuna grande festa in musica che invade strade e piazze del centro cittadino, partendo dal Teatro Regio e accompagnando il pubblico in un percorso ricco di sorprese attraverso il centro storico e l’Oltretorrente. Oltre 1.000 artisti, ensemble corali e orchestrali, bande, cantanti, attori, ballerini, artisti di strada, acrobati e artisti visivi, insieme agli artisti di Imaginarium Studio daranno vita a uno spettacolo diffuso con performance ispirate alla musica e alla figura di Giuseppe Verdi e dedicate al pubblico di ogni età. A sfilare, anche un corteo dedicato a Falstaff realizzato in collaborazione con gli Artisti del Carnevale di Viareggio,della comunità cittadina a seguito della partecipazione al workshop curato dall’artista Elodie Lebigre. Protagonisti del festoso corteo anche gli istituti scolastici del territorio con elaborazioni verdiane appositamente realizzate che sfileranno insieme alle opere degli Artisti di Viareggio.
Il sonno uccidesti è la nuova commissione di Verdi Off agli artisti Damiano Michieletto e Paolo Fantin, che prenderà corpo e spazio nella Galleria San Ludovico di Parmadal 21 settembre al 19 ottobre 2025
“Macbeth è il ritratto dell’umanità affondata nelle proprie ossessioni che conducono all’isolamento e al dolore psichico – scrivono Damiano Michieletto e Paolo Fantin. È la perdita di ogni possibilità di ascolto. Dalla bruma scozzese emergono voci e suoni, in una notte destinata a non finire mai perché Macbeth ha ucciso il sonno. Allor questa voce m’intesi nel petto: / “Avrai per guanciali sol vepri, o Macbetto! / Il sonno per sempre, Glamis, uccidesti! / Non v’è che vigilia, Caudore, per te!”. Il ritmo naturale è spezzato. Non c’è movimento, non c’è respiro perché la vita si è trasformata in un tempo immobile dove sembra impossibile trovare una via d’uscita. È la sintesi a cui arriva la drammaturgia di Shakespeare, la condizione universale dell’uomo che ha interrotto ogni contatto con l’altro, precipitato in un abisso dove nessuno sembra avere la possibilità di avvicinarsi”.