Musica e humanitas
di Sergio Mora
Riccardo Muti
Recondita armonia
218 pagine
ISBN 9788817189903
Rizzoli editore 2024
Questo nuovo libro di Riccardo Muti scritto, come il precedente Verdi l’italiano, in collaborazione con Armando Torno, contiene alcune riflessioni sul sapere musicale, estrapolate da interviste ed incontri didattici. La componente formativa della musica viene collocata all’interno del normale iter scolastico come completamento di conoscenze di base: storia, filosofia, letteratura e storia dell’arte. Quindi non un modello di esclusiva pertinenza del mondo specialistico dei conservatori. Muti si è sempre adoperato per una vera riforma scolastica in cui la musica fosse considerata una disciplina paritaria assieme ad altre materie. Quello che manca è una vera e propria educazione all’ascolto. Non è quindi necessario conoscere la musica come grammatica ma saperla apprezzare e cogliere all’interno dell’evoluzione del sapere umano. Nel caso della musica italiana, conoscere i nostri autori significa anche vederli all’interno dei rivolgimenti storici e culturali che hanno caratterizzato il nostro paese.
Per quanto concerne l’evoluzione del linguaggio musicale, fra tonalità e atonalità, Muti auspica un nuovo importante rivolgimento, forse portato dalla “globalizzazione”, una nuova armonia universalistica. Non viene trascurato l’imbarazzo di valutare l’effettiva potenzialità espressiva di alcune recenti composizioni: una musica si dimostra valida se riesce ad entrare nella componente affettiva di chi ascolta. Al di fuori di questo vincolo umano e affettivo ogni composizione si vanifica nell’oblio.
Il libro si completa con una serie di brevi analisi di opere di particolare rilevanza, spesso trascurate dai commentari o date per scontate nella loro immediata portata contenutistica: Don Pasquale (la poesia della solitudine); Nabucco (convergenza di stili opposti) e altri melodrammi verdiani; La Betulia liberata nella duplice versione di Jommelli e Mozart, interessante per il raffronto di due autori su un medesimo testo, con il salisburghese che rilegge l’opera dell’italiano alla luce di una modernità precorritrice del secolo a venire. Riccardo Muti ci invita all’ascolto del teatro di Verdi facendo leva sul rapporto fondamentale fra parola e suono: il teatro verdiano si alimenta delle suggestioni letterarie generate dal libretto mediante la musica. La continuità di “humanitas” che lega l’intera storia della cultura italiana è evidente e diventa un dono meraviglioso da capire, amare e tramandare.
Ogni capitolo viene completato da un QR Code che rimanda agli ascolti proposti attraverso le esecuzioni dello stesso Riccardo Muti.
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