L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Barry Douglas e la Sinfonica Siciliana

di Giuseppe Guggino

Riuscita inaugurazione di stagione dell’Orchestra Sinfonica Siciliana con il Quinto concerto e la Quinta sinfonia di Beethoven con Barry Douglas nella duplice veste di solista e direttore.

Palermo, 11 novembre 2023 – Per la consecutiva terza inaugurazione di stagione l’Orchestra Sinfonica Siciliana torna a puntare su un grande nome del pianismo internazionale e – dopo Martha Argerich e Lilya Zilberstein – è la volta di Barry Douglas, eclettico musicista impegnato in un ben programma concerto beethoveniano nella duplice veste di solista e direttore.

Ma prima che una protoromantica e corrucciata lettura dell’Ouverture del Don Giovanni mozartiano aprisse l’ampio impaginato beethoveniano del concerto è il neo-sovrintendente Andrea Peria Giaconia ad accogliere il pubblico di un insolitamente gremitissimo Politeama Garibaldi, nell’unico appuntamento pomeridiano superstite, a seguito della cancellazione per sciopero dell’appuntamento serale nel giorno precedente.

Le due parti del concerto prevedono entrambi i “numeri cinque” del catalogo beethoveniano, composizioni sostanzialmente contemporanee che non di rado figurano affiancate nei programmi di concerto, accomunate se non altro dal carattere icastico dei rispettivi temi d’incipit. Decisamente meno ricorrente è l’evenienza che un pianista con velleità direttoriali si cimenti proprio con il Quinto e ultimo concerto, quello dalle architetture più grandiose, nel quale il dialogo fra solista e compagine orchestrale raggiunge la massima articolazione possibile. Né il pianista irlandese – già vincitore del Concorso Čaikovskij, avvezzo al podio della “sua” Camerata Ireland – sembra lasciarsi intimorire dall’impresa, affrontata per di più con l’Orchestra Sinfonica Siciliana, compagine con la quale non può far valere alcuna consuetudine. Eppure l’intesa che pare instaurarsi pienamente sin da subito assicura grande precisione senza che lettura ne riesca condizionata, anzi risultando giustamente sfrontata nella scelta dei tempi, con pochissimi rallentandi all’approssimarsi dei punti più scoperti, alla ricerca della necessaria intesa con il violino di spalla.

Non meno trascinante è la prova di Douglas alle prese con la Quinta sinfonia in cui, con gesto misurato, cava da una Sinfonica Siciliana in ottima forma una scattante articolazione di suono, trasparente e compatto, che gli vale pienamente il festoso successo di pubblico.

Archiviata sotto i migliori auspici l’apertura di stagione, l’appuntamento è per il prossimo fine settimana con il primo dei due appuntamenti con i concerti di Rachmaninov affidati alle mani di Michail Pletnëv.


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