Sogni e stagioni
di Vincenza Caserta
L’Asolo Chamber Orchestra diretta da Valter Favero suona Schubert e Vivaldi con Myriam Dal Don solista.
GOSALDO, 12 agosto 2022 - Vive quasi in un tempo antico il paesino di Gosaldo, immerso tra i monti bellunesi. Il 12 agosto è in trasferta l’Asolo Chamber Orchestra diretta da Valter Favero, in formazione ridotta con Carlo Lazari ed Enzo Ligresti violini, Silvestro Favero viola, Giuseppe Barutti violoncello e Patrizia Pedron contrabbasso assieme con la solista Myriam Dal Don. Incipit con la Fantasia di Schubert per violino ed orchestra d'archi, atmosfere soffuse e cantabili in cui i disegni di legature a due assumono una sfumatura carezzevole mentre il violino solista presenta un ampio tema disteso e sognante. Myriam Dal Don, con estrema chiarezza presenta uno Schubert concreto e ispirato sia per fluidità espressiva sia per delicatezza di tocco. Lo spirito schubertiano di ricerca interiore unito ad uno sprazzo di gentile leggerezza emerge nel secondo tema esposto dalla solista in commovente dialogo con l'orchestra. L’Asolo Chamber Orchestra non manca di colore nel delineare un'atmosfera cangiante e pronta a plasmarsi in sintonia con la solista.
Non deludono le Stagioni di Vivaldi con suggestive evocazioni e ricerca brillante del suono. È un Vivaldi che sa cantare quello di Myriam Dal Don assieme alla Asolo Chamber, mai banale e sempre attento alle sfumature di colore. Tinte suggestive sono alla base di paesaggi musicali, all'insegna di un suono nitido e pulito, di equilibrio e grazia. Il tempo lento dell'Estate ha i colori di un “meriggiare pallido ed assorto" con ogni elemento ripiegato su sé stesso. Colpisce il contrasto tra la poetica delicata che anima i movimenti lenti e l’incisività del Presto successivo nel dialogo tra solista ed orchestra. Sono trasposizioni di stati d'animo queste Stagioni, di plasticità viva senza mai ombra di cedevolezza o monotonia. In ciascun elemento orchestrale la vitalità e l’affinità di pensiero affiorano regalando accenti nostalgici nell'Autunno e brillantezza nella Primavera. La poetica che anima i tempi lenti non perde mai di vista ombre e luci vivaldiane.
Il bis commuove il numeroso pubblico in chiesa: il Largo andante dal Concerto in la maggiore D.96 di Tartini,pura poesia in ogni elemento ispirata ai versi “a rivi, a fonti a fiumi correte amare lacrime, sin tanto che consume l’acerbo mio dolor".