L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Clarinetti e poesia

di Vincenza Caserta

Trascrizioni fra Mozart, Schubert e i contemporanei con il Clarinettensemble e poesia di Ernesto Calzarava a Bassano del Grappa.

BASSANO DEL GRAPPA, 29 ottobre 2023 - Per la rassegna Concerti d’Autunno della 35a Stagione degli Amici della Musica Giorgio Vianello di Bassano del Grappa, il 29 ottobre, presso il Teatro Remondini, il quartetto Clarinettensemble propone un percorso di musica e poesia. Le parole, legate a un contesto culturale, diventano patrimonio storico e testimonianza vissuta della voce del popolo. Nelle descrizioni semplici, calate attraverso l’uso del dialetto nella più viva realtà di una terra, si ritrovano pensieri e descrizioni di una Venezia per certi versi inedita, lontana dal fragore odierno e più ombrosa. Roberto Scalabrin attraverso le parole di Ernesto Calzavara in La fortuna di chiamarsi Ernesto compie un percorso originale affiancato dai musicisti Alessandro Toffolo, Ivan Villanova ed Alessandro Muscatello. Il ritmo narrativo, dettato dall’alternanza fra musica e versi di Calzavara, con parole talora forti e dirette, diventa spunto per una riflessione sincera sulla società. Gli elementi musicali e poetici si mescolano ai ricordi citati da Scalabrin, come l’incontro con la moglie del poeta Andrea Zanzotto e la memoria del pianista Giorgio Vianello. Il percorso musicale proposto è un itinerario variegato che mette in luce i diversi tipi di scrittura legata al clarinetto, dalla concezione classica di Mozart del Divertimento K 439, in linea con una musicalità operistica, fino ai contemporanei che sfruttano in modo diverso le possibilità timbriche di questo strumento. La leggerezza di Astor Piazzolla con Cafè 1930 è una dedica a Giovanni Bacchi detto Nino, con cui Scalabrin omaggia il suo maestro, affidandosi al poeta del tango in bilico tra malinconia ed “allegrezza”, per poi transitare verso ambientazioni differenti. Ed è la volta del viandante, osservatore curioso di paesaggi nella trascrizione del Lied Der Hirt auf der Felsen di Schubert, delineata a tratti decisi dai musicisti. In alcuni momenti appare quasi in ombra un frammento di folclore, come avviene con l’accenno allo jodel ed è il tratto in cui la musica e la poesia di Calzavara raccontano qualcosa, come farebbe un antico cantastorie. Con spontaneità il Clarinettensemble transita verso composizioni meno legate al contesto classico e più vicine alla musica da film, con accenni jazzistici, come nel brano di Clare Grundman Menuetto e Trio-Rondò o Bagatelle. L’ironia spumeggiante diJean Françaix viene esaltata con pronta sagacia nell’interpretazione e prepara all’ascolto di Gershwin con Summertime, in cui il senso nostalgico di un tempo trascorso appare con flebile spensieratezza. The latin smile di Hude e Tico tico no fubà di Zequina De Abreu mettono in evidenza gli aspetti ritmici ed i giochi d’incastro strumentale con convincente coesione tra gli elementi del quartetto. Bis con temi da La vita è bella di Piovani e gli ultimi versi poetici coerenti alla conclusione musicale.


Vuoi sostenere L'Ape musicale?

Basta il costo di un caffé!

con un bonifico sul nostro conto

o via PayPal

 



 

 

 
 
 

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.