Tecnicismi in volo e sulle punte
È giunto a Milano, una delle capitali storiche del balletto classico, per la prima volta il Gala prodotto e firmato da Daniele Cipriani con una speciale edizione “best of…” tra spettacolari passi ottocenteschi, neoclassici e di suggestiva contemporaneità.
MILANO 29 novembre 2024 – Alcuni protagonisti della scena mondiale della danza sono saliti sul palco del Teatro Arcimboldi per una carrellata di capolavori e per un toccante omaggio al danzatore Vladimir Shklyarov, prematuramente scomparso. Diretto da Daniele Cipriani, Les étoiles è uno dei principali programmi di Gala nazionali e un'esplosione di talenti mondiali. A dare il via, un pezzo intramontabile firmato da George Balanchine: il pas de deux da Diamonds su musica di Čajkovskij con protagonista la coppia formata da Polina Semionova e Martin Ten Kortenaar (entrambi dello Staatsballet Berlin) terza sezione del capolavoro in tre parti Jewels. sulla Sinfonia n. 3 in re maggiore. Diamonds si ispira allo stile dei grandi balletti classici della tradizione russa con un lampo di perfezione assoluta nell’esecuzione di Semionova-Ten Kortenaar, che hanno toccato le corde dell’anima. A seguire il pas de deux del secondo atto da La Bayadère di Marius Petipa su musica di Ludwig Minkus con protagonisti Maria Makhateli e Victor Caixeta (entrambi in forze al Het Nationale Ballet di Amsterdam). una danza punteggiata da un continuo dialogo di sguardi e di tecnicismi ad alto livello, anche se il pezzo estrapolato dal suo contesto perde la forza che gli è propria. Il terzo titolo di stampo contemporaneo, Pacopepepluto con la coreografia di Alejandro Cerrudo e musica di Billy Hill, consiste in otto minuti di energia pura. Nato nel 2020 ha debuttato al Pacific Northwest Ballet. Interprete d’eccezione Daniil Simkin il quale ha infiammato la platea grazie alla sua tecnica strabiliante e a una serie incredibile di virtuosismi e di prodezze donate al pubblico senza apparenti sforzi. Nel quarto pezzo si abbandonano le atmosfere tipiche della scuola accademica per affidarsi alla poesia e alla delicatezza di Simone Repele e Sasha Riva, con il loro applauditissimo I’m On Your Side. Si è poi proseguito con il classico nel pas de deux del Cigno Nero da Il Lago dei Cigni di Marius Petipa con interpreti Catherine Hurlin (American Ballet Theatre) e Alessandro Frola (Hamburg Ballet). Lei acuta nella sua danza, seducente e potente anche se a tratti eccessiva, lui al top della forma artistica e tecnica (entrambi con i costumi di Roberto Capucci). A chiusura del primo tempo una pietra miliare con il “bacio più lungo della danza”: Le Parc di Angelin Preljocaj, con due étoile di primissimo piano come Eleonora Abbagnato (attuale direttrice del Corpo di Ballo e della Scuola dell’Opera di Roma) e Mathieu Ganio (Opéra di Parigi) prossimo all’addio alle scene. Lui dotato costantemente di misura, delicatezza, raffinatezza e grazia che lo hanno trasformato in tanti anni di ineccepibile carriera nel “danseur noble” per eccellenza. Lei eterea, impalpabile, si è mossa come una brezza delicata. Un pas de deux elegante e meravigliosamente danzato da entrambi con la partecipazione dei convincenti Giovanni Castelli, Antonello Mastrangelo, Alessio Rezza, Massimiliano Rizzo.
Ad aprire la seconda parte due giovanissimi e bravissimi danzatori provenienti dallo Stuttgart Ballet, Matteo Miccini ed Edoardo Sartori, interpreti di Formoria su coreografia firmata da Vittoria Girelli punteggiata dalle musiche di Davidson Jaconello, Edward Elgar, Béla Bartok. La creazione prende come riferimento l’opera di Alberto Burri e la sua fisicità. A seguire Spring and Falldi John Neumeier con Madoka Sugai (Hamburg Ballet) e Alessandro Frola: brano lirico danzato sulle note della toccante Serenata per archi in mi maggiore op. 22 di Antonín Dvorák. Si è continuato con il celeberrimo Tschaikovsky Pas de Deux nell’esecuzione emozionante di Maia Makhateli e Victor Caixeta: un romantico grand adage di equilibri e sollevamenti che chiude con una delle prese più famose e suggestive del dizionario accademico, e cioè quella “a pesce” che richiede un notevole controllo del corpo. Sono poi nuovamente in scena Simone Repele e Sasha Riva con Eyes Open / Shut Your Eyes di Marco Goecke, creato appositamente per loro sulle note di Twilight di Antony and the Johnsons. È un pezzo che fa palpitare espressivamente le membra ed è in grado di suscitare emozioni ed evocare atmosfere suggestive cui da tempo i due danzatori hanno abituato il loro pubblico. A seguire Catherine Hurlin ha interpretato La morte del cigno di Mikhail Fokine (non esattamente nelle sue corde), banco di prova di tutte le più grandi ballerine, a partire da colei che lo ha voluto e cioè Anna Pavlova per giungere alla magnetica Maya Plisetskaya. Penultimo brano in scaletta il neoclassico On The Nature of Daylightdi David Dawson su musica di Max Richter con gli splendidi Polina Semionova e Martin ten Kortenaar che hanno riscosso unanimi consensi. A chiudere la serata lo scoppiettante e acrobatico pas de deux del secondo atto di Don Chisciotte con Madoka Sugai e Daniil Simkin (nella tradizionale versione di Marius Petipa) con una esibizione di pura bravura capace di restituire l’intensità della loro padronanza tecnica unita a millimetrica precisione. Applausi e tributi hanno chiuso il Défilé finale, su musica di Riccardo Drigo, con tutti i danzatori in scena e ripetute chiamate alla ribalta.
Da segnalare nella prima serata l’assenza per un grave lutto familiare della superstar Sergio Bernal che avrebbe dovuto danzare Obertura e El Cisne (interpretati poi nella seconda rappresentazione del 30 novembre). Grande parterre di ospiti ad applaudire le stelle tra cui il Direttore della Scuola di Ballo della Scala Frédéric Olivieri, l’étoile Oriella Dorella, Maurizio Vanadia, Marta Romagna, Alessandro Grillo, Annamaria Grossi, Emanuela Tagliavia, Claudio Coviello, Walter Madau, Paola Vismara, Claudia De Smet, Carmen Ragghianti, Elisa Scala, Stefania Ballone, Luigi Pignotti, Marco Messina, Salvatore Perdichizzi e molti altri. Les étoiles si è confermato una entusiasmante formula abile nel catturare l’attenzione del pubblico con due serate da tutto esaurito. Imperdibile per gli appassionati e allo stesso modo appassionante a chi solitamente non è avvezzo alle evoluzioni tersicoree. La speranza è che il Gala diventi un appuntamento fisso per la città di Milano, mentre la certezza è quella di non mancare alle nuove tappe che il vulcanico Daniele Cipriani proporrà sul territorio nazionale, tra cui il 28 e 29 dicembre al Comunale Nouveau di Bologna, il 4 e 5 gennaio 2025 all’Auditorium Parco della Musica di Roma, e il 19 e 20 gennaio con Las Estrellas del Flamenco con Sergio Bernal sempre nella città capitolina.
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