L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Omaggio alla donna

 di Andrea R. G. Pedrotti

Si apre con la voce di Di Stefano e un omaggio, con una settimana d'anticipo, alla Festa della Donna il terzultimo concerto della stagione 2014/15 di Veronalirica. Applauditissime signore di questo pomeriggio musicale il soprano Amarilli Nizza e il mezzosoprano Ildiko Komlosi. Con loro, oltre al baritono Elia Fabbian, il tenore Dario Di Vietri, che con prontezza e genersoità ha sostituito il previsto Yusif Eyvazov.

VERONA, 1 marzo 2015 - Il terzultimo concerto in programma nel cartellone di Veronalirica ha inizio con un omaggio alla donna. A una settimana dalla festa dedicata al gentil sesso, la meritoria associazione veronese si abbandona alla voce di Giuseppe Di Stefano, ma soprattutto alle note di Franz Lehár, il quale, con abilità da artista consumato, dipinse sulla tavolozza del pentagramma un quadro che fosse omaggio all'amore verso una donna. Lisa, protagonista di Das Land des Lächelns, seppe rubare il cuore al principe cinese Sou-Chong, ma egli fu costretto dalle antiche e crudeli tradizioni a rinunciare all'amata e a sposare quattro fanciulle Manchu; tuttavia solo Lisa rappresentò per lui il vero sentimento. Un'autentica donna dall'anima sensibile a rappresentare l'intero universo femminile. Quell'universo che “rubò il cuor” a noi tutti.

Stante la supremazia femminile sull'animo, cosiddetto, virile, ricordiamo con ordine cavalleresco i protagonisti del pomeriggio al Filarmonico. Il soprano Amarilli Nizza, il mezzosoprano Ildiko Komlosi, il tenore Dario Di Vietri (in luogo dell'annunciato Yusif Eyvazov) e il baritono Elia Fabbian. Tutto gestito, come sempre, dalle leggere mani del Maestro Patrizia Quarta, a volteggiar sulla tastiera, e alla consueta impertinente arguzia di Davide Da Como.

Il concerto vero e proprio ha avuto il suo inizio con il dramma della gelosia nell'interpretazione del Credo di Jago, dall'Otello di Giuseppe Verdi. Un esperimento coraggioso, da parte di Elia Fabbian, il quale ha comunque già affrontato il ruolo lo scorso anno a Palermo sotto la direzione di Renato Palumbo. Dopodiché ci siamo catapultati nel Novecento con Adriana Lecouvreur di Francesco Cilea e a dar voce alla principessa di Bouillon e alla sua “acerba voluttà” è stata una elegantissima, nel canto come nel vestire, Ildiko Komlosi. Ritorno all'Ottocento, ma con un autore che visse a cavallo fra secolo lungo e secolo breve: Giacomo Puccini e una sua opera poco eseguita. È estremamente passionale e partecipata l'interpretazione di Amarilli Nizza, in Edgar, dell'aria “Addio, addio, mio dolce amor”. Come suo costume v'è una grande cura degli accenti, i quali conferiscono alla lettura della parte un'impronta quasi verista, ma senza mai scadere negli eccessi e risultando molto efficace, con una resa teatrale pertinente.

In un pomeriggio che voleva celebrare la donna non si può, tuttavia, non riservare un ringraziamento particolare a Dario Di Vietri; impegnato nella produzione di El amor Brujo/Cavalleria Rusticana e, una volta di più, pronto a partecipare generoso ai pomeriggi di Veronalirica. Generoso nell'impegno profuso -ricordiamolo- a titolo gratuito. “Una volta di più” perché il tenore barese già sostituì in ben due occasioni Carlos Ventre: prima questa estate in Turandot all'Arena, poi al concerto inaugurale proprio di Veronalirica. Il suo brano d'esordio è stato tratto dall'opera di Mascagni che si sta provando a Verona in questi giorni, con l'aria “Mamma, quel vino è generoso”, senza l'intervento di Mamma Lucia, ovviamente.

Altre reminescenze areniane nel prosieguo, con il duetto “Fu la sorte dell'armi”, affidato a due interpreti particolarmente esperte dei rispettivi ruoli, come Amarilli Nizza e Ildiko Komlosi, che più volte si sono fatte applaudire, l'ultima volta meno di un anno fa, a pochi passi dal teatro Filarmonico, nel millenario anfiteatro.

Sempre Verdi con Elia Fabbian, interprete di “Urna fatal” da La forza del destino.

Dopo un piccolo incidente tecnico (cui Davide Da Como a saputo tener testa, nonostante il guasto al microfono), la prima parte si è chiusa sempre con il pensiero sognante ai marmi areniani e a “Nessun dorma”, ovviamente affidato alla voce di Dario Di Vietri.

Nella seconda parte abbiamo sicuramente ascoltato le cose migliori, pur rimarcando la qualità della prima sezione del concerto. Un crescendo partito dal primo atto di Tosca e dal duetto fra Floria e Cavaradossi “Mario, Mario”. Il bello è cominciato ora, perché gli interpreti hanno preso a occupare tutta l'ampiezza del palco, recitando con passione i rispettivi ruoli. Amarilli Nizza e Dario Di Vietri hanno ovviato alla mancanza di elementi scenici sfruttando ciò che il teatro offriva loro; per esempio il dipinto del pittore romano non era altro che una delle statue che stanno ai lati della scena.

I seguenti quattro brani sono stati, in assoluto, i meglio riusciti del pomeriggio e si sono equamente divisi fra gli artisti. Comincia Ildiko Komlosi, con una magistrale interpretazione di “Mon coeur s'ouvre a ta voix” dal Samson et Dalila di Camille Saint-Saëns. Seguono  due arie dall'Andrea Chénier: un bellissimo “Nemico della patria” con Elia Fabbian e una splendida “Mamma morta”, affidata agli accenti drammatici di Amarilli Nizza.

Al termine due duetti tratti da due epiloghi d'opera: per primo l'effettivo finale della Carmen di Bizet, affrontato con grandissima passionalità e trasporto da Ildiko Komlosi e Dario Di Vietri, entrambi adatti a ruoli per il rispettivo impeto. Ragionato e seducente la prima, sfrontato e giovanile il secondo.

Si chiude con la svolta decisiva che prelude alla tragica conclusione del Trovatore: il grande confronto fra Leonora e il conte di Luna “Udite? Come albeggi...” con Elia Fabbian e Amarilli Nizza.

Grandi applausi per tutti e appuntamento al 14 marzo, per il penultimo concerto stagionale. Ricordiamo che in quest'occasione, come per l'11 aprile, Veronalirica prenderà possesso del Filarmonico non di domenica, come consueto, ma di sabato.


 

 

 
 
 

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.