Cosa ci resterà del 2022
Editoriale, il giro del mondo in cento opere e concerti (Roberta Pedrotti)
Editoriale, voci e musica a Napoli (e non solo) (Luigi Raso)
Editoriale, i concerti del 2022 a Torino (Alberto Ponti)
Una selezione di recensioni dalle nostre firme
Un anno plurale. Lo vediamo nel lungo elenco di nomi che sono emersi dalle segnalazioni incrociate fra i membri dela nostra redazione e dalla rassegna delle recensioni pubblicate nel 2022: divi ed emergenti, barocco e musica contemporanea, grande repertorio e riscoperte. Difficile ripercorrere senza dimenticanze tutto questo anno di ritorno alla normalità (relativa) dopo un lungo periodo di aperture e chiusure a singhiozzo. Ci abbiamo provato, con un bilancio positivo per la quantità e varietà di soddisfazioni e stimoli che abbiamo riscontrato, ma non privo di problemi e di serate che hanno prestato il fianco a critiche anche molto decise: d'altra parte, se fosse tutto apprezzabile allo stesso modo anche il merito e l'eccellenze perderebbero di valore; d'altra parte, tutto ciò che ci spinge a riflettere, nel bene o nel male, può essere prezioso.
Ecco un breve riassunto di quanto ci porteremo volentieri nella memoria di questo 2022, gli artisti che speriamo di continuare a seguire con pari e crescente soddisfazione. Ecco una raccolta delle recensioni più significative dei nostri principali collaboratori e alcuni approfondimenti per tracciare insieme un bilancio artistico dell'anno appena trascorso.
SPETTACOLI
Gli spettacoli d'opera più apprezzati fra quelli recensiti dall'Ape musicale nel 2022 sono stati Torino, Norma, 12/03/2022, Napoli, Evgenij Onegin, 15/06/2022, Pesaro, Otello, 11/08/2022, Macerata, Il barbiere di Siviglia, 12/08/2022, Norma a Brescia e Como, Milano, The Tempest, 18/11/2022, Vienna, La gazza ladra, 25/11/2022, Roma, Dialogues des carmélites, 29/11/2022, Milano, Boris Godunov, 07/12/2022. Indichiamo con piacere anche due novità assolute (Venezia, Le baruffe, 26/02/2022, Cremona, A sweet Silence in Cremona, 08/05/2022), l'omaggio a Henze a Montepulciano (Kammermusik) una prima italiana (Milano, The Tempest, 18/11/2022) e due riscoperte (Pesaro, Cecchina suonatrice di ghironda, Wexford, La Tempesta). Menzione d'onore a Firenze per Acis et Galatée: il primo Lully operistico italiano dopo oltre vent’anni, il primo autoprodotto da tempo immemorabile, diretto dall'italiano Federico Maria Sardelli con tanta pertinenza idiomatica da far invia a molti francesi.
FESTIVAL
Trame sonore a Mantova, l'Arena di Verona, Puccini a Torre del Lago, i festival di Martina Franca e Macerata, Montepulciano, Estate dell'Accademia Chigiana a Siena, il Rossini Opera Festival a Pesaro e Mascate (Oman), Il belcanto ritrovato a Pesaro, i festival barocchi di Innsbruck e Bayreuth, Verdi a Parma, Donizetti a Bergamo, i Concerts d'automne a Tours, il festival di Wexford sono alcune delle manifestazioni che abbiamo seguito almeno negli spettacoli principali.
SOPRANI In ordine sparso, fra star e voci emergenti, la redazione ha segnalato fra le interpretazioni più significative del 2022 quelle di Anna Netrebko (Napoli, concerto Netrebko/Bignamini, Buenos Aires, concerto Netrebko/Eyvazov), Lisette Oropesa (Napoli, I Puritani), Nadine Sierra (Buenos Aires, concerto Sierra), Elena Stikhina (Napoli, Evgenij Onegin), Corinne Winters (Roma, Kát’a Kabanová e Dialogues des carmélites), Anna Caterina Antonacci (Roma, Dialogues des carmélites, Giuliana Gianfaldoni (Martina Franca, Beatrice di Tenda), Eleonora Buratto (New York, Madama Butterfly, Pesaro, Otello), Martina Gresia (Brescia, Norma, Como, Norma), Marta Torbidoni (Bologna, Lucrezia Borgia, Bologna, Luisa Miller), Angela Meade (Genova, Anna Bolena), Ricarda Merbeth (Bologna, Lohengrin), Jessica Pratt (Roma, I puritani), Maria José Siri (Firenze, I due Foscari, Il trovatore ed Ernani), Sondra Radvanosvsky (Roma, Turandot), Carmela Remigio (Venezia, Faust)
MEZZOSOPRANI/CONTRALTI Elīna Garanča (Napoli, Don Carlo), Annalisa Stroppa (Bergamo, La favorite), Teresa Iervolino (Salerno, La Cenerentola) si confermano fra le artiste più interessanti esicure nei rispettivi repertori, sia per la qualità vocale, sia per la personalità interpretativa e l'aderenza attoriale. Silvia Beltrami e Agostina Smimmero si sono fatte valere nel Joueur a Martina Franca e nella Gioconda a Verona e Cremona.
CONTROTENORI Carlo Vistoli, con la sua eccellente caratura d'interprete, ha senz'altro dominato la scena (Martina Franca, Xerse, Firenze, Alcina), ma non si può non includere il più dotato e pirotecnico sopranista in attività, Franco Fagioli (Bayreuth, Alessandro nell'Indie). Discorso a parte per Bruno De Sà, soprano maschile naturale fra le rivelazioni dell'ultimo anno (Tours, Concerts d'automne, Bayreuth, Alessandro nell'Indie, San Paolo del Brasile, concerto de Sá).
TENORI Da un capo all'altro dell'oceano splende l'astro di Javier Camarena (Buenos Aires, concerto Camarena/Rosales, Bergamo, La favorite), ma si conferma artista di grande rilievo da Verdi alla Giovane Scuola Luciano Ganci (Piacenza, Aroldo, Bologna, Andrea Chénier), così come John Osborn fra Donizetti (Palermo, Roberto Devereux) e il repertorio francese. I veterani Gregory Kunde (Bologna, Luisa Miller e Otello) e Roberto Alagna (Carmen all'Arena e Milano, Fedora) si confermano in grande forma e merita un plauso speciale Enea Scala, interprete incisivo di una serie di parti fra le più onerose (Enée di Berlioz, Raoul de Nangis di Meyerbeer, Otello di Rossini).
BARITONI L'arte di Alessandro Corbelli resta un punto di riferimento che pare, in virtù dell'intelligenza, impermeabile allo scorrere del tempo (peraltro, a Bergamo, ben contrapposto ad Alex Esposito Bergamo, L'aio nell'imbarazzo). Merita un plauso particolare Roberto De Candia, che sulla scia del suo maestro Bruscantini ha saputo valorizzare in massimo grado personaggi spesso ridotti a macchiette (Parma, La forza del destino, Macerata, Il barbiere di Siviglia). Ludovic Tézier si conferma forse il più autorevole e nobile baritono verdiano attuale, così come continua a far apprezzare le sue doti fuori dal comune Amartuvshin Enkhbat (Roma, Luisa Miller, Parma, La forza del destino); Luca Micheletti (Firenze, Le nozze di Figaro, Verona, Carmen, Verona, Rigoletto) e Mattia Olivieri (Palermo, Les vêpres siciliennes) sono ormai più che promesse, fra Mozart e Verdi, così come Florian Sempey ribadisce a Bergamo (La favorite) la sua idiomaticità del belcanto francese e Lucio Gallo torna a convincere con il suo Wagner (Bologna, Lohengrin).
BASSI Si impone la performance scaligera di Ildar Abdrazakov (Milano, Boris Godunov), senza dimenticare l'arte finissima di Michele Pertusi (Napoli, Don Carlo), l'affermazione verdiana di Luca Tittoto (Palermo, Nabucco) o la qualità buffa di Carlo Lepore. Fra i giovani, si fa notare il promettente talento di Giorgi Manoshvili (Wexford, La Tempesta)
DIRETTORI Si confermano gli apprezzamenti per alcuni nomi di punta della generazione "over 40", come Jakub Hrůša, Michele Mariotti, Juraj Valčuha, Antonio Pappano, Riccardo Chailly, James Conlon, Fabio Luisi, Asher Fisch, Daniele Gatti, Christian Thielemann. Si consolida anche l'entusiasmo per gli "under40" (anzi, nello specifico, tutti "under30") Alessandro Bonato (Como, concerto Bonato/Milenkovich/Form, Macerata, Il barbiere di Siviglia, Brescia, Norma) e Michele Spotti (Bologna, Il signor Bruschino, Martina Franca, Beatrice di Tenda), cui si aggiunge la promessa di Diego Ceretta (Fermo, Macbeth).
REGISTI Le firme più apprezzate del 2022 dalla nostra redazione sono state quelle di Barrie Kosky (Napoli, Evgenij Onegin), Tobias Kratzer (Vienna, La gazza ladra), Rosetta Cucchi (Pesaro, Otello), Emma Dante (Palermo, Les vêpres siciliennes, Roma, Dialogues des carmélites), Daniele Menghini (Macerata, Il barbiere di Siviglia), Robert Lepage (Milano, The Tempest). Da Francesco Lora e Valentina Anzani sono venute, inoltre, interessanti riflessioni sull'interpretazione scenica dell'opera barocca, segnalando in particolare i lavori di Alberto Allegrezza e Silvia Paoli (Bayreuth, Alessandro nell'Indie, Opera barocca a Firenze / Città di Castello / Innsbruck, Martina Franca, Xerse, Firenze, Alcina), mentre Fabiana Crepaldi ci ha raccontato alcuni interessanti allestimenti brasiliani che affrontano temi sociali e di genere (San Paolo, I Capuleti e i Montecchi, San Paolo, Der Rosenkavalier, San Paolo, Ariadne auf Naxos). Una menzione speciale per l'eterno Pierluigi Pizzi (Fermo, Macbeth)
SOLISTI Beatrice Rana, Evgenij Kissin, Mikhail Pletnev, Antonii Baryshevsky, Alexander Gadjiev, Valeri Sokolov, Julian Rachlin, Gennaro Cardaropoli, Xavier De Maistre