L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Grandi concerti per i 475 anni dell'Accademia Filarmonica di Verona

 

Il Settembre dell’Accademia 2018

XXVII edizione

È un’edizione importante la 27esima de Il Settembre dell’Accademia, perché cade in concomitanza con un anniversario speciale, il 475° dell’Accademia Filarmonica di Verona.

Dopo il concerto fuori abbonamento del 27 agosto con l’Orchestra Antonio Vivaldi diretta da Lorenzo Passerini che eseguirà la monumentale Sinfonia n. 9 “Corale” di Beethoven, il festival entrerà nel vivo con una inaugurazione di grande prestigio. Il 6 settembre la Staatskapelle di Dresda, orgoglio di antichissimo conio del sinfonismo germanico, adorata da Richard Wagner e Richard Strauss fino ai più grandi direttori d’oggi, sarà diretta dal newyorkese Alan Gilbert. Un connubio interessante: Gilbert ha appena dato una svolta repentina alla sua carriera americana dopo essere stato per otto anni alla testa della New York Philharmonic, immergendosi nel suono «wie glanz von altem Gold» («come splendore di oro antico») dell’orchestra sassone. Con lui si accompagna una compagna di tanti concerti newyorkesi, la affascinante georgiana Lisa Batiashvili per l’esecuzione del Concerto per violino di Tchaikovsky. Nella seconda parte la Sinfonia n. 1 di Gustav Mahler, un’opera-mondo che è di pochi anni successiva alla composizione del Concerto di Tchaikovsky ma tanto diversa rispetto al romanticismo acceso del compositore russo nell’apertura alla modernità.

Il 12 settembre sarà il gran giorno del debutto di Martha Argerich a Verona. Non è esagerato definirla una delle più grandi interpreti del secolo (scorso e attuale), amatissima per la brillantezza del suo pianismo e per la libertà interpretativa, sempre però al servizio dell’autore. Il quale nella fattispecie è Robert Schumann di cui la pianista argentina eseguirà il Concerto, uno dei suoi cavalli di battaglia. Argerich ha sostenuto in questi anni la creazione e la circolazione della Youth Orchestra of Bahia, diretta da Ricardo Castro, un’orchestra giovanile che offre ai ragazzi delle favelas brasiliane un futuro diverso rispetto a quello della strada. L’orchestra si ispira al “Sistema” delle orchestre giovanili venezuelane creato dal compianto Alfonso Abreu, scomparso pochi mesi fa.

Il 17 settembre la Filarmonica della Scala ritrova sul podio Myung-Whyn Chung, uno dei direttori che conoscono più intimamente la personalità dell’orchestra milanese, essendo stato invitato a dirigerla un centinaio di volte a partire dal suo debutto nel lontano 1989. Chung dirigerà la Sesta e Settima Sinfonia di Beethoven, congiungendosi idealmente al suo maestro, Carlo Maria Giulini, che a Verona nel 1993 diede un’indimenticabile interpretazione della Quarta e della Quinta.

Il concerto del 22 settembre nasce quasi da un plebiscito: la Philharmonia Orchestra di Londra diretta da Esa-Pekka Salonen lo scorso anno ebbe un successo vivissimo. Il direttore finlandese stregò il pubblico con il fascino poetico e misterioso della Sesta di Sibelius e l’energia profusa nell’Eroica di Beethoven. Quest’anno, prontamente reinvitato dall’Accademia, aprirà il concerto con il notturno Verklärte Nacht di Arnold Schöenberg per archi per poi espandere l’orchestra nelle cattedrali di suono della Settima Sinfonia di Anton Bruckner.

Anche la Mahler Chamber Orchestra è un gradito ritorno al Settembre dell’Accademia. Il 30 settembre l’orchestra fondata da Claudio Abbado, di cui mantiene orgogliosamente l’impostazione e la lezione di esemplare chiarezza del Maestro, proporrà un programma senza direttore, con una prima parte dedicata a Mozart (Adagio e fuga e Sinfonia Concertante per violino e viola) e la seconda con un suggestivo accostamento all’insegna del do minore tra la drammatica Sinfonia da Camera Op. 110a di Shostakovich  e la Cantata Ich habe genug di Johann Sebastian Bach.

Spesso negli ultimi anni il Settembre dell’Accademia ha selezionato giovani pianisti già affermati internazionalmente per un recital. Il 6 ottobre debutta a Verona il vincitore del Concorso Chopin di Varsavia del 2005 Rafal Blechacz. Fu un’edizione particolare perché il polacco vinse tutti cinque i premi a disposizione e non fu assegnato il secondo posto. Da allora la sua carriera è cresciuta costantemente, specialmente come interprete di Chopin. A Verona oltre al “suo” autore proporrà pagine famose di Mozart, Beethoven e Schumann.

Operazione nostalgia per il concerto del 15 ottobre con la Glenn Miller Orchestra a rinverdire i fasti dell’epoca dello swing. Il titolo dello spettacolo ideato da Wil Salden, direttore dell’orchestra, è Jukebox Saturday Night, titolo che farà da leitmotiv e pretesto per ascoltare le canzoni anteguerra del celebre Glenn Miller, con l’intervento del gruppo vocale “Moonlight Serenaders”.

Chiude il festival una delle orchestre “di casa” del Settembre dell’Accademia, l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di S. Cecilia, diretta da Mikko Franck e con la presenza della star del violoncello Sol Gabetta, che suonerà il raro Concerto di Édouard Lalo. Franck, appena nominato “Direttore Ospite Principale” dell’orchestra romana, è assieme a Salonen, il principale esponente della scuola direttoriale finlandese (entrambi sono stati allievi di Jorma Panula). Da Franck ascolteremo la più amata, la più romantica delle sinfonie di Sibelius, la n. 2.

 


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