Brividi e sussurri
Nadine Sierra trionfa al Liceu con la sua Violetta. Ottime anche le prove di Javier Camarena e Lucas Meachem.
BARCELLONA, 30 gennaio 2025 - La trionfatrice assoluta di questa serata d'opera è stata Nadine Sierra, che ha elettrizzato il pubblico di Barcellona con una Violetta Valery di rara perfezione, al tempo stesso personale, naturale e intima.
Nadine Sierra, nata a Fort Lauderdale (Florida, USA), a 36 anni brilla nell'odierno panorama operistico internazionale e lo dimostra a ogni esibizione. Stupenda in ogni atto, è stata in grado di passare senza soluzione di continuità dalla coloratura e dagli acuti dell'inizio al dramma della fine senza intaccare la sua performance vocale. Ogni frase è cesellata in maniera eccellente e alcune note sono sostenute più a lungo in una notevole dimostrazione di autorità interpretativa e di padronanza del suo strumento. È stata elettrizzante in “E strano... Sempre libera”, con una cadenza scritta in esclusiva per lei dal maestro Kamal Khan. “Dite alla giovine” è stata indubbiamente commovente. La lettura della lettera, quasi impercettibile, è stata un riflesso della sua personale interpretazione, sfociando in un “Addio del passato” da brividi, soprattutto nella seconda strofa, con le diverse gradazioni di intensità ammirate durante tutto il terzo atto, tra il sussurro quando capisce che è tutto finito e l'espansione nei momenti in cui crede di poter recuperare la salute.
Ma ogni grande Violetta ha bisogno di un grande Alfredo. In questo caso Javier Camarena ha mostrato tutto il suo valore e la sua sicurezza come interprete per essere all'altezza di un soprano d'eccellenza. Da provetto belcantista conferisce a ogni frase il suo significato, offre una lezione di canto legato, acuti lucenti dove necessario, duttilità recitativa e raffinatezza espressiva. Non si poteva chiedere di più.
Lucas Meachem è stato un ottimo Giorgio Germont. Il baritono ha una voce omogenea, grande volume e canta con la necessaria autorità questo padre verdiano che esige colori cupi e solida impostazione.
Il resto del cast era corretto e omogeneo, senza molto da evidenziare (Gemma Coma-Alabert, Albert Casals, Josep-Ramon Olivé, Pau Armengol, Gerard Farreras, Carlos Cremades, Pau Bordas e Alessandro Vandin), tranne forse l'Annina di Patricia Calvache.
Il Coro del Liceu, preparato da Pablo Asante, ha offerto una buona prestazione.
Il maestro Giacomo Sagripanti ha ripetuto la sua brillante concertazione come già riferito per la recita di martedì 28 gennaio. Ha inoltre seguito la protagonista in ogni momento per esaltarne la prova vocale nei punti salienti.
La messa in scena di David McVicar, già citata, non disturba, ma nemmeno sorprende.
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Barcellona, La traviata, 28/01/2025
Estremecedores y susurros
Triunfadora absoluta en esta noche de ópera resultó Nadine Sierra quien electrizó al público de Barcelona con una Violetta Valery de rara perfección a la vez personal, natural y compenetrada.
Nadine Sierra nacida en Fort Lauderdale (Florida, Estados Unidos de Norteamérica), brilla a sus 36 años con luz propia en el universo de la lírica internacional actual y lo demuestra con creces en cada actuación. Plena en cada uno de los actos pudo pasar sin problemas de las coloraturas y agudos del principio a la dramaticidad del final sin mella en su prestación vocal.
Cada frase es cincelada con excelencia y algunas notas son sostenidas un tiempo más en notable despliegue de autoridad interpretativa y dominio de su instrumento. Electrizante fue su versión de ‘E strano…sempre libera’, con una ‘cadencia’ propia que ha sido escrita exclusivamente para ella por el maestro Kamal Khan. Su ‘Dite alla giovine’ fue sin dudas conmovedor. Su personal lectura de la carta en un hilo de voz y casi inaudible reflejo de su personal interpretación. Mientras que el ‘Addio del passato’ resultó estremecedor, en especial la segunda estrofa, asimismo resultó brillante en la distinta gradación de intensidades en todo el tercer acto entre el susurro cuando entiende que todo termina y la expansión en los momentos que cree que puede recuperar su salud.
Pero toda gran Violetta necesita un gran Alfredo. En este caso Javier Camarena mostró toda su valía y seguridad de interprete para estar a la altura de una soprano de excelencia. Perfección belcantista para dar a cada frase su sentido, lección de canto ligado, agudos de acero donde fue necesario, ductilidad actoral y refinamiento expresivo. Más no se puede pedir ….
Lucas Meachem resultó un muy buen Giorgio Germont. El barítono posee un registro homogéneo con gran volumen y canta con la autoridad necesaria a este padre verdiano en el cual siempre se necesita un intérprete con una voz asentada y profunda.
Correcto y parejo el resto del elenco sin mucho para destacar (Gemma Coma-Alabert, Albert Casals, Josep-Ramon Olivé, Pau Armengol, Gerard Farreras, Carlos Cremades, Pau Bordas y Alessandro Vandin y), salvo, quizás, la Annina de Patricia Calvache.
Con buena prestación el Coro del Liceu que prepara Pablo Asante.
El maestro Giacomo Sagripanti, repitió su brillante concertación ya comentada del martes 28 de enero. Agregando el seguir en todo momento a la protagonista para su mejor destaque vocal.
La puesta en escena de David McVicar, ya comentada, no molesta, pero tampoco sorprende
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